"Pens" in due lingue e con tre penne
Inviato: lunedì 16 agosto 2021, 0:32
Qualche anno fa una cara amica e straordinaria illustratrice botanica, Sylvia Strigari, mi ha regalato dei fogli e dei bellissimi quaderni di carta fatti a mano che aveva comprato in Francia. La carta è stata prodotta da Ruscombe Paper Mill, un'azienda originariamente fondata nei Cotswolds inglesi nel 1989, e trasferita a Margaux, nel sud-ovest della Francia, dal 1995. La cartiera produce su piccola scala una vasta gamma di carte pregiate fatte a mano, che sono riproduzioni fedeli di carte storiche. Lo stabilimento di Ruscombe produce sia carta vergata sia la tessuta, con trame e superfici che ricordano davvero le carte della fine del XVII secolo e del XVIII secolo.
Tra gli altri omaggi, Sylvia mi ha regalato due straordinari, grandi fogli di carta vergata, uno in Bianco Antico e l'altro in color Crema, che strano ancora aspettando pazienti nella mia cartelletta delle "carte buone".
Infine, ho dato vita ad uno di questi bellissimi fogli, scrivendo un pensiero (in due lingue) sulle penne stilografiche.
Nella seguente fotografia potete vedere l'opera nella sua "seconda versione", con layout verticale. Per realizzarlo ho utilizzato due penne, ognuna adatta ad uno dei due stili calligrafici che ho scelto per questo lavoro. Il "titolo", così come la grafia corsiva inglese del testo di destra, sono stati scritti con la Meisterstück Calligraphy, mentre il testo di sinistra, in cancelleresca, è stato eseguito con il pennino italico di una Montblanc Dumas.
Ho usato l'inchiostro Grey Diamine nella Dumas e il Blue Permanent di Montblanc nella Calligraphy. Per scrivere il titolo con qualche variazione nel colore dell'inchiostro, ho immerso il pennino della Calligraphy, riempita di Blue, nella boccetta dell'inchiostro Waterman Red. Quando il rosso ha iniziato a svanire e a comparire il blu, il colore dell'inchiostro sulla carta si é trasformato in in un viola porporino.
Nel secondo scatto è visibile anche la “prima versione” dell'opera.
Questa era stata realizzata con un layout orizzontale, e il testo era scritto con il pennino stub della mia Montegrappa Extra 1930, riempita con inchiostro Rohrer & Klingner Alt Goldgrün. Anche se mi piace la resa della cancelleresca eseguita con il pennino stub, mi sembra che questo testo sia forse troppo “pesante” rispetto al leggero Copperplate della destra. Per questo motivo ho deciso di scrivere il testo in cancelleresca con un pennino corsivo più stretto e formale, con un risultato che trovo più "leggero" e secondo me più equilibrato con l'altro testo.
Tra gli altri omaggi, Sylvia mi ha regalato due straordinari, grandi fogli di carta vergata, uno in Bianco Antico e l'altro in color Crema, che strano ancora aspettando pazienti nella mia cartelletta delle "carte buone".
Infine, ho dato vita ad uno di questi bellissimi fogli, scrivendo un pensiero (in due lingue) sulle penne stilografiche.
Nella seguente fotografia potete vedere l'opera nella sua "seconda versione", con layout verticale. Per realizzarlo ho utilizzato due penne, ognuna adatta ad uno dei due stili calligrafici che ho scelto per questo lavoro. Il "titolo", così come la grafia corsiva inglese del testo di destra, sono stati scritti con la Meisterstück Calligraphy, mentre il testo di sinistra, in cancelleresca, è stato eseguito con il pennino italico di una Montblanc Dumas.
Ho usato l'inchiostro Grey Diamine nella Dumas e il Blue Permanent di Montblanc nella Calligraphy. Per scrivere il titolo con qualche variazione nel colore dell'inchiostro, ho immerso il pennino della Calligraphy, riempita di Blue, nella boccetta dell'inchiostro Waterman Red. Quando il rosso ha iniziato a svanire e a comparire il blu, il colore dell'inchiostro sulla carta si é trasformato in in un viola porporino.
Nel secondo scatto è visibile anche la “prima versione” dell'opera.
Questa era stata realizzata con un layout orizzontale, e il testo era scritto con il pennino stub della mia Montegrappa Extra 1930, riempita con inchiostro Rohrer & Klingner Alt Goldgrün. Anche se mi piace la resa della cancelleresca eseguita con il pennino stub, mi sembra che questo testo sia forse troppo “pesante” rispetto al leggero Copperplate della destra. Per questo motivo ho deciso di scrivere il testo in cancelleresca con un pennino corsivo più stretto e formale, con un risultato che trovo più "leggero" e secondo me più equilibrato con l'altro testo.