Noodler's Zhivago e pennino che si secca
Inviato: mercoledì 11 agosto 2021, 9:19
buongiorno, chiedo venia qualora la mia terminologia "stilografesca" fosse per il momento carente di precisione. Vedrò di provvedere con la metabolizzazione del glossario dei termini pubblicato qui sul forum.
Volendo sperimentare degli inchiostri permanenti per farli diventare inchiostri di tutti i giorni (il mio timore non è quello che i posteri non riusciranno a leggere le mie farneticanti note volanti ed i miei appunti, bensì che la pioggia possa lavare l'inchiostro macchiando borsa e vestiti mentre mi trovo in giro). Ho acquistato due calamai, uno di Noodler's 41 Brown e uno di Noodler's Zhivago.
Entrambi li trovo gradevoli e mi sembra che esprimano egregiamente il fascino degli inchiostri dei tempi antichi, vedendo un foglio scritto con essi ho l'impressione di trovarmi al cospetto di documenti molto datati, ed anche questo mi entusiasma molto.
Dopo adeguato bagnetto ed asciugatura, ho caricato il marrone sulla Parker IM pennino M, e scrive egregiamente, senza false partenze, il flusso è meno abbondante che con il Parker Quink blu che la dissetava prima del cambio ma comunque non manifesta problemi di sorta.
Veniamo ora allo Zhivago. L'ho caricato in un vecchio stiloforo marcato "B Lus 61", che credo porti un pennino F (l'ho comprato usato e non so nulla di più) ed anche in una Schneider Voice, penna scolastica comprata nelle foreste amazzoniche un mese fa e pagata 4 euro comprese due cartucce di inchiostro, pennino M dal flusso simile ad un idrante, plasticosa ma comoda da impugnare e da usare senza tanti riguardi.
Bene, ecco il problema: non riesco a spiegarmi come possa essere possibile che lo stiloforo, con pennino dal tratto sottile sottile, scriva sempre senza false partenze e non rimanga a secco nemmeno durante la scrittura veloce, mentre la Schneider rimane con il pennino secco ogni due o tre parole anche scrivendo lentamente. Dopo un istante poi si riprende e scrive per poche parole, e così via. Dovrebbe essere il contrario, dato che quest'ultima penna, con il pennino generoso che si ritrova mentre usavo la cartuccia originale Schneider spandeva un lago di inchiostro.
Non me lo spiego; forse erro se penso che un inchiostro denso e secco come lo Zhivago dovrebbe fluire con più facilità da un pennino dal flusso generoso? la logica mi suggerirebbe questo, ma i fatti mi smentiscono. Esiste qualche proprietà dei Noodler's che non conosco?
Chiedo aiuto per comprendere il fenomeno e - se possibile - per porvi rimedio.
Ringrazio in anticipo.
Un caro saluto a tutti.
Doncaffè.
Volendo sperimentare degli inchiostri permanenti per farli diventare inchiostri di tutti i giorni (il mio timore non è quello che i posteri non riusciranno a leggere le mie farneticanti note volanti ed i miei appunti, bensì che la pioggia possa lavare l'inchiostro macchiando borsa e vestiti mentre mi trovo in giro). Ho acquistato due calamai, uno di Noodler's 41 Brown e uno di Noodler's Zhivago.
Entrambi li trovo gradevoli e mi sembra che esprimano egregiamente il fascino degli inchiostri dei tempi antichi, vedendo un foglio scritto con essi ho l'impressione di trovarmi al cospetto di documenti molto datati, ed anche questo mi entusiasma molto.
Dopo adeguato bagnetto ed asciugatura, ho caricato il marrone sulla Parker IM pennino M, e scrive egregiamente, senza false partenze, il flusso è meno abbondante che con il Parker Quink blu che la dissetava prima del cambio ma comunque non manifesta problemi di sorta.
Veniamo ora allo Zhivago. L'ho caricato in un vecchio stiloforo marcato "B Lus 61", che credo porti un pennino F (l'ho comprato usato e non so nulla di più) ed anche in una Schneider Voice, penna scolastica comprata nelle foreste amazzoniche un mese fa e pagata 4 euro comprese due cartucce di inchiostro, pennino M dal flusso simile ad un idrante, plasticosa ma comoda da impugnare e da usare senza tanti riguardi.
Bene, ecco il problema: non riesco a spiegarmi come possa essere possibile che lo stiloforo, con pennino dal tratto sottile sottile, scriva sempre senza false partenze e non rimanga a secco nemmeno durante la scrittura veloce, mentre la Schneider rimane con il pennino secco ogni due o tre parole anche scrivendo lentamente. Dopo un istante poi si riprende e scrive per poche parole, e così via. Dovrebbe essere il contrario, dato che quest'ultima penna, con il pennino generoso che si ritrova mentre usavo la cartuccia originale Schneider spandeva un lago di inchiostro.
Non me lo spiego; forse erro se penso che un inchiostro denso e secco come lo Zhivago dovrebbe fluire con più facilità da un pennino dal flusso generoso? la logica mi suggerirebbe questo, ma i fatti mi smentiscono. Esiste qualche proprietà dei Noodler's che non conosco?
Chiedo aiuto per comprendere il fenomeno e - se possibile - per porvi rimedio.
Ringrazio in anticipo.
Un caro saluto a tutti.
Doncaffè.