FountainPen.it Forum

Si è parlato in alcuni messaggi recenti di Moonman, produttore cinese, e della sua tendenza a mettere sul mercato copie di stilografiche di altre marche, più o meno simili (in alcuni casi molto), e del fatto che ad esempio pare vi sia un contenzioso con Kaweco, per sottrarsi al quale l'azienda cinese ha persino deciso di cambiare nome...

Non voglio parlare qui del fatto che sia lecito o meno, e quanto, copiare, e quanto copiare sia una accettabile pratica che hanno più o meno adottato tutti a turno, o mero plagio, e in quale caso ciò si configuri.
Mi incuriosiva di più capire se Moonman abbia in qualche caso tirato fuori qualcosa di originale oppure no, quali penne abbia effettivamente copiato, e se sia in grado ormai di produrre una penna originale partendo dalla esperienza produttiva accumulata.

C'è poi la questione relativa al fatto che copiare il design di altri, con i mezzi computerizzati moderni, abbia un costo molto inferiore a sviluppare un design proprio, ma in fondo non è nemmeno di questo che mi interessa parlare qui (seppure sia ovvio che la domanda sorge spontanea a vedere quante penne siano state copiate...)

è quasi più la curiosità, in alcuni casi sembra esservi un design proprio, oppure è una copia di qualcosa che non abbiamo ben presente?

La prima che mi viene in mente è la M800, e riposto le immagini (prese dal web, nello specifico) vs la Leonardo Momento zero che ho già postato altrove

M800 versione verde
Leonardo Momento Zero Bamboo a mio parere la copia qui è davvero spudorata
Leonardo peraltro non sembra turbata anzi ha sfornato una tale quantità di versioni diverse della Momento Zero che i cinesi non sono riusciti minimamente a stargli al passo con le copie!

Riguardo i pennini, punto spesso evidenziato come debole delle cinesi, nel caso della M800 che costa qualcosa di più del solito, Moonman offre un pennino in acciaio Bock!!

Per completezza, la M800 attualmente non sembra disponibile facilmente online. Non mi sorprenderebbe se Moonman fosse già passata ad altro, come spesso è accaduto per altri modelli (una volta esaurito lo stock, basta)

Mi cito:

Bons ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 15:14 Ma non sono proprio uguali uguali, la Moonman ha una veretta in meno sul cappuccio e una in più sulla sezione, e l'attacco del fermaglio è completamente diverso.
E poi la M800 costa un ventesimo della Momento Zero e scrive e per quello che costa c'ho una penna uguale di resina abbastanza ben costruita e che però costa molto di meno e che scrive e che c'ha pure il pennino da una parte e che se non funziona che me frega ne compro dieci che costano 1€ spedizione inclusa e una forse pure scrive e allora sono soddisfatto perché so' astuto e mica pago per una penna originale che costa e invece ce ne posso avere dieci o venti che forse una scrive e chi se ne frega se i cinesi rubano il lavoro altrui che io c'ho dieci penne che forse una scrive come il burro.

Tenendo presente da una parte lo sconto sul listino della Leonardo e dall' altra l'extracosto per il gruppo scrittura Boch e l'eventuale dazio-iva alla dogana... la copia cinese non è poi tanto convieniente!

Un altra stilografica che Moonman ha notoriamente copiato, e qui se vogliamo ci sta un po' di più, data l'iconicità della originale, è la Parket Duofold Centennial, che ad onor del vero hanno copiato a man bassa anche altri, ad esempio Jinhao (con la prima Century, ora Centennial) e Kaigelu (con la 316).
La copia della Moonman è la M600s.

Ammettendo la colpa, un paio di queste le possiedo anch'io, perchè si rivelano interessanti (e comodissimi, grazie all'ergonomia del design Parker) porta-pennini orfani, dato il foro alimentatore 6mm, che accetta facilmente i pennini Bock con l'alimentatore in dotazione, e sicuramente altri #6.

Moonman M600s La Moonman M600s non fa nemmeno il piccolo sforzo che ha fatto Jinhao per cambiare la clip, e piazza una bella clip a freccia Parker...

Parker Duofold Centennial

Bons ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 15:54 Mi cito:

Bons ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 15:14 Ma non sono proprio uguali uguali, la Moonman ha una veretta in meno sul cappuccio e una in più sulla sezione, e l'attacco del fermaglio è completamente diverso.
E poi la M800 costa un ventesimo della Momento Zero e scrive e per quello che costa c'ho una penna uguale di resina abbastanza ben costruita e che però costa molto di meno e che scrive e che c'ha pure il pennino da una parte e che se non funziona che me frega ne compro dieci che costano 1€ spedizione inclusa e una forse pure scrive e allora sono soddisfatto perché so' astuto e mica pago per una penna originale che costa e invece ce ne posso avere dieci o venti che forse una scrive e chi se ne frega se i cinesi rubano il lavoro altrui che io c'ho dieci penne che forse una scrive come il burro.

siccome sei una mente fine, Bons, ironizzi, perché sai bene che quelle piccole differenze sono escamotage, ma se volevano "isipirarsi" che motivo avevano di copiare in maniera identica la forma della sezione, piuttosto peculiare della MZ?
illustro la M800 solo per puntualizzare che a mio parere qui c'era l'intenzione voluta e poco trasparente di copiare pedissequamente

Condivido abbastanza il tuo parere che le cinesi siano da giudicare in molti casi come la "corazzata Potemkin" però mi interessava anche far notare che pian piano avanzano, iniziano ad usare plastiche meno schifose, fanno le filettature in metallo, montano pennini tedeschi...
Diciamo che non le adoro, ma le tengo d'occhio, inoltre non sono certo tra i miei primari interessi in fatto di penne, ma mi incuriosisce l'evoluzione.
L'approccio copia spudorata anzi mi disgusta abbastanza, ma se facessero qualcosa di originale?

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 16:31 siccome sei una mente fine, Bons

Adulatore.

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 16:31 siccome sei una mente fine, Bons, ironizzi, perché sai bene che quelle piccole differenze sono escamotage, ma se volevano "isipirarsi" che motivo avevano di copiare in maniera identica la forma della sezione, piuttosto peculiare della MZ?
illustro la M800 solo per puntualizzare che a mio parere qui c'era l'intenzione voluta e poco trasparente di copiare pedissequamente

Condivido abbastanza il tuo parere che le cinesi siano da giudicare in molti casi come la "corazzata Potemkin" però mi interessava anche far notare che pian piano avanzano, iniziano ad usare plastiche meno schifose, fanno le filettature in metallo, montano pennini tedeschi...
Diciamo che non le adoro, ma le tengo d'occhio, inoltre non sono certo tra i miei primari interessi in fatto di penne, ma mi incuriosisce l'evoluzione.
L'approccio copia spudorata anzi mi disgusta abbastanza, ma se facessero qualcosa di originale?

Sono assolutamente d'accordo che i produttori cinesi stiano crescendo rapidamente e che tra un po' avranno la loro bella quota di mercato con penne originali e innovative.
Basta dargli tempo.
Già in altri campi hanno conquistato l'egemonia di mercato a suon di innovazioni.

Come già scriveva qualcuno (credo Astrolux) l'unico modo che hanno le aziende europee per mantenere quote di mercato è nella qualità e riconoscibilità dei prodotti.
Una Lamborghini, un pacco di pasta di Gragnano, una borsa The Bridge... hanno una loro "italianità" di cui nessun cinese potrà mai fare una scansione 3D.

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 16:31 L'approccio copia spudorata anzi mi disgusta abbastanza, ma se facessero qualcosa di originale?

Se facessero qualcosa di originale dovrebbero poi dimostrare di meritare il mio denaro: oltre all'originalità mi dev'essere garantita una buona durata e una costruzione decente.
Io distinguo tra ispirazione, copia e clone.
Un clone lo evito a prescindere, gli preferisco sempre e comunque l'originale (se non me lo posso permettere, o non voglio, tiro avanti), perché rubare in quel modo è da pidocchiosi.
Una copia posso valutarla, se di qualità; eh no, non mi basta che scriva decentemente (anche le biro con gli inchiostri OBG scrivono decentemente) o che costi quanto una G2, perché se quelli sono i soldi che ho, prendo la G2.
Una penna "ispirata a" è ovviamente accettabilissima, e il gradimento o meno passa sempre e solo dalla qualità.

Uno dei problemi, per quanto mi riguarda, è che se produci chincaglieria da una vita, ruttando in faccia a normative, diritti e quant'altro, vantandotene anche, non è che ti credo sulla parola, perché ti ritengo un inaffidabile miserabile; senza contare che esistono tante di quelle penne che il problema neanche si pone. Quindi: se davvero vuoi entrare nel mercato, cominci col comportarti bene, dimostrando le tue capacità, cancellando il tuo passato penoso, non certo cambiando nome perché un'azienda tedesca esasperata dalla totale mancanza di recepimento e dal rifiuto a discutere su una TUA scorrettezza ti ha ciulato il marchio. Questo atteggiamento dimostra che sei tuttora (cito) un pezzetto di "materia organica anfibia" di scarto, e puoi fare ciò che vuoi, ma non avrai mai il mio denaro.
Piuttosto mi compro una Bic Cristal.

Quando ho visto la M700 (non che io vada a caccia delle Moonman, però sono curioso e ogni tanto faccio un giro sui siti di ecommerce cinesi per vedere le novità...) mi sono detto: "caruccia, a vedersi".
Sì, evidentemente c'è un ispirazione di tipo vintage per quei due anelli.
Però, che grossolana, la clip a freccia Parker forse potevano fare lo sforzo di cambiarla...

Osservando la forma il cappuccio e il colore della penna in resina striata mi sono detto:
"dal cappuccio sembra una Centennial, quella della edizione speciale striata blu azzurro e marrone che per portartela a casa ti devi comprare un intero cassetto (avete presente la confezione della edizione speciale?) mentre dal corpo mi fa venire in mente la Churchill di Conway Stewart"
Allora incuriosito cerco un po'.
Ma sì, è lei...

Conway Stewart Marlborough costa una quarantina di dollari, che non sono pochi,
se capisco monta un pennino Bock

Io credo che la Cina a stia semplicemente facendo quello che gli altri paesi asiatici hanno fatto in passato. Io rammento i gioapponesi armati di macchine fotografiche che invadevano tutti i saloni espositivi, dalla moda alle auto e moto fino all'industria pesante. Fotografavo e copiavano. Oggi per i prodotti made in Japan si sbava. Negli anni 80, le sconosciute Samsung ed LG presentavano prodotti di fascia bassa nel settore dell'elettronica, io ero appassionato di videoregistratori e telecamere e me li rammento bene i loro prodotti scadenti... e oggi ? Fanno bella mostra tra i migliori prodotti del settore. Poi Taiwan, Hong kong e Singapore.

I cinesi sono sulla stessa strada dello sviluppo industriale, solo che la loro potenza industriale è mille volte più forte e la globalizzazione li facilita.
Però quando entrate in un negozio di smartphone...si comincia a vedere Oppo, Huawei e Xiaomi, e nessuno si scandalizza della loro provenienza.

Monet63 ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 17:28

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 16:31 L'approccio copia spudorata anzi mi disgusta abbastanza, ma se facessero qualcosa di originale?

Se facessero qualcosa di originale dovrebbero poi dimostrare di meritare il mio denaro: oltre all'originalità mi dev'essere garantita una buona durata e una costruzione decente.
Io distinguo tra ispirazione, copia e clone.
Un clone lo evito a prescindere, gli preferisco sempre e comunque l'originale (se non me lo posso permettere, o non voglio, tiro avanti), perché rubare in quel modo è da pidocchiosi.
Una copia posso valutarla, se di qualità; eh no, non mi basta che scriva decentemente (anche le biro con gli inchiostri OBG scrivono decentemente) o che costi quanto una G2, perché se quelli sono i soldi che ho, prendo la G2.
Una penna "ispirata a" è ovviamente accettabilissima, e il gradimento o meno passa sempre e solo dalla qualità.

Uno dei problemi, per quanto mi riguarda, è che se produci chincaglieria da una vita, ruttando in faccia a normative, diritti e quant'altro, vantandotene anche, non è che ti credo sulla parola, perché ti ritengo un inaffidabile miserabile; senza contare che esistono tante di quelle penne che il problema neanche si pone. Quindi: se davvero vuoi entrare nel mercato, cominci col comportarti bene, dimostrando le tue capacità, cancellando il tuo passato penoso, non certo cambiando nome perché un'azienda tedesca esasperata dalla totale mancanza di recepimento e dal rifiuto a discutere su una TUA scorrettezza ti ha ciulato il marchio. Questo atteggiamento dimostra che sei tuttora (cito) un pezzetto di "materia organica anfibia" di scarto, e puoi fare ciò che vuoi, ma non avrai mai il mio denaro.
Piuttosto mi compro una Bic Cristal.

Giusta anche la tua osservazione
purtroppo siamo presi tra due fuochi
uno è la qualità dei nostri prodotti che mediamente scende...
l'altro è la qualità dei loro che sale...
probabilmente sono ancora lontani
ma domani?
è la globalzzazione? siamo destinati ad una qualità media, livellata?... orrida prospettiva (già adesso sudo freddo quando devo comprare un ombrello...)

hai anche ragione a scandalizzarti, ma anche in quel caso prima di riuscire ad "educare" il resto del mondo ce ne vorrà... se mai ci riusciremo.

ASTROLUX ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 19:12 Io credo che la Cina a stia semplicemente facendo quello che gli altri paesi asiatici hanno fatto in passato. Io rammento i gioapponesi armati di macchine fotografiche che invadevano tutti i saloni espositivi, dalla moda alle auto e moto fino all'industria pesante. Fotografavo e copiavano. Oggi per i prodotti made in Japan si sbava. Negli anni 80, le sconosciute Samsung ed LG presentavano prodotti di fascia bassa nel settore dell'elettronica, io ero appassionato di videoregistratori e telecamere e me li rammento bene i loro prodotti scadenti... e oggi ? Fanno bella mostra tra i migliori prodotti del settore. Poi Taiwan, Hong kong e Singapore.

I cinesi sono sulla stessa strada dello sviluppo industriale, solo che la loro potenza industriale è mille volte più forte e la globalizzazione li facilita.
Però quando entrate in un negozio di smartphone...si comincia a vedere Oppo, Huawei e Xiaomi, e nessuno si scandalizza della loro provenienza.

Certo che è così...
infatti diciamo che curo Moonman perchè sono proprio curioso di capire quando avverrà il primo salto, quando smetteranno di copiare stupidamente, e si renderanno conto di aver maturato esperienza e tecnica sufficiente (e speriamo anche qualità) per fare una Moonman (o non so come si dovranno chiamare adesso... ) e piantarla di pensare che i loro stupidi clienti se non credono di portarsi a casa a poco prezzo una quasi Montblanc non son contenti... (la difficoltà sta nel fatto che secondo me questo cambio di mentalità è culturale... non ce la fanno ancora... )

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 19:20 purtroppo siamo presi tra due fuochi
uno è la qualità dei nostri prodotti che mediamente scende...

Hai ragione.
Se io vedo che si punta tutto sulla sola estetica, evito a prescindere dalla provenienza.

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 19:20 l'altro è la qualità dei loro che sale...
probabilmente sono ancora lontani
ma domani?

Anche qui hai ragione, è evidente, l'ho notato persino io. Non avrò problemi a spendere per comprare una penna cinese, nel momento in cui soddisferà determinati requisiti. Io però noto ancora una certa mentalità, e quindi ancora una volta sono d'accordo con te, ci vorrà tempo.

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 19:20 è la globalzzazione? siamo destinati ad una qualità media, livellata?... orrida prospettiva (già adesso sudo freddo quando devo comprare un ombrello...)

Ancora, in poco più di una riga hai detto tutto. Il rischio è una qualità media livellata. Se tutti scelgono la strada meno impegnativa, ci saranno sempre meno oggetti di qualità alta, e sempre più di qualità media e scarsa, a basso costo. L'esempio dell'ombrello è la ciliegina sulla torta e spiega in pochissime parole cosa può capitare sul lungo periodo; e si, non è bello per niente.

ogni tanto penso a quei bravissimi artigiani che facevano gli omprelli a mano e in legni pregiati,
mi dicono che a Napoli ne esiste ancora qualcuno ma gli omprelli costano ben più di un impermeabile!

Napoli è una città particolarissima: esistono artigiani che il resto del mondo se li sogna, e sarti che cuciono ancora a mano.

sansenri ha scritto: ↑sabato 31 luglio 2021, 19:57 ogni tanto penso a quei bravissimi artigiani che facevano gli omprelli a mano e in legni pregiati,
mi dicono che a Napoli ne esiste ancora qualcuno ma gli omprelli costano ben più di un impermeabile!

Certo che esiste ancora si chiama Talarico... ma è una mosca bianca. Oggi nessuno vuole spendere per comprare un ombrello di qualità, è diventato un oggetto "usa e getta" e chi li ripara non esiste più... cosi come spariscono le Rapide (riparavano scarpe, lo dico per il giovanissimi) ed a breve anche gli orologiai.