RECENSIONE: AURORA AFRIKA
Inviato: venerdì 30 luglio 2021, 18:30
Buongiorno a tutti,
sono oggi a condividere con voi l’esperienza di acquisto, e prima prova, di una stilografica che agognavo ormai da parecchi anni, ma complici un sacco di fattori (viaggi e lavori all’estero, una tipologia di attività che non mi porta a stare sempre alla scrivania ed ovviamente anche un po’ il prezzo) non ero riuscito ad agguantare.
Recentemente al verificarsi di una circostanza molto fortunata, (una conoscenza che lavora in Aurora) sono riuscito ad acquistarne una con un piccolo sconto e mi piacerebbe proporvi qui la mia recensione.
Al termine del testo, vorrei peraltro introdurre al forum un’idea, che se piace potrebbe verificarsi: la costituzione di un gruppo di acquisto Aurora se siamo interessati.
Tornando alla penna, o meglio partendo dalla sua confezione, questa si presenta ‘voluminosa’.
1 - IMMAGINE SOLA SCATOLA Per meglio dire la confezione e’ dotata di una scatola di cartone ben fatta, assolutamente austera in stile Savoia, che contiene un cofanetto di legno dalle dimensioni generose ma non spropositate.
Il packaging è effettivamente fatto bene. Il cofanetto da risalto alla penna, e contiene un doppio fondo che custodisce un carino boccetto d’inchiostro e riserva lo spazio per il libbretto della garanzia.
Confezione insomma promossa (e vorrei ben dire… con il prezzo della penna!)
2- IMMAGINE SCATOLA APERTA CON PENNA 3-IMMAGINE SCATOLA APERTA CON PENNA E CALAMAIO Passiamo alla penna in sé. Perdonate il mio lasciarmi andare… la trovo bellissima. Di una resina mai uguale l’una dall’altra viene in 7.500 esemplari.
La mia e’ la numero 7.308, cosi’ come e’ marchiata sul cappuccio, sopra l’anello che tiene la clip.
Le dimensioni sono piccole: 12,8 cm da chiusa | 12,5 cm da aperta | 15,8 cm con cappuccio calzato per la scrittura.
5- IMMAGINE PENNA IN ORIZZONTALE CHIUSA 6-IMMAGINE PENNA IN ORIZZONTALE CON CAPPUCCIO IN PIEDI
Il peso e’ leggero, tanto e’ vero che mi trovo molto bene, anzi meglio, a scrivere con il cappuccio calzato. Senza risulta ‘leggerina’ e devo dire perde quasi un pochino di importanza. E’ comunque una penna sul minuto andante, che chi ha le mani grosse farà fatica a gestire. Per intenderci un metro di paragone è la Pelikan 100 ma un po’ piu’ cicciotta.
E’ una penna a pistone (sto dicendo un’ovvietà), il corpo in resina come detto variegata, ha colori che sono quasi cangianti alla luce, e soprattutto quello che balza all’occhio subito sono i particolari in nero opaco: impugnatura, estremità del cappuccio e vite del pistone. Fossero stati in nero lucido avrebbero conferito una tal banalità alla penna da farla sembrare in plastica. L’averli fatti in nero opaco la rendono unica, e la impreziosiscono.
Parlando dei vezzi decorativi ne ha due: una vera intorno al cappuccio decorata con scudi di tribu africane… fatta sapientemente è un gioiello da guardare, e una pietra nera sulla cima del cappuccio.
7-IMMAGINE DEL CAPPUCCIO
Entrambi i particolari la rendono … esotica… come avere in mano un bastone di uno sciamano africano.
(Se ci fate caso, della stessa serie, la stilografica Asia con i suoi particolari, ricalca un pochino i gioielli indiani o medio orientali)
Insomma: estetica promossa a pieni voti, ad eccezione del peso. Mi sarebbe piaciuta leggermente piu’… pesante, arrogante sulla mano… importante.
Parliamo del pennino e di come scrive: è un Aurora. E’ un 18K.
8-IMMAGINE DELLA MIA MANO CHE TIENE IL PENNINO E’ rigido ma scivola sul foglio che sembra di scrivere sul burro. Ho preso la misura F con molto timore… in realtà mi ci trovo benissimo. Una M sarebbe stata fin troppo generosa. La F è assolutamente gestibile sia nella scrittura in piccolo, quando prendo gli appunti sui quaderni un po’ porosi, che nella scrittura su fogli piu’ patinati.
Perdonatemi, non sono un cultore della carta… scrivo su quaderni economici, anche perché ne faccio fuori uno a settimana col lavoro che faccio… e preferisco destinare budget ad inchiostri e penne piuttosto che ai quaderni.
Quindi pennino rigido ma scorrevole, come tutte le Aurora che possiedo in due settimane e due cariche di serbatoio non mi ha dato mai una falsa partenza.
Ok, l’ho usata quasi ogni giorno, l’ho sbattacchiata in borsa, per cui l’alimentatore sono confidente che sia stato sempre inumidito, pero’ ho altre penne al pari altisonanti … che ogni tanto mi fanno qualche capriccio.
Questa continua la tradizione Aurora, nessuna secchezza nel pennino alla riapertura del cappuccio, nessuna falsa partenza dopo l’inutilizzo.
Di seguito potete vedere la prova su carta, con un quaderno comune come accennato prima, inchiostro PARKER QUINK NERO.
9 - PROVA DI SCRITTURA
CONCLUSIONI:
Tutti vogliamo sapere se lo strumento di scrittura che abbiamo tanto agognato ci trasmette effettivamente quelle che sono le sensazioni aspettate.
Se la domanda e’: l’Aurora Afrika incontra le aspettative che avevo, la risposta è SI! E le supera anche.
Forse un pelino piu’ grossa, forse un pelino piu’ pesante sarebbe stata l’ideale… cosi’ e’ proprio un ‘gioiellino’… ma va bene… perché e’ di un’eleganza sportiva pazzesca.
Seconda domanda che mi faccio sempre, ma che poi alla fine immagino ci facciamo tutti: l’Aurora Afrika incontra le aspettative ma soddisfa anche il prezzo che costa? (800€ di listino se non sbaglio). Ebbene… personalmente 800€ li vale tutti.
Mettiamo da parte la mia passione per il marchio, che secondo me le suona di santa ragione a tanti marchi blasonati in termini di pennini, fluidità di scrittura, prontezza degli alimentatori (avrei qualcosa da dire invece sulla debolezza dei sistemi di caricamento a pistone… ma ognuno ha i suoi perdonabili difetti), questa penna e’ di per sé un gioiello scrivente. Non solo un gioiello, scrive anche divinamente.
POSTILLA AMIATINA ED IDEA DA CONDIVIDERE
E qui la mia recensione sarebbe finita, se non per la mia ingordigia di penne stilografiche, che credo vada piu’ per la patologia che non per il collezionismo.
Come accennato nella premessa della recensione, sono recentemente entrato in contatto con una persona che lavora nel dipartimento commerciale Aurora, la stessa che mi ha consentito l’acquisto della Afrika.
Poiché sono stato partecipe del gruppo di acquisto Santini, e ne sono stato super soddisfatto, mi e’ venuto in mente potenzialmente che si potrebbe fare la stessa cosa. L’ho contattata e c’e’ un’apertura da parte dell’azienda, e dello stesso direttore commerciale per posare le basi di un GDA. A qualcuno interesserebbe?
Ne farei, se siete d’accordo, un thread specifico magari nella sezione vetrina o mercatino.
Consigliatemi ed esprimetevi… assolutamente in maniera libera, l’opportunità che ho e’ una semplice conoscenza.
Un saluto a tutti, perdonate se ho sbagliato qualcosa nella recensione, o se mi sono dilungato troppo.
ale
sono oggi a condividere con voi l’esperienza di acquisto, e prima prova, di una stilografica che agognavo ormai da parecchi anni, ma complici un sacco di fattori (viaggi e lavori all’estero, una tipologia di attività che non mi porta a stare sempre alla scrivania ed ovviamente anche un po’ il prezzo) non ero riuscito ad agguantare.
Recentemente al verificarsi di una circostanza molto fortunata, (una conoscenza che lavora in Aurora) sono riuscito ad acquistarne una con un piccolo sconto e mi piacerebbe proporvi qui la mia recensione.
Al termine del testo, vorrei peraltro introdurre al forum un’idea, che se piace potrebbe verificarsi: la costituzione di un gruppo di acquisto Aurora se siamo interessati.
Tornando alla penna, o meglio partendo dalla sua confezione, questa si presenta ‘voluminosa’.
1 - IMMAGINE SOLA SCATOLA Per meglio dire la confezione e’ dotata di una scatola di cartone ben fatta, assolutamente austera in stile Savoia, che contiene un cofanetto di legno dalle dimensioni generose ma non spropositate.
Il packaging è effettivamente fatto bene. Il cofanetto da risalto alla penna, e contiene un doppio fondo che custodisce un carino boccetto d’inchiostro e riserva lo spazio per il libbretto della garanzia.
Confezione insomma promossa (e vorrei ben dire… con il prezzo della penna!)
2- IMMAGINE SCATOLA APERTA CON PENNA 3-IMMAGINE SCATOLA APERTA CON PENNA E CALAMAIO Passiamo alla penna in sé. Perdonate il mio lasciarmi andare… la trovo bellissima. Di una resina mai uguale l’una dall’altra viene in 7.500 esemplari.
La mia e’ la numero 7.308, cosi’ come e’ marchiata sul cappuccio, sopra l’anello che tiene la clip.
Le dimensioni sono piccole: 12,8 cm da chiusa | 12,5 cm da aperta | 15,8 cm con cappuccio calzato per la scrittura.
5- IMMAGINE PENNA IN ORIZZONTALE CHIUSA 6-IMMAGINE PENNA IN ORIZZONTALE CON CAPPUCCIO IN PIEDI
Il peso e’ leggero, tanto e’ vero che mi trovo molto bene, anzi meglio, a scrivere con il cappuccio calzato. Senza risulta ‘leggerina’ e devo dire perde quasi un pochino di importanza. E’ comunque una penna sul minuto andante, che chi ha le mani grosse farà fatica a gestire. Per intenderci un metro di paragone è la Pelikan 100 ma un po’ piu’ cicciotta.
E’ una penna a pistone (sto dicendo un’ovvietà), il corpo in resina come detto variegata, ha colori che sono quasi cangianti alla luce, e soprattutto quello che balza all’occhio subito sono i particolari in nero opaco: impugnatura, estremità del cappuccio e vite del pistone. Fossero stati in nero lucido avrebbero conferito una tal banalità alla penna da farla sembrare in plastica. L’averli fatti in nero opaco la rendono unica, e la impreziosiscono.
Parlando dei vezzi decorativi ne ha due: una vera intorno al cappuccio decorata con scudi di tribu africane… fatta sapientemente è un gioiello da guardare, e una pietra nera sulla cima del cappuccio.
7-IMMAGINE DEL CAPPUCCIO
Entrambi i particolari la rendono … esotica… come avere in mano un bastone di uno sciamano africano.
(Se ci fate caso, della stessa serie, la stilografica Asia con i suoi particolari, ricalca un pochino i gioielli indiani o medio orientali)
Insomma: estetica promossa a pieni voti, ad eccezione del peso. Mi sarebbe piaciuta leggermente piu’… pesante, arrogante sulla mano… importante.
Parliamo del pennino e di come scrive: è un Aurora. E’ un 18K.
8-IMMAGINE DELLA MIA MANO CHE TIENE IL PENNINO E’ rigido ma scivola sul foglio che sembra di scrivere sul burro. Ho preso la misura F con molto timore… in realtà mi ci trovo benissimo. Una M sarebbe stata fin troppo generosa. La F è assolutamente gestibile sia nella scrittura in piccolo, quando prendo gli appunti sui quaderni un po’ porosi, che nella scrittura su fogli piu’ patinati.
Perdonatemi, non sono un cultore della carta… scrivo su quaderni economici, anche perché ne faccio fuori uno a settimana col lavoro che faccio… e preferisco destinare budget ad inchiostri e penne piuttosto che ai quaderni.
Quindi pennino rigido ma scorrevole, come tutte le Aurora che possiedo in due settimane e due cariche di serbatoio non mi ha dato mai una falsa partenza.
Ok, l’ho usata quasi ogni giorno, l’ho sbattacchiata in borsa, per cui l’alimentatore sono confidente che sia stato sempre inumidito, pero’ ho altre penne al pari altisonanti … che ogni tanto mi fanno qualche capriccio.
Questa continua la tradizione Aurora, nessuna secchezza nel pennino alla riapertura del cappuccio, nessuna falsa partenza dopo l’inutilizzo.
Di seguito potete vedere la prova su carta, con un quaderno comune come accennato prima, inchiostro PARKER QUINK NERO.
9 - PROVA DI SCRITTURA
CONCLUSIONI:
Tutti vogliamo sapere se lo strumento di scrittura che abbiamo tanto agognato ci trasmette effettivamente quelle che sono le sensazioni aspettate.
Se la domanda e’: l’Aurora Afrika incontra le aspettative che avevo, la risposta è SI! E le supera anche.
Forse un pelino piu’ grossa, forse un pelino piu’ pesante sarebbe stata l’ideale… cosi’ e’ proprio un ‘gioiellino’… ma va bene… perché e’ di un’eleganza sportiva pazzesca.
Seconda domanda che mi faccio sempre, ma che poi alla fine immagino ci facciamo tutti: l’Aurora Afrika incontra le aspettative ma soddisfa anche il prezzo che costa? (800€ di listino se non sbaglio). Ebbene… personalmente 800€ li vale tutti.
Mettiamo da parte la mia passione per il marchio, che secondo me le suona di santa ragione a tanti marchi blasonati in termini di pennini, fluidità di scrittura, prontezza degli alimentatori (avrei qualcosa da dire invece sulla debolezza dei sistemi di caricamento a pistone… ma ognuno ha i suoi perdonabili difetti), questa penna e’ di per sé un gioiello scrivente. Non solo un gioiello, scrive anche divinamente.
POSTILLA AMIATINA ED IDEA DA CONDIVIDERE
E qui la mia recensione sarebbe finita, se non per la mia ingordigia di penne stilografiche, che credo vada piu’ per la patologia che non per il collezionismo.
Come accennato nella premessa della recensione, sono recentemente entrato in contatto con una persona che lavora nel dipartimento commerciale Aurora, la stessa che mi ha consentito l’acquisto della Afrika.
Poiché sono stato partecipe del gruppo di acquisto Santini, e ne sono stato super soddisfatto, mi e’ venuto in mente potenzialmente che si potrebbe fare la stessa cosa. L’ho contattata e c’e’ un’apertura da parte dell’azienda, e dello stesso direttore commerciale per posare le basi di un GDA. A qualcuno interesserebbe?
Ne farei, se siete d’accordo, un thread specifico magari nella sezione vetrina o mercatino.
Consigliatemi ed esprimetevi… assolutamente in maniera libera, l’opportunità che ho e’ una semplice conoscenza.
Un saluto a tutti, perdonate se ho sbagliato qualcosa nella recensione, o se mi sono dilungato troppo.
ale