Il nuovo arrivato
Inviato: venerdì 30 luglio 2021, 10:56
Buongiorno a tutti e a tutte,
sono felice di essere stato accolto dagli amministratori in questa compagine di appassionati della penna stilografica. Devo ammettere che seguo il forum già da qualche anno, ma come un convitato troppo timido, o anche solo discreto, ho sempre preferito tenermi a distanza e osservare da lontano. Questo periodo mesto e incerto ha però risvegliato in me il desiderio di gettarmi nella mischia e quindi eccomi qua a porgere i miei più sentiti ringraziamenti alla comunità variopinta e iridescente di questo forum per avermi permesso di entrare nel gruppo.
Il mio vero nome è Lorenzo, ho 32 anni, vivo a Torino e sono un uomo dai mille talenti e interessi.
Amo il fuoco, i coltelli e le penne stilografiche. Suono la batteria, per più di dieci anni ho lavorato come cuoco fino a che una mano divina ha deciso di scatenare la pestilenza che mi ha costretto in casa, perdendo il lavoro all'inizio del primo lockdown. In ogni storia che si rispetti questo sarebbe stato il varco della prima soglia, dove il guardiano fu rappresentato dall'isolamento forzato. Come Edipo con la Sfinge, ho scelto la via della plasticità e non della più volte decantata (in televisione e sui giornali) flessibilità. Non che voglia essere questo uno sproloquio linguistico sulla differenza tra le due parole, basti dire che la flessibilità consiste nell'abilità di piegarsi sotto un certo stimolo e piegati, sappiamo bene tutti, che non si può vedere come e dove il fato decide di colpire. Senza flessione quindi, ma con sforzo plastico decisi di cambiare forma, abbandonare l'infernale lavoro culinario e dedicarmi, grazie anche al supporto psicologico della mia compagna, alla scrittura, una presenza fissa nella mia vita a partire dal liceo e purtroppo trascurata a causa delle inumane ore di lavoro a cui mi ero sottoposto.
Mi sono iscritto all'Università di Torino e la cultura, insieme a un nuovo obiettivo professionale, mi ha salvato dal baratro dell'isolamento intellettuale permettendomi di trovare gioia nella musica, nel teatro e soprattutto nel cinema (eh sì, avete capito bene: mi sono iscritto al DAMS, checché se ne dica è un corso di studi stupendo e non per tutti gli itelletti).
Grazie a questi stimoli, al supporto di una persona stupenda al mio fianco e a una Pelikan M400 anni '80 di mio padre, sono riuscito giusto questa estate a coronare il sogno e completare la trasformazione: manco fossi una fenice, dalle ceneri e dal buio di questo anno e mezzo tragico, sono risorto come sceneggiatore.
Per festeggiare questa rinascita eccomi qui, tra di voi, spoglio di ipocrisia e con tutta la schiettezza di cui sono capace.
Questo è ciò che sono, condensato in una manciata di righe, e sarò eternamente grato a tutti coloro che esistono in questo meraviglioso universo.
sono felice di essere stato accolto dagli amministratori in questa compagine di appassionati della penna stilografica. Devo ammettere che seguo il forum già da qualche anno, ma come un convitato troppo timido, o anche solo discreto, ho sempre preferito tenermi a distanza e osservare da lontano. Questo periodo mesto e incerto ha però risvegliato in me il desiderio di gettarmi nella mischia e quindi eccomi qua a porgere i miei più sentiti ringraziamenti alla comunità variopinta e iridescente di questo forum per avermi permesso di entrare nel gruppo.
Il mio vero nome è Lorenzo, ho 32 anni, vivo a Torino e sono un uomo dai mille talenti e interessi.
Amo il fuoco, i coltelli e le penne stilografiche. Suono la batteria, per più di dieci anni ho lavorato come cuoco fino a che una mano divina ha deciso di scatenare la pestilenza che mi ha costretto in casa, perdendo il lavoro all'inizio del primo lockdown. In ogni storia che si rispetti questo sarebbe stato il varco della prima soglia, dove il guardiano fu rappresentato dall'isolamento forzato. Come Edipo con la Sfinge, ho scelto la via della plasticità e non della più volte decantata (in televisione e sui giornali) flessibilità. Non che voglia essere questo uno sproloquio linguistico sulla differenza tra le due parole, basti dire che la flessibilità consiste nell'abilità di piegarsi sotto un certo stimolo e piegati, sappiamo bene tutti, che non si può vedere come e dove il fato decide di colpire. Senza flessione quindi, ma con sforzo plastico decisi di cambiare forma, abbandonare l'infernale lavoro culinario e dedicarmi, grazie anche al supporto psicologico della mia compagna, alla scrittura, una presenza fissa nella mia vita a partire dal liceo e purtroppo trascurata a causa delle inumane ore di lavoro a cui mi ero sottoposto.
Mi sono iscritto all'Università di Torino e la cultura, insieme a un nuovo obiettivo professionale, mi ha salvato dal baratro dell'isolamento intellettuale permettendomi di trovare gioia nella musica, nel teatro e soprattutto nel cinema (eh sì, avete capito bene: mi sono iscritto al DAMS, checché se ne dica è un corso di studi stupendo e non per tutti gli itelletti).
Grazie a questi stimoli, al supporto di una persona stupenda al mio fianco e a una Pelikan M400 anni '80 di mio padre, sono riuscito giusto questa estate a coronare il sogno e completare la trasformazione: manco fossi una fenice, dalle ceneri e dal buio di questo anno e mezzo tragico, sono risorto come sceneggiatore.
Per festeggiare questa rinascita eccomi qui, tra di voi, spoglio di ipocrisia e con tutta la schiettezza di cui sono capace.
Questo è ciò che sono, condensato in una manciata di righe, e sarò eternamente grato a tutti coloro che esistono in questo meraviglioso universo.