La parola gialletto è un diminutivo di giallo, così come giallino (quest'ultimo molto più usato in italiano). Ho letto che, per via del suo colore, riceve il nome di “gialletto” una focaccetta dolce di mais con uvetta, tipica delle regioni dell'Emilia Romagna e del Veneto. Con questo nome si conosce anche il melone giallo coltivato in Sicilia, chiamato appunto "Gialletto di Sicilia ". Secondo il "Vocabolario italiano-latino per uso degli studiosi di belle lettere…", stampato a Venezia nel 1794, la parola gialletto significa semplicemente "che si avvicina al giallo". Poiché l'uso della parola gialletto per indicare una sfumatura di colore è, direi, ormai obsoleta in italiano, questo termine ha assunto (almeno alle mie orecchie) un suono arcaico, che sembra riferirsi ad altre epoche, più remote.
Il colore della carta vergata gialletto di Fabriano in realtà ha ben poco a che vedere con il giallo, né con le focacce né con i meloni siciliani. La cosa sembra in linea con la visione un po’ daltonica di coloro che hanno assegnato i nomi dei colori alla carta vergata Ingrés. Sotto ve ne allego un elenco completo. Come potrete vedere, il "ghiaccio" è in realtà bianco, il "bianco" è avorio, il colore "avorio" è piuttosto una tinta camoscio, e il “giallletto” è un marroncino piuttosto desaturate (che altri chiamano “fango”).