WING SUNG WOOD
Inviato: venerdì 21 maggio 2021, 21:39
La Shanghai Hero Fountain Pen è attualmente una sussidiaria della Shanghai Hero Group Co.Ltd., Che possiede dieci società di cancelleria e più di 100 marchi in Cina. Negli anni '90, le penne stilografiche del marchio Hero dell'azienda si erano guadagnate la reputazione in Cina come le migliori del paese. Le penne Hero erano anche popolari a livello internazionale durante gli anni '80 e '90 e rimangono particolarmente desiderabili tra gli utenti di penne stilografiche in India. Alcuni dei suoi marchi di penne stilografiche includono Hero, Wing Sung, Lucky, Huafu, Xinming, Guanleming, Xinhua e Gentleman.”
Il modello Wing Sung Wood si presenta come una penna stilografica in “woodland resin” (resina in plastica che imita il legno), dallo stile minimalista ed essenziale, che ricorda molto una visione zen delle cose. Le penne sono disponibili in tre possibili colori, ognuno in procinto di imitare i vari tipi di legno. La stilografica scelta è di colore nero e monta un pennino Huashilai, vengono spedite insieme a un gradevole sacchetto di panno nero e si adattano a converter/cartucce internazionali standard.
Il converter risulta essere approssimativo (meno rispetto a quello montato dalle Jinhao economiche). Consiglio di sostituirlo appena possibile con qualcosa di più affidabile (senza fretta, ma assai raccomandato se ne fate un utilizzo fuori casa). Il cappuccio si adatta saldamente e s’inserisce a vite, ma risulta privo della normale clip. La scelta di non montare nessuna clip è il mio motivo principale d’interesse verso questo modello. La sua forma a sigaro la rende assai elegante e mostra al centro una banda dal colore tenue che può piacere oppure no, che ricorda vagamente qualche elemento di corda di canapa. Schiuderla, svitarne il cappuccio, assume il significato di riconoscerla a prima vista, perché l’errore di aprirla dalla parte sbagliata è dietro l’angolo.
A mio modesto parere, anche gli strumenti di scrittura che non hanno un valore economico elevato, dovrebbero essere messi nelle stesse identiche condizioni delle sorelle più lussuose, poiché portano comunque impegno intellettuale e fabbisogno di conferme. Spesso con l’attrezzo giusto si può arrivare a placare le proprie febbrili esistenze, come in un famoso racconto breve di Pirandello.
“Aveva la temperatura corporea in rialzo. In questo periodo poteva avere diversi significati, nessuno buono. In fondo la morte mette spavento, perlomeno l’idea della sofferenza. Il giorno prima aveva litigato con il suo principale, qualcosa di anomalo, di violento. Dopo tanti anni di silenzio e trattamenti ingiusti, di incredibile preferenze, di ignobili frustrazioni, insomma tante indigestioni di bile, tutte da mandare giù, per quieto vivere, per mantenere il posto, la serenità familiare e conservare quel minimo valore di sussistenza. Il motivo del contendere? Uno dei tanti possibili. Che significa? Niente, aveva solo iniziato a scrivere con una stilografica. Ma che diavolo dici? Stanotte, cari signori ho scritto. Ho iniziato a farlo dopo cena e poi, quando si è fatto tardi e sono andato a letto, ho sentito dentro un sano benessere. Era come se avessi arato tutto il giorno nei campi e poi, tornando a casa, fossi proprio soddisfatto del lavoro svolto. Mi sentivo bene!”
Recensire stilografiche economiche e per giunta cinesi, si può fare? Si deve fare? Rispondere al quesito essenziale: vale pena parlar bene di questi prodotti? Si deve fare cultura o politica? I cinesi copiano soltanto oppure sanno fare anche qualcosa di completamente innovativo? Il cattivo gusto è solo opera cinese oppure anche in Italia esiste una casa che in certi suoi modelli kitsch fa rabbrividire? I miei occhi hanno fatto in tempo a vedere cose che occhi umani non avrebbero mai potuto comprendere. Per il momento facciamo parlare gli esperti, che poi spesso sono proprio i fruitori di questo forum:
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Scrive geko: “Per me, indipendentemente dai risultati finali, un oggetto che copia pedissequamente un altro, non lo reputo degno della mia attenzione. Nel caso delle penne, per esempio, mille volte meglio TWSBI, Opus88, Noodler's, Namisu : penne sane, funzionali, dal costo non esagerato, originali nel design e nella scelta dei materiali. Perché poi spendere una decina di euro per prendere tre/quattro copie cinesi della 51, sperando che almeno una funzioni bene, quando con poco più porto a casa una vera 51?”
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Scrive Stormwolfie: “Sono d'accordo che il prodotto cinese in termini tecnici ha un valore. In alcuni casi trovo abbiano anche capacità di design, la Moonman ad esempio la trovo molto carina, le resine della Penbbs... Marnautz ha ragione nel dire che l'aspetto creativo è sotto zero. Nella maggior parte dei casi copiano tutto in maniera spudorata, fregandosene di qualsiasi limite di copyright. Potrebbero privilegiare la loro tradizione millenaria facendo prodotti legati alla loro storia che nulla ha da invidiare alla nostra, eppure noi occidentali siamo per loro un miraggio da seguire. I cinesi dall'inizio del 900 hanno sistematicamente distrutto qualsiasi contatto con il passato e quindi con i loro manufatti artigianali. Qualche sprazzo nuovo si vede, ma molto raramente.”
viewtopic.php?f=8&t=18167
Scrive marnautz: “É solo un'opinione personale, doverosa premessa. Faccio fatica a capire tutto lo spazio che trovano le varie marche cinesi e i cloni dei modelli di stilografiche delle case "storiche". Io li definirei paccottiglia, quando mi é capitato di averne qualcuna tra le mani la prima cosa che ho percepito é il bassissimo livello qualitativo. Senza contare che sono sempre gli amici cinesi che hanno portato il livello di contraffazione di alcune penne a livelli tali che prima di comperare online mi devo far mandare foto in HD di molti particolari, perché alla vista d'insieme sembrano ok ma poi ti accorgi che sono una fregatura. Meglio le Pelikan per la scuola che vendono ai supermercati, almeno non vogliono sembrare quello che non sono.”
viewtopic.php?t=15212
Scrive Pettirosso: “Personalmente ho qualche stilografica cinese, ma non le uso: troppo pesanti, le ho in un cassetto e non ne compro più. Eccezione: una "Dux" (così è commercializzata"), clone della Parker 51, leggerissima, plasticaccia, assemblaggio più che discutibile, costo un paio di Euro, veramente da battaglia, ma ... ha un pennino favoloso medio/fine, scivola sulla carta, e scrive sempre! Forse ho beccato io l'esemplare fortunato... Ho anche un paio di Jinhao che si salvano, le cloni della Lamy Safari: ma sono più pesanti dell'originale, ed alla fine costano una decina di Euro, per cui...”
viewtopic.php?f=72&t=1391&start=30
Scrive Contax1961: “La X750 secondo me ha rapporto prezzo qualità/prezzo imbattibile, io ne ho diverse che uso a lavoro, e devo dire che ripartono in ogni situazione, una volta cambiato il converter con uno con maggiore capacità, sono ottime compagne di lavoro, mi fa piacere che anche tu le stia apprezzando.”
viewtopic.php?f=48&t=9062&p=125020
Scrive Medicus: “Tralasciando per ovvi motivi la "qualità", che comunque non è per niente male, solo ed esclusivamente dal punto di vista estetico, vorrei dire: ma è più pacchiana una Montegrappa Tertio Millennio Adveniente o una Montegrappa Science & Nature o una Chaos o parecchie serie speciali delle marche famose (sarebbe troppo lungo elencarle tutte) o una Baoer Eight Horses e/o parecchie altre sue sorelle? La mia personale risposta è Si, sono più pacchiane le Montegrappa, ma solo che essendo Montegrappa molti dicono: che belle; e per le altre: ma sono cinesi! Certo la questione non si pone con le penne d'epoca "istoriate", sono stupende, proprio perché d'epoca.”
viewtopic.php?t=10719
Mi fermerei qui, può bastare per farsi un’idea, potremmo dire che qualcuno inorridisce e qualcuno apprezza, ma torniamo con umile frequentazione, alle prestazioni tecniche. Nel caso specifico ci rendiamo conto che la WING SUNG WOOD è decisamente presentata al mercato e al pubblico giapponese, lo è nella forma e nel pennino offerto cioè esclusivamente un pennino Huashilai bicolore F oppure Fude. Non è una penna da trasportare nel taschino, infatti, personalmente lo sconsiglio (per vari motivi).
Le mie note di scrittura sono quelle di scrivere in punta di penna, diversa dal pattinare sull’inchiostro della Jinhao, però, possiede un tratto sicuramente più sicuro e deciso. Possiede una scrittura decente, eppure mi rimane l’amarezza che l’occidente non sempre sia riuscito a fare di meglio in fatto di essenza minimalista. Guardiamo la Namisu (GB) Horizon, anche lei priva di clip e presentata nella forma a sigaro in ebanite, con pennini Bock, oppure in alluminio.
https://www.youtube.com/watch?v=8lS0KAhcHto
Alla Wing Sung Wood, personalmente cambierei più che il pennino, l’alimentatore, ma ci troveremmo con qualcosa di assai vicino alla perfezione e, notoriamente, la passione della stilografica si accentra proprio sugli esperimenti e le mancate occasioni. Spesso al termine di una recensione, ti accorgi che è come quando esci da un cinema dopo aver visto un bel film che, però, all’ultimo ti può aver deluso, magari nel finale oppure per quel qualcosa che non c’è. In una stilografica il neofita osserva il suo aspetto estetico, il conoscitore si mette in apprensione per il pennino che monta (per molti deve essere assai fino, mentre per altri mediamente corposo), quasi nessuno si preoccupa dell’alimentatore. Stiamo parlando del motore di una stilografica di prestigio, poi ci sarà tempo di occuparsi delle gomme e della carrozzeria. Questa questione è un’altra storia, però, che ci porta lontano, magari la faremo quando parleremo dell’Omas. Tra breve, alla prossima recensione.
SCHEDA TECNICA
Brand: Wing Sung
Collezione: Wood
Colore: si presenta in tre colori differenti (nero, legno chiaro, legno scuro)
Edizione: regolare
Materiale Corpo: resina plastica
Cappuccio: resina plastica
Sezione: resina plastica nera
Materiale Pennino: acciaio bicolore F (come un M) oppure Fude, marchio Huashilai
Tipologia Pennino: rigido
Caricamento: cartuccia (standard)/converter
Converter Incluso: si
Paese di Produzione: Cina
Tipologia Cappuccio: a vite
Finiture: resina plastica
Lunghezza (chiusa): 135 mm
Lunghezza (corpo penna): 123 mm
Lunghezza (cappuccio): 58 mm
Diametro (corpo): 15 mm (al centro)
Peso (totale): 18 g
Peso (solo corpo): 14 g
PAGELLA – VOTO: 7,8
Costruzione, originalità e aspetto: 8,6 (a sigaro senza clip)
Rapporto qualità prezzo: 8,4 (se acquistata a non più di 18 euro)
Sistema caricamento: 7 (ordinario cartuccia/converter)
Scrittura: 7,5 (affidabile)
Nota positiva: sorprende per il suo aspetto minimalista e dal sapore orientale, oserei dire zen.
Nota negativa: non adatta a chi non ama le stilografiche senza clip, inoltre la sua particolare conformazione potrebbe indurre l’utilizzatore a non svitare la stilografica dalla parte giusta e quindi a sbagliare ogni volta che si prova ad aprirla.
Riccardo Affinati
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)APPROFONDIMENTO:
Il sito ufficiale della Shanghai Hero Pen Company:
http://www.hero-light.com/en/list-18-1.html
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Le migliori cinesi:
viewtopic.php?f=8&t=23019
N.B. Ogni voto, parola, parere, è un prodotto di un'esclusiva volontà personale e non rispecchia la verità assoluta. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Sono benvenuti pareri, correzioni, precisazioni e domande. Al termine di qualunque residuo di conversazione, restiamo comunque amici o semplici conoscenti, ci si saluta e ognuno si conserva la sua personalissima opinione. Non è mia intenzione denigrare o delegittimare qualsiasi strumento di scrittura, compresi pennini e inchiostri. Tutti i miei sinonimi, aggettivi o parole ("sturalavandino" compreso) non fanno parte della tecnica di recensione stilografica, ma traggono origine da una particolare ironia del tutto personale (mai compresa) e di difficile interpretazione. Vi chiedo scusa per errori, lapsus, fraintendimenti e quant'altro.