Cosa ci spinge a collezionare?
Inviato: giovedì 22 aprile 2021, 10:39
Attenzione: quelle che seguono sono opinioni condivisibili o meno, ma è importante notare che l'intento non è quello di criticare, esprimere giudizi o altro.
Se per qualsiasi motivo vi sentirete offesi dalle parole che leggerete, mi dispiace, ma non era assolutamente mia intenzione.
Detto questo…
Cosa ci spinge a collezionare?
Così titola il video pubblicato lo scorso dicembre dal famigerato recensore, nonché professore di psicologia e neuroscienze cognitive, Stephen Brown (aka sbrebrown). Per chi non lo conoscesse, sbrebrown è conosciuto su Youtube e nell'ambiente delle stilografiche da poco più di un decennio proprio per le sue recensioni di penne e oggetti legati alla scrittura.
Prima di continuare, vi invito, se avete voglia e una discreta conoscenza della lingua inglese, a vedere il video in questione (dura meno di un quarto d'ora). Lascio qui il link per gli interessati: https://www.youtube.com/watch?v=HzeM2IQPaCI
In tutti i casi, cercherò di riportare qui quanto detto nel video, che ho trovato molto interessante e degno di essere discusso qui con voi.
Brown inizia col fare una distinzione di carattere terminologico: per i ricercatori che studiano proprio questo tipo di questioni c'è differenza tra collezionare e accumulare (e qui si parte subito con la parte controversa
).
Teoricamente per collezione si intende un insieme di oggetti più o meno fortemente correlati, quindi per fare un esempio, un insieme di Lamy Safari con differenti colorazioni è una collezione.
In parole povere, una collezione è un insieme di oggetti con un "focus" e che quindi può essere ragionevolmente completata.
Invece un insieme di stilografiche che non hanno una vera e propria correlazione (se non quella di essere stilografiche) non è definibile come una collezione. Quindi, quest'ultimo gruppo di oggetti, ufficialmente, è da definire come accumulo.
A maggior ragione se gli oggetti in questione vengono usati e non messi in una bella teca di vetro.
In tutti i casi, questa è solo una questione di tipo semantico (seppure interessante), quindi potete abbassare le torce e i forconi, nessuno sta dicendo che siete accumulatori seriali o che collezionare sia preferibile all'accumulare o viceversa
Ma passiamo alla domanda di apertura, a cui ovviamente non è così facile rispondere.
Si potrebbe pensare alla questione in termini evoluzionistici, partendo dal nostro lontano passato, inteso come specie.
Essendo stati, i nostri antenati, cacciatori e raccoglitori di materie prime, è probabile che il “collezionare” oggetti poteva essere utile alla sopravvivenza.
Quindi questo aspetto di raccoglitori potrebbe essere ancora presente nel nostro istinto, seppur non più legato strettamente alla sopravvivenza.
Probabilmente per questo motivo troviamo piacevole e addirittura rassicurante possedere decine di penne nonostante una sola penna potrebbe bastare a scrivere per tutta la vita.
Tornando alla terminologia di prima, se si colleziona nel vero senso del termine, ciò che magari ci spinge ad aggiungere nuovi oggetti alla collezione è il bisogno di completarla, forse nella speranza che alla fine ci faccia sentire meglio. Ma la ricerca stessa di nuovi pezzi da aggiungere alla collezione provoca piacere in noi ed è gratificante quando infine si riesce a trovare ciò che si cercava.
Se si guarda invece alla questione in modo pragmatico nel senso che si hanno varie penne per vari scopi o situazioni o necessità, è più facile aggiungere all’insieme (collezione o accumulo che dir si voglia) oggetti la cui unica caratteristica distintiva è il fatto che ci piacciono e quando li otteniamo, un po' come avviene per il collezionista, proviamo questo picco di piacere.
Entrambi questi meccanismi però possono portare anche ad una vera e propria ossessione, quindi, a detta di Brown, è importante avere sempre in mente due domande:
Personalmente, ho trovato tutto questo discorso illuminante. Non avevo mai riflettuto su questi aspetti e dopo aver visto il suddetto video e averci ragionato ho capito di essere una persona tendente ad accumulare e per questo motivo ho deciso che in futuro cercherò di tenere ben presenti le due fatidiche domande, così da non incappare in questo meccanismo che nel breve termine è indubbiamente gratificante e piacevole, ma a lungo andare, almeno per quanto mi riguarda, non porterebbe a niente di positivo.
Preferirei infatti comprare poche penne, ma che desidero particolarmente, rispetto al riempirmi i cassetti di stilo inutilizzate.
Inoltre ho capito di non voler essere un collezionista, ma nemmeno un accumulatore, anche se la tendenza è quella.
Vorrei semplicemente essere un "utilizzatore" che possiede un numero utilizzabile di stilografiche
Voi cosa ne pensate?
P.s. In tutti i casi, l'importante è essere felici a prescindere da come ci si approccia a questo fantastico mondo
Se per qualsiasi motivo vi sentirete offesi dalle parole che leggerete, mi dispiace, ma non era assolutamente mia intenzione.
Detto questo…
Cosa ci spinge a collezionare?

Così titola il video pubblicato lo scorso dicembre dal famigerato recensore, nonché professore di psicologia e neuroscienze cognitive, Stephen Brown (aka sbrebrown). Per chi non lo conoscesse, sbrebrown è conosciuto su Youtube e nell'ambiente delle stilografiche da poco più di un decennio proprio per le sue recensioni di penne e oggetti legati alla scrittura.
Prima di continuare, vi invito, se avete voglia e una discreta conoscenza della lingua inglese, a vedere il video in questione (dura meno di un quarto d'ora). Lascio qui il link per gli interessati: https://www.youtube.com/watch?v=HzeM2IQPaCI
In tutti i casi, cercherò di riportare qui quanto detto nel video, che ho trovato molto interessante e degno di essere discusso qui con voi.
Brown inizia col fare una distinzione di carattere terminologico: per i ricercatori che studiano proprio questo tipo di questioni c'è differenza tra collezionare e accumulare (e qui si parte subito con la parte controversa

Teoricamente per collezione si intende un insieme di oggetti più o meno fortemente correlati, quindi per fare un esempio, un insieme di Lamy Safari con differenti colorazioni è una collezione.
In parole povere, una collezione è un insieme di oggetti con un "focus" e che quindi può essere ragionevolmente completata.
Invece un insieme di stilografiche che non hanno una vera e propria correlazione (se non quella di essere stilografiche) non è definibile come una collezione. Quindi, quest'ultimo gruppo di oggetti, ufficialmente, è da definire come accumulo.
A maggior ragione se gli oggetti in questione vengono usati e non messi in una bella teca di vetro.
In tutti i casi, questa è solo una questione di tipo semantico (seppure interessante), quindi potete abbassare le torce e i forconi, nessuno sta dicendo che siete accumulatori seriali o che collezionare sia preferibile all'accumulare o viceversa

Ma passiamo alla domanda di apertura, a cui ovviamente non è così facile rispondere.
Si potrebbe pensare alla questione in termini evoluzionistici, partendo dal nostro lontano passato, inteso come specie.
Essendo stati, i nostri antenati, cacciatori e raccoglitori di materie prime, è probabile che il “collezionare” oggetti poteva essere utile alla sopravvivenza.
Quindi questo aspetto di raccoglitori potrebbe essere ancora presente nel nostro istinto, seppur non più legato strettamente alla sopravvivenza.
Probabilmente per questo motivo troviamo piacevole e addirittura rassicurante possedere decine di penne nonostante una sola penna potrebbe bastare a scrivere per tutta la vita.
Tornando alla terminologia di prima, se si colleziona nel vero senso del termine, ciò che magari ci spinge ad aggiungere nuovi oggetti alla collezione è il bisogno di completarla, forse nella speranza che alla fine ci faccia sentire meglio. Ma la ricerca stessa di nuovi pezzi da aggiungere alla collezione provoca piacere in noi ed è gratificante quando infine si riesce a trovare ciò che si cercava.
Se si guarda invece alla questione in modo pragmatico nel senso che si hanno varie penne per vari scopi o situazioni o necessità, è più facile aggiungere all’insieme (collezione o accumulo che dir si voglia) oggetti la cui unica caratteristica distintiva è il fatto che ci piacciono e quando li otteniamo, un po' come avviene per il collezionista, proviamo questo picco di piacere.
Entrambi questi meccanismi però possono portare anche ad una vera e propria ossessione, quindi, a detta di Brown, è importante avere sempre in mente due domande:
- come finirà, o meglio, qual è il limite?
- qual è lo scopo?
Personalmente, ho trovato tutto questo discorso illuminante. Non avevo mai riflettuto su questi aspetti e dopo aver visto il suddetto video e averci ragionato ho capito di essere una persona tendente ad accumulare e per questo motivo ho deciso che in futuro cercherò di tenere ben presenti le due fatidiche domande, così da non incappare in questo meccanismo che nel breve termine è indubbiamente gratificante e piacevole, ma a lungo andare, almeno per quanto mi riguarda, non porterebbe a niente di positivo.
Preferirei infatti comprare poche penne, ma che desidero particolarmente, rispetto al riempirmi i cassetti di stilo inutilizzate.
Inoltre ho capito di non voler essere un collezionista, ma nemmeno un accumulatore, anche se la tendenza è quella.
Vorrei semplicemente essere un "utilizzatore" che possiede un numero utilizzabile di stilografiche

Voi cosa ne pensate?
P.s. In tutti i casi, l'importante è essere felici a prescindere da come ci si approccia a questo fantastico mondo
