E' anche colpa della standardizzazione della produzione.
In tantissimi casi , sulle penne moderne si trova lo stesso alimentatore sotto pennini con diverse gradazioni.
Si cerca un punto medio, una soluzione che possa andare mediamente bene in tutte le circostanze.
Purtroppo spesso nella realtà non va esattamente così.
E quindi ci si ritrova con penne che scrivono abbastanza bene se si va lentamente, ma tendono a seccare se si accelera o se si scrive a lungo, o pennini B che scrivono come F o viceversa.
Così l'utente medio è costretto a fare i salti carpiati per cercare di migliorare la situazione, lavaggi, allargamento o restringimento dei rebbi, incisione dei canali dell'alimentatore , varie ed eventuali.
Insomma cerca di agire sulla carburazione per migliorare il rendimento del motore, quando invece è il carburatore in se che è sottodimensionato o inadeguato a quel tipo di motore e/o alle prestazioni che si richiedono.
L'alimentatore deve agire proprio come un carburatore , fornire l'adeguata miscela di carburante ed aria al motore e regolare il flusso in base alle diverse prestazioni che di volta in volta richiede il pilota, ma anche in base al tipo di motore che deve alimentare.
L'esempio classico è la penna moderna venduta come flex, la quale appena si cerca di flettere i rebbi un po' più di tanto, smette di scrivere o fa dei binari tristi e solitari (cit. Claudio Villa) proprio perchè l'alimentatore non è in grado di fornire la giusta quantità di inchiostro al pennino, lasciando lo speranzoso utente con un palmo di naso.
Caso personale; stesso alimentatore su pennino F e su B.
Il pennino F va molto bene, flusso costante a qualsiasi velocità , indipendentemente dal numero di pagine che si scrivono.
Invece il pennino B se si scrive molto o si aumenta la velocità di scrittura peggiora notevolmente il flusso e smagrisce il tratto.
E’ palese che avrebbe bisogno di un diverso alimentatore.