Sailor Lecoule - Rosso rubino e oro
Inviato: venerdì 9 aprile 2021, 0:12
Generalità
Ho comprato questa penna poiché ormai la Sailor era l'unica giapponese che ancora non avevo provato, e perché volevo provare un prodotto di fascia leggerissimamente superiore rispetto ai canonici 20€, tant'è che questa l'ho pagata circa 36€. La penna è arrivata con due cartucce Sailor nere, un buon inchiostro con un odore abbastanza forte ma non sgradevole. Al primo contatto sul foglio, la prima cosa che si nota è il feedback deciso; non è un pennino liscio e levigato, è un pennino che la carta la fa sentire tutta, ma comunque scorre in modo adeguato, né scivola né si impunta.
La penna è leggerissima ma restituisce una sensazione di solidità e robustezza, caratteristiche che la rendono, assieme alle dimensioni molto compatte, una penna ideale per essere portata in giro. Menzione per il cappuccio a vite, che apprezzo di più dei cappucci a scatto. Il colore forse non mi piace tantissimo, poiché è un rosso che sembra quasi un nero, a tal punto che se la vostra stanza non è ben illuminata potreste addirittura scambiarla per nera. Nel complesso l'aspetto estetico è comunque promosso: è una penna piccola, compatta, pratica, leggera, spartana... perfetta per l'utilizzo quotidiano.
Materiale corpo: plastica
Colore corpo: rosso rubino
Colore finiture: oro
Materiale pennino: acciaio
Colore pennino: oro
Tratto pennino: MF, rigido
Caricamento: cartuccia o converter (proprietari)
Chiusura cappuccio: a vite
Lunghezza (chiusa): 123 mm
Lunghezza (corpo penna): 109 mm
Lunghezza (cappuccio): 60 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 12 g
Un inizio problematico
Purtroppo, il primo impatto non è stato dei migliori (e non per il feedback, che ho apprezzato), anzi. La penna scriveva con un tratto sottilissimo, più sottile di quello di una Kakuno F, e con un flusso estremamente scarso. Talmente scarso che a un tratto ha smesso di scrivere completamente, con la cartuccia piena ancora un po' meno della metà. Pensando che il problema fosse qualche residuo di fabbricazione, ho proceduto al lavaggio (l'ho inchiostrata e via, senza lavarla prima) ma il problema si è ripresentato uguale. Terminata la seconda cartuccia, ho provato a cambiare inchiostro passando al Lamy T52 Blue Black ma il problema è rimasto. Ho allora deciso di fare le cose per bene e l'ho smontata, e quello che mi sono trovato davanti è stato questo: Un meraviglioso alimentatore con alcune lamelle piegate e fuse tra loro (non sono dunque stato io a danneggiarle nell'estrazione); in più i rebbi erano talmente stretti che attraverso passava pochissima luce (purtroppo non ho foto decenti).
Frustrato e arrabbiato, ho allora deciso di sfogarmi e adottare la soluzione brutale: ho letteralmente allargato a mani nude i rebbi, al costo di un paio di unghie scheggiate e un piccolissimo taglio. Ho rimontato il tutto e...
La rinascita
Il quaderno è un Rhodia A4.
La Lecoule adesso scrive con un buon flusso e mantenendo il suo feedback deciso ma comunque senza in alcun modo grattare. La dimensione del tratto è un tantino tantino troppo sottile per un MF, dato che è più sottile della Kakuno F, e il flusso leggermente meno abbondante, ma sono comunque molto soddisfatto di come scrive adesso. L'unica cosa è che dopo sessioni molto lunghe il flusso diminuisce leggermente, pur senza avere incertezze e salti, ma questo forse lo imputerei più alla carta che normalmente uso.
Tenerla in mano e scriverci è in ogni caso ora un piacere, merito anche delle dimensioni compatte e della ottima sensazione di solidità e al contempo compattezza.
Dovendo tirare delle conclusioni, il primo impatto negativo non può essere trascurato: è una penna che costa comunque quasi 40€, non una di alta fascia, vero, ma è assurdo e inconcepibile doversi trovare un alimentatore in quello stato e i rebbi attaccati, tant'è che ho odiato profondamente questa penna. Non so se si vede bene dalle foto, ma la parte interna dei rebbi è ruvida, molto grezza, poco rifinita; il controllo qualità è stato a mio avviso inesistente. Mi è letteralmente costato uno sforzo fisico renderla utilizzabile, e prima di ciò scriverci era un inferno con la secchezza che si ritrovava. Una volta sistemata però, non posso non riconoscerle che svolge egregiamente il proprio lavoro, tant'è che al momento è la penna che porto in giro e quella con la quale scrivo di più, merito del suo peculiare feedback, del suo aspetto, delle sue dimensioni e di come rende quando la si impugna.
Ne ricomprerei un'altra di un altro colore? Al netto del rapporto di amore odio che ho per questa penna, probabilmente sì e valuterò in futuro, ma farei qualche rito propiziatorio prima.
Ho comprato questa penna poiché ormai la Sailor era l'unica giapponese che ancora non avevo provato, e perché volevo provare un prodotto di fascia leggerissimamente superiore rispetto ai canonici 20€, tant'è che questa l'ho pagata circa 36€. La penna è arrivata con due cartucce Sailor nere, un buon inchiostro con un odore abbastanza forte ma non sgradevole. Al primo contatto sul foglio, la prima cosa che si nota è il feedback deciso; non è un pennino liscio e levigato, è un pennino che la carta la fa sentire tutta, ma comunque scorre in modo adeguato, né scivola né si impunta.
La penna è leggerissima ma restituisce una sensazione di solidità e robustezza, caratteristiche che la rendono, assieme alle dimensioni molto compatte, una penna ideale per essere portata in giro. Menzione per il cappuccio a vite, che apprezzo di più dei cappucci a scatto. Il colore forse non mi piace tantissimo, poiché è un rosso che sembra quasi un nero, a tal punto che se la vostra stanza non è ben illuminata potreste addirittura scambiarla per nera. Nel complesso l'aspetto estetico è comunque promosso: è una penna piccola, compatta, pratica, leggera, spartana... perfetta per l'utilizzo quotidiano.
Materiale corpo: plastica
Colore corpo: rosso rubino
Colore finiture: oro
Materiale pennino: acciaio
Colore pennino: oro
Tratto pennino: MF, rigido
Caricamento: cartuccia o converter (proprietari)
Chiusura cappuccio: a vite
Lunghezza (chiusa): 123 mm
Lunghezza (corpo penna): 109 mm
Lunghezza (cappuccio): 60 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 12 g
Un inizio problematico
Purtroppo, il primo impatto non è stato dei migliori (e non per il feedback, che ho apprezzato), anzi. La penna scriveva con un tratto sottilissimo, più sottile di quello di una Kakuno F, e con un flusso estremamente scarso. Talmente scarso che a un tratto ha smesso di scrivere completamente, con la cartuccia piena ancora un po' meno della metà. Pensando che il problema fosse qualche residuo di fabbricazione, ho proceduto al lavaggio (l'ho inchiostrata e via, senza lavarla prima) ma il problema si è ripresentato uguale. Terminata la seconda cartuccia, ho provato a cambiare inchiostro passando al Lamy T52 Blue Black ma il problema è rimasto. Ho allora deciso di fare le cose per bene e l'ho smontata, e quello che mi sono trovato davanti è stato questo: Un meraviglioso alimentatore con alcune lamelle piegate e fuse tra loro (non sono dunque stato io a danneggiarle nell'estrazione); in più i rebbi erano talmente stretti che attraverso passava pochissima luce (purtroppo non ho foto decenti).
Frustrato e arrabbiato, ho allora deciso di sfogarmi e adottare la soluzione brutale: ho letteralmente allargato a mani nude i rebbi, al costo di un paio di unghie scheggiate e un piccolissimo taglio. Ho rimontato il tutto e...
La rinascita
Il quaderno è un Rhodia A4.
La Lecoule adesso scrive con un buon flusso e mantenendo il suo feedback deciso ma comunque senza in alcun modo grattare. La dimensione del tratto è un tantino tantino troppo sottile per un MF, dato che è più sottile della Kakuno F, e il flusso leggermente meno abbondante, ma sono comunque molto soddisfatto di come scrive adesso. L'unica cosa è che dopo sessioni molto lunghe il flusso diminuisce leggermente, pur senza avere incertezze e salti, ma questo forse lo imputerei più alla carta che normalmente uso.
Tenerla in mano e scriverci è in ogni caso ora un piacere, merito anche delle dimensioni compatte e della ottima sensazione di solidità e al contempo compattezza.
Dovendo tirare delle conclusioni, il primo impatto negativo non può essere trascurato: è una penna che costa comunque quasi 40€, non una di alta fascia, vero, ma è assurdo e inconcepibile doversi trovare un alimentatore in quello stato e i rebbi attaccati, tant'è che ho odiato profondamente questa penna. Non so se si vede bene dalle foto, ma la parte interna dei rebbi è ruvida, molto grezza, poco rifinita; il controllo qualità è stato a mio avviso inesistente. Mi è letteralmente costato uno sforzo fisico renderla utilizzabile, e prima di ciò scriverci era un inferno con la secchezza che si ritrovava. Una volta sistemata però, non posso non riconoscerle che svolge egregiamente il proprio lavoro, tant'è che al momento è la penna che porto in giro e quella con la quale scrivo di più, merito del suo peculiare feedback, del suo aspetto, delle sue dimensioni e di come rende quando la si impugna.
Ne ricomprerei un'altra di un altro colore? Al netto del rapporto di amore odio che ho per questa penna, probabilmente sì e valuterò in futuro, ma farei qualche rito propiziatorio prima.