Il coraggio in una penna: Sheaffer'S Valiant
Inviato: sabato 3 aprile 2021, 15:34
25 gennaio: l'URSS, con altri 14 paesi, pone il veto all'ingresso dell'Italia tra i paesi membri dell'ONU.
6 febbraio - Londra: Elisabetta II succede al padre Giorgio VI, dopo la morte di quest'ultimo, come sovrano del Regno Unito. 10 febbraio: viene installata la prima cabina telefonica a Milano, in piazza San Babila.
10 aprile: la RAI inizia, ancora in fase sperimentale, le sue trasmissioni televisive.
27 maggio: Italia, Francia, Germania Ovest, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo aderiscono, a Parigi, al trattato CED (Comunità Europea di Difesa) che prevede un unico esercito, la Forza Atlantica, guidato da Usa e Regno Unito. 13 luglio: la Germania Orientale annuncia la creazione del proprio "esercito popolare".
23 luglio: entra in vigore il trattato istitutivo della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA). Ne fanno parte: Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
18 settembre: l'URSS pone il veto all'ingresso del Giappone tra i membri delle Nazioni Unite. 23 settembre - Filadelfia: Rocky Marciano, pugile statunitense di origine italiana, batte per knock-out Jersey Joe Walcott e diviene il nuovo campione del mondo dei pesi massimi. Concluderà la carriera imbattuto.
4 novembre: il repubblicano Dwight D. Eisenhower, ex generale dell'esercito, è eletto presidente degli Stati Uniti.
Sono passati solo sei anni dalla fine della seconda guerra mondiale, ma il mondo non riesce a trovare pace: la costituzione dei “due blocchi” e della “cortina di ferro” (secondo la ben nota definizione di Winston Churchill) causa nuove tensioni e paure.
In questo clima, nel quale comunque la vita prosegue guardando ad un futuro che si spera sempre migliore, Sheaffer’S propone un metodo di caricamento per le stilografiche decisamente innovativo e che, ancora oggi, rimane il sistema più sofisticato mai realizzato. Battezzato “Snorkel”, consente di caricare la stilografica senza immergere il pennino e viene pubblicizzato come la soluzione allora più pulita possibile, che evita le tanto odiate dita sporche d’inchiostro.
Il sistema indubbiamente funziona, anche se limita un po’ l’autonomia di scrittura, e riscuote un ottimo successo. Sheaffer’S lo propone, fino al 1963, su tutta una serie d’altri modelli; fra questi quello che vedete: la Valiant. Proposta a partire dal 1952, la Valiant sfoggia due innovazioni del produttore americano: allo Snorkel s’aggiunge il pennino conico “Triumph”, introdotto nel 1942 e grazie al quale, oltre ad un migliorato livello di robustezza, Sheaffer’S assicura anche una miglior tenuta alle fuoriuscite d’inchiostro causate dagli sbalzi di pressione (tipici, ad esempio, dei viaggi aerei) o dal riscaldamento, conseguente all’impugnatura, dell’aria contenuta nel serbatoio.
Al pennino Triumph, infatti, viene associato un alimentatore cilindrico – conico, in grado di gestire una quantità d’inchiostro comparativamente maggiore e di disperdere l’eventuale eccesso d’inchiostro all’interno del gruppo di scrittura, per farlo rifluire nel serbatoio. Una delle qualità messe bene in evidenza nelle pubblicità dell’epoca (https://youtu.be/ZHGrsexxKec).
Il pennino Triumph visse un revival fra il 1989 ed il 1998, quando Sheaffer offrì la nuova stilografica “Crest”. La Valiant che vedete fu prodotta prima del 1958, anno nel quale Sheaffer’S cessò di marchiare i pennini “Triumph” con i codici relativi. La sigla “M5” dichiara un pennino d’oro a 14 carati di punta media, con “maschera” anteriore rivestita in palladio.
La forma particolare della punta, leggermente ripiegata all’insù, consente un utilizzo ottimale della penna anche su carta a ricalco o nel caso d’uso della carta carbone, evitando, con la pressione, di rovinare l’originale. Mi ha sorpreso il fatto che il gruppo sia lungo esattamente come quello della Imperial IV e come quello della Legacy II, introdotta ben 47 anni dopo la Valiant. Una conferma della razionalità, della coerenza e dell’efficiente gestione del design di Sheaffer’S, un marchio che trovo particolarmente interessante sotto molti punti di vista. Anche in questo esemplare le dorature sono in perfetto stato, nonostante l’età della penna (che quest’anno compie i suoi 63 anni, nella migliore delle ipotesi) ed il suo uso, certamente attento ma anche frequente, come dimostrano i piccoli segni dell’età.
Curiosa l’incisione, sopra le classiche scritte relative al produttore, del monogramma “AN”, immagino relative al proprietario, ma, diversamente da quanto accade comunemente in questi casi, con caratteri molto simili a quelli dell’incisione standard, sia per tipologia sia per dimensione. Il cappuccio si chiude in un giro completo e non ha fori d’aereazione. La clip è fissa, molto resistente e di disegno coerente con la forma della penna, oltre che con lo stile in voga al tempo. Anche oggi, mantiene la sua eleganza, grazie anche alla sua sobrietà.
Molto bella la vera dorata del cappuccio, con due sottili incisioni ai lati che l’alleggeriscono visivamente e che le donano quel tocco d’eleganza in più. Un altro dei dettagli che tradiscono la cura con la quale fu studiata questa stilografica. Confermata peraltro da un altro aspetto: la scelta d’accoppiare alla filettatura del corpo, realizzata in metallo, una filettatura anch’essa metallica, ricavata all’interno dell’ampia vera del cappuccio: una soluzione che garantisce robustezza e durata nel tempo.
Ecco ora qualche dato dimensionale:
- lunghezza chiusa: 142 mm
- lunghezza aperta: 126 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 162 mm
- lunghezza della sezione: 43 mm
- lunghezza del cappuccio: 61 mm
- lunghezza del fermaglio: 35 mm
- diametro massimo del fusto: 10,5 mm
- diametro massimo del cappuccio: 11,7 mm
- diametro medio della sezione: 9,3 mm
- peso: 17 gr
- peso del cappuccio: 5 gr
Come vedete, si tratta d’una penna sottile ma certamente non piccola ed adatta anche a mani grandi. In una pubblicità, veniva proposta come penna da uomo, affiancata alla “Tuckaway”, più adatta ad un pubblico femminile.
Ma eccoci alla prova di scrittura, che si rivela fluida, con ottimo flusso, senza difetti, scorrevole. Il bilanciamento è ottimo anche a cappuccio calzato. Si vede proprio che si tratta d’uno strumento nato per scrivere, e per farlo bene.
Fa parte del mio set di stilografiche in uso continuo, non soggette a rotazione. In sintesi, la Valiant si dimostra un’ottima penna, in grado d’assicurare diversi anni d’utilizzo senza pensieri. All’indubbio interesse tecnico associa qualità di scrittura notevoli e, grazie alla sua eleganza ed al pennino d’oro, risulta perfettamente adatta anche ad ambienti professionali esigenti.