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Buonasera a tutti. Ho iniziato da poco ad esplorare l'affascinante mondo delle stilografiche. Ho acquistato alcune penne e diversi inchiostri dal colore più vario: giallo, arancione, turchese, viola oltre ai più classici nero e blu.
Mi chiedo se la dimensione di un pennino fine piuttosto che broad o Stub piuttosto che italico, imponga di orientarsi su alcuni colori e non su altri? Ad esempio con un pennino più sottile meglio usare inchiostri più scuri; su un pennino Medio onBroad anche inchiostri più chiari.
Grazie e buona serata.

"Imponga" certamente no!

Vedi quello che ti piace, sperimenta, cambia...

Nello specifico, ho provato un inchiostro Octopus Mango, in pratica un giallo intenso. Usato su un pennino italico, i tratti orizzontali si vedono a mala pena. Quando invece carico iroshizuko chicu-rin, quindi, arancio intenso, il tratto mi sembra perfetto. Se provassi un giallo di tonalità simile ma di marca produttore diverso, potrei ottenere un risultato differente? magari confidando su una diversa composizione?

Io più che il colore scelgo in base alle caratteristiche dell'inchiostro, se offre sfumature tendo ad usarlo su pennini generosi. Generalmente , ma non è la regola, i colori scuri e saturi tendono ad essere più uniformi per cui li uso sui pennino dal tratto fine.
Un banale Pelikan 4001 turchese su un broad generoso rende molto meglio che su un tratto fine.
Conta molto anche il tipo di scrittura, se tendi a scrivere la parola senza staccare la punta dal foglio, tipo spencerian, le sfumature saranno meno evidenti rispetto ad una cancelleresca.
Questa è la mia esperienza sull'argomento.

Aesse ha scritto: ↑giovedì 25 marzo 2021, 22:49 Quando invece carico iroshizuko chicu-rin, quindi, arancio intenso

...volevo dire Fuyu-gaki..scusate.

Ritornando ai miei esperimenti.... nel pomeriggio ho fatto un po' di prove inchiostrando con Octopus Mango alcune penne che credo di aver lavato sufficientemente. Noto che ci sono alcune differenze sia per tratto sia per tonalità. Mi chiedo: è l'effetto del pennino usato oppure non ho lavato sufficientemente le penne?

Le tonalità e le caratteristiche dell'inchiostro sono influenzate in modo sostanziale dal gruppo scrittura della penna (pennino + alimentatore) dalla carta utilizzata e finanche dal modo in cui ciascuno scrive (impugnatura, velocità, pressione) .
Scrivere velocemente magari senza pressione non è uguale che scrivere lentamente esercitando pressione sul pennino, a parità di inchiostro , di penna e di carta, il risultato sarà diverso e non di poco.
Tempo fa mi fidavo dei test di scrittura dei differenti inchiostri che trovavo sulla rete, poi rapidamente ho capito che al massimo possono essere una indicazione molto di massima; le variabili sono troppe, senza contare che i filmati, o peggio le foto, o ancora peggio le scansioni, risentono molto della luce utilizzata e del bilanciamento del bianco che molti non si preoccupano minimamente di ottimizzare, stravolgendo totalmente le tonalità dei colori.

Aesse ha scritto: ↑giovedì 25 marzo 2021, 22:29 Mi chiedo se la dimensione di un pennino fine piuttosto che broad o Stub piuttosto che italico, imponga di orientarsi su alcuni colori e non su altri? (...)

secondo me ti è capitato proprio il colore di inchiostro più rognoso quanto a spessore del pennino, il giallo, assieme eventualmente al grigio chiaro.

Per la stragrande maggioranza degli inchiostri che ho provato, usare un pennino di larghezza diversa dava effetti diversi per cui si possono avere preferenze, ma sono questioni di gusti, non di leggibilità.

Invece i pochi inchiostri molto chiari, come giallo e grigio chiaro, hanno il problema di essere poco leggibili, e quindi aver bisogno di un pennino non troppo fine.

Stasera ho riprovato l'esperimento con il Diamine Syrah ed il risultato è decisamente diverso, soprattutto per i pennini più leggeri.
Però...non so se dipenda dal mio occhio inesperto, ma, a parte il colore più intenso, mi sembra che le penne abbiano replicato, piu o meno, lo stesso tipo di tratto lasciato con l'Octopus Mango.