“La Pilot-Namiki, nata nel 1918, non è il più antico, ma è probabilmente il più famoso produttore giapponese di penne stilografiche. L'azienda è rimasta ininterrottamente sul mercato fino ad oggi, diventando un conglomerato di aziende multinazionali che occupa una posizione di primo piano nel settore della cancelleria e degli oggetti da scrittura. Ma se oggi la Pilot è nota al grande pubblico per la grande varietà delle penne di uso comune (sfere, roller e la particolarissima Hi-Tecpoint) che vedono una enorme diffusione, essa si è resa protagonista della storia della stilografica soprattutto per avervi introdotto la decorazione tradizionale della lacca giapponese denominata Maki-e.”
Fare una recensione di queste penne stilografiche risulta complessa, poiché le distinzioni da fare sono tante- La prima differenza la fa una lavorazione semi-industriale e l'artigiano che la disegna a mano. Le maki-e "industriali", che sono serigrafie a volte lucidate a mano sono delle buone stilografiche moderne, e non bisogna avere troppi scrupoli nelle usarle durante la vita quotidiana (cosa che con una penna interamente artigianale non è consigliabile fare assolutamente) e sono abbastanza ben fatte, anche se mancano della profondità di una maki-e artigianale, infatti, spesso si tratta di decorazioni molto semplici o seriali. Nonostante tutto, il fascino che emanano è sicuramente (per i loro proprietari) degno di nota, chiaramente poco hanno a che vedere (nella lavorazione) con i modelli “vintage” o addirittura con quelle accompagnate da una firma completa (nome della gilda alla quale aderiva l’artista, seguito dalla firma dell’artista), che hanno delle valutazioni simili a quelle delle grandi opere d’arte. Quando un oggetto si trasforma in un’opera d’arte, non lo si può trattare e recensire come una ordinaria stilografica ma, in questo caso specifico, con la Namiki Mt. Fuji and Ship Maki-e, restiamo ancora sulla penna riccamente decorata e non sul capolavoro unico nella sua essenza. Il prezzo di circa 530 euro (nel 2021) per ciascuna stilografica appartenente alla collezione Namiki Nippon Art ci fa comprendere, che siamo lontani dalle vintage degli anni ’20, stesso discorso per le stilografiche della collezione Namiki Emperor Urushi (nel 2021 intorno ai 2,190 euro).
La Namiki qui fotografata ha un ottimo pennino M, che scrive in maniera scorrevole. Ha un bel disegno che rappresenta il Monte Fujiyama e una barca con pescatori. Ispirazione dai dipinti ukiyoe. La confezione con cui viene offerta è una tradizionale confezione regalo in legno (insieme a una confezione d’inchiostro).
La Nippon Art Collection (una delle 7 collezioni che la Namiki offre) raccoglie soggetti tradizionali giapponesi e di buon auspicio conosciuti in tutto il mondo, come “Mt. Fuji”, “Hagoita”, “Origami”, e li ha disegnati su uno sfondo laccato nero in Hira Maki-e (Flat Maki-e). Il nero lucido della lacca, insieme alla vivacità traboccante di ogni opera, lo rende uno spettacolo da vedere. I Kokkokai sono un gruppo di artigiani Maki-e formatosi nel 1931, incentrato su Gonroku Matsuda (1896-1986). Per molti di coloro che collezionano penne laccate maki-e giapponesi, ovvero le penne stilografiche Namiki, Gonroku Matsud è sinonimo di una leggenda che porta l'anima della lacca giapponese a uno strumento umile e semplice: una penna stilografica. È lui che per primo ha applicato una forma d'arte tradizionale di maki-e su una superficie cilindrica, come una penna stilografica, durante il suo breve periodo nella fabbrica Namiki tra il 1925 e il 1926. Ancora oggi, gli artigiani Maki-e interni ed esterni all'azienda, che hanno ereditato la volontà di Matsuda, stanno producendo lacche in tutto il Giappone. Kokkokai o il nome degli artigiani sono incisi su ogni singolo pezzo di Namiki.
All’interno di ogni singola collezione, ci sono svariati temi e immagini suggestive, che decorano ciascuna singola penna. I pennini sono offerti in tre categorie: F-M e B. Lo strumento stilografico è realizzato in resina e laccato, il fusto forse polimerizzato e lucidato per creare un risultato di qualità sufficiente. Flusso di scrittura buono, pennino rigido in oro 14 KT, feedback ottimo. La tecnica dichiarata dalla Namiki per abbellire questo modello di stilografica è la HIRA-MAKI-E. In teoria, tale tecnica prevede che dopo aver eseguito il disegno su lacca Urushi, vi si spruzzano sopra tracce di oro ed argento. In seguito la superficie viene levigata con del cotone assorbente imbevuto nella lacca, e il tutto viene lustrato passandolo a carboncino.
La volta celeste possedeva una splendida sfumatura di cilestro cristallino, in grado di formare una tinta di giallo dalla parte dell’estremità della linea del tramonto, verso il corso d'acqua, incontro al rilievo montuoso a levante, simile a un coriaceo smeraldo. Gli originari astri, bianchi lucenti, si davano fuoco simili a stregati lumi contro gigantesche stampe seriche, mentre una capillare punta selenica si affacciava a oriente, a tal punto chiara da sembrare un artiglio di carbonio cristallizzato, smembrato in un’incomparabile baguette. In modo sicuro sembrava il giusto intervallo di tempo fra il tramonto e il sorgere del sole, quello che planava sulla candida vasca bollente inabissata nella natura tra alberi giganteschi, nel Kurama Onsen, a meno di un’ora dal centro di Kyoto. Immerso in un liquido a una temperatura di quaranta gradi, osservavo una stilografica, in una tarda serata nella stagione dei fiori, serena, placida, priva di arcani misteri, colma di lucide essenze, vedeva la neve cadere assai lentamente sulla superficie dell’acqua. Riflettevo, osservando le particelle di ghiaccio posarsi sui solai degli edifici di legno, mentre ricordavo il preciso momento in cui stavo per partire verso il Giappone. In prossimità del parapetto che circondava l’intera vasca termale, totalmente serrata dai ciliegi, in aprile avremmo visto le colline ricoprirsi dei colori delle camelie e delle azalee, mentre all'inizio di maggio ci sarebbe stato il trionfo delle peonie. Per gustare il loto in fiore bisognava aspettare, invece, agosto, fintanto che in novembre sarebbe apparso il crisantemo, campione che rappresenta l'emblema della famiglia imperiale. Lungo la porzione di terreno a ridosso del corso d’acqua, oziava una falena o femmina da conio, che serrava fra le sue palme una stilografica maki-e, coricata tra le sue gambe su un graticcio di giunchi.
SCHEDA TECNICA
Brand: Namiki
Collezione: Namiki Nippon Art
Colore: nero
Edizione: regolare
Materiale Corpo: resina
Materiale Pennino: oro 14 KT
Tipologia Pennino: rigido
Caricamento: cartuccia/converter proprietario
Converter Incluso: Si
Paese di Produzione: Giappone
Tipologia Cappuccio: vite
Finiture: oro
Lunghezza (chiusa): 143 mm
Lunghezza (corpo penna): 125 mm
Lunghezza (cappuccio): 66 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 18 g
PAGELLA – VOTO: 7,75
Costruzione, originalità e aspetto: 9
Rapporto qualità prezzo: 7 (la serie Platinum è decisamente più economica)
Sistema caricamento: 7
Scrittura: 8
Nota positiva: affascinante, con un caldo sapore orientale.
Nota negativa: non è quello che sembra (non è in ebanite, ma plastica).
Altre esperienze:
https://www.pilot-namiki.com/en/
https://www.pelikan.com/pulse/Pulsar/en ... untain-pen
https://www.youtube.com/watch?v=s74z2PkoMNQ
NOTE TECNICHE SULLA LAVORAZIONE DELLE MAKI-E:
- MODERN–MAKI-E. Utilizza la serigrafia (posa di figure già prestampate) prima che ulteriori dettagli vengano dipinti e lucidati a mano da un maestro artigiano (di tutte le tecniche è la più economica e seriale, utilizzata spesso in India e in altri paesei).
- HIRA-MAKI-E. Dopo aver eseguito il disegno su lacca Urushi, vi si spuzzano sopra oro ed argento. In seguito la superficie viene levigata con del cotone assorbente imbevuto nella lacca, ed il tutto viene lustrato passandolo a carboncino (assai simile, se non identica alla precedente tecnica).
-TOGIDASHI-MAKI-E. La base in lacca Urushi viene spolverizzata di oro ed argento secondo le linee di un disegno già predefinito. Dopo una fase di essiccatura della base, si procede a stendere uno strato finale di lacca Urushi. Quando questo è asciutto , si procede a lustrare la superficie con il carboncino fino alla comparizione del disegno.
-TAKI-MAKI-E. In questa varietà di Maki-e il disegno viene fuori dalla superficie. Si tratta della tecnica più complessa e raffinata di questa disciplina.