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Dimenticata in un cassetto ho trovato qualche mese fa una boccetta dell'inchiostro in oggetto, presumibilmente acquistata verso fine anni '80.
Oggi pomeriggio, in una scatola ancor più dimenticata, ho trovato quattro boccette nuove di zecca dello stesso inchiostro, ma ritengo siano reperti degli anni '70, dato che erano assieme ad altro materiale della stessa epoca.
A parte la differenza nelle misure delle boccette - leggermente più grandi quelle più vecchie e con tappo nero - la cosa che mi ha colpito è la sfumatura che l'inchiostro più anziano lascia sul vetro, un bel blu scuro invece del viola vinaccia scurissimo (tipo fondo di lambrusco) che lascia quello più recente.
La formulazione di questo inchiostro è cambiata così tanto negli anni?

Se non fossero quattro boccette direi che il più vecchio presumibilmente è maggiormente evaporato per cui magari il colore risulta più pigmentato.
Seguo con attenzione risposte da più sapienti

Si, qualcosa è cambiato nel corso degli anni. Io che lo uso dagli anni '70 ho notato almeno quattro grandi cambiamenti. Il peggiore è stato quello granuloso del decennio scorso

Una foto del ritrovamento.
Lo Gnocchi non l'ho nominato perché mi sembra abbia sofferto il "rimessaggio".

Attenzione, perché in passato c'era una versione di nero brillante a base ferrogallica, che era sostanzialmente un blu-nero, ma diventava nero dopo qualche tempo. Ne posseggo una bottiglia da litro ed è fantastico.

Monet63 ha scritto: ↑giovedì 4 marzo 2021, 21:54 Attenzione, perché in passato c'era una versione di nero brillante a base ferrogallica, che era sostanzialmente un blu-nero, ma diventava nero dopo qualche tempo. Ne posseggo una bottiglia da litro ed è fantastico.

E la scritta "permanente" sulla scatola dei calamai potrebbe avvalorare la tua ipotesi...

Dory ha scritto: ↑giovedì 4 marzo 2021, 23:40

Monet63 ha scritto: ↑giovedì 4 marzo 2021, 21:54 Attenzione, perché in passato c'era una versione di nero brillante a base ferrogallica, che era sostanzialmente un blu-nero, ma diventava nero dopo qualche tempo. Ne posseggo una bottiglia da litro ed è fantastico.

E la scritta "permanente" sulla scatola dei calamai potrebbe avvalorare la tua ipotesi...

Io non ne ho diretto ricordo, ma me l'aveva detto un negoziante - appassionato - moltissimi anni fa. La mia bottiglia è effettivamente piena di un inchiostro blu-verde scurissimo, quasi un color petrolio e ha l'etichetta "nero brillante"; nonostante sia tantissimo inchiostro e abbia i suoi begli anni non ha il minimo deposito, e quando la presi era sigillata. Ne ho anche un'altra, sempre Pelikan ferrogallico (mezzo litro) ma lì viene dichiarato "inchiostro ferrogallico blu-nero fisso", e infatti una volta sulla carta è diverso dal nero. Comunque il nero lo vedrai.

Negli ultimi 40 anni la normativa sui prodotti chimici, in particolare quelli di largo consumo, è cambiata tantissimo.
Moltissimi prodotti, inchiostri compresi, hanno dovuto essere riformulati perchè certi componenti non si possono più usare o, se usati, richiedono di fornire informazioni aggiuntive, come i simboli di rischio e chiaramente nessuno comprerebbe un pacchetto di cartucce con il quadrato arancione e dentro un teschio.

In questo processo ci sono stati alcuni "incidenti di percorso", che a loro volta hanno determinato ulteriori adeguamenti alle formulazioni.

Ho caricato il Pelikan ritrovato nella Tropen Scholar (età compatibili), e in effetti ho notato che è un blu molto scuro. Vedrò fra qualche giorno se si trasformerà in nero.
Grazie per le informazioni.