Disastro pennistico!
Inviato: lunedì 12 novembre 2012, 11:14
Incidenti con penne, pennini e quant'altro capitano a tutti, ma spesso ci si chiede: è possibile che capiti anche a me?
Quando poi uno si ritiene al sicuro, ecco che l'incidente piomba addosso imprevisto.
Martedì mattina: ero nello studio, tranquillo; l'ora di chiusura era vicina e lo studio deserto. Vedendo l'estrema calma, e dovendo scrivere un breve documento, ho pensato: ma sì, oggi tiro fuori la Montblanc 146. Avevo scritto poche righe, quando all'improvviso entra senza bussare un paziente trafelato (l'ora di chiusura era praticamente giunta, ma ormai noi medici veniamo trattati così!) dicendo che aveva visto la luce accesa (come se ciò gli desse il diritto di entrare fuori orario senza bussare) e che gli serviva un'impegnativa urgente. Nel sedersi davanti a me e poggiando il borsello sulla scrivania, ha spinto davanti a me un registro con il bordo durissimo, mandandolo a cozzare con violenza contro il pennino della mia 146.
Alla vista dello scempio (ala destra completamente sollevata e divaricata,da mettersi le mani nei capelli!) e della faccia assente di quell'idiota, mi passano per la mente le possibili rappresaglie: gettare l'idiota dalla finestra, o sottoporlo a raffinate torture mediche. Ma la mia enorme pazienza mi fa limitare ad un forte richiamo verbale, dicendo al cretino che non si entra in quel modo. Lui, quasi a volermi provocare, mi risponde che gli serve subito l'impegnativa, e commenta: "Quante storie per una penna".
Nel sentire queste parole, mentre firmo la sua stramaledetta impegnativa con la mia fedele ERO, compagna di sempre, perdo la pazienza e gli tiro in faccia l'impegnativa, ingiungendogli di cambiare medico subito, altrimenti lo avrei sfiduciato io alla ASL il mattino seguente. Il cretino esce mormorando appena un buongiorno.
Ma la realtà è davanti a me: il pennino è orribilmente sfregiato.
Torno a casa masticando amaro, e penso a quanto verrà a costarmi la sostituzione del pennino, preparandomi anche ad una lunga attesa per la restituzione della penna.
Dopo pranzo (mandato giù a forza, con il pensiero fisso sul pennino) penso che dovendolo sostituire, tanto vale che provi a fare io qualcosa.
Mi infilo un paio di guanti chirurgici, per non sporcarmi le mani d'inchiostro e non dover caricare e scaricare continuamente la penna, e metto gli occhiali.
Con movimenti di pressione delle dita, riesco ad accollare completamente l'ala destra all'alimentatore (si pensi che già al momento del danno avevo dovuto riaccollarla un pò,altrimenti non avrei potuto chiudere il cappuccio!).
Ma c'è qualcosa che non va, le false partenze non si contano, e comincio a pensare al peggio, sudando freddo e tirando accidenti al cretino.
Verso sera, mentre continuo a maledire il rozzo individuo, le cose cominciano a migliorare: almeno dal punto di vista estetico non si vede più nulla. Ulteriori forti pressioni col pollice destro tra pennino ed alimentatore fanno sì che le false partenze spariscano, anche per il fatto che con delicati movimenti di accavallamento delle punte sono riuscito a riavvicinarle e a metterle completamente sullo stesso piano.
Guardo l'orologio: indica le 0,25 di mercoledì 7. Tanto c'è voluto per sistemare un disastro compiuto da un maleducato scellerato in una frazione di secondo.
Vado allora a dormire soddisfatto, pensando all'indomani, quando andrò a cancellare quell'individuo dalla lista dei miei pazienti.
Ho voluto pubblicare questa storia vera per far presenti i pericoli cui sono costantemente esposte le nostre adorate creature, circondate da tanta ignoranza altrui, e anche per essere in qualche modo di consolazione e di aiuto per coloro che hanno avuto danni simili.
Il più delle volte, per fortuna, se non è troppo piegato, un pennino può essere sistemato con un pò di pazienza. Con la mia 146, essendo in oro, è stato molto complicato.
A causa della mia collera furibonda, credo più che giustificata, non ho pensato a scattare foto del danno, ma vi propongo immagini del pennino come è ora Il tutto munito soltanto di dita ed occhiali.
Un cordiale saluto a tutti
Quando poi uno si ritiene al sicuro, ecco che l'incidente piomba addosso imprevisto.
Martedì mattina: ero nello studio, tranquillo; l'ora di chiusura era vicina e lo studio deserto. Vedendo l'estrema calma, e dovendo scrivere un breve documento, ho pensato: ma sì, oggi tiro fuori la Montblanc 146. Avevo scritto poche righe, quando all'improvviso entra senza bussare un paziente trafelato (l'ora di chiusura era praticamente giunta, ma ormai noi medici veniamo trattati così!) dicendo che aveva visto la luce accesa (come se ciò gli desse il diritto di entrare fuori orario senza bussare) e che gli serviva un'impegnativa urgente. Nel sedersi davanti a me e poggiando il borsello sulla scrivania, ha spinto davanti a me un registro con il bordo durissimo, mandandolo a cozzare con violenza contro il pennino della mia 146.
Alla vista dello scempio (ala destra completamente sollevata e divaricata,da mettersi le mani nei capelli!) e della faccia assente di quell'idiota, mi passano per la mente le possibili rappresaglie: gettare l'idiota dalla finestra, o sottoporlo a raffinate torture mediche. Ma la mia enorme pazienza mi fa limitare ad un forte richiamo verbale, dicendo al cretino che non si entra in quel modo. Lui, quasi a volermi provocare, mi risponde che gli serve subito l'impegnativa, e commenta: "Quante storie per una penna".
Nel sentire queste parole, mentre firmo la sua stramaledetta impegnativa con la mia fedele ERO, compagna di sempre, perdo la pazienza e gli tiro in faccia l'impegnativa, ingiungendogli di cambiare medico subito, altrimenti lo avrei sfiduciato io alla ASL il mattino seguente. Il cretino esce mormorando appena un buongiorno.
Ma la realtà è davanti a me: il pennino è orribilmente sfregiato.
Torno a casa masticando amaro, e penso a quanto verrà a costarmi la sostituzione del pennino, preparandomi anche ad una lunga attesa per la restituzione della penna.
Dopo pranzo (mandato giù a forza, con il pensiero fisso sul pennino) penso che dovendolo sostituire, tanto vale che provi a fare io qualcosa.
Mi infilo un paio di guanti chirurgici, per non sporcarmi le mani d'inchiostro e non dover caricare e scaricare continuamente la penna, e metto gli occhiali.
Con movimenti di pressione delle dita, riesco ad accollare completamente l'ala destra all'alimentatore (si pensi che già al momento del danno avevo dovuto riaccollarla un pò,altrimenti non avrei potuto chiudere il cappuccio!).
Ma c'è qualcosa che non va, le false partenze non si contano, e comincio a pensare al peggio, sudando freddo e tirando accidenti al cretino.
Verso sera, mentre continuo a maledire il rozzo individuo, le cose cominciano a migliorare: almeno dal punto di vista estetico non si vede più nulla. Ulteriori forti pressioni col pollice destro tra pennino ed alimentatore fanno sì che le false partenze spariscano, anche per il fatto che con delicati movimenti di accavallamento delle punte sono riuscito a riavvicinarle e a metterle completamente sullo stesso piano.
Guardo l'orologio: indica le 0,25 di mercoledì 7. Tanto c'è voluto per sistemare un disastro compiuto da un maleducato scellerato in una frazione di secondo.
Vado allora a dormire soddisfatto, pensando all'indomani, quando andrò a cancellare quell'individuo dalla lista dei miei pazienti.
Ho voluto pubblicare questa storia vera per far presenti i pericoli cui sono costantemente esposte le nostre adorate creature, circondate da tanta ignoranza altrui, e anche per essere in qualche modo di consolazione e di aiuto per coloro che hanno avuto danni simili.
Il più delle volte, per fortuna, se non è troppo piegato, un pennino può essere sistemato con un pò di pazienza. Con la mia 146, essendo in oro, è stato molto complicato.
A causa della mia collera furibonda, credo più che giustificata, non ho pensato a scattare foto del danno, ma vi propongo immagini del pennino come è ora Il tutto munito soltanto di dita ed occhiali.
Un cordiale saluto a tutti