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“Platinum è uno dei tre maggiori produttori storici giapponesi di penne stilografiche (con Pilot e Sailor), e sebbene sia forse meno famoso degli altri due marchi, è comunque sempre rimasto sul mercato fino ad oggi come azienda indipendente. Pur non conoscendo la sua storia per particolari innovazioni tecniche o stilistiche, le penne Platinum sono sempre state di ottima qualità, e l'azienda fu comunque la prima a introdurre nell'industria giapponese la lavorazione con materiali plastici, sin dal primo dopoguerra.” A noi tutto questo non interesserebbe se non fosse che il modello “Preppy” della Platinum è interamente fatto in resina plastica (come tante altre penne) e che nel 2021 ha un costo di appena 4,00 euro (presso un noto negozio di Roma). La Preppy veste un abito da scuola dell’obbligo, con colori semitrasparenti con, perfino, sovrimpresso un visibilissimo codice a barre. La sua veste è stata descritta svariate volte, “per quanto riguarda il cappuccio riprende lo stile del corpo mentre la clip è del colore dell'inchiostro con cui la si sceglie e presenta in cima il tratto”. Si presenta come una banale “prima penna”, in realtà è un piccolo tesoro per quanto riguarda il meccanismo di scrittura, che appare fin da subito affidabile, generoso, devastante nella sua semplicità. Il motore di scrittura è lo stesso identico del modello Plaisir che, però, si propone con un “look” decisamente più classico, a un prezzo triplo (15 euro nel 2021) e un corpo penna in alluminio, con quindi un peso maggiore (18g.) rispetto ai 12 grammi della Preppy. Potete scegliere tra pennini Extra Fini, Fini e Medi, la scelta è letteralmente soggettiva, comunque sia non tradirà le vostre aspettative. Questa penna vi offre la possibilità di provare misure di pennino che non avete mai osato utilizzare, in maniera da comprendere che la resa dei pennini giapponesi, a parità di misura, non sono identiche a quelli europei. Questo è uno dei motivi che mi ha portato a paragonare una Preppy equipaggiata con un pennino 0,2 che monta una “cartridge” di proprietà e di colore rosso opposta a una Preppy 0.3 (equipaggiata con converter Platinum e inchiostro DIAMINE Jet Black), personalizzata da una livrea dorata e cappuccio smaltato nero con sprazzi dorati (più kitch di così non si può, la prossima giuro la faccio zen). Alla resa dei fatti, dopo una prova di scrittura su carta Rhodia, la resa di entrambe risulta ottima, senza problemi di ripartenza o altro. La Preppy non risente di cambiamenti rilevanti se affida la sua scrittura a fogli o blocnotes più economici, sembra progettata per cavarsela su qualunque tipo di strada (pardon di carta). La vittoria non può che essere affidata all’estetica ma, per dare un giudizio finale più esaustivo, aspetto di vedere altre “customizzazioni”.
Come “customizzare” (personalizzare) una Platinum Preppy
A livello estetico, i materiali polimerici, però, e qui viene il bello, ci permettono alcuni voli di fantasia che raramente ci potremmo permettere con altri modelli. Il termine custom, di origine inglese, è un attributo con cui si indica un manufatto, un dispositivo, o un componente, progettato e realizzato su misura in base alle necessità dell'acquirente o della funzione specifica che è destinato ad assolvere. In pratica questo modello assai giovanile può trasformarsi in qualsiasi altra cosa, basterà usare la fantasia e le tecniche da modellismo già affermate nella colorazione dei soldatini di plastica (nelle varia scale, in particolare gli 1/72). Vi suggeriamo un paio di metodi differenti:
1) Primo metodo a mano libera. La prima cosa da fare è lavare il corpo della Preppy, con il sapone liquido per i piatti (questo serve per sgrassare la plastica). Non ci sarà bisogno di lavare (con acqua mineralizzata o meno) il pennino e il suo motore di scrittura se la Preppy è nuova (basterà una semplice sciaquata sotto il rubinetto di casa, in caso di utilizzo pregresso). Lavate anche il cappuccio se volete intervenire anche su quello. Fate asciugare la Preppy (evitate i termosifoni o fonti di calore eccessive), potrà risultare utile strofinarla con un panno morbido. Mentre aspettate che si asciughi, rimediate della colla vinilica (il cosidetto Vinavil) e dello smalto per le unghie del colore necessario (nei negozi cinesi si trovano diverse possibilità). Altro strumento indispensabile è un semplice pennello a punta piatta, non eccessivamente grande (vanno bene quelli scolastici-economici). La differenza tra un capolavoro e un risultato “kitch” dipende dal vostro senso artistico. L’unico freno rimane la vostra fantasia. Avete tra le mani una penna che costa 4, euro, non abbiate timore di rovinarla, nello stesso tempo abbiate rispetto, ideate quindi qualcosa che vi possa soddisfare, qualcosa di estremamente semplice e pratico. Si possono usare anche disegni già fatti e incollarli direttamente sul corpo della penna oppure i tantissimi “tatoo” adesivi (ideati per tatuare i bambini) o “stencil”. Vi renderete conto che utilizzando il Vinavil e gli smalti avrete bisogno di stabilizzare il corpo della penna, cioè lavorarci senza toccarne la superficie esterna. Si può utilizzare una semplice bacchetta di legno infilata nel corpo vuoto della penna e fissata al suo interno, dopo averci infilato dell’ovatta o meglio ancora dello scottex. Questo serve per evitare di toccare con le dita la penna, mentre la dipingerete. La prima mano da dare sul corpo della penna sarà una semplice mano di vinavil, poi toccherà allo smalto da unghie, tenete conto che i passaggi e gli strati saranno veramente tanti, se volete ottenere un risultato definitivo. Il vinavil quando è passato sulla plastica vi sembra una poltiglia bianca, che una volta asciugata diventa una patina completamente trasparente, quasi fosse una lacca. Gli esperimenti e le trovate, purtroppo hanno un costo, e li dovrete fare sulla vostra pelle, anzi sul corpo della penna, quindi la prima volta evitate di creare effetti fin troppo speciali, ma dedicatevi all’essenziale. Se avete paura, la prima volta fate un esperimento su una semplice penna Bic, di quelle in plastica trasparente (usa e getta), magari già usata e da buttare. Nella scelta dei colori tenete conto che ci sono smalti per le unghie “glitterati”, opachi, lucidi, infatti, oggigiorno esistono smalti per ogni gusto e occasione, e le donne hanno solo l’imbarazzo della scelta per cercare il colore ed il tipo che preferiscono. Fatevi aiutare dalle vostre compagne o amiche (oppure affidatevi al vostro buonsenso). Tenete presente che gli smalti “glitter” sono quelli che vi potranno dare maggior soddisfazione a livello cromatico, ma la differenza rimane esclusivamente il vostro “buongusto”, le cose troppo sgargianti possono essere belle all’inizio, ma poi si perdono e tendono a stufare. Una volta asciutta e terminato il lavoro, vi accorgerete di avere una penna che ha aumentato il suo volume e anche il suo peso, acquisendo stabilità ed equilibrio.
2) Secondo metodo astratto. Un altro metodo alternativo e più naif è quello di servirsi dei vecchi smalti per le unghie della vostra fidanzata (meglio se ne comprate di assai economici dal negozietto cinese), per creare delle penne personalizzate (custom). In questo caso, il procedimento per dipingere le penne con gli smalti vecchi è lo stesso che si usa per decorare le tazze di ceramica. Vi occorre una vaschetta di plastica, da riempire con dell’acqua calda. A questo punto, selezionate i vostri smalti preferiti e versatene qualche goccia nell’acqua, mescolandoli con l’aiuto della punta di uno stuzzicadenti. Fatto? Adesso, immergete la vostra tazza nell’acqua colorata di smalto, tiratela subito fuori, senza indugiare troppo, e fate asciugare il colore per circa tre ore, deponendo il corpo della penna in un posto arieggiato e asciutto. Per fissare il colore e farlo durare più a lungo – in questo modo, sarà resistente anche al sudore delle mani – stendete una mano di sigillante acrilico, evitando però rigorosamente le parti interne del corpo e del cappuccio della penna. Ricordatevi sempre di passare diverse mani di vinavil come finale protettivo, una volta che l’artefatto è asciutto (alcune volte si può provare anche di dare uno spray protettivo per le belle arti oppure della lacca per capelli).
Se avete ancora le idee confuse, provate a guardare questo filmato (riguarda le tazze, ma va bene anche per altre superfici): https://www.youtube.com/watch?v=lWU3pFIuu_w
La scatola
Chiaramente anche il contenitore della vostra penna dovrà essere "customizzato", ma questa sarà oggetto di un intervento successivo...
SCHEDA TECNICA
Brand: Platinum
Collezione: Platinum Preppy
Colore: Blu
Edizione: Regolare
Materiale Corpo: Resina
Materiale Pennino: Acciaio
Tipologia Pennino: Rigido
Caricamento: Cartuccia/Converter Proprietario
Converter Incluso: No
Paese di Produzione: Giappone
Tipologia Cappuccio: Pressione
Finiture: Assortite
Lunghezza (chiusa): 138 mm
Lunghezza (corpo penna): 122 mm
Lunghezza (cappuccio): 60 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 12 g
Questa è una Preppy "custom" con la sua scatola personalizzata, in una delle dei tantissime (infinite) versioni (molto kistch), in realtà solo la vostra fantasia può arginare i colori e le fantasie...
PAGELLA – VOTO: 8,25
Costruzione, originalità e aspetto: 7 (gli appassionati storcono il naso per questa sorta di abbigliamento semitrasparente, per poi pagare cifre spropositate per stilografiche a vista, demonstrator e parenti affini).
Rapporto qualità prezzo: 10 (non si può trovare di meglio come equilibrio tra economicità e valore di scrittura)
Sistema caricamento: 7 (ordinario cartuccia/converter, ci sarebbe mancato lo stantuffo per renderla un capolavoro)
Scrittura: 9 (affidabile, sincera e fluida, direi anche onesta, al punto da affidargli le chiavi di casa)
Nota positiva: la Montblanc delle “entry level”, se la batte alla pari con la Lamy Vista. Se la equipaggiate con il suo converter di proprietà (7 euro ben spesi, nel solito negozio di vostra fiducia), e gli affidate pure un ottimo inchiostro di marca (non il solito Pelikan 4001), questo gioiello vi potrà dare delle ricche sorprese.
Nota negativa: non è la classica penna stilografica. Non è adatta a chi ama le stilografiche corpose, pesanti (anche se nella mia Preppy “custom”, l’utilizzo degli smalti ha dato spessore ed equilibrio alla penna). Se la Preppy non è ben tappata, può risultare non perfettamente calzata e quindi se non viene usata per qualche tempo, potrebbe darci qualche minuto di attesa per riprendere a scrivere al suo meglio, proprio perché l’inchiostro all’aria si è seccato. Tale inconveniente accade di rado se utilizzate inchiostri più fluidi, rispetto a quelli stile petrolio della Pelikan 4001 o troppo viscosi.
N.B. Ci siamo voluti divertire, non ci siamo voluti prendere sul serio, la Platinum Preppy resta una penna giovanile, ma non c’è oggetto che non possa essere trasformato dalla nostra ferrea volontà. Il sorriso e la nota di positività resta il nostro bene primario, tutto il resto è noia.
Riccardo Affinati
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)