Due Giapponesine niente male
Inviato: lunedì 8 febbraio 2021, 18:39
Ciao, ecco due penne Giapponesi di marchi meno noti dei soliti giganti produttori di penne. Entrambe sono in metallo e hanno pennini in acciaio F che scrivono incredibilmente bene e caricamento a cartuccia.
Da un lato abbiamo la Traveler’s Company brass pen, tutta in ottone tranne il pennino e la clip. Si tratta di una penna compatta, ideale da portare in giro accoppiata ad un taccuino. Il fusto è corto e può ospitare solo una cartuccia standard corta, ma dato il tratto sottile e il flusso giusto l’autonomia comunque è considerevole. Ovviamente va utilizzata con il cappuccio calzato e in questo modo le dimensioni sono perfette. Unico appunto, la sezione è sottile ma non in maniera drammatica e comunque non è scivolosa. L’ottone é un bel materiale da tenere in mano. In questa prova di scrittura l’ho caricata con inchiostro Pilot blue.
Dall’altro lato abbiamo la Muji (non so come si chiami il modello) tutta in alluminio satinato con l’impugnatura sapientemente zigrinata per migliorare la presa. Anche lei ha un pennino fine che dovrebbe essere un tedesco Schmidt e che scrive benissimo anche lui ma il tratto è un po’ più sottile e il feedback un po’ più pronunciato. Questa penna è più lunga della precedente e può essere usata con e senza cappuccio senza che il bilanciamento ne risenta, infatti il cappuccio è leggerissimo. Nonostante le sue dimensioni maggiori risulta comunque più leggera dell’altra. Su questa si può montare un converter oppure due cartucce standard contemporaneamente. Per questa prova di scrittura l’ho usata con inchiostro nero della cartuccia in dotazione. Non so che inchiostro sia ma nonostante il tratto sottile rimane abbastanza scuro.
Lascio qualche foto e una piccola prova di scrittura.
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Da un lato abbiamo la Traveler’s Company brass pen, tutta in ottone tranne il pennino e la clip. Si tratta di una penna compatta, ideale da portare in giro accoppiata ad un taccuino. Il fusto è corto e può ospitare solo una cartuccia standard corta, ma dato il tratto sottile e il flusso giusto l’autonomia comunque è considerevole. Ovviamente va utilizzata con il cappuccio calzato e in questo modo le dimensioni sono perfette. Unico appunto, la sezione è sottile ma non in maniera drammatica e comunque non è scivolosa. L’ottone é un bel materiale da tenere in mano. In questa prova di scrittura l’ho caricata con inchiostro Pilot blue.
Dall’altro lato abbiamo la Muji (non so come si chiami il modello) tutta in alluminio satinato con l’impugnatura sapientemente zigrinata per migliorare la presa. Anche lei ha un pennino fine che dovrebbe essere un tedesco Schmidt e che scrive benissimo anche lui ma il tratto è un po’ più sottile e il feedback un po’ più pronunciato. Questa penna è più lunga della precedente e può essere usata con e senza cappuccio senza che il bilanciamento ne risenta, infatti il cappuccio è leggerissimo. Nonostante le sue dimensioni maggiori risulta comunque più leggera dell’altra. Su questa si può montare un converter oppure due cartucce standard contemporaneamente. Per questa prova di scrittura l’ho usata con inchiostro nero della cartuccia in dotazione. Non so che inchiostro sia ma nonostante il tratto sottile rimane abbastanza scuro.
Lascio qualche foto e una piccola prova di scrittura.
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