Prime impressioni sulla Montblanc Meinsterstuck 149
Inviato: giovedì 4 febbraio 2021, 17:41
Confesso che la motivazione principale che mi ha indotto ad acquistare la 149 è molto soggettiva, consistendo in un fattore opinabile come l'estetica.
Questa stilografica mi ha sempre attratto, apprezzandone l'aspetto classico, l'eleganza, le dimensioni importanti, l'accuratezza delle finiture.
Nel mio immaginario di non addetto ai lavori, la 149 ha sempre rappresentato la quintessenza della stilografica, la tradizione che si perpetra.
Ciò premesso, non sapevo molto sulle sue caratteristiche di scrittura e quindi ho iniziato ad utilizzarla con una certa curiosità.
Ecco le mie impressioni.
La penna ha dimensioni ragguardevoli (sensibilmente superiori a quelle dell'aurora 888 e della Sailor 1911, le altre mie penne), ma, nonostante abbia le mani abbastanza piccole, la impugno perfettamente e la trovo piuttosto maneggevole.
Le dimensioni, d'altro canto, la rendono stabile ed equilibrata e, in combinazione con le gradevoli sensazioni rese dal pennino, ciò si traduce in una scrittura precisa e scorrevole.
Il tratto è piuttosto ampio, più di quanto ci si aspetterebbe da un pennino F, senz'altro maggiore rispetto alla misura F dell'Aurora e persino al pennino M della Sailor.
Probabilmente cambiando inchiostro, passando cioè dal Sailor Blue/Black, l'inchiostro che ho impiegato per la prova, ad un inchiostro meno fluido, ad es. l'Aurora Blue/Black, l'ampiezza del tratto potrebbe essere contenuta, se lo si preferisse: questioni di gusti.
Resta il fatto che l'ampiezza del tratto, accompagnata dalla scorrevolezza e stabilità che caratterizzano questa stilografica, regalano un'esperienza di scrittura piuttosto gratificante, inducendo quasi l'illusione di migliorare la propria calligrafia.
Tutto bene, quindi, fatta eccezione per qualche sporadico salto di tratto, verificatosi nelle prime righe di scrittura e poi scomparso, probabilmente via via che la mano si abituava alla penna.
Inserisco qualche foto ed una prova di scrittura, così vi potete fare un'idea del tratto.
Questa stilografica mi ha sempre attratto, apprezzandone l'aspetto classico, l'eleganza, le dimensioni importanti, l'accuratezza delle finiture.
Nel mio immaginario di non addetto ai lavori, la 149 ha sempre rappresentato la quintessenza della stilografica, la tradizione che si perpetra.
Ciò premesso, non sapevo molto sulle sue caratteristiche di scrittura e quindi ho iniziato ad utilizzarla con una certa curiosità.
Ecco le mie impressioni.
La penna ha dimensioni ragguardevoli (sensibilmente superiori a quelle dell'aurora 888 e della Sailor 1911, le altre mie penne), ma, nonostante abbia le mani abbastanza piccole, la impugno perfettamente e la trovo piuttosto maneggevole.
Le dimensioni, d'altro canto, la rendono stabile ed equilibrata e, in combinazione con le gradevoli sensazioni rese dal pennino, ciò si traduce in una scrittura precisa e scorrevole.
Il tratto è piuttosto ampio, più di quanto ci si aspetterebbe da un pennino F, senz'altro maggiore rispetto alla misura F dell'Aurora e persino al pennino M della Sailor.
Probabilmente cambiando inchiostro, passando cioè dal Sailor Blue/Black, l'inchiostro che ho impiegato per la prova, ad un inchiostro meno fluido, ad es. l'Aurora Blue/Black, l'ampiezza del tratto potrebbe essere contenuta, se lo si preferisse: questioni di gusti.
Resta il fatto che l'ampiezza del tratto, accompagnata dalla scorrevolezza e stabilità che caratterizzano questa stilografica, regalano un'esperienza di scrittura piuttosto gratificante, inducendo quasi l'illusione di migliorare la propria calligrafia.
Tutto bene, quindi, fatta eccezione per qualche sporadico salto di tratto, verificatosi nelle prime righe di scrittura e poi scomparso, probabilmente via via che la mano si abituava alla penna.
Inserisco qualche foto ed una prova di scrittura, così vi potete fare un'idea del tratto.