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Ho cercato nel mio "deposito" un pennino dal tratto sottile da utilizzare per scrivere su dei piccoli cartellini e ho selezionato questi:

1) penna Pilot 78 G con pennino in acciaio EF, tratto sottilissimo ma gratta un po', su carta un po' scadente tende a impuntarsi,
2) penna Pilot Explorer con pennino in acciaio M, tratto comunque sottile, più scorrevole del primo,
3) penna Niji Trieste con pennino in acciaio, sull'alimentatore c'è il numero 2, non so se è un riferimento alla gradazione, tratto che si pone tra i due Pilot con una buona scorrevolezza,
4) penna Minerva 64 con pennino in oro 14 kt "1a qualità", flessibile, tratto variabile a piacimento dall' EF/F a....
notare la notevole escursione del Minerva

Penso che userò quest'ultimo per la comodità di uso dello stiloforo e per la morbidezza, gli altri sono un po' "chiodini"

Probabilmente in circolazione ci saranno pennini con un tratto più sottile ma per l'uso che devo fare sono sufficienti questi anche perché non ho impegnato una cifra importante.

mandi

La 78G ha bisogno di carta molto collata (credo si dica cosi), quella su cui ti fanno provare le penne in negozio.
Mimmo ? Monet63 ? Spiega

Ottorino ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 18:33 La 78G ha bisogno di carta molto collata (credo si dica cosi), quella su cui ti fanno provare le penne in negozio.
Mimmo ? Monet63 ? Spiega

Esatto!
Tra l'altro una carta collata bene tende a ridurre il tratto, che risulta più sottile a causa della mancata espansione dell'inchiostro nelle fibre. Di contro, si hanno tempi di asciugatura più lunghi e maggiore sensibilità all'acqua.
Ne approfitto: molti credono che una carta più pesante debba per forza andar meglio di una leggera, per quanto riguarda trapassamento e analoghi. In realtà il peso non ha influenza, come ci dimostrano certe carte inutilizzabili da 120gr. e altre leggerissime che sopportano di tutto (tra cui quelle dei quaderni scolastici di un tempo, molto sottili ma collatissime).
Molte carte pensate per le belle arti vanno benissimo per la scrittura, proprio perché devono poter reggere - ad esempio - una pennellata di acquerello o di inchiostro, e quindi hanno una collatura accurata, sia in massa che in superficie. Se, ad esempio, non avere mai provato la Fabriano da schizzi (una carta leggera da disegno, molto economica), dovreste farlo almeno una volta: nonostante una certa struttura superficiale, studiata in modo che trattenga bene grafite e carbone, ha una collatura ottima e regge con disinvoltura qualsiasi inchiostro, Baystate blue compreso.

Monet63 ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 21:37

Ottorino ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 18:33 La 78G ha bisogno di carta molto collata (credo si dica cosi), quella su cui ti fanno provare le penne in negozio.
Mimmo ? Monet63 ? Spiega

Esatto!

La carta rhodia o la clairefontaine sono molto collate?

ricart ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 18:10 mandi

ciao, ricordi che inchiostro e' caricato nella minerva?

A proposito di carte, ho un paio di vecchi quaderni Pignacolor, con unacarta che, seppur sottile, credo sui 70 grammi, regge benissimo l'uso delle stilografiche, Prefounte 0.5 con Baystate Blue inclusa. Credo che questa sia uba di quelle carte a cui si riferiva Monet parlando di vecchi quaderni scolastici. A me piace molto, è liscia, ma meno liscia di Rhodia e Clairefontaine.

DRJEKILL ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 21:45 La carta rhodia o la clairefontaine sono molto collate?

Si, e sono anche patinate superficialmente. Clairefontaine resiste appena meglio di Rhodia, nonostante il produttore sia il medesimo. Una carta molto ben collata è Fabriano EcoQua, alla quale oltretutto manca la patinatura. Altra carta ben collata, ma economica, è quella dei quaderni del Lidl, anche se 'ultimo lotto che avevo preso era un po' meno collato del precedente.

Spiller84 ha scritto: ↑domenica 31 gennaio 2021, 21:59 A proposito di carte, ho un paio di vecchi quaderni Pignacolor, con unacarta che, seppur sottile, credo sui 70 grammi, regge benissimo l'uso delle stilografiche, Prefounte 0.5 con Baystate Blue inclusa. Credo che questa sia uba di quelle carte a cui si riferiva Monet parlando di vecchi quaderni scolastici. A me piace molto, è liscia, ma meno liscia di Rhodia e Clairefontaine.

Esatto! Potresti notare, in certi quaderni, una sorta di microretino visibile in trasparenza, e a volte addirittura la filigrana. Un tempo l'uso dell'inchiostro liquido era più comune, e quindi i produttori si comportavano di conseguenza. Nei quaderni più antichi si otteneva una collatura molto efficace con una soluzione di pece greca aggiunta all'impasto.

Io mi trovo bene con i quadernoni a spirale che trovo presso gli EuroSpar, la carta è fine, ma molto liscia e non si lascia attraversare. Penso perciò che sia collata, ma non me ne intendo.

A Merloplano,

penna Pilot 78 G cartuccia proprietaria colore nero,
penna Pilot Explorer , cartuccia trovata nella scatola, attacco universale non proprietario, colore blu,
penna Niji, cartuccia trovata nella scatola, (all'altezza di penne più blasonate nonostante il prezzo d'acquisto) attacco universale, colore nero
penna Minerva, carica a stantuffo, colore Waterman Blue Mysterious, il vecchio blu nero, uno dei miei preferiti

per gli appassionati la carta è un blocco Pigna Architetto (Cartiere Paolo Pigna S.p.A. Alzano Lombardo, Bergamo) carta bianca quadrettata 100 g/mq, quadretto 10 mm, è il mio blocco standard per i sopraluoghi sui cantieri, in questo caso uso rigorosamente un portamine Faber Castel con mina da 1,20 mm, non porto mai le stilo sui cantieri.

mandi