☹ Aurora Optima 365: delusione totale
Inviato: mercoledì 6 gennaio 2021, 22:35
Salve.
Dopo la mia iscrizione e presentazione a gennaio, ormai dello scorso anno, non ci siamo più sentiti.
Intanto che mi si presenta l'occasione e siamo ancora ai primi giorni, auguro a tutti voi un più sereno 2021 e spero che il 2020 non vi abbia dato tanti dispiaceri. Io nel mio piccolo sono stato guardingo e ho frequentato poco l'ambiente esterno di casa: ho preso l'abitudine (molto comoda devo dire) di farmi portare a casa la spesa dal grosso supermercato Carrefour che ho vicino a casa (non mi costa nulla), altre cose (pane compreso) lo compro dal venditore Eismann che viene a farmi visita ogni 15 giorni e le uniche altre cose che mi servono (frutta e verdura) le acquisto dal salumiere a 50 metri da casa. Tanti articoli (comprese un paio di medicine) li faccio arrivare con gli acquisti online e l'unica cosa che devo acquistare personalmente è l'acqua in bottiglia, che vado a prendere alla fontanella comunale a meno di duecento metri da casa, con il mio carrellino da trasporto, che si può usare sia a mano che agganciato alla bici. Non avendone più bisogno, ho deciso anche di vendere la mia auto, ferma in garage da mesi senza fare neanche un chilometro, considerando anche il flagello che ci ha colpiti da circa un anno; complice anche il fatto che il prossimo maggio dovrei fare il tagliando della patente e stante l'inutilizzo dell'auto non rinnoverò neanche quella. Notevole il risparmio per l'assicurazione e il bollo auto che non dovrò più pagare.
Il problema con Aurora:
a fine 2019 ho acquistato alcuni set di penne stilografiche a stantuffo di qualità, orientandomi sulla marca nazionale Aurora, ritenuta una delle migliori a livello internazionale. Mi piace scrivere con la penna stilografica e nel mio passato ne ho usate alcune, tutte acquistate in cartoleria a poco prezzo. Ora ho avuto l'ambizione di volerne alcuni pezzi da collezione ed ho acquistato due set Aurora: il primo Optima 365 Abyss in edizione limitata e numerata, ad un prezzo piuttosto alto dato il prodotto esclusivo in se e poi un altro cofanetto con la stessa stilografica a stantuffo della serie Optima 365, ma di colore rosso marmorizzato (non ricordo il nome preciso di questa variante). Infine acquistai l'introvabile cofanetto Visconti Ragtime con il mobiletto di radica laccata molto bello, che non mi sono azzardato ad usare neanche col pensiero e che conservo nella sua scatola gialla, già bella di per se anche da chiusa.
Il problema è nato con la prima Aurora acquistata, quella verde Abyss che ho voluto utilizzare e che ha funzionato bene all'inizio. L'avrò usata a dir tanto una dozzina di volte e non per molto tempo e mi par di ricordare di averla ricaricata con l'inchiostro blu (marca Aurora anche quello) un paio di volte e comunque tutto regolare. Al secondo o forse terzo risciacquo con acqua tiepida per una manutenzione ottimale, la penna si è divisa in due senza spiegazioni e senza aver dato segnali strani di cedimenti o altro che facesse pensare all'esito che potete vedere dalle foto che ho allegato al messaggio. Ho cercato di capire se si fosse magari soltanto svitato qualche particolare un pò allentato, ma dopo un esame più accurato anche con la lente di ingrandimento, ho realizzato che la stilografica si era divisa in due esattamente all'altezza della finestrella di controllo inchiostro, nella parte bassa, rimanendoci una parte del vetro della finestrella avvitato o incollato (!) nel pezzo sotto con il pennino. Ho mandato subito un messaggio al venditore unendo le stesse foto che vedete e dopo un pò ho ricevuto la risposta che la stilografica è rotta e non è riparabile (secondo loro), ma di scrivere alla Aurora per chiedere la sostituzione in garanzia. Cosa che ovviamente ho fatto, allegando fattura di acquisto e foto dell'accaduto. Stò ancora aspettando la risposta ☹ (che non arriverà mai!). Ovvio che l'altra Optima che (ahimè!) ho acquistato è rimasta immacolata dentro la sua bella confezione e mi guardo bene dall'usarla visto l'esito di sua sorella Abyss. Saranno regalate in eredità a chi verrà dopo di me: una rotta e l'altra immacolata, più il cofanetto Visconti che aumenterà col passare del tempo il suo valore.
Ovviamente non sono rimasto con la voglia e l'intenzione di scrivere con una stilografica insoddisfatta e quindi ho poi acquistato una bellissima Pelikan M151 verde, che utilizzo quotidianamente e che mi sento di consigliare, visto anche il prezzo abbordabilissimo a cui si trova e la scrittura fluida e confortevole, senza mai una sbavatura. Inoltre uso saltuariamente anche una Pelikan M205 con un differente colore di inchiostro. Prossimamente, quando l'Inps si deciderà a riconoscermi una pensione (ho lavorato 31 anni e poi mi sono occupato a tempo pieno di mia madre, che ancora c'è ma da qualche anno è ospitata in una RSA vicino a casa) il che dovrebbe essere verso la fine del 2024, mi concederò il lusso di una nuova stilografica, forse Parker ma comunque rigorosamente a stantuffo (escludendo ovviamente Aurora a priori vista l'inesistente qualità dei suoi prodotti) alla quale vorrei abbinare esclusivamente inchiostro rosso porpora. E con questo set di stilografiche potrò stendere il diario delle mie memorie.
Scherzi a parte, scrivere con una stilografica di qualità (che non vuole necessariamente dire anche costosa) è una delle piccole soddisfazioni della vita che nel mio piccolo apprezzo molto. Se qualcuno di voi può eventualmente darmi indicazioni (oppure anche recapiti di qualche vecchio esperto di arti magiche che sanno mettere le mani dentro una stilografica nelle condizioni della mia Aurora) su come poter riparare la penna, magari utilizzando una colla particolare adatta allo scopo o altro sistema, gliene sarei riconoscente per il resto della mia vita.
Un saluto ed un rinnovato augurio a tutti
Carlo (Pavia)
Dopo la mia iscrizione e presentazione a gennaio, ormai dello scorso anno, non ci siamo più sentiti.
Intanto che mi si presenta l'occasione e siamo ancora ai primi giorni, auguro a tutti voi un più sereno 2021 e spero che il 2020 non vi abbia dato tanti dispiaceri. Io nel mio piccolo sono stato guardingo e ho frequentato poco l'ambiente esterno di casa: ho preso l'abitudine (molto comoda devo dire) di farmi portare a casa la spesa dal grosso supermercato Carrefour che ho vicino a casa (non mi costa nulla), altre cose (pane compreso) lo compro dal venditore Eismann che viene a farmi visita ogni 15 giorni e le uniche altre cose che mi servono (frutta e verdura) le acquisto dal salumiere a 50 metri da casa. Tanti articoli (comprese un paio di medicine) li faccio arrivare con gli acquisti online e l'unica cosa che devo acquistare personalmente è l'acqua in bottiglia, che vado a prendere alla fontanella comunale a meno di duecento metri da casa, con il mio carrellino da trasporto, che si può usare sia a mano che agganciato alla bici. Non avendone più bisogno, ho deciso anche di vendere la mia auto, ferma in garage da mesi senza fare neanche un chilometro, considerando anche il flagello che ci ha colpiti da circa un anno; complice anche il fatto che il prossimo maggio dovrei fare il tagliando della patente e stante l'inutilizzo dell'auto non rinnoverò neanche quella. Notevole il risparmio per l'assicurazione e il bollo auto che non dovrò più pagare.
Il problema con Aurora:
a fine 2019 ho acquistato alcuni set di penne stilografiche a stantuffo di qualità, orientandomi sulla marca nazionale Aurora, ritenuta una delle migliori a livello internazionale. Mi piace scrivere con la penna stilografica e nel mio passato ne ho usate alcune, tutte acquistate in cartoleria a poco prezzo. Ora ho avuto l'ambizione di volerne alcuni pezzi da collezione ed ho acquistato due set Aurora: il primo Optima 365 Abyss in edizione limitata e numerata, ad un prezzo piuttosto alto dato il prodotto esclusivo in se e poi un altro cofanetto con la stessa stilografica a stantuffo della serie Optima 365, ma di colore rosso marmorizzato (non ricordo il nome preciso di questa variante). Infine acquistai l'introvabile cofanetto Visconti Ragtime con il mobiletto di radica laccata molto bello, che non mi sono azzardato ad usare neanche col pensiero e che conservo nella sua scatola gialla, già bella di per se anche da chiusa.
Il problema è nato con la prima Aurora acquistata, quella verde Abyss che ho voluto utilizzare e che ha funzionato bene all'inizio. L'avrò usata a dir tanto una dozzina di volte e non per molto tempo e mi par di ricordare di averla ricaricata con l'inchiostro blu (marca Aurora anche quello) un paio di volte e comunque tutto regolare. Al secondo o forse terzo risciacquo con acqua tiepida per una manutenzione ottimale, la penna si è divisa in due senza spiegazioni e senza aver dato segnali strani di cedimenti o altro che facesse pensare all'esito che potete vedere dalle foto che ho allegato al messaggio. Ho cercato di capire se si fosse magari soltanto svitato qualche particolare un pò allentato, ma dopo un esame più accurato anche con la lente di ingrandimento, ho realizzato che la stilografica si era divisa in due esattamente all'altezza della finestrella di controllo inchiostro, nella parte bassa, rimanendoci una parte del vetro della finestrella avvitato o incollato (!) nel pezzo sotto con il pennino. Ho mandato subito un messaggio al venditore unendo le stesse foto che vedete e dopo un pò ho ricevuto la risposta che la stilografica è rotta e non è riparabile (secondo loro), ma di scrivere alla Aurora per chiedere la sostituzione in garanzia. Cosa che ovviamente ho fatto, allegando fattura di acquisto e foto dell'accaduto. Stò ancora aspettando la risposta ☹ (che non arriverà mai!). Ovvio che l'altra Optima che (ahimè!) ho acquistato è rimasta immacolata dentro la sua bella confezione e mi guardo bene dall'usarla visto l'esito di sua sorella Abyss. Saranno regalate in eredità a chi verrà dopo di me: una rotta e l'altra immacolata, più il cofanetto Visconti che aumenterà col passare del tempo il suo valore.
Ovviamente non sono rimasto con la voglia e l'intenzione di scrivere con una stilografica insoddisfatta e quindi ho poi acquistato una bellissima Pelikan M151 verde, che utilizzo quotidianamente e che mi sento di consigliare, visto anche il prezzo abbordabilissimo a cui si trova e la scrittura fluida e confortevole, senza mai una sbavatura. Inoltre uso saltuariamente anche una Pelikan M205 con un differente colore di inchiostro. Prossimamente, quando l'Inps si deciderà a riconoscermi una pensione (ho lavorato 31 anni e poi mi sono occupato a tempo pieno di mia madre, che ancora c'è ma da qualche anno è ospitata in una RSA vicino a casa) il che dovrebbe essere verso la fine del 2024, mi concederò il lusso di una nuova stilografica, forse Parker ma comunque rigorosamente a stantuffo (escludendo ovviamente Aurora a priori vista l'inesistente qualità dei suoi prodotti) alla quale vorrei abbinare esclusivamente inchiostro rosso porpora. E con questo set di stilografiche potrò stendere il diario delle mie memorie.
Scherzi a parte, scrivere con una stilografica di qualità (che non vuole necessariamente dire anche costosa) è una delle piccole soddisfazioni della vita che nel mio piccolo apprezzo molto. Se qualcuno di voi può eventualmente darmi indicazioni (oppure anche recapiti di qualche vecchio esperto di arti magiche che sanno mettere le mani dentro una stilografica nelle condizioni della mia Aurora) su come poter riparare la penna, magari utilizzando una colla particolare adatta allo scopo o altro sistema, gliene sarei riconoscente per il resto della mia vita.
Un saluto ed un rinnovato augurio a tutti
Carlo (Pavia)