Ieri sera sfogliavo con mia moglie alcune cartoline scritte dalla sua bisnonna, agli inizi del 900. Mi sono chiesto che tipo di inchiostro fosse quell'inchiostro marrone, che ho visto molto spesso in altre lettere e cartoline coeve dei miei antenati.
Ha un color seppia molto intenso. Mi chiedo se nascesse così, o se sia una alterazione dovuta al tempo. Si sarà trattato di un inchiostro ferrogallico?
Di sicuro doveva essere un inchiostro molto comune, anche perché alcune di queste cartoline furono scritte da zone di guerra. La differente intensità dovuta al carico di inchiostro variabile mi fa pensare ovviamente ad un pennino ad intinsione. Ne riporto un piccolo saggio.
Mi piacerebbe trovare qualcosa di simile ma attuale, è comunque una tinta intensa e ben leggibile benché sui toni del marrone.
L'inchiostro dei nostri bisnonni
- AinNithael
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Scriveva blu/nero e con il trascorrere del tempo diventava così. Ne avevo una boccetta che ho centellinato. Ferrogallico del mio cuore...
Enrica
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Esatto, io ho avuto il piacere di provare un inchiostro risalente alla prima guerra mondiale. Era un barattolo contenente una polvere, da sciogliere con acqua per ottenere l'inchiostro. Il colore era molto simile al Salix di Rohrer & Klingner, forse più tendente al nero. Però documenti del tempo, appartenuti alla stessa persona e quindi presumibilmente scritti con lo stesso inchiostro, avevano un colore più sul marrone, per cui propendo anch'io per l'ossidazione dei sali di ferro a contatto con la carta.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Grazie mille della spiegazione!
In effetti sapevo anch'io che gli inchiostri fossero perlopiù blu o blu neri, ma il ricorrere di tanti esempi di colore tendente al marrone mi aveva fatto venire un dubbio.
L'intervento di Phormula mi ha fatto tornare in mente ciò che lessi su un libro alcuni anni fa, a proposito di compresse di inchiostro in polvere che venivano diluite con acqua e utilizzate dai soldati nelle trincee.
Grazie mille ad entrambi, buona serata!
In effetti sapevo anch'io che gli inchiostri fossero perlopiù blu o blu neri, ma il ricorrere di tanti esempi di colore tendente al marrone mi aveva fatto venire un dubbio.
L'intervento di Phormula mi ha fatto tornare in mente ciò che lessi su un libro alcuni anni fa, a proposito di compresse di inchiostro in polvere che venivano diluite con acqua e utilizzate dai soldati nelle trincee.
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in effetti i ferrogallici esposti alla luce tendono al marrone
viewtopic.php?f=9&t=21397
(ce ne sono solo 3, di cui uno è il pelikan 4001 blu-nero che mi risulta essere “un po' ferrogallico”, e uno è il kallipos.de non adatto per stilografiche (e quindi probabilmente più simile agli inchiostri dei bisnonni).)
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(ce ne sono solo 3, di cui uno è il pelikan 4001 blu-nero che mi risulta essere “un po' ferrogallico”, e uno è il kallipos.de non adatto per stilografiche (e quindi probabilmente più simile agli inchiostri dei bisnonni).)
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Si, molti inchiostri venivano venduti in polvere perchè erano più comodi da trasportare, potevano anche essere spediti senza problemi e perchè chiunque avesse una stilografica o un pennino doveva per forza avere anche il calamaio.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- francoiacc
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Un inchiostro che ricorda molto quelle tonalità di ferro gallico invecchiato è il R&K Sepia.