Sul fatto che nel grande mondo del mercato voluttuario ciò che conta sia unicamente il gusto personale, penso che siamo tutti d'accordo.
Ci sono momenti in cui però non ci limitiamo a "dispreferire" una penna rispetto ad un'altra, ma ne proviamo una vera e genuina repulsione, fino ad instaurare con l'ignaro strumento di scrittura un vero e proprio rapporto idiosincratico.
I motivi possono essere i più disparati, in questo thread cerco di analizzare i miei.
1) L'inchiostro blu. Non lo sopporto. Quando nei negozi mi proponevano il blu, dico "per carità" e nemmeno io sapevo bene perchè. Ho capito: mi ricorda il colore delle sottolineature degli errori gravi nelle versioni di greco e di latino, nonchè (ancora peggio) nei compiti di matematica. Mi pare che la legenda fosse "sottolineatura rossa=errore , sottolineatura blu=errore grave". Insomma, l'inchiostro blu mi ricorda scuola, stress, doveri e ansie (bella infanzia eh?

2)L'inchiostro rosso. Vedi il punto 1, anche se con un'intensità minore.
3)I demonstrator. Stessa cosa del punto 1. Ho fatto elementari, medie e il resto quand'ormai già le stilografiche non si usavano più. Solo e sempre BIC trasparenti (anche se alcuni eletti avevano quelle penne con la punta lunga, sfaccettate gialle e nere). Associo demonstrator a compiti scopiazzati in fretta e furia la mattina cinque minuti prima dell'inizio della lezione (c'era sempre qualcosa che mi dimenticavo), a penne svuotate e riempite di micidiali e dolorosissimi proiettili di carta insalivati ed a tappi masticati al limite della consunzione (dei denti più che del tappo stesso).
Ci sono demonstrator apprezzabilissimi e di un certo stile, ma mi ripiombano spietatamente in quegli anni.
Questi sono i primi esempi che mi vengono in mente ma a scavare bene ne scopro sicuramente altri. E voi avete delle personali idiosincrasie pennistiche? Da dove vi originano?