Qualche osservazione sul Fusion nib
Inviato: sabato 3 novembre 2012, 13:41
Sposto il mio messaggio in sede spero più idonea, come suggeritomi dal gentilissimo Daniele.
Buongiorno a gli iscritti al forum che mi leggono per la prima volta.
Sono Enzo, appassionato di stilografiche da sempre.
Benchè la mia passione restino le vintage, da un pò mi sono avvicinato alla produzione coeva. In particolare a Visconti, a Delta e a Stipula che fanno onore alla produzione italiana.
Tuttavia mi piacerebbe, se me lo permettete, confrontarmi con voi sulla ultima creazione della Delta: il pennino Fusion.
So bene che siete tutti d'accordo che si tratti di una pietra miliare della tecnologia della scrittura del terzo millennio ma, non per fare il provocatore, io considero il Fusion nib un pennino esteticamente gradevole ma non dissimile da altri Bock in acciaio senza placchetta in oro.
In 40 anni di uso delle stilografiche (le usavo già dalla scuola elementare) di pennini me ne sono passati tanti per le mani: per me tra i migliori ci sono i Soennecken e i vecchi Kaweco; poi c'è la produzione italiana vintage che pure ha prodotto ottimi pennini. Purtroppo oggi il mercato europeo è principalmente dominato da Bock la cui produzione ha dei limiti in termini di tempratura delle lamine sia per l'oro che per l'acciao. Nulla da dire sulla precisione tutta tedesca del taglio e della saldatura e lavorazione dell'iridio.
Tornando a Delta, curioso di provare questo "fantastico" pennino ho comprato una Fusion 82, il cui prezzo al pubblico è secondo me un pò altino dato che si tratta di metacrilato - per quanto tornito - e di una cartridge/converter filler.
Ho scelto un F perchè i pennini grossi mi piacciono poco.
Ho caricato la penna e ho cominciato a scrivere: onestamente il pennino scorre molto piacevolmente ma in maniera non dissimile da altri pennini meno elaborati quali gli ultimi in acciaio che per esempio Stipula sta montando sulle sue penne. Tralasciando la bassa qualità intrinseca delle Etruria rainbow che condivido con Daniele e che non fanno onore alla Casa fiorentina.
Inoltre, e in questo sono stato confortato da altri utenti del Fusion nib, ha il difetto di non ripartire se appena uno si attarda a lasciarlo senza cappuccio 2 o 3minuti.
Che la scelta di un conduttore di resina piuttosto che di ebanite ne sia la causa? La Bock produce anche degli ottimi conduttori in ebanite e penso che il binomio pennino tecnologico - conduttore di qualità sarebbe, senza dubbio, stato interessante. Invece ho trovato un banale feed in resina cioè plastica
Infine prima di salutarvi e di augurarvi un buon week-end, lasciatemi pacatamente esternare i dubbi, di natura fisica, sul riscaldamento della placchetta durante la scrittura che si ritrasmetterebbe all'acciao sottostante rendendo fluido l'inchiostro e aumentando il flusso dello stesso.
A prescindere dalla forzatura "scientifica", fisica appunto, gli inchiostri odierni sono tutti fluidi (parlo di quelli di buona qualità), e più che rendere pubblici gli schizzi del progetto del pennino Delta, se avesse voluto dare le prove inconfutabili, avrebbe dovuto pubblicare dati estrapolati dall'uso del Fusion nib con una camera termica.Perchè non l'ha fatto?
Beh, amici, spero che la mia opinione sicuramente dissonante dalla vostra sia democraticamente presa come spunto per una eventuale discussione e non per un linciaggio
Dopo tutto ci acconuma la stessa passione per le penne stilografiche e il mondo è bello perchè vario nei gusti e nelle opinioni.
Saluto tutti caramente.
Enzo
P.S. Daniele mi ha risposto che per lui il grosso del lavoro nell'unità pennino - feed lo si deve al conduttore .
Io sono pienamente d'accordo e rimango per la superiorità dei conduttori in ebanite come già detto.
Ma non sono stati i clienti Delta a creare il carrozzone mediatico del pennino più tecnicamente evoluto del terzo millennio. Bensì la stessa Casa napoletana che ha tirato in ballo discutibili argomentazioni di termica e chimica senza supporti obiettivi.
Era meglio dire che si stava producendo un pennino in acciao abbellito da una placchetta di oro 18 Carati. Sarebbe stato più onesto da parte di tutti......
Di nuovo saluti,
Enzo.
Buongiorno a gli iscritti al forum che mi leggono per la prima volta.
Sono Enzo, appassionato di stilografiche da sempre.
Benchè la mia passione restino le vintage, da un pò mi sono avvicinato alla produzione coeva. In particolare a Visconti, a Delta e a Stipula che fanno onore alla produzione italiana.
Tuttavia mi piacerebbe, se me lo permettete, confrontarmi con voi sulla ultima creazione della Delta: il pennino Fusion.
So bene che siete tutti d'accordo che si tratti di una pietra miliare della tecnologia della scrittura del terzo millennio ma, non per fare il provocatore, io considero il Fusion nib un pennino esteticamente gradevole ma non dissimile da altri Bock in acciaio senza placchetta in oro.
In 40 anni di uso delle stilografiche (le usavo già dalla scuola elementare) di pennini me ne sono passati tanti per le mani: per me tra i migliori ci sono i Soennecken e i vecchi Kaweco; poi c'è la produzione italiana vintage che pure ha prodotto ottimi pennini. Purtroppo oggi il mercato europeo è principalmente dominato da Bock la cui produzione ha dei limiti in termini di tempratura delle lamine sia per l'oro che per l'acciao. Nulla da dire sulla precisione tutta tedesca del taglio e della saldatura e lavorazione dell'iridio.
Tornando a Delta, curioso di provare questo "fantastico" pennino ho comprato una Fusion 82, il cui prezzo al pubblico è secondo me un pò altino dato che si tratta di metacrilato - per quanto tornito - e di una cartridge/converter filler.
Ho scelto un F perchè i pennini grossi mi piacciono poco.
Ho caricato la penna e ho cominciato a scrivere: onestamente il pennino scorre molto piacevolmente ma in maniera non dissimile da altri pennini meno elaborati quali gli ultimi in acciaio che per esempio Stipula sta montando sulle sue penne. Tralasciando la bassa qualità intrinseca delle Etruria rainbow che condivido con Daniele e che non fanno onore alla Casa fiorentina.
Inoltre, e in questo sono stato confortato da altri utenti del Fusion nib, ha il difetto di non ripartire se appena uno si attarda a lasciarlo senza cappuccio 2 o 3minuti.
Che la scelta di un conduttore di resina piuttosto che di ebanite ne sia la causa? La Bock produce anche degli ottimi conduttori in ebanite e penso che il binomio pennino tecnologico - conduttore di qualità sarebbe, senza dubbio, stato interessante. Invece ho trovato un banale feed in resina cioè plastica

Infine prima di salutarvi e di augurarvi un buon week-end, lasciatemi pacatamente esternare i dubbi, di natura fisica, sul riscaldamento della placchetta durante la scrittura che si ritrasmetterebbe all'acciao sottostante rendendo fluido l'inchiostro e aumentando il flusso dello stesso.
A prescindere dalla forzatura "scientifica", fisica appunto, gli inchiostri odierni sono tutti fluidi (parlo di quelli di buona qualità), e più che rendere pubblici gli schizzi del progetto del pennino Delta, se avesse voluto dare le prove inconfutabili, avrebbe dovuto pubblicare dati estrapolati dall'uso del Fusion nib con una camera termica.Perchè non l'ha fatto?
Beh, amici, spero che la mia opinione sicuramente dissonante dalla vostra sia democraticamente presa come spunto per una eventuale discussione e non per un linciaggio

Dopo tutto ci acconuma la stessa passione per le penne stilografiche e il mondo è bello perchè vario nei gusti e nelle opinioni.
Saluto tutti caramente.
Enzo
P.S. Daniele mi ha risposto che per lui il grosso del lavoro nell'unità pennino - feed lo si deve al conduttore .
Io sono pienamente d'accordo e rimango per la superiorità dei conduttori in ebanite come già detto.
Ma non sono stati i clienti Delta a creare il carrozzone mediatico del pennino più tecnicamente evoluto del terzo millennio. Bensì la stessa Casa napoletana che ha tirato in ballo discutibili argomentazioni di termica e chimica senza supporti obiettivi.
Era meglio dire che si stava producendo un pennino in acciao abbellito da una placchetta di oro 18 Carati. Sarebbe stato più onesto da parte di tutti......
Di nuovo saluti,
Enzo.