Leonardo Momento Zero 2020: l'evoluzione di una penna
Inviato: venerdì 18 settembre 2020, 19:24
Mi accingo all’ennesima recensione di una penna che sta facendo parlare molto di se, come del resto il suo produttore, ovvero la Momento Zero Grande 2020 di Leonardo Officina Italiana.
Prima di iniziare ci terrei a fare una premessa, la penna l’ho comprata direttamente dal titolare di Leonardo, il quale mi ha ceduto ad un prezzo da penna usata la usa nr. 001, per me un onore. La recensione ho comunque cercato di farla in maniera oggettiva e con lo spirito di condividere la mia esperienza, cosa che tendo a fare quando ho a che fare con qualcosa che mi colpisce, sia positivamente che negativamente, e con penne che si possono trovare senza difficoltà sul mercato.
Inizio però un po' dal lontano cercando di dare un contesto storico a questa penna. Come è ben noto Leonardo Officina Italiana raccoglie l’eredità stilistica di Delta, il suo fondatore Salvatore Matrone si è formato proprio in Delta, azienda fondata dal padre insieme ad altri due soci, dove lavorava come designer contribuendo alla realizzazione di diversi modelli, tra cui la The Journal. Quando la Delta The Journal fu immessa sul mercato riscosse ottimi giudizi dagli appassionati, prevalentemente sul lato estetico, il suo stile piacque molto, una penna che si rifaceva alle flat top degli anni 30 con linee moderne e dimensioni ideali per un uso giornaliero. Geniale fu’ anche l’idea di potere accedere al converter svitando il cupolino del fusto così da poterla ricaricare a mo' di penna a pistone, ovviamente si poteva anche svitare il fusto in maniera tradizionale ed accedere al converter a vite, o usare le cartucce. Infine il prezzo non era malvagio, la si portava a casa a meno di 150€ con un buon pennino in acciaio.
Perchè sono partito da così lontano, perché la The Journal è stata la penna a cui Leonardo Officina Italiana si è legittimamente ispirata per il suo cavallo di battaglia di Leonardo, la Momento Zero. Insomma è la capostipite di questa fortunata famiglia di penne che passando poi attraverso piccole ma continue migliorie ci ha portati fino alla penna in oggetto di questa recensione.
Ecco la capostipite The Journal a fianco della Momento Zero e della Momento Zero Grande 2020. La Momento Zero Grande 2020 è non solo il frutto dell’ennesima rivisitazione stilistica, in cui si è reso più filante la linea con il cupolino del cappuccio leggermente più conico e il cappuccio che si chiude senza più formare lo scalino con il fusto, ma è anche la dimostrazione di come questa giovane azienda è attenta alle critiche degli appassionati. Sulla precedente versione della penna la cosa più criticata è stato il sistema di caricamento, ovvero il pistone esterno alias il captive converter, sulla nuova versione è stato implementato un vero pistone.
Ecco le dimensioni:
lunghezza chiusa – 15.1cm
lunghezza corpo penna – 13.3 cm
lunghezza con cappuccio calzato – 17.2 cm
diametro fusto – 16 mm
peso - 30 gr.
Parliamo quindi di una penna di dimensione importante, ma che conserva una linea filante essendo leggermente rastremata verso le due estremità
... to be continued
Prima di iniziare ci terrei a fare una premessa, la penna l’ho comprata direttamente dal titolare di Leonardo, il quale mi ha ceduto ad un prezzo da penna usata la usa nr. 001, per me un onore. La recensione ho comunque cercato di farla in maniera oggettiva e con lo spirito di condividere la mia esperienza, cosa che tendo a fare quando ho a che fare con qualcosa che mi colpisce, sia positivamente che negativamente, e con penne che si possono trovare senza difficoltà sul mercato.
Inizio però un po' dal lontano cercando di dare un contesto storico a questa penna. Come è ben noto Leonardo Officina Italiana raccoglie l’eredità stilistica di Delta, il suo fondatore Salvatore Matrone si è formato proprio in Delta, azienda fondata dal padre insieme ad altri due soci, dove lavorava come designer contribuendo alla realizzazione di diversi modelli, tra cui la The Journal. Quando la Delta The Journal fu immessa sul mercato riscosse ottimi giudizi dagli appassionati, prevalentemente sul lato estetico, il suo stile piacque molto, una penna che si rifaceva alle flat top degli anni 30 con linee moderne e dimensioni ideali per un uso giornaliero. Geniale fu’ anche l’idea di potere accedere al converter svitando il cupolino del fusto così da poterla ricaricare a mo' di penna a pistone, ovviamente si poteva anche svitare il fusto in maniera tradizionale ed accedere al converter a vite, o usare le cartucce. Infine il prezzo non era malvagio, la si portava a casa a meno di 150€ con un buon pennino in acciaio.
Perchè sono partito da così lontano, perché la The Journal è stata la penna a cui Leonardo Officina Italiana si è legittimamente ispirata per il suo cavallo di battaglia di Leonardo, la Momento Zero. Insomma è la capostipite di questa fortunata famiglia di penne che passando poi attraverso piccole ma continue migliorie ci ha portati fino alla penna in oggetto di questa recensione.
Ecco la capostipite The Journal a fianco della Momento Zero e della Momento Zero Grande 2020. La Momento Zero Grande 2020 è non solo il frutto dell’ennesima rivisitazione stilistica, in cui si è reso più filante la linea con il cupolino del cappuccio leggermente più conico e il cappuccio che si chiude senza più formare lo scalino con il fusto, ma è anche la dimostrazione di come questa giovane azienda è attenta alle critiche degli appassionati. Sulla precedente versione della penna la cosa più criticata è stato il sistema di caricamento, ovvero il pistone esterno alias il captive converter, sulla nuova versione è stato implementato un vero pistone.
Ecco le dimensioni:
lunghezza chiusa – 15.1cm
lunghezza corpo penna – 13.3 cm
lunghezza con cappuccio calzato – 17.2 cm
diametro fusto – 16 mm
peso - 30 gr.
Parliamo quindi di una penna di dimensione importante, ma che conserva una linea filante essendo leggermente rastremata verso le due estremità
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