Aurora: come questa PMI ha resistito alla crisi economica mondiale, alla delocalizzazione ed ora alla pandemia da Covid
Inviato: venerdì 18 settembre 2020, 12:32
Un'interessantissima intervista al Presidente di questa prestigiosa marca, risalente agli inizi dello scorso giugno:
La stilografica italiana riscrive il suo futuro: Lean management e internazionalizzazione, ma senza mai cedere alle sirene della delocalizzazione: così Aurora ha mantenuto alta la qualità dei suoi prodotti, ritagliandosi una nicchia di mercato nell’alto di gamma
Una Pmi che ha compiuto un secolo l’anno scorso, che fa parte della storia del costume italiano e che in tempi recenti ha avuto la capacità di rinnovarsi e di puntare con successo sull’internazionalizzazione. Chi non ha mai scritto almeno una volta con una penna stilografica Aurora? Abbiamo sentito Cesare Verona (nella foto), presidente e amministratore delegato di Aurora, nel pieno dell’emergenza da Coronavirus, poco dopo la chiusura forzata della manifattura, una filanda del Settecento riconvertita nei pressi di Torino. «Devo dire che questa è un’intervista difficile. Da una parte bisogna mantenere il sano e saggio ottimismo dell’imprenditore, dall’altro ragionare sulle difficoltà presenti che sono tante, ma soprattutto su quelle future che saranno superiori, almeno per chi fa impresa. Le difficoltà arriveranno dopo, non sono quelle di adesso» ha detto Verona. All’interesse per l’evoluzione di questo marchio storico si aggiunge quello di capire come una tipica Pmi italiana reagisce di fronte all’impensabile enormità della pandemia.
Avete chiuso l’azienda a causa del Coronavirus da pochi giorni. Con quale spirito?
L’altra sera ho voluto riunire tutti i nostri dipendenti, una cinquantina, con le debite distanze, per dare un senso di fiducia, ma anche per raccontare le difficoltà che andremo a vivere. Dopodiché ci siamo alzati tutti insieme a cantare l’inno d’Italia - gli si incrina un attimo la voce, ndr - Aurora è nata subito dopo la prima guerra mondiale, il nome era proprio quello beneaugurante di una rinascita; siamo sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, e questo è forse il terzo momento più difficile della storia aziendale, perché è una difficoltà inaspettata, incontrollata e incontrollabile dal punto di vista delle leve di chi porta avanti l’azienda. Ma abbiamo voluto rassicurare i nostri clienti, i nostri collaboratori, i nostri fornitori con i quali abbiamo lavorato per tanto tempo: torneremo e ricominceremo con loro, perché li abbiamo sempre vissuti come partner di un progetto. Mi sono sentito di parlare anche alle banche, che saranno nei prossimi mesi il punto nodale sul quale ragionare e provare a immaginare come uscirne, perché è evidente che ci sarà una crisi di liquidità molto forte.
L'intervista prosegue qui: --> https://www.economymag.it/economy/2020 ... uro-15234/
La stilografica italiana riscrive il suo futuro: Lean management e internazionalizzazione, ma senza mai cedere alle sirene della delocalizzazione: così Aurora ha mantenuto alta la qualità dei suoi prodotti, ritagliandosi una nicchia di mercato nell’alto di gamma
Una Pmi che ha compiuto un secolo l’anno scorso, che fa parte della storia del costume italiano e che in tempi recenti ha avuto la capacità di rinnovarsi e di puntare con successo sull’internazionalizzazione. Chi non ha mai scritto almeno una volta con una penna stilografica Aurora? Abbiamo sentito Cesare Verona (nella foto), presidente e amministratore delegato di Aurora, nel pieno dell’emergenza da Coronavirus, poco dopo la chiusura forzata della manifattura, una filanda del Settecento riconvertita nei pressi di Torino. «Devo dire che questa è un’intervista difficile. Da una parte bisogna mantenere il sano e saggio ottimismo dell’imprenditore, dall’altro ragionare sulle difficoltà presenti che sono tante, ma soprattutto su quelle future che saranno superiori, almeno per chi fa impresa. Le difficoltà arriveranno dopo, non sono quelle di adesso» ha detto Verona. All’interesse per l’evoluzione di questo marchio storico si aggiunge quello di capire come una tipica Pmi italiana reagisce di fronte all’impensabile enormità della pandemia.
Avete chiuso l’azienda a causa del Coronavirus da pochi giorni. Con quale spirito?
L’altra sera ho voluto riunire tutti i nostri dipendenti, una cinquantina, con le debite distanze, per dare un senso di fiducia, ma anche per raccontare le difficoltà che andremo a vivere. Dopodiché ci siamo alzati tutti insieme a cantare l’inno d’Italia - gli si incrina un attimo la voce, ndr - Aurora è nata subito dopo la prima guerra mondiale, il nome era proprio quello beneaugurante di una rinascita; siamo sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, e questo è forse il terzo momento più difficile della storia aziendale, perché è una difficoltà inaspettata, incontrollata e incontrollabile dal punto di vista delle leve di chi porta avanti l’azienda. Ma abbiamo voluto rassicurare i nostri clienti, i nostri collaboratori, i nostri fornitori con i quali abbiamo lavorato per tanto tempo: torneremo e ricominceremo con loro, perché li abbiamo sempre vissuti come partner di un progetto. Mi sono sentito di parlare anche alle banche, che saranno nei prossimi mesi il punto nodale sul quale ragionare e provare a immaginare come uscirne, perché è evidente che ci sarà una crisi di liquidità molto forte.
L'intervista prosegue qui: --> https://www.economymag.it/economy/2020 ... uro-15234/