De Atramentis Mahatma Gandhi
Inviato: venerdì 14 agosto 2020, 16:31
Buongiorno a tutti e Felice Ferragosto!
Devo dire che, quando ho iniziato questa serie di recensioni – inframezzate alla Quest del Viola – avevo dei dubbi che saremmo riusciti ad arrivare vivi al traguardo del genetliaco del primo imperatore della Dinastia Giulio-Claudia, quest’anno.
Pensavo che si sarebbe abbattuta su di noi qualche altra apocalittica tragedia – non saprei, un’invasione di locuste, la strage dei primogeniti o il risveglio di Cthulhu – e che quindi ci saremmo rivisti (noi e i nostri inchiostri) nell’Aldilà. O, al massimo, a Innsmouth.
Sì, sono una patita di Lovecraft: lo trovo adatto ai tempi attuali.
Grazie a Dio, tutte queste fosche previsioni non si sono verificate, per cui – non so quanto fortunatamente! – sono qui a tediarvi con questa recensione che spero vi sia da faro per la scelta di un colore che risulta spesso alquanto problematico (specialmente per chi, come me, con le stilografiche scrive soltanto e raramente disegna). Sto parlando del giallo.
L’anno scorso mi hanno regalato una boccetta di Rubinato profumato alla vaniglia, che però è decisamente troppo chiaro per risultare facilmente leggibile (a meno di usare almeno un pennino B, preferibilmente con flusso molto abbondante). A una riunione del CSM mi è poi stato offerto un campione di Giallo Noodler’s, che presentava più o meno lo stesso problema.
Questo colore, a mio avviso, deve essere abbastanza saturo da non perdere il suo carattere, ma contemporaneamente dovrebbe presentare un ricco carnet di shading. Infatti, come molti inchiostri chiari, più sfumature ha più risulta comprensibile.
Inoltre, ovviamente, per essere utilizzabile nel quotidiano sarebbe meglio fosse abbastanza scuro: ma non al punto da diventare arancione.
Ebbene, devo dire che il De Atramentis Mahatma Gandhi ha centrato in pieno tutte queste richieste.
Si tratta di una tinta appartenente alla serie dedicata dalla nota casa tedesca a personaggi storici celebri – nella politica e nell’arte – e, a differenza di altri prodotti della linea, non ha omologhi nel catalogo generico.
È, in concreto, un color zafferano ricco e profondo, con discrete sfumature più chiare ma molto saturo e pieno, in cui la componente arancio è sufficiente a fornirgli quella rotondità necessaria a renderlo perfettamente leggibile, ma non è al contempo così preponderante da snaturarne la natura, che poi è esattamente quella di un vero giallo.
Per precisione, tengo a sottolineare che di tutte le scansioni allegate a questa recensione, la migliore è quella su carta di quaderno a quadretti Cartorama Store: dal vivo è solo leggermente più chiaro di quanto non appaia in essa.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, è assolutamente soddisfacente: è fluido, ricco, ben lubrificato. Presenta un certo trapasso e anche spiumaggio, ma solo su carte di qualità scarsa (come quella riciclata da fotocopie presente nella prova); ho inoltre idea che su un pennino un po’ meno pennarelloso del Kaweco BB questi problemi si ridurrebbero non poco.
Non causa interruzioni di tratto, né false partenze.
Lo trovo adatto per scrivere lettere, evidenziare testi (anche se non è brillante come il Pelikan Fluo), note a margine ed appunti personali di vario tipo. Spicca, attira l’attenzione – ma in modo più discreto di quanto non faccia, ad esempio, un fucsia o un rosso brillante – ed è davvero riposante da leggere: non richiede il disumano sforzo di un giallo chiaro.
È anche estremamente interessante per gli utenti che amano la calligrafia, o il disegno: non ho, in effetti, trovato nessun omologo!, e su Internet è possibile vedere magnifici esempi di pittura realizzati con questo inchiostro.
Gli unici due nei sono la difficoltà di approvvigionamento, che lo rende un po’ costoso, e il fatto che tende a lasciare una leggera pigmentazione sulle plastiche più porose, sicché è meglio usarlo su penne facili da smontare, o che comunque sono composte da materiali della miglior qualità.
Meglio non caricarlo su una stilo in galalite!... anche se, a mio avviso, sarebbe direttamente meglio non possedere penne fabbricate con quella plastica!
In ogni caso, secondo me, è il giallo definitivo, e vale la pena averlo.
Un abbraccio & good inkdreams a tutti gli utenti!
Devo dire che, quando ho iniziato questa serie di recensioni – inframezzate alla Quest del Viola – avevo dei dubbi che saremmo riusciti ad arrivare vivi al traguardo del genetliaco del primo imperatore della Dinastia Giulio-Claudia, quest’anno.
Pensavo che si sarebbe abbattuta su di noi qualche altra apocalittica tragedia – non saprei, un’invasione di locuste, la strage dei primogeniti o il risveglio di Cthulhu – e che quindi ci saremmo rivisti (noi e i nostri inchiostri) nell’Aldilà. O, al massimo, a Innsmouth.
Sì, sono una patita di Lovecraft: lo trovo adatto ai tempi attuali.
Grazie a Dio, tutte queste fosche previsioni non si sono verificate, per cui – non so quanto fortunatamente! – sono qui a tediarvi con questa recensione che spero vi sia da faro per la scelta di un colore che risulta spesso alquanto problematico (specialmente per chi, come me, con le stilografiche scrive soltanto e raramente disegna). Sto parlando del giallo.
L’anno scorso mi hanno regalato una boccetta di Rubinato profumato alla vaniglia, che però è decisamente troppo chiaro per risultare facilmente leggibile (a meno di usare almeno un pennino B, preferibilmente con flusso molto abbondante). A una riunione del CSM mi è poi stato offerto un campione di Giallo Noodler’s, che presentava più o meno lo stesso problema.
Questo colore, a mio avviso, deve essere abbastanza saturo da non perdere il suo carattere, ma contemporaneamente dovrebbe presentare un ricco carnet di shading. Infatti, come molti inchiostri chiari, più sfumature ha più risulta comprensibile.
Inoltre, ovviamente, per essere utilizzabile nel quotidiano sarebbe meglio fosse abbastanza scuro: ma non al punto da diventare arancione.
Ebbene, devo dire che il De Atramentis Mahatma Gandhi ha centrato in pieno tutte queste richieste.
Si tratta di una tinta appartenente alla serie dedicata dalla nota casa tedesca a personaggi storici celebri – nella politica e nell’arte – e, a differenza di altri prodotti della linea, non ha omologhi nel catalogo generico.
È, in concreto, un color zafferano ricco e profondo, con discrete sfumature più chiare ma molto saturo e pieno, in cui la componente arancio è sufficiente a fornirgli quella rotondità necessaria a renderlo perfettamente leggibile, ma non è al contempo così preponderante da snaturarne la natura, che poi è esattamente quella di un vero giallo.
Per precisione, tengo a sottolineare che di tutte le scansioni allegate a questa recensione, la migliore è quella su carta di quaderno a quadretti Cartorama Store: dal vivo è solo leggermente più chiaro di quanto non appaia in essa.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, è assolutamente soddisfacente: è fluido, ricco, ben lubrificato. Presenta un certo trapasso e anche spiumaggio, ma solo su carte di qualità scarsa (come quella riciclata da fotocopie presente nella prova); ho inoltre idea che su un pennino un po’ meno pennarelloso del Kaweco BB questi problemi si ridurrebbero non poco.
Non causa interruzioni di tratto, né false partenze.
Lo trovo adatto per scrivere lettere, evidenziare testi (anche se non è brillante come il Pelikan Fluo), note a margine ed appunti personali di vario tipo. Spicca, attira l’attenzione – ma in modo più discreto di quanto non faccia, ad esempio, un fucsia o un rosso brillante – ed è davvero riposante da leggere: non richiede il disumano sforzo di un giallo chiaro.
È anche estremamente interessante per gli utenti che amano la calligrafia, o il disegno: non ho, in effetti, trovato nessun omologo!, e su Internet è possibile vedere magnifici esempi di pittura realizzati con questo inchiostro.
Gli unici due nei sono la difficoltà di approvvigionamento, che lo rende un po’ costoso, e il fatto che tende a lasciare una leggera pigmentazione sulle plastiche più porose, sicché è meglio usarlo su penne facili da smontare, o che comunque sono composte da materiali della miglior qualità.
Meglio non caricarlo su una stilo in galalite!... anche se, a mio avviso, sarebbe direttamente meglio non possedere penne fabbricate con quella plastica!
In ogni caso, secondo me, è il giallo definitivo, e vale la pena averlo.
Un abbraccio & good inkdreams a tutti gli utenti!