Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Tributaristi, commercialisti a me!
- zoniale
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Tributaristi, commercialisti a me!
Un post di stamattina conclusosi con interventi molto spiacevoli mi ha acceso una curiosità.
Provo ad esporre il mio quesito utilizzando delle esemplificazioni. Ecco: poniamo che io sia un appassionato di aeromodellismo. In quanto tale, mi diletto ad acquistare modellini, a farli volare, a modificarli per renderli più performanti, ad acquistarne di rotti per aggiustarli e anche a costruirne in proprio alcuni da me progettati. Per sostenere questa mia passione cedo in cambio di danaro aeromodelli in mio possesso usati e riparati o anche autocostruiti.
Il quesito è il seguente. Dove si pone la frontiera tra attività ludica e attività economica tassabile? Quando da appassionato che vola sotto il radar della agenzia delle entrare, divento soggetto che necessita di partita IVA e tutti gli altri ammennicoli per operare? Oltre un dato valore delle vendite (non usiamo il termine "fatturato" per adesso)? Oltre un dato valore aggiunto? Oltre un dato numero di transazioni?
Se vendo un'auto usata non divento automaticamente uno che lo fa di mestiere, nemmeno se vendessi la mia Rolls Royce da mezzo milione, ma quello è un bene registrato. Come la mettiamo con modelli di aereo del valore unitario di (invento) 500€ o con penne del valore unitario di 50€?
(prego astenersi se non conoscitori della materia: gli abituali risponditori compulsivi, a questo giro, sono esentati)
Provo ad esporre il mio quesito utilizzando delle esemplificazioni. Ecco: poniamo che io sia un appassionato di aeromodellismo. In quanto tale, mi diletto ad acquistare modellini, a farli volare, a modificarli per renderli più performanti, ad acquistarne di rotti per aggiustarli e anche a costruirne in proprio alcuni da me progettati. Per sostenere questa mia passione cedo in cambio di danaro aeromodelli in mio possesso usati e riparati o anche autocostruiti.
Il quesito è il seguente. Dove si pone la frontiera tra attività ludica e attività economica tassabile? Quando da appassionato che vola sotto il radar della agenzia delle entrare, divento soggetto che necessita di partita IVA e tutti gli altri ammennicoli per operare? Oltre un dato valore delle vendite (non usiamo il termine "fatturato" per adesso)? Oltre un dato valore aggiunto? Oltre un dato numero di transazioni?
Se vendo un'auto usata non divento automaticamente uno che lo fa di mestiere, nemmeno se vendessi la mia Rolls Royce da mezzo milione, ma quello è un bene registrato. Come la mettiamo con modelli di aereo del valore unitario di (invento) 500€ o con penne del valore unitario di 50€?
(prego astenersi se non conoscitori della materia: gli abituali risponditori compulsivi, a questo giro, sono esentati)
Michele
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non esiste una risposta univoca che Ti mette al riparo da ogni evenienza. Dipende dalla frequenza delle vendite, dalla modalità, dal valore dei beni e da tante altre cose.Si deve valutare caso per caso e non è detto che poi l'agenzia sia dello stesso avviso
Ti inserisco un link dove aiuta a capire la difficoltà della materia.
https://fiscomania.com/guida-fiscale-pe ... -homemade/

Ti inserisco un link dove aiuta a capire la difficoltà della materia.
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Cesare Augusto
- lucacecchi
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Chiedo scusa, intervengo perchè la questione posta mi interessa ed io trovai questo link che pur segnalando la complessità della questione da alcuni punti di vista chiarificatori.
https://www.collezionedatiffany.com/art ... asse-2019/
Mi sento di rientrare nella categoria (cito) "quei casi in cui il collezionista vuole “riorganizzare” la propria collezione e mira a compravendere alcune opere per il riacquisto di altre più attinenti al suo gusto o al tema della propria collezione."
Chiedo scusa se ho contravvenuto a qualche regola del forum con citazioni o altro.
Luca
https://www.collezionedatiffany.com/art ... asse-2019/
Mi sento di rientrare nella categoria (cito) "quei casi in cui il collezionista vuole “riorganizzare” la propria collezione e mira a compravendere alcune opere per il riacquisto di altre più attinenti al suo gusto o al tema della propria collezione."
Chiedo scusa se ho contravvenuto a qualche regola del forum con citazioni o altro.
Luca
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Tributaristi, commercialisti a me!
Ha un senso ma dipende da tante cose e come al solito ogni caso fa storia a se.
Se Tu hai oggetti comprati 10 anni fa ed ora ne vendi qualcuno per comprarne altri ci rientri, ma se li hai acquistati 2 mesi fa e li rivendi stai certo che l’agenzia delle entrare non accetta il discorso della ristrutturazione della collezione.
In9ltre dipende anche dalla possibilità di dimostrare il prezzo di acquisto e quello di vendita per verificare se c’è stato un guadagno, e se è occasionale su un articolo oppure è una costante su tutti.
Se Tu hai oggetti comprati 10 anni fa ed ora ne vendi qualcuno per comprarne altri ci rientri, ma se li hai acquistati 2 mesi fa e li rivendi stai certo che l’agenzia delle entrare non accetta il discorso della ristrutturazione della collezione.
In9ltre dipende anche dalla possibilità di dimostrare il prezzo di acquisto e quello di vendita per verificare se c’è stato un guadagno, e se è occasionale su un articolo oppure è una costante su tutti.
Cesare Augusto
- zoniale
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Grazie a Luca e a Cesare per i link.
Mi sentirei di escludere che l'articolo relativo alle opere d'arte, bene di investimento, sia rilevante per noi pennaiuoli. Se è vero che alcune penne passano di mano per qualche migliaio di Euro, nella stragrande maggioranza dei casi siamo uno o due ordini di grandezza più sotto.
Più vicino al nostro mondo la fattispecie dello hobbista nell'articolo linkato da Cesare. In base a quell'articolo mi pare proprio che chi in questo sito si presenta come professionista (per quanto appasionato) rientra nella categoria di chi debba avere partita IVA con tutti gli annessi. Chi qui nel forum si presenta come appasionato simplex tale effettivamente sia e non debba soggiacere alle regole dei professionisti.
Però nel nostro paese sudamericano c'è una enorme discrezionalità in capo all'agenzia delle entrate, che per prassi accerta. Tanto poi al povero hobbistello converrà pagare anziché spendere in avvocati (e/o commercialisti) per rivolgersi al famoso giudice di Berlino (commisione tributaria) che gli darà ragione.
E' per questo che mi piacerebbe avere un parere professionale, basato sull'esperienza, nulla volendo togliere ad Automedonte, che - con quel nickname - suppongo faccia il tassista.
Mi sentirei di escludere che l'articolo relativo alle opere d'arte, bene di investimento, sia rilevante per noi pennaiuoli. Se è vero che alcune penne passano di mano per qualche migliaio di Euro, nella stragrande maggioranza dei casi siamo uno o due ordini di grandezza più sotto.
Più vicino al nostro mondo la fattispecie dello hobbista nell'articolo linkato da Cesare. In base a quell'articolo mi pare proprio che chi in questo sito si presenta come professionista (per quanto appasionato) rientra nella categoria di chi debba avere partita IVA con tutti gli annessi. Chi qui nel forum si presenta come appasionato simplex tale effettivamente sia e non debba soggiacere alle regole dei professionisti.
Però nel nostro paese sudamericano c'è una enorme discrezionalità in capo all'agenzia delle entrate, che per prassi accerta. Tanto poi al povero hobbistello converrà pagare anziché spendere in avvocati (e/o commercialisti) per rivolgersi al famoso giudice di Berlino (commisione tributaria) che gli darà ragione.
E' per questo che mi piacerebbe avere un parere professionale, basato sull'esperienza, nulla volendo togliere ad Automedonte, che - con quel nickname - suppongo faccia il tassista.
Michele
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Hehe! Scovato!
Ma di quelli con il Frizzera in mano o di quelli "creativi".
Michele
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Il Frizzera devi averlo per forza per conoscere le regole, la creatività dipende dalla voglia di rischiare del cliente.
Come avrai letto nel link sopra ed in quello che ho scritto esiste una grande discrezionalità sulla cosa e non dipende tanto dal valore intriseco del singolo bene ma dalla frequenza di certe operazioni.
Nell'arco di 1 anno posso vendere due auto da 50.000 euro l'una senza aver problemi ma se vendo 15 penne da 60 euro potrei averne.
Avrai notato come si fa spesso riferimento al termite "occasionale" e mancanza di struttura delle vendite.
Quindi se Tu le penne o gli aeromodelli li ripari in casa e li rivendi tra i tuoi amici nessuno Ti dice nulla. Se hai una bottega che affaccia su strada e li vendi a chi passa diventa attività abituale.
Tra questi due estremi esiste una miriade di situazioni di mezzo che vanno interpretate ed ognuno lo può fare in modo diverso.
La regola fondamentale è quella di essere poco visibili, se hai un sito internet (fosse anche ebay) con esposti i prezzi di quello che vendi è facile che qualcuno venga a fare dei controlli, se vendi le penne riparate qui nel Forum è ben difficile che qualcuno eccepisca qualcosa.
Banalmente: diciamo che se costruisco modellini di nave in legno e per non litigare con la moglie perchè le riempo la casa decido di venderne qualcuno, se ho una bassa produzione e ne vendo 2 all'anno è occasionale, se sono bravo e veloce a costruirle e quindi ne vendo 10 l'anno diventa abituale e non più occasionale. Un altro aspetto è anche la presenza di altro lavoro ed altri redditi ma ha minore importanza rispetto a quanto detto sopra.
Ad esempio nelle Onlus o nelle società sportive due eventi l'anno nei quali raccogliere fondi sono considerati leciti, se diventano di più bisogna aprire la partita iva e dichiarare il reddito.
In conclusione bisogna conoscere oggetto della produzione, numeri e prezzi e solo allora si può essere più precisi seppur con tutte le limitazioni di cui sopra.
Cesare Augusto
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Grazie tante, Cesare.
(poi un giorno ci spiegherai come mai hai optato per un Nick da NCC
)
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Michele
- Automedonte
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semplice, nasce in un Forum motociclistico Automedonte era l'auriga di Achille e guidava un carro a due ruote l'antesignano della moto

Cesare Augusto
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Ti prego allora mi vuoi proprio maleschnier ha scritto: ↑giovedì 16 luglio 2020, 17:53 https://www.google.com/search?source=hp ... CAg&uact=5

Non vorrei apparire antipatico ma io sono un Commercialista, (Dottore Commercialista per la precisione) i tributaristi sono una cosa diversa

Noi abbiamo un Ordine che è Istituzione dello Stato, una laurea, tre anni di praticantato, esame di Stato superato ed alcune privative previste per legge che possiamo svolgere solo noi.
I Tributaristi si occupano di tributi ma non sono un Ordine Professionale

Diciamo che c'è la stessa differenza che esiste tra un Odontoiatra (medico dentista) ed un Odontetecnico (tecnico delle protesi) che non può mettere le mani in bocca ad un paziente.
Cesare Augusto
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Chiedo preventivamente scusa per l'intromissione e per la domanda sciocca, ma a me non è mai stata rilasciata alcuna ricevuta nei mercatini all'aperto, neppure in quelli antiquari frequentati dai venditori professionisti. Avrei avuto il diritto di richiederla e contestualmente ci sarebbe stato un obbligo di rilascio da parte loro? Grazie mille!
- Ottorino
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No, macchè antipatico.Automedonte ha scritto: ↑giovedì 16 luglio 2020, 18:38 Non vorrei apparire antipatico ma io sono un Commercialista, (Dottore Commercialista per la precisione) i tributaristi sono una cosa diversa![]()
E' la prospettiva che fa cambiare le cose.
Tu le vedi da vicino e le distingui bene.
Io afferro giusto lo -ista e traduco malamente in "roba di soldi, fogli e tasse".
D'altra parte credo che questo fosse lo spirito che ha motivato l'apertura dell'argomento.
Non è stato chiesto l'aiuto di un farmac-ista
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Ah sì scusate allora: https://www.google.com/search?q=commerc ... m-srp..0l5