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Pelikan Black 4001 old and new

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loriscalo
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Messaggio da loriscalo »

Buongiorno.
Ho letto che il Pelikan Black Brillant 4001, attorno agli anni 2000, abbia cambiato la sua formula. È così?
Perché l'hanno cambiata?
Com'era prima?
Grazie :)
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 14:31 Buongiorno.
Ho letto che il Pelikan Black Brillant 4001, attorno agli anni 2000, abbia cambiato la sua formula. È così?
Si.
loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 14:31 Perché l'hanno cambiata?
Per adeguarsi a determinate direttive europee riguardo ad alcuni agenti antiputrescenti/antimuffa, che a un certo punto non potevano più essere usati. Hanno dovuto, in pratica, aggiornare la formulazione.
loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 14:31 Com'era prima?
Più fluido e meno incline a formare grumi, ideale per penne non facili. Era anche, almeno per me, una pietra di paragone, il nero col quale tutti gli altri neri dovevano confrontarsi. Se una penna non andava bene col nero 4001, probabilmente aveva qualche magagna di suo.
Da dire che, a mio avviso, pur essendo quallo attuale diverso da quello dell'epoca, oggi va altrettanto bene; lo trovo, inoltre, un inchiostro imprescindibile e molto bello, con un suo carattere che a me piace moltissimo.
loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 14:31 Grazie :)
Prego.
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loriscalo
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Messaggio da loriscalo »

E pure, usato oggi, non mi sembra un grande inchiostro. Grigio, denso e neanche resistente al sudore dei polpastrelli
Grazie. :)
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Enrillo
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Messaggio da Enrillo »

Grigio non direi.
Io lo trovo proprio un bel nero, solo che a mio avviso tende a seccare troppo in fretta sulla penna. Per questo gli preferisco il fidatissimo nero Aurora o il Perle Noire della Herbin.
Iridium
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Messaggio da Iridium »

Io l’ho usato con successo per ridurre il tratto (doveva essere F) di una Lamy CP1. E l’ho trovato tutt’altro che grigio. Forse appare tale con un tratto più sottile? A breve lo testerò in una Pilot Custom 74 con pennino SFM

saluti
Fabio

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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Al momento uso il 4001 sulla mia vecchia Pelikan 150 con pennino M. Il risultato è un bel nero saturo, penna ovviamente sempre pronta a scrivere anche se lasciata sulla scrivania per qualche giorno. Ho fatto un rapido confronto con il Noodler's X Feather - altro nero che mi piace davvero tanto - e mi pare che il nostro non sfiguri affatto (chiedo scusa se non ho completato la prova immergendo il foglio in acqua e prove simili :D , in questo sicuramente "l'ammericano" avrebbe dimostrato la sua superiorità).
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schnier
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Messaggio da schnier »

loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 17:16 E pure, usato oggi, non mi sembra un grande inchiostro. Grigio, denso e neanche resistente al sudore dei polpastrelli
Grazie. :)
L'inchiostro per le stilografiche non è come quello della sfera. Devi attendere che si asciughi e nel frattempo devi cercare di non passarci sopra nulla. Una volta asciugato il 4001 brilliant black non sarà permanente del tutto ma ha una buona resistenza all'acqua.
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Secondo me del Brillant Black girano almeno tre formulazioni, per non parlare delle antecedenti.

Quella storica, fino al 2000 circa, che tutti ricordano con piacere e che ho usato alle superiori ed all'università.
Una formulazione intermedia, e forse più d'una, conseguenza del cambiamento delle normative sui prodotti chimici. Gli inchiostri Pelikan della serie 4001 hanno una grossa fetta di clientela tra gli studenti delle scuole primarie, e quindi è probabile che la casa sia particolarmente attenta, molto più che i produttori di inchiostri esotici, che girano solo nel circuito degli appassionati. Questa formulazione è quella cosiddetta "granulosa e slavata", per non dire "intasapenne", vista l'esperienza di qualcuno. Può essere migliorata aggiungendo una quantità omeopatica di tensioattivi, meno di una goccia di detersivo per piatti in un calamaio da 30 ml. Io immergevo uno stuzzicadenti nel detersivo per piatti e poi nel calamaio, mescolando.
La formulazione recente, che sembra avere risolto i problemi della precedente.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da maxpop 55 »

loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 17:16 E pure, usato oggi, non mi sembra un grande inchiostro. Grigio, denso e neanche resistente al sudore dei polpastrelli
Grazie. :)
Per il colore tendente al grigio i motivi potrebbero essere tanti, inchiostro mal conservato e quindi deteriorato.
Inchiostro annacquato, penna con flusso estremamente magro, ecc...
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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maxpop 55 ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 8:43
loriscalo ha scritto: martedì 7 luglio 2020, 17:16 E pure, usato oggi, non mi sembra un grande inchiostro. Grigio, denso e neanche resistente al sudore dei polpastrelli
Grazie. :)
Per il colore tendente al grigio i motivi potrebbero essere tanti, inchiostro mal conservato e quindi deteriorato.
Inchiostro annacquato, penna con flusso estremamente magro, ecc...
Avevo provato il Pelikan ben tre volte, acquistando il flaconcino in tre posti differenti.
Ma dato che è un inchiostro più che buono, come mai c'è tanta differenza di prezzo tra un Pelikan e un' Aurora?
Potreste rispondermi per il nome.. va bene ma perché un pelikan mi costa 5 euro e l'aurora 13. È un divario troppo grande. Quali grandissime qualità avranno gli altri inchiostri, ad esempio l'aurora?
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schnier
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Messaggio da schnier »

loriscalo ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 11:50 Avevo provato il Pelikan ben tre volte, acquistando il flaconcino in tre posti differenti.
Ma dato che è un inchiostro più che buono, come mai c'è tanta differenza di prezzo tra un Pelikan e un' Aurora?
Potreste rispondermi per il nome.. va bene ma perché un pelikan mi costa 5 euro e l'aurora 13. È un divario troppo grande. Quali grandissime qualità avranno gli altri inchiostri, ad esempio l'aurora?
L'Aurora è un ottimo inchiostro, ma i prezzi nel mondo delle stilo sono determinati soprattutto dal mercato e dal valore del brand più che dalla qualità. L'Aurora per il nome che ha può permettersi un prezzo più alto, la Pelikan è più celebre dell'Aurora, ma punta allo studente, visto che in Germania la stilografica a scuola è ancora utilizzata. Per fortuna esistono inchiostri in tutte le fasce di prezzo e di pubblico.
loriscalo
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Messaggio da loriscalo »

Quindi tra inchiostro Aurora e Pelikan, sotto un profilo di qualità, non c'è tutta questa differenza. Poi è tutto soggettivo però le differenze 'qualitative' sono veramente poche o sbaglio?
Grazie
Iridium
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Phormula ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 7:10 Secondo me del Brillant Black girano almeno tre formulazioni, per non parlare delle antecedenti.

Quella storica, fino al 2000 circa, che tutti ricordano con piacere e che ho usato alle superiori ed all'università.
Una formulazione intermedia, e forse più d'una, conseguenza del cambiamento delle normative sui prodotti chimici. Gli inchiostri Pelikan della serie 4001 hanno una grossa fetta di clientela tra gli studenti delle scuole primarie, e quindi è probabile che la casa sia particolarmente attenta, molto più che i produttori di inchiostri esotici, che girano solo nel circuito degli appassionati. Questa formulazione è quella cosiddetta "granulosa e slavata", per non dire "intasapenne", vista l'esperienza di qualcuno. Può essere migliorata aggiungendo una quantità omeopatica di tensioattivi, meno di una goccia di detersivo per piatti in un calamaio da 30 ml. Io immergevo uno stuzzicadenti nel detersivo per piatti e poi nel calamaio, mescolando.
La formulazione recente, che sembra avere risolto i problemi della precedente.
interessante, che tu sappia alle varie versioni sono associate boccette ed etichette diverse? onde capire subito cosa ho in casa?
grazie
Fabio

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Messaggio da Phormula »

Per quanto riguarda le cartucce, la formulazione "storica" aveva la scatola in bianco e nero.
Per le boccette non ti saprei dire. Per le altre formulazioni invece non sono riuscito a trovare un segno distintivo.
Posso solo dire che nei primi anni 2000 ho provato diverse scatole di cartucce e calamai di Brillant Black e tutti erano con un inchiostro granuloso, meno fluido e dal nero meno intenso, al punto che avevo abbandonato questo inchiostro. Poi, di recente, ho voluto ridargli una chance e sono rimasto sorpreso in positivo. Avendo testato cartucce e calamai acquistati in posti (e paesi) diversi, escludo che sia stato un problema di conservazione.


Oltre all'immagine, nel prezzo entrano in gioco i volumi produttivi (i Pelikan della serie 4001 sono gli inchiostri più venduti al mondo) e il calamaio, quello dei Pilot Iroshizuku ha un costo industriale che supera il costo di vendita di un inchiostro economico.
Come per l'acqua minerale e le bibite, alla fine il costo non è tanto nel prodotto, ma nell'immagine e nella confezione.
E la bontà di un inchiostro non si misura con il prezzo ma con la formulazione, che ovviamente le case tengono per sè.
Invece dal punto di vista degli utenti, spesso un prezzo elevato e un nome esotico sono argomenti di marketing che servono a creare i presupposti per una immagine di qualità. Non a caso Waterman ha cambiato i nomi degli inchiostri qualche anno fa. Inchiostri validissimi, ma anonimi perchè "Mysterious Blue" è più accattivante che "Blue Black".

I Pelikan 4001 a mio parere sono inchiostri validissimi che soffrono dell'immagine di inchiostri economici per uso scolastico.
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Messaggio da schnier »

loriscalo ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 12:13 Quindi tra inchiostro Aurora e Pelikan, sotto un profilo di qualità, non c'è tutta questa differenza. Poi è tutto soggettivo però le differenze 'qualitative' sono veramente poche o sbaglio?
Grazie
La qualità dipende da noi utilizzatori finali, in fondo il modo di comporre inchiostri è simile per tutti, la preferenza per l'uno o per l'altro dipende da vari fattori, principalmente dalle nostre esigenze e gusti e dalla penna. Sicuramente non metterei un Pelikan BB in una penna dal flusso troppo scarso, per il resto è questione di gusti (ti piace di più il colore, ti piace di più la resistenza all'acqua, ti piace che abbia più sfumature, rende la scrittura più piacevole, etc. etc.).
Phormula ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 13:14 Oltre all'immagine, nel prezzo entrano in gioco i volumi produttivi (i Pelikan della serie 4001 sono gli inchiostri più venduti al mondo) e il calamaio, quello dei Pilot Iroshizuku ha un costo industriale che supera il costo di vendita di un inchiostro economico.
Come per l'acqua minerale e le bibite, alla fine il costo non è tanto nel prodotto, ma nell'immagine e nella confezione.
E la bontà di un inchiostro non si misura con il prezzo ma con la formulazione, che ovviamente le case tengono per sè.
Invece dal punto di vista degli utenti, spesso un prezzo elevato e un nome esotico sono argomenti di marketing che servono a creare i presupposti per una immagine di qualità. Non a caso Waterman ha cambiato i nomi degli inchiostri qualche anno fa. Inchiostri validissimi, ma anonimi perchè "Mysterious Blue" è più accattivante che "Blue Black".

I Pelikan 4001 a mio parere sono inchiostri validissimi che soffrono dell'immagine di inchiostri economici per uso scolastico.
Infatti se prendi l'Asa-Gao e il Namiki Blue sono lo stesso inchiostro, ecco perché a meno di esigenze particolari come il bullet e il waterproof sto alla larga dagli inchiostri premium. Quanto ai Pelikan non tutti i colori gli vengono bene, il rosso ad esempio non è granché.
Ultima modifica di schnier il mercoledì 8 luglio 2020, 13:27, modificato 1 volta in totale.
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