Parker Duofold Big Red: Antico e Moderno
Inviato: domenica 28 giugno 2020, 19:33
Molte volte si fa una scelta per partito preso o perchè ci facciamo influenzare da chi e cosa ci circonda. Lo ammetto candidamente che è stato questo il motivo per cui partii alla ricerca della più iconica penna flat-top in arancione. La Parker Dufold Big Red senior, a voler essere dei puristi storici, avrei dovuto prenderla nella sua prima versione in ebanite, ma a parte che non è facilissima da trovare, non è un investimento alla portata di chi si avvicina a queste icone storiche. Così mi “accontentai” della più umile e comune versione in permanite, peraltro un esemplare completo della sua scatolina in cartone, evidentemente riciclata per contenere ferri da uncinetto.
Manutenibilità: Dunque per una approfondita pulizia del gruppo scrittura, sulla vecchietta devo aprire la penna, scollare il sacchetto (e ci sono buone probabilità di romperlo), mettere la sezione su un blocco di estrazione e battere fuori pennino e alimentatore. Poi una volata puliti a dovere rimontare il gruppo scrittura, mettere il sacchetto, aspettare che asciughi, un po’ di talco, rimontare la barra e il pulsante di fondo e possiamo riporre la penna bella pulita fino al prossimo turno nella rotazione. Sulla moderna tolgo il converter, due o tre cariche/scariche d’acqua ed è pulito, tiro via pennino ed alimentatore lavo asciugo e rimonto, fatto. In genere però una notte in acqua della sola sezione è già sufficiente, certo potrei fare lo stesso con la trisavola ma dovrei comunque togliere il sacchetto. Un altro punto alla pronipote. Reparto scrittura: la trisavola ha la pessima tendenza a rigurgitare inchiostro verso fine carica. Entrambe hanno un pennino rigido, la moderna con un flusso più controllato, la trisavola tende un po' più sull’abbondante. Direi un altro punto alla moderna. Confort: secondo me anche qui vince la moderna, la sezione della vecchietta è un po' troppo corta.
Le conclusioni fatele voi, dal mio punto di vista una Duofold Big Red Centennial moderna prodotta dall’ombra della Parker degli anni d’oro è una penna migliore e più usabile, un acquisto più sensato… ma qui di sensato non c’è quasi nulla!
Poi però mi sono chiesto, ma quanto ha giocato il fascino del vintage su questa scelta? Diciamo sempre che non ci sono più aziende in grado di fare penne come quelle di una volta, soprattutto poi qualcosa di paragonabile ad una icona come la Big Red, ma quanto è vero? La Parker di oggi non è neanche l’ombra dell’azienda che lanciò sul mercato penne del calibro della Duofold, la 51, la 75, giusto per citare alcuni modelli, ma sarà in grado di fare una buona penna con buoni materiali che possa rivaleggiare con una vecchietta di 100 anni ? Così ho preso la nuova Parker Duofold Big Red Centennial, la misura grande giusto per intenderci, e le ho messe fianco a fianco, vediamo un po’.
Materiali: la nonnetta è fatta in permanite, una plastica prodotta da Dupont a cui Parker affibbiò questo nome, ne più ne meno che plastica. La moderna è fatta in resina. Direi che considerata l’età e l’inevitabile invecchiamento del materiale la moderna vince.
Design: qui vince la progenitrice, ma la moderna non scherza affatto, si vede la discendenza. Però che dire del pennino della moderna, mica male?
Sistema di ricarica: Per me non c’è storia, la nonnetta perde, vogliamo mettere la praticità della cartuccia ? Signori suvvia il progresso dove lo mettiamo ? Il caricamento a pulsante di fondo non sarà una rogna, ma vuoi mettere il fastidio per cambiare un sacchetto, fosse anche dopo 100 anni ? E poi con la moderna sappiamo subito quanto inchiostro ci resta con la nonnetta ce ne accorgiamo solo perché inizia a sputare inchiostro. Altro punto alla modernaManutenibilità: Dunque per una approfondita pulizia del gruppo scrittura, sulla vecchietta devo aprire la penna, scollare il sacchetto (e ci sono buone probabilità di romperlo), mettere la sezione su un blocco di estrazione e battere fuori pennino e alimentatore. Poi una volata puliti a dovere rimontare il gruppo scrittura, mettere il sacchetto, aspettare che asciughi, un po’ di talco, rimontare la barra e il pulsante di fondo e possiamo riporre la penna bella pulita fino al prossimo turno nella rotazione. Sulla moderna tolgo il converter, due o tre cariche/scariche d’acqua ed è pulito, tiro via pennino ed alimentatore lavo asciugo e rimonto, fatto. In genere però una notte in acqua della sola sezione è già sufficiente, certo potrei fare lo stesso con la trisavola ma dovrei comunque togliere il sacchetto. Un altro punto alla pronipote. Reparto scrittura: la trisavola ha la pessima tendenza a rigurgitare inchiostro verso fine carica. Entrambe hanno un pennino rigido, la moderna con un flusso più controllato, la trisavola tende un po' più sull’abbondante. Direi un altro punto alla moderna. Confort: secondo me anche qui vince la moderna, la sezione della vecchietta è un po' troppo corta.
Le conclusioni fatele voi, dal mio punto di vista una Duofold Big Red Centennial moderna prodotta dall’ombra della Parker degli anni d’oro è una penna migliore e più usabile, un acquisto più sensato… ma qui di sensato non c’è quasi nulla!