Kyoto TAG Kyo-no-Oto Adzukiiro
Inviato: giovedì 18 giugno 2020, 19:31
Buonasera a tutti i forumisti!
In questa sera oscura della Fase 3 - in cui l'intero altomilanese annega sotto piogge torrenziali - passo a presentarvi l'ennesimo rosso di cui mi ha beneficiato il nostro amico MightySpank, che mi rifornisce a ogni raduno di nuovi esempi di inchiostro da mostrarvi
!
Ciò purtroppo non è in grado di saziare la mia sete multicolor, ma nella vita contano i tentativi.
La serie Kyoto TAG Kyo-no-Oto, prodotta da Sailor, è distribuita da un celeberrimo stationery store di Kyoto, capitale storica del Giappone che ancora oggi ospita meravigliosi tesori culturali ed artistici riconosciuti dall'UNESCO.
Ogni colore della linea vuole rappresentare una tinta tipica della città di Kyoto, e questa non fa eccezione. Richiama infatti il colore dei fagioli adzuki, un rosso cupo tra il burgundy e il mattone. Questi fagioli di soia sono consumati in una larga varietà di pietanze tipiche giapponesi, specialmente per celebrare occasioni speciali come il diploma e il menarca delle ragazze, e addirittura sono impiegati per preparare una marmellata dolce con cui vengono farciti i dorayaki (delle specie di pancake spugnosi).
Nel caso ve lo steste domandando: no, la marmellata di adzuki non farebbe felici Terence Hill e Bud Spencer; ha un sapore "noccioloso", dissimile da quello dei legumi che abitualmente consumiamo.
Ma bando alle note "di colore", passiamo all'inchiostro vero!
Devo dire che le prestazioni non mi hanno deluso. E' un rosso profondo, con dei sottotoni di un borgogna così scuro da sembrare nero in alcuni punti. Non dà interruzioni di tratto, né false partenze, ed è anche abbastanza facile da lavare pur se lasciato del tempo nel converter. Non lo ha pigmentato, quindi ritengo si possa dire sicuro per uso anche su penne demonstrator oppure con sezione trasparente - anche se forse userei un po' di cautela sulle penne in celluloide con finestra di controllo, se datate.
Non è comunque un colore squillante, come ad esempio il J. Herbin Les Subtiles Rose. Se la cosa lo rende riposante per lunghe sessioni di scrittura - appunti personali, lettere, diari - può renderlo inadatto per correzioni o note a margine, perché non attira eccessivamente l'attenzione.
Non è sanguigno come il - da me già recensito - Diamine Oxblood, il che lo priva in un certo senso di una particolarità propria di quest'ultimo, ma non risulta nemmeno inquietante.
Benché sia in alcuni punti leggermente opaco, non risulta nemmeno sconfinante nel marrone come il Diamine Rustic Brown: è un rosso vero, e anche con un sottotono magenta piuttosto evidente.
Per chi volesse farsi un'idea dalle immagini che allego, tengo a precisare che le scansioni sono sufficientemente corrispondenti al colore naturale, specialmente la fotografia a luce piena e quella su carta Pigna Architetto.
Le uniche pecche che ho riscontrato sono le seguenti.
In primo luogo, trapassa facilmente su carte appena un po' più porose della media (problema che non mi avevano creato gli altri rossi).
In secondo luogo, non ha delle speciali particolarità che giustifichino il prezzo e la difficoltà oggettiva di procurarselo - anche se dalla regia mi dicono che ora è disponibile anche in Italia presso un noto store romano. Costa 18.50 per una boccetta da 40 ml.
Infine, e questo potrebbe essere un problema per chi come me ama l'abbondanza sibarita ed edonista, ha un flusso decisamente secco. Non che crei problemi di false partenze od altro, ma assottiglia molto il tratto di qualsiasi penna.
Insomma, un voto buono per un prodotto comunque di qualità, che non dà nessun problema, che può piacere a seconda del gusto - e che quindi si può consigliare a cuor leggero - ma che io personalmente non ho acquistato.
Detto ciò... buon proseguimento & Good Inkdreams to all!
In questa sera oscura della Fase 3 - in cui l'intero altomilanese annega sotto piogge torrenziali - passo a presentarvi l'ennesimo rosso di cui mi ha beneficiato il nostro amico MightySpank, che mi rifornisce a ogni raduno di nuovi esempi di inchiostro da mostrarvi

Ciò purtroppo non è in grado di saziare la mia sete multicolor, ma nella vita contano i tentativi.
La serie Kyoto TAG Kyo-no-Oto, prodotta da Sailor, è distribuita da un celeberrimo stationery store di Kyoto, capitale storica del Giappone che ancora oggi ospita meravigliosi tesori culturali ed artistici riconosciuti dall'UNESCO.
Ogni colore della linea vuole rappresentare una tinta tipica della città di Kyoto, e questa non fa eccezione. Richiama infatti il colore dei fagioli adzuki, un rosso cupo tra il burgundy e il mattone. Questi fagioli di soia sono consumati in una larga varietà di pietanze tipiche giapponesi, specialmente per celebrare occasioni speciali come il diploma e il menarca delle ragazze, e addirittura sono impiegati per preparare una marmellata dolce con cui vengono farciti i dorayaki (delle specie di pancake spugnosi).
Nel caso ve lo steste domandando: no, la marmellata di adzuki non farebbe felici Terence Hill e Bud Spencer; ha un sapore "noccioloso", dissimile da quello dei legumi che abitualmente consumiamo.
Ma bando alle note "di colore", passiamo all'inchiostro vero!
Devo dire che le prestazioni non mi hanno deluso. E' un rosso profondo, con dei sottotoni di un borgogna così scuro da sembrare nero in alcuni punti. Non dà interruzioni di tratto, né false partenze, ed è anche abbastanza facile da lavare pur se lasciato del tempo nel converter. Non lo ha pigmentato, quindi ritengo si possa dire sicuro per uso anche su penne demonstrator oppure con sezione trasparente - anche se forse userei un po' di cautela sulle penne in celluloide con finestra di controllo, se datate.
Non è comunque un colore squillante, come ad esempio il J. Herbin Les Subtiles Rose. Se la cosa lo rende riposante per lunghe sessioni di scrittura - appunti personali, lettere, diari - può renderlo inadatto per correzioni o note a margine, perché non attira eccessivamente l'attenzione.
Non è sanguigno come il - da me già recensito - Diamine Oxblood, il che lo priva in un certo senso di una particolarità propria di quest'ultimo, ma non risulta nemmeno inquietante.
Benché sia in alcuni punti leggermente opaco, non risulta nemmeno sconfinante nel marrone come il Diamine Rustic Brown: è un rosso vero, e anche con un sottotono magenta piuttosto evidente.
Per chi volesse farsi un'idea dalle immagini che allego, tengo a precisare che le scansioni sono sufficientemente corrispondenti al colore naturale, specialmente la fotografia a luce piena e quella su carta Pigna Architetto.
Le uniche pecche che ho riscontrato sono le seguenti.
In primo luogo, trapassa facilmente su carte appena un po' più porose della media (problema che non mi avevano creato gli altri rossi).
In secondo luogo, non ha delle speciali particolarità che giustifichino il prezzo e la difficoltà oggettiva di procurarselo - anche se dalla regia mi dicono che ora è disponibile anche in Italia presso un noto store romano. Costa 18.50 per una boccetta da 40 ml.
Infine, e questo potrebbe essere un problema per chi come me ama l'abbondanza sibarita ed edonista, ha un flusso decisamente secco. Non che crei problemi di false partenze od altro, ma assottiglia molto il tratto di qualsiasi penna.
Insomma, un voto buono per un prodotto comunque di qualità, che non dà nessun problema, che può piacere a seconda del gusto - e che quindi si può consigliare a cuor leggero - ma che io personalmente non ho acquistato.
Detto ciò... buon proseguimento & Good Inkdreams to all!