fufluns ha scritto: ↑mercoledì 10 giugno 2020, 22:38
É normale,
Polemarco. Anch'io la prima volta ne sono stato stupito.
Dopo la penna, e prima del tampone, lo stiloforo é l'accessorio più utile che conosca, per chi usa una penna con frequenza. Fa si che la penna sia sempre pronta per l'uso.
A seconda dei periodi di produzione di penne e stilofori, in alcune delle accoppiate la penna non può essere avvitata sul portapenna perché le filettature non coincidono. I miei due stilofori per la 149 hanno filettature diverse e si adattano, se si vuole avvitarle, a penne di epoche distinte. So che negli ultimi tempi di produzione di questo modello di stiloforo (che io trovo semplicemente bellissimo) Montblanc rinunciò a filettare il tappo dello stiloforo, in modo che andasse bene con qualsiasi modello di penna.
Questo fatto mi ha suggerito di non avvitare la penna quando la ripongo. Posso dirti che é
molto, molto, molto più comodo non avvitarla, perché rende la penna davvero disponibile in modo immediato, e posso confermarti che il pennino non asciuga neppure dopo vari giorni di riposo.
Un eccellente acquisto. Complimenti!
Ti ringrazio delle tue graditissime precisazioni.
Voglio evidenziare quanto segue.
1) Il mio è uno stiloforo "dedicato" ne senso che ospita esclusivamente la mia 149 che vi si avvita perfettamente ed è della fine degli anni '80 o degli inizi di quelli '90;
2) A tal fine e nel mio caso, Mont Blanc ha usato come "base accogliente" il cappuccio standard di quella 149, eliminando la clip e il codolo;
3) In effetti, esaminando grandezze, conformazioni e proporzioni, il cappuccio ospitante non risulta idoneo a basculare;
4) La penna può esservi avvitata o, semplicemente, inserita;
5) Quando lavoro, utilizzo sistematicamente il computer in fase di redazione, ma (sono vecchio !) nella fase iniziale di ricognizione prendo appunti con la stilografica;
6) Gli appunti consistono in referenti normativi, precedenti giurisprudenziali e brevissime mie note che si affastellano con modalità intermittente (ricerca, controlla, sviluppa, appunta; ricerca, controlla, sviluppa etc.); insomma si tratta prevalentemente di numeri, di brevi caratteri e di poche parole;
7) Questo utilizzo della stilografica ne comporta un uso discontinuo dove lo iato temporale può andare da qualche secondo a qualche ora;
8) Poiché prediligo le penne con il cappuccio che si avviti, l'apri e il chiudi (quando la successione temporale è pressoché immediata) diventano fastidiosi ma, soprattutto, interrompono il flusso del pensiero;
9) Da qui la scelta di "appoggiare" la penna allo stiloforo per i brevi intervalli e quella di "avvitarla" per le attese che si prospettano più lunghe o al termine del lavoro;
10) Per approntare un "cappuccio ospitante" non dedicato, stante la diversità dei diametri delle stilografiche e delle filettature, la soluzione è rappresentata, ovviamente, da una campana rovesciata, liscia e rastremata dove la penna penetra finché non incontra resistenza.
Adesso che rileggo, mi avvedo della mia pedanteria.
Perdonami.
Cordialità.
Polemarco