Galeotta Quarantena
- Automedonte
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- Messaggi: 4275
- Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
- La mia penna preferita: Aurora 88 big
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Milano
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Galeotta Quarantena
Frequento il Forum solo da metà febbraio da quando, dopo anni di oblio, mi è tornata la voglia di usare la stilografica ed ho scopeto che è un posto molto pericoloso per le finanze personali.
Sul finire di febbraio, come dicevo, stava iniziando in quel di Milano il periodo della crescita di contagi e quindi la vita sociale stava incominciando a rallentare. Ci si doveva organizzare in casa, oltre che per il lavoro, anche per passare il tempo libero che non era più possibile e prudente impiegare andando in giro.
Come la maggior parte delle persone ho incominciato a dedicarmi alla cucina ed alla manutenzione della casa, in primo luogo aprendo armadi, cassetti e cassapanche per vedere cosa avevo accumulato negli anni e cercare di fare pulizia del superfluo.
Tra gli oggetti rinvenuti c'era anche una magnifica Aurora 88 big, nera con finiture in oro nella sua scatola ancora intonsa e mai inchiostrata. La penna era di mio Babbo che non usando stilografiche l'aveva gelosamente conservata e così avevo fatto anch’io dopo che era venuta in mio possesso. Complice il desiderio di usare un oggetto che mi facesse sentire vicino a Lui ogni giorno ed in ogni momento, ho deciso di cercare un inchiostro che sapevo avere da qualche parte e metterla in funzione. Ho scovato una boccetta di Lamy nero con qualche anno ma adeguatamente conservata al buio e lontano da fonti di calore o umidità ed ho proceduto alla carica.
Le mie esperienze stilografiche risalivano all'epoca scolastica ed universitaria, periodo in cui mi affascinava lo strumento ma le scarse finanze mi impedivano di esercitarmi con penne di un qualche livello e pertanto mi ritrovavo sempre con dita sporche di inchiostro, fogli con macchie di vario genere ed anche tasche inesorabilmente rovinate dalle perdite di qualche penna proletaria.
Quando il pennino dell'Aurora ha toccato la carta ho riassaporato il piacere di scrivere che ormai avevo abbandonato da tempo a favore della tastiera, sentire la penna scivolare con un lieve fruscio, vedere il tratto preciso e senza sbavature, sentire la leggerissima vibrazione di cosa viva che si trasmetteva dalla penna alla mano è stata una riscoperta sublime.
In quel momento ho capito anche per quale motivo la 88 big è penna tenuta in grande considerazione e per quale motivo io avevo abbandonato le stilografiche. Usare uno strumento efficiente cambia il mondo, lo rende piacevole, gioioso, allegro viceversa usare penne scadenti come avevo sempre fatto lo rende triste e difficile. Oggi la qualità delle penne, anche quelle economiche è decisamente cresciuta ma sul finire degli anni 70 e primi anni 80, almeno quelle che erano capitate in mie mani erano un disastro.
L'unico problema era che l'Aurora, pur scrivendo benissimo aveva un tratto consistente che poco si addiceva ad una scrittura piccola come la mia ed allora ho provato ad informarmi su cosa si potesse fare per aggiustarla alle mie esigenze.
Girovagando per internet ho trovato questo Forum ed ho scoperto, non me ne vogliate, che esistono pennini di varie misure e leggendo un po' anche tante altre cose sulle penne stilografiche. Come mia abitudine mi sono lanciato con entusiasmo in questa nuova avventura cercando di capire e sperimentare il più possibile il nuovo mondo.
Convinto che per provare e capire adeguatamente le cose, tranne che non si abbia una grande esperienza che consente di percepire rapidamente certe caratteristiche non basta provarle per breve tempo ma si devono testare a lungo ed in varie situazioni, sono partito con gli acquisti sulla base di consigli ed esperienze lette sul Forum.
Considerato che causa Covid l'unico sistema per acquistare era online ho approfittato dei negozi convenzionati, aspettare quasi giornalmente l'arrivo del mio pacchettino di penne ed inchiostri era diventato uno splendido diversivo per le noiose giornate passate in clausura.
Leggevo il Forum, le recensioni, mi appassionavo ad una penna, cercavo nei negozi e compravo, mia moglie dopo qualche tempo ha cominciato sinceramente a preoccuparsi per la piega che stavano prendendo gli eventi. Purtroppo essendo in casa non riuscivo a nasconderle nulla perché le consegne avvenivano in Sua presenza, non potevo farle arrivare in studio come al solito.
Ha incominciato ad insinuare, non senza causa, che fossi affetto da qualche strana patologia compulsiva!
Continuando nelle mie letture forumMistiche ho scoperto che le vintage avevano caratteristiche diverse dalle moderne e che forse valeva la pena di provare anche quelle ed allora ho cominciato a tenere d’occhio il mercatino ma, avendo poca esperienza, non mi azzardavo ad osare. Poi è arrivato Sanpie che ha messo le penne del 2020 ed allora si è rotto anche questo argine e la piena è dilagata (basti dire che in questi giorni sono riuscito a comprare due penne uguali da due persone diverse).
Avrete capito che resistere non è il mio forte, sono un debole e mi lascio facilmente condizionare. Proprio oggi, dopo aver resistito strenuamente, pare che debba cedere anche alla Leonardo che manca nella mia raccolta.
Quindi se in voi è rimasto un briciolo di umanità evitate, almeno nei miei confronti, queste nefaste provocazioni.
Dopo cotanta premessa passo ad elencarvi la mia triste situazione e confessare i miei tanti peccati di soli 3 mesi di frequentazione del Forum. Le foto le metto tutte in fondo in ordine sparso ma tanto Voi siete bravi e riuscirete sicuramente ad accoppiare penna e modello alla rispettiva immagine.
Dell’Aurora ho già detto, ma non contento nel frattempo ho scambiato il pennino con Francesco (Francoiacc) che mi ha fatto scoprire che avevo un broad che giustamente scriveva con tratto largo e mi ha dato un F ed ora è perfetta per le mie esigenze.
Nei cassetti Ho ritrovato una Waterman rossa con pennino F in oro 18K che scrive benissimo, non ho idea di che modello sia ma è una di quelle che scrive meglio tra le mie penne.
Una Omas 557 vecchio regalo ricevuto da mia moglie ed ancora intonsa.
Una Laban in metallo che pare argento con un bel pennino in acciaio esteticamente piacevole anche Lei con tratto di giusta dimensione e che scrive con qualunque inchiostro senza fare una piega.
Poi mi sono lanciato negli acquisti e tra fine Febbraio ed oggi sono arrivate in rapida successione le seguenti penne, alcune belle ed altre degli sfizi a basso prezzo, quasi tutte con pennini F tranne qualche eccezione.
Parker IM in metallo
Visconti Van Gogh Starry Night regalo della moglie
Twsbi Eco e due Lamy Safari.
Monteverde Stealth nera in metallo.
Jinhao 159.
Kaweco Sport
Pineider La Grande Bellezza color occhio di tigre.
Platinum 3776 Century Bourgogne
Stupula Etruria Magnifica
Pilot Capless nera satinata
Pelikan Souveran M605 Stresemann
Namisu Nova Aluminium comet grey in arrivo
Ed infine, per questa farò una recensione a parte perché merita, una Montegrappa Mia Chrysocolla che adoro.
Poi sono passato al Vintage/usato
Pelikan 140
Montenero in cellulosa anni 30 dicono, sottomarca di Montegrappa.
Aurora Ipsilon 150° anniversario unità Italia.
Due Parker 51 in arrivo (quelle doppie che dicevo sopra)
Vi evito quella ventina di inchiostri che sono arrivati attaccati alle penne perchè mi è rimasta ancora un po' di dignità
È una brutta malattia e capisco la preoccupazione di mia moglie, non penso che guarirò facilmente ma spero di riuscire almeno a trovare un equilibrio nel prossimo futuro.
So di trovarmi tra gente comprensiva che può capire il mio problema e che valuterà il tutto con occhi sicuramente benevoli, mi rimetto alla clemenza della Corte.
https://forum.fountainpen.it/download/f ... w&id=65772
Sul finire di febbraio, come dicevo, stava iniziando in quel di Milano il periodo della crescita di contagi e quindi la vita sociale stava incominciando a rallentare. Ci si doveva organizzare in casa, oltre che per il lavoro, anche per passare il tempo libero che non era più possibile e prudente impiegare andando in giro.
Come la maggior parte delle persone ho incominciato a dedicarmi alla cucina ed alla manutenzione della casa, in primo luogo aprendo armadi, cassetti e cassapanche per vedere cosa avevo accumulato negli anni e cercare di fare pulizia del superfluo.
Tra gli oggetti rinvenuti c'era anche una magnifica Aurora 88 big, nera con finiture in oro nella sua scatola ancora intonsa e mai inchiostrata. La penna era di mio Babbo che non usando stilografiche l'aveva gelosamente conservata e così avevo fatto anch’io dopo che era venuta in mio possesso. Complice il desiderio di usare un oggetto che mi facesse sentire vicino a Lui ogni giorno ed in ogni momento, ho deciso di cercare un inchiostro che sapevo avere da qualche parte e metterla in funzione. Ho scovato una boccetta di Lamy nero con qualche anno ma adeguatamente conservata al buio e lontano da fonti di calore o umidità ed ho proceduto alla carica.
Le mie esperienze stilografiche risalivano all'epoca scolastica ed universitaria, periodo in cui mi affascinava lo strumento ma le scarse finanze mi impedivano di esercitarmi con penne di un qualche livello e pertanto mi ritrovavo sempre con dita sporche di inchiostro, fogli con macchie di vario genere ed anche tasche inesorabilmente rovinate dalle perdite di qualche penna proletaria.
Quando il pennino dell'Aurora ha toccato la carta ho riassaporato il piacere di scrivere che ormai avevo abbandonato da tempo a favore della tastiera, sentire la penna scivolare con un lieve fruscio, vedere il tratto preciso e senza sbavature, sentire la leggerissima vibrazione di cosa viva che si trasmetteva dalla penna alla mano è stata una riscoperta sublime.
In quel momento ho capito anche per quale motivo la 88 big è penna tenuta in grande considerazione e per quale motivo io avevo abbandonato le stilografiche. Usare uno strumento efficiente cambia il mondo, lo rende piacevole, gioioso, allegro viceversa usare penne scadenti come avevo sempre fatto lo rende triste e difficile. Oggi la qualità delle penne, anche quelle economiche è decisamente cresciuta ma sul finire degli anni 70 e primi anni 80, almeno quelle che erano capitate in mie mani erano un disastro.
L'unico problema era che l'Aurora, pur scrivendo benissimo aveva un tratto consistente che poco si addiceva ad una scrittura piccola come la mia ed allora ho provato ad informarmi su cosa si potesse fare per aggiustarla alle mie esigenze.
Girovagando per internet ho trovato questo Forum ed ho scoperto, non me ne vogliate, che esistono pennini di varie misure e leggendo un po' anche tante altre cose sulle penne stilografiche. Come mia abitudine mi sono lanciato con entusiasmo in questa nuova avventura cercando di capire e sperimentare il più possibile il nuovo mondo.
Convinto che per provare e capire adeguatamente le cose, tranne che non si abbia una grande esperienza che consente di percepire rapidamente certe caratteristiche non basta provarle per breve tempo ma si devono testare a lungo ed in varie situazioni, sono partito con gli acquisti sulla base di consigli ed esperienze lette sul Forum.
Considerato che causa Covid l'unico sistema per acquistare era online ho approfittato dei negozi convenzionati, aspettare quasi giornalmente l'arrivo del mio pacchettino di penne ed inchiostri era diventato uno splendido diversivo per le noiose giornate passate in clausura.
Leggevo il Forum, le recensioni, mi appassionavo ad una penna, cercavo nei negozi e compravo, mia moglie dopo qualche tempo ha cominciato sinceramente a preoccuparsi per la piega che stavano prendendo gli eventi. Purtroppo essendo in casa non riuscivo a nasconderle nulla perché le consegne avvenivano in Sua presenza, non potevo farle arrivare in studio come al solito.
Ha incominciato ad insinuare, non senza causa, che fossi affetto da qualche strana patologia compulsiva!
Continuando nelle mie letture forumMistiche ho scoperto che le vintage avevano caratteristiche diverse dalle moderne e che forse valeva la pena di provare anche quelle ed allora ho cominciato a tenere d’occhio il mercatino ma, avendo poca esperienza, non mi azzardavo ad osare. Poi è arrivato Sanpie che ha messo le penne del 2020 ed allora si è rotto anche questo argine e la piena è dilagata (basti dire che in questi giorni sono riuscito a comprare due penne uguali da due persone diverse).
Avrete capito che resistere non è il mio forte, sono un debole e mi lascio facilmente condizionare. Proprio oggi, dopo aver resistito strenuamente, pare che debba cedere anche alla Leonardo che manca nella mia raccolta.
Quindi se in voi è rimasto un briciolo di umanità evitate, almeno nei miei confronti, queste nefaste provocazioni.
Dopo cotanta premessa passo ad elencarvi la mia triste situazione e confessare i miei tanti peccati di soli 3 mesi di frequentazione del Forum. Le foto le metto tutte in fondo in ordine sparso ma tanto Voi siete bravi e riuscirete sicuramente ad accoppiare penna e modello alla rispettiva immagine.
Dell’Aurora ho già detto, ma non contento nel frattempo ho scambiato il pennino con Francesco (Francoiacc) che mi ha fatto scoprire che avevo un broad che giustamente scriveva con tratto largo e mi ha dato un F ed ora è perfetta per le mie esigenze.
Nei cassetti Ho ritrovato una Waterman rossa con pennino F in oro 18K che scrive benissimo, non ho idea di che modello sia ma è una di quelle che scrive meglio tra le mie penne.
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Due Parker 51 in arrivo (quelle doppie che dicevo sopra)
Vi evito quella ventina di inchiostri che sono arrivati attaccati alle penne perchè mi è rimasta ancora un po' di dignità
È una brutta malattia e capisco la preoccupazione di mia moglie, non penso che guarirò facilmente ma spero di riuscire almeno a trovare un equilibrio nel prossimo futuro.
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Cesare Augusto
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Galeotta Quarantena
Bravo Cesare, gran begli acquisti, tranquillo che è una sindrome grave che non passa facilmente, anzi...
Quella Pineider mi piace molto, ancora non ho letto alcuna bella recensione su questa penna però.
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Quella Pineider mi piace molto, ancora non ho letto alcuna bella recensione su questa penna però.
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- La mia penna preferita: La prossima
- Il mio inchiostro preferito: Il prossimo
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Galeotta Quarantena
Hai sicuramente la mia comprensione, sei nel periodo dell'acquisto compulsivo. I salassi del portafogli in futuro diminiuranno di numero... ma aumenteranno di intensità.
...quant'è bella la Montegrappa.
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...quant'è bella la Montegrappa.
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Galeotta Quarantena
penso che qui troverai pochi consigli e molta comprensione
più che una collettività di forumisti sembriamo un gruppo di sostegno in cui ognuno potrebbe confessare i propri peccati
ovviamente scherzo.
comunque di solito si comincia con una serie di penne economiche per poi alzare il tiro. tu sei avanti
hai già una bella collezioncina. Se non sei solo un collezionista ma le penne le vuoi usare il problema sarà trovare degli spunti per impegnare a turno tutte queste belle penne.
ne approfitto per chiedere che modello sia la waterman che scrive così bene
Fabio
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comunque di solito si comincia con una serie di penne economiche per poi alzare il tiro. tu sei avanti
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ne approfitto per chiedere che modello sia la waterman che scrive così bene
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Fabio
Fabio
Il silenzio è d’oro (W. Shakespeare)
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magari lo sapessi, come ho scritto anche sopra non ne ho idea è quella rossa che vedi nell'ultima foto del primo messaggio.
Ha un pennino in oro 18 K di misura fine morbido e scorrevole.
Cesare Augusto
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Mi sa che è proprio una Waterman PrefaceAutomedonte ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 19:29magari lo sapessi, come ho scritto anche sopra non ne ho idea è quella rossa che vedi nell'ultima foto del primo messaggio.
Ha un pennino in oro 18 K di misura fine morbido e scorrevole.
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grazie mille Cesare il tuo messaggio lo avevo letto ma confidavo che qualcun altro lo sapesseAutomedonte ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 19:29magari lo sapessi, come ho scritto anche sopra non ne ho idea è quella rossa che vedi nell'ultima foto del primo messaggio.
Ha un pennino in oro 18 K di misura fine morbido e scorrevole.
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grazie Lucalucawm ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 19:32Mi sa che è proprio una Waterman PrefaceAutomedonte ha scritto: ↑sabato 30 maggio 2020, 19:29
magari lo sapessi, come ho scritto anche sopra non ne ho idea è quella rossa che vedi nell'ultima foto del primo messaggio.
Ha un pennino in oro 18 K di misura fine morbido e scorrevole.
Fabio
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Belle penne!
La mia stessa capless!
Che pennino hai preso?
Ps tieniti stretto il lamy nero... da quello che ho potuto capire, quello vintage, è un ink fantastico!!!
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♫ ♩ ♫
- Oh quante bellepenne, Monsieur Automedonté
oh quante belle penne!
♫ ♩ ♫
Complimenti per la collezione!
p.s. voglio quella cosa su cui è pogiata la Kawevo Sport! Cos'è?!?!
- Oh quante bellepenne, Monsieur Automedonté
oh quante belle penne!
♫ ♩ ♫

Complimenti per la collezione!
p.s. voglio quella cosa su cui è pogiata la Kawevo Sport! Cos'è?!?!
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Pilot pennino F, scrive benissimo non pensavo assolutamente in una pennina così.
Tra l’altro un tratto bello corposo per niente magro come si potrebbe temere da un giapponese, non gratta e scorre magnificamente.
Diciamo che tra i vari acquisti fatti è sicuramente tra i migliori.
Sicuramente quello che mi ha più favorevolmente impressionato rispetto alle attese.
Tra l’altro un tratto bello corposo per niente magro come si potrebbe temere da un giapponese, non gratta e scorre magnificamente.
Diciamo che tra i vari acquisti fatti è sicuramente tra i migliori.
Sicuramente quello che mi ha più favorevolmente impressionato rispetto alle attese.
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una specie di sottomano, che uso quando gioco con le penne per non rovinare la pelle del ripiano della scrivania
Cesare Augusto
Galeotta Quarantena
La tua χρυσοκόλλα è bellissima!
E le altre penne che hai trovato e comprato sono anch’esse belle e variate, come si addice a chi si addentra in un vasto mare e assaggia il sapore delle acque...
A qualcuno, forse ai più, la malattia passa, come il morbo che ci attanaglia. Questa malattia delle penne, però, ti auguro che non passi. Io la porto con me da più di quarant’anni, anche se a volte è più blanda e a volte ripunta e fa fare follie!
Ti auguro che non ti curi perchè le penne sono un mezzo. Già che sono lì, già che si sente meno la colpa di averle acquistate se se ne fa qualcosa invece che lasciarle in mostra o nel cassettino, le penne finiscono per farsi usare e uno finisce per fare qualcosa - scrivere, disegnare, scarabocchiare, calligrafare, sfogliare un libro per copiare un testo altrui -, qualcosa che forse non avrebbe fatto! Le penne non sono neutrali, sono di parte. La loro parte è la cultura, senza “c” maiuscola, il culto dei ricordi, la corrispondenza dei propri sentimenti, la notula che si trasmette, in fondo non importa a chi... il segno d’essere stati qui.
Con il tempo, il decorso naturale della malattia fa sì che di solito passi l’affanno. A quel punto, molti si curano. Altri semplicemente smettono di comprare qua e là, trenta qui, cinquanta lì, cent’altri là, però i soldini non si accumulano ugualmente perché ogni tanto, ogni tanto..., arriva pur sempre qualcosa che si è accarezzato a lungo, e spesso il prezzo s’assomiglia alla lunghezza del tempo e del desiderio.
Non si diventa più poveri: si usano gli stessi soldini per le stilografiche che si sarebbero usati per altro. Siamo umani, siamo vivi, spasmodicamente cerchiamo la felicità e, di regola, lo facciamo con i mezzi che abbiamo.
È una malattia dolce, amico di penna. Non averne rammarico, abbi cura delle tue penne, rendile felici scrivendo, scrivi a tua moglie su una bella carta, ogni giorno con una penna diversa, con un altro colore: le dirai cose che sarebbero rimaste sepolte nel tuo cuore, senza la scusa delle penne. Non è poco, in cambio di qualche soldino...
E le altre penne che hai trovato e comprato sono anch’esse belle e variate, come si addice a chi si addentra in un vasto mare e assaggia il sapore delle acque...
A qualcuno, forse ai più, la malattia passa, come il morbo che ci attanaglia. Questa malattia delle penne, però, ti auguro che non passi. Io la porto con me da più di quarant’anni, anche se a volte è più blanda e a volte ripunta e fa fare follie!
Ti auguro che non ti curi perchè le penne sono un mezzo. Già che sono lì, già che si sente meno la colpa di averle acquistate se se ne fa qualcosa invece che lasciarle in mostra o nel cassettino, le penne finiscono per farsi usare e uno finisce per fare qualcosa - scrivere, disegnare, scarabocchiare, calligrafare, sfogliare un libro per copiare un testo altrui -, qualcosa che forse non avrebbe fatto! Le penne non sono neutrali, sono di parte. La loro parte è la cultura, senza “c” maiuscola, il culto dei ricordi, la corrispondenza dei propri sentimenti, la notula che si trasmette, in fondo non importa a chi... il segno d’essere stati qui.
Con il tempo, il decorso naturale della malattia fa sì che di solito passi l’affanno. A quel punto, molti si curano. Altri semplicemente smettono di comprare qua e là, trenta qui, cinquanta lì, cent’altri là, però i soldini non si accumulano ugualmente perché ogni tanto, ogni tanto..., arriva pur sempre qualcosa che si è accarezzato a lungo, e spesso il prezzo s’assomiglia alla lunghezza del tempo e del desiderio.
Non si diventa più poveri: si usano gli stessi soldini per le stilografiche che si sarebbero usati per altro. Siamo umani, siamo vivi, spasmodicamente cerchiamo la felicità e, di regola, lo facciamo con i mezzi che abbiamo.
È una malattia dolce, amico di penna. Non averne rammarico, abbi cura delle tue penne, rendile felici scrivendo, scrivi a tua moglie su una bella carta, ogni giorno con una penna diversa, con un altro colore: le dirai cose che sarebbero rimaste sepolte nel tuo cuore, senza la scusa delle penne. Non è poco, in cambio di qualche soldino...