Un’avventura al crepuscolo: Summit Scribbler
Inviato: sabato 9 maggio 2020, 16:50
Un’avventura quasi forzata, perché l’avvento di questo nuovo strumento di scrittura ha stravolto il mercato, grazie alle sue qualità pratiche ed al basso costo. Nessun grande produttore di stilografiche può sottrarsi alla competizione ed anche Summit fa il suo passo, proponendo una penna con qualche pregio: cappuccio a vite, inserimento del refill molto pratico, tramite un fondello svitabile, materiale di buona qualità (celluloide anziché plastica ad iniezione) e clip dorata.
Nel complesso, una penna molto moderna, ma con un minimo di classe. Il prezzo era molto più basso di quello di una stilografica, anche perché Summit mai rinunciò al pennino d’oro: solo 3 Scellini e 3 Pence. Il refill, per il quale fu ottenuto il brevetto n. 57374T, costava 1 Scellino e 3 Pence. L’anno successivo, Summit introduce il suo secondo modello di penna a sfera: la Z. 160 (https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=14853), che va ad affiancare la stilografica S. 160 e la matita meccanica P. 160.
Nelle fotografie di questa presentazione vi offro anche qualche confronto visuale fra le due penne a sfera. Ma ecco le caratteristiche principali della Scribbler:
- Lunghezza chiusa: 131 mm
- Lunghezza aperta: 125 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 150 mm
- Diametro medio della sezione: 7,9 mm
- Diametro massimo del fusto: 10 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 11 mm
- Lunghezza della sezione: 29 mm
- Peso: 12 gr
- Peso del cappuccio: 3 gr La clip della Scribbler è dotata di buona elasticità e mantiene bene la presa nel taschino. La trasparenza della celluloide alla base del cappuccio aggiunge un tocco di lucentezza piacevole.
Non posso offrirvi una prova di scrittura, perché il refill, ancora nella penna, è esaurito. La lunghezza della sezione e le dimensioni della penna, tuttavia, suggeriscono una scrittura confortevole, anche a cappuccio calzato. Tre anni dopo l’introduzione della Scribbler, Summit sceglie di chiudere i battenti. Lo fa in modo ordinato, senza fallimenti o procedure concorsuali; quasi in punta di piedi, ma con stile.
E’ la fine d’una storia cominciata verso la fine del XIX secolo, ancora in gran parte da scoprire.