Pelikan 1935 L.E. Lapis Blue
Inviato: venerdì 12 ottobre 2012, 0:19
Dopo una lunghissima ricerca... Durata tre giorni
! E dopo la vostra lunga attesa e pazienza, oggi vi mostro il mio ultimo acquisto...
Marca: PELIKAN
Modello: 1935 Lapis Blue - “Originals of their Time” Edizione Limitata in 1935 esemplari
Anno produzione: 2001
Materiale e Colore: Celluloide Lapis Blue (produzione Visconti?)
Dimensioni Pennino: Fine
Dimensione chiusa: 11,7
Peso: 13,7 gr.
Prezzo: listino LIRE 1.250.000; prezzo “a”mattoriale 900 euro nuova.
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Design: 10/10
Si tratta di un’edizione limitata della famosa Pelikan 100 che, oltre ad essere il primo è anche uno dei modelli più riusciti del noto marchio tedesco. La prima versione del modello Pelikan 100 è stata rilasciata nel lontano 1929, e oggi (o meglio nel 2001) questa stupenda riedizione del famoso modello del 1935 in celluloide Lapis Blue, può essere considerata, insieme ad altre riedizioni in oro e celluloide degli anni passati una delle stilografiche più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo.
Ero alla ricerca di una nuova stilo in celluloide blu, anzi del più famoso modello Parker Duofold Lucky Curve degli anni ’20, ma a parte il costo esorbitante spesso l’esosa richiesta era per versioni malmesse e in pessime condizioni.
Poi, cercando meglio altri modelli più recenti, è saltata fuori questo spettacolo, e armatomi di tanta pazienza (per fortuna le dichiarazioni dei redditi dei miei clienti erano state tutte già inviate!), fortunatamente ne ho trovata una da un famoso utente del forum di cui non posso dirvi il nome che ne ha tirata fuori una nuova dal cilindro
, anzi dalla propria collezione (Sanpei), perfettamente conservata e mai utilizzata!
Ricordo che è sold out ovunque.
Come detto questa L.E. del 1935 riprende esattamente, in modo quasi maniacale, il medesimo design del periodo di produzione della famosa Pelikan 100 e le piccole dimensioni, direi lillipuziane, è forse una delle ragioni del suo grande successo negli anni passati, infatti è lunga poco meno di 12 cm. Per circa 13,7 grammi di peso, la rendono molto maneggevole e confortevole ma, indubbiamente anche molto bella in particolare con il colore di questa bellissima celluloide blu!
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Costruzione: 9,5/10
Visto il prezzo ed il pregio di questa riedizione che non poteva essere certo da meno della versione “originale” degli anni ’30, cappuccio e parte del fusto sono in celluloide lapis blue e, sembra, da fonti “attendibili” che la celluloide e quindi parte di questa stilografica sia stata realizzata su commissione dalla Visconti... Che dire “un bel vedere”!
La cosa che sorprende ancor di più è la grande “finestra” trasparente al centro della stilografica che permette di osservare il movimento del pistone e controllare la grande quantità d’inchiostro che questa stilo, nonostante le piccole dimensioni, riesce ad incamerare.
Inoltre, è molto semplice smontarla per effettuare operazioni di pulizia e manutenzione, in caso di necessità… E’ tutto semplicemente “svitabile” (vedi foto)!
Pennino: 8,5/10
Purtroppo, ho sempre in mente il piacere provato con l’Omas Extra Flessibile ma, per onestà devo dire che questo pennino è ottimo, lascia la stessa sensazione che provo quando scrivo con la Montblanc 146, soffice e “molleggiato” e soprattutto non “gratta” su qualunque tipo di carta. Esteticamente senza fronzoli e con le medesime scritte che richiamano la versione originale montata negli anni ’30 è in oro monocolore da 18KT, la punta in iridio è più elaborata (lateralmente è piatta come sulle MB) delle versioni più economiche da 14KT montate sulla serie Souveran, con cui condivide il medesimo sistema di attacco a vite. Quindi, è un ottimo “plus” la possibilità, volendo, di cambiarlo con quello di una M600, con cui condivide le dimensioni.
Come al solito, trattandosi di una penna “tedesca” il tratto Fine è solo per scrivere qualcosa sul pennino
perché, invece, corrisponde ad un bel medio ed è dotato di una leggera flessibilità, trattandosi di un 18KT!
Mentre il diffusore, rende il flusso dì inchiostro né abbondante né secco, ed è contornato di un collare di metallo per prevenire rotture quando si tenta di estrarre il pennino ed il diffusore.
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Sistema di riempimento: 10/10
La stilo è costruita esattamente come il modello d’epoca, tranne per alcuni “aggiornamenti” interni migliorativi, visto che, la versione del 1935 usava alla base dello stantuffo del sughero. L'unità che muove lo stantuffo (vedi foto) è diversa, e la cosa che mi ha colpito di più è la facilità di azionamento, sembra, infatti, che abbia una sorta di “servo” nel muoversi attraverso la rotazione del pomello superiore che, è in gomma; ma, non poteva essere altrimenti, visto che la Pelikan è stata la prima ad introdurlo sul mercato proprio nel 1929, dopo averne acquistato il brevetto da un ingegnere dell’Europa dell’Est di nome Theodor Kovacs, ed all’epoca, è stata la stilografica più avanzata presente sul mercato; copiata solo qualche anno dopo dalla MB.
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Prezzo: 6/10
Purtroppo la stilo è una serie limitata e fuori produzione da diversi anni e trovarne una “nuova” è difficilissimo, ecco che l’alto prezzo pagato passa in secondo piano ma, anche quello di vendita in lire, è da “fuori di testa”! Pelikan con la scusa di una ri-edizione, per giunta limitata, ha fatto lievitare enormemente il prezzo, trattandosi di una minuscola penna di appena 11 cm. a ben 1.250.000 lire nel lontano 2001!
Difatti, un’altra ri-edizione storica, la M101N del 2011, costa 1/3 della cifra da me pagata.
Quindi niente "bang for the buck" come dicono gli americani, anzi è stato un vero “buco” nel mio portafogli o di "pistola" se mia moglie legge questa recensione!
Conclusioni:
Bè che dirvi... Personalmente, me ne sono innamorato, visto che prediligo le stilografiche maneggevoli, es. l’Aurora Optima Mini, molto simile come dimensioni, ed in più in rara celluloide Lapis Blue… Insomma per me è stato amore a prima vista! E’ una stilo tedesca (in tutti i sensi), scrive in maniera eccelsa ed è molto comoda da portare nel taschino grazie al suo peso “piuma”.
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Per chi poi la vuole aggiungere alla propria collezione, sappia che è un pezzo “unico”… Infatti ne sono state sfornate solo 1935…
Per il momento !!!!!!
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A volergli trovare un vero difetto, Pelikan aveva “promesso” di riprodurre in ogni sua parte l’originale del 1935 con solo qualche piccolo aggiornamento “interno” ma, dimenticandosi la parte più importante di tutte e, cioè, un “vero” pennino flessibile!
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Un sentito ringraziamento va a Sanpei per l'esemplare procurato.
Ciao
Sergio
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Marca: PELIKAN
Modello: 1935 Lapis Blue - “Originals of their Time” Edizione Limitata in 1935 esemplari
Anno produzione: 2001
Materiale e Colore: Celluloide Lapis Blue (produzione Visconti?)
Dimensioni Pennino: Fine
Dimensione chiusa: 11,7
Peso: 13,7 gr.
Prezzo: listino LIRE 1.250.000; prezzo “a”mattoriale 900 euro nuova.
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Design: 10/10
Si tratta di un’edizione limitata della famosa Pelikan 100 che, oltre ad essere il primo è anche uno dei modelli più riusciti del noto marchio tedesco. La prima versione del modello Pelikan 100 è stata rilasciata nel lontano 1929, e oggi (o meglio nel 2001) questa stupenda riedizione del famoso modello del 1935 in celluloide Lapis Blue, può essere considerata, insieme ad altre riedizioni in oro e celluloide degli anni passati una delle stilografiche più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo.
Ero alla ricerca di una nuova stilo in celluloide blu, anzi del più famoso modello Parker Duofold Lucky Curve degli anni ’20, ma a parte il costo esorbitante spesso l’esosa richiesta era per versioni malmesse e in pessime condizioni.
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Poi, cercando meglio altri modelli più recenti, è saltata fuori questo spettacolo, e armatomi di tanta pazienza (per fortuna le dichiarazioni dei redditi dei miei clienti erano state tutte già inviate!), fortunatamente ne ho trovata una da un famoso utente del forum di cui non posso dirvi il nome che ne ha tirata fuori una nuova dal cilindro
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Ricordo che è sold out ovunque.
Come detto questa L.E. del 1935 riprende esattamente, in modo quasi maniacale, il medesimo design del periodo di produzione della famosa Pelikan 100 e le piccole dimensioni, direi lillipuziane, è forse una delle ragioni del suo grande successo negli anni passati, infatti è lunga poco meno di 12 cm. Per circa 13,7 grammi di peso, la rendono molto maneggevole e confortevole ma, indubbiamente anche molto bella in particolare con il colore di questa bellissima celluloide blu!
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Costruzione: 9,5/10
Visto il prezzo ed il pregio di questa riedizione che non poteva essere certo da meno della versione “originale” degli anni ’30, cappuccio e parte del fusto sono in celluloide lapis blue e, sembra, da fonti “attendibili” che la celluloide e quindi parte di questa stilografica sia stata realizzata su commissione dalla Visconti... Che dire “un bel vedere”!
La cosa che sorprende ancor di più è la grande “finestra” trasparente al centro della stilografica che permette di osservare il movimento del pistone e controllare la grande quantità d’inchiostro che questa stilo, nonostante le piccole dimensioni, riesce ad incamerare.
Inoltre, è molto semplice smontarla per effettuare operazioni di pulizia e manutenzione, in caso di necessità… E’ tutto semplicemente “svitabile” (vedi foto)!
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Pennino: 8,5/10
Purtroppo, ho sempre in mente il piacere provato con l’Omas Extra Flessibile ma, per onestà devo dire che questo pennino è ottimo, lascia la stessa sensazione che provo quando scrivo con la Montblanc 146, soffice e “molleggiato” e soprattutto non “gratta” su qualunque tipo di carta. Esteticamente senza fronzoli e con le medesime scritte che richiamano la versione originale montata negli anni ’30 è in oro monocolore da 18KT, la punta in iridio è più elaborata (lateralmente è piatta come sulle MB) delle versioni più economiche da 14KT montate sulla serie Souveran, con cui condivide il medesimo sistema di attacco a vite. Quindi, è un ottimo “plus” la possibilità, volendo, di cambiarlo con quello di una M600, con cui condivide le dimensioni.
Come al solito, trattandosi di una penna “tedesca” il tratto Fine è solo per scrivere qualcosa sul pennino
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La stilo è costruita esattamente come il modello d’epoca, tranne per alcuni “aggiornamenti” interni migliorativi, visto che, la versione del 1935 usava alla base dello stantuffo del sughero. L'unità che muove lo stantuffo (vedi foto) è diversa, e la cosa che mi ha colpito di più è la facilità di azionamento, sembra, infatti, che abbia una sorta di “servo” nel muoversi attraverso la rotazione del pomello superiore che, è in gomma; ma, non poteva essere altrimenti, visto che la Pelikan è stata la prima ad introdurlo sul mercato proprio nel 1929, dopo averne acquistato il brevetto da un ingegnere dell’Europa dell’Est di nome Theodor Kovacs, ed all’epoca, è stata la stilografica più avanzata presente sul mercato; copiata solo qualche anno dopo dalla MB.
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Purtroppo la stilo è una serie limitata e fuori produzione da diversi anni e trovarne una “nuova” è difficilissimo, ecco che l’alto prezzo pagato passa in secondo piano ma, anche quello di vendita in lire, è da “fuori di testa”! Pelikan con la scusa di una ri-edizione, per giunta limitata, ha fatto lievitare enormemente il prezzo, trattandosi di una minuscola penna di appena 11 cm. a ben 1.250.000 lire nel lontano 2001!
Difatti, un’altra ri-edizione storica, la M101N del 2011, costa 1/3 della cifra da me pagata.
Quindi niente "bang for the buck" come dicono gli americani, anzi è stato un vero “buco” nel mio portafogli o di "pistola" se mia moglie legge questa recensione!
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Bè che dirvi... Personalmente, me ne sono innamorato, visto che prediligo le stilografiche maneggevoli, es. l’Aurora Optima Mini, molto simile come dimensioni, ed in più in rara celluloide Lapis Blue… Insomma per me è stato amore a prima vista! E’ una stilo tedesca (in tutti i sensi), scrive in maniera eccelsa ed è molto comoda da portare nel taschino grazie al suo peso “piuma”.
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A volergli trovare un vero difetto, Pelikan aveva “promesso” di riprodurre in ogni sua parte l’originale del 1935 con solo qualche piccolo aggiornamento “interno” ma, dimenticandosi la parte più importante di tutte e, cioè, un “vero” pennino flessibile!
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Un sentito ringraziamento va a Sanpei per l'esemplare procurato.
Ciao
Sergio