Due Omas
Inviato: martedì 17 marzo 2020, 17:40
Alcuni mesi fa ho ricevuto in dono alcune penne, tutte graditissime, e fra queste le due Omas che oggi vorrei presentarvi.
Le penne, già del nonno notaio del donante, giacevano da decenni in un cassetto pieno di cianfrusaglie, quali cacciaviti, pinze, fustelle, coltelli ed accessori vari per la caccia, grande passione, da me esecrata, di chi me le ha donate.
Ecco il bottino: C'erano anche altre penne, fra cui alcune Hastil, ma per ora le trascuriamo.
Da quando le ho portate a casa mi sono limitato a lavare con semplice acqua le due Omas e la Pelikan ed a leggere lucidature con la pasta Iosso e non ho osato fare altro.
Veniamo alle due Omas: La prima è una Omas extra misura grande, con i suoi 14.7 cm di lunghezza, ogiva e con finestrella di ispezione. Credo che il nome completo sia 557 ma chiedo aiuto.
La seconda è una Omas extra sfaccettata, di misura media con i suoi 13,5 cm, se ho capita la nomenclatura Omas dovrebbe essere una 556 F, senza finestra di controllo.
Pennini in oro con foro a cuore, di taglia inferiore per la media, certamente flessibili a giudicare dalla variazione di tratto che si ottiene con una minima pressione. Non avendo mai primo d'ora usata una flessibile non so qualificarli meglio, se cioè siano flex, semiflex o cos'altro. La Ogiva carica bene e scrive anche meglio, è molto comoda in mano e garantisce bellissime sensazioni quando si scrive, addirittura mi pare fin troppo scorrevole, quasi volesse anticipare il movimento della mano e mi porta a rallentare un poco il gesto.
La media è molto vissuta, piena di graffi e segni e la stessa scritta OMAS è di fatto illeggibile. Poco male perchè io la trovo comunque bellissima.
Il problema è che non carica, il fondello non offre alcuna resistenza come se il meccanismo del pistone fosse sganciato.
Naturalmente vorrei ripristinarla ed usarla ed accetterò con gratitudine i vostri consigli.
Chiudo allegando una minima prova di scrittura: Resto in fiduciosa attesa.
Grazie e ciao a tutti.
Davide
Le penne, già del nonno notaio del donante, giacevano da decenni in un cassetto pieno di cianfrusaglie, quali cacciaviti, pinze, fustelle, coltelli ed accessori vari per la caccia, grande passione, da me esecrata, di chi me le ha donate.
Ecco il bottino: C'erano anche altre penne, fra cui alcune Hastil, ma per ora le trascuriamo.
Da quando le ho portate a casa mi sono limitato a lavare con semplice acqua le due Omas e la Pelikan ed a leggere lucidature con la pasta Iosso e non ho osato fare altro.
Veniamo alle due Omas: La prima è una Omas extra misura grande, con i suoi 14.7 cm di lunghezza, ogiva e con finestrella di ispezione. Credo che il nome completo sia 557 ma chiedo aiuto.
La seconda è una Omas extra sfaccettata, di misura media con i suoi 13,5 cm, se ho capita la nomenclatura Omas dovrebbe essere una 556 F, senza finestra di controllo.
Pennini in oro con foro a cuore, di taglia inferiore per la media, certamente flessibili a giudicare dalla variazione di tratto che si ottiene con una minima pressione. Non avendo mai primo d'ora usata una flessibile non so qualificarli meglio, se cioè siano flex, semiflex o cos'altro. La Ogiva carica bene e scrive anche meglio, è molto comoda in mano e garantisce bellissime sensazioni quando si scrive, addirittura mi pare fin troppo scorrevole, quasi volesse anticipare il movimento della mano e mi porta a rallentare un poco il gesto.
La media è molto vissuta, piena di graffi e segni e la stessa scritta OMAS è di fatto illeggibile. Poco male perchè io la trovo comunque bellissima.
Il problema è che non carica, il fondello non offre alcuna resistenza come se il meccanismo del pistone fosse sganciato.
Naturalmente vorrei ripristinarla ed usarla ed accetterò con gratitudine i vostri consigli.
Chiudo allegando una minima prova di scrittura: Resto in fiduciosa attesa.
Grazie e ciao a tutti.
Davide