Montblanc 149 con pennino Calligraphy: una opinione personale per quelli ancora indecisi
Inviato: sabato 14 marzo 2020, 4:47
La ultima volta che acquistai una Montblanc Meisterstück 149 nuova avevo 18 anni, nel lontano 1978. La scelsi con un pennino extra-fine, in un negozio di belle arti, proprio di fianco all'entrata della Accademia di Venezia, dove la proponevano come una penna da disegno. Non avevo idea di che cosa fosse uno status symbol né mi sarebbe importato: la 149 era per me solamente una splendida penna disegnata per fare bene il suo dovere. Poi vennero altre 149, con altri pennini: medio, obliquo medio, fine, doppio largo... ma nessun'altra arrivó nuova.
Oggi come oggi una Meisterstück 149 nuova, acquistata in una boutique Montblanc, costa 800 Euro. Wow! Usata ma come nuova, magari addirittura mai inchiostrata, si puó trovare per 350-400 Euro, con fortuna anche per meno. Sinceramente non avevo piú preso in considerazione l'acquisto di una nuova 149 da boutique, finché...
Finché l'anno scorso Montblanc presentó la prima delle sue serie di Meisterstück con Pennini Espressivi, tra le quali una 149 Calligraphy con pennino flessibile (quest’anno, apparentemente, sarà la volta del pennino “curvo”).
Da quando cominció ad essere disponibile al pubblico, ho letto e visto tutto quello che si é pubblicato in rete, in cinque diversi idiomi... Per quanto con qualche eccezione, la maggior parte delle opinioni erano che Montblanc avesse fatto un buon lavoro con il suo pennino flessibile. Nel bene o nel male, pensavo, l'azienda di Amburgo é una garanzia: non possono averlo fatto troppo male (e ci sono varie marche che hanno recentemente proposto pennini flessibili, ma lo hanno fatto veramente male...). Nel bene o nel male, la politica scelta da Montblanc é stata quella di una edizione speciale, limitata nel tempo. Il pennino flessibile Calligraphy é una edizione del 2019 e apparentemente non entrerá nella produzione di serie: chi l'ha trovato e l'ha comprato ce l'ha, chi no...
A dicembre, nella cittá di Colonia, visitai con mia moglie una boutique Montblanc e potei vedere la 149 Calligraphy dal vivo. Bella, come una 149. Confesso che la forma a torpedo un po' grassoccio del corpo di una 149 mi risulta irresistibilmente attrattivo. Mi piace molto anche la 146, ma la 149, soprattutto senza cappuccio, mi sembra semplicemente perfetta. Peró... Peró 915,00 Euro (il prezzo della versione Calligraphy é piú alto), senza neppure poter intingere il pennino per provarla, mi parvero inarrivabili, quasi immorali…
Purtroppo, il fatto che una cosa costi troppo (e 915 Euro sono davvero troppi per una penna bella e funzionale, ma pur sempre realizzata con uno stampo in resina) non fá sí che smetta di essere desiderabile. Purtroppo, il fatto che questo modello di pennino sia prodotto in una quantitá determinata e che uno possa perdere l'opportunitá di acquistarlo quando é ancora disponibile, lo rende in qualche modo ancora piú desiderabile. Putroppo, il fatto che a uno piaccia anche la calligrafia fatta con pennino appuntito lo rende davvero speciale. Oh, beh...
In moneta costaricense, la 149 Calligraphy costa 679,900 colones. La conversione la fa direttamente Montblanc, in automatico, quando uno si collega al negozio virtuale da un computer ubicato in Costa Rica. Nel negozio dell'unico Rivenditore Autorizzato Montblanc in Costa Rica (un negozio di marche di lusso che si chiama Daoro) avevano esposta una 149 Calligraphy. Prezzo: 640,000 colones (che affarone...), peró... con pagamento rateale per un anno senza interessi. Suvvia, solo 75 Euro al mese! Vi sembra che potessi resistere? Addio al mio budget per penne, almeno finché non avró finito di pagarla, nel marzo 2021!
Il pennino monocromatico é molto semplice e bello, con una geometria un pó differente da quella delle mie altre 149. Avendola tra le dita, apprezzo che Montbanc abbia scelto di non mettere fronzoli a questa penna, di non renderla speciale se non per il suo pennino. Una Meisterstück 149 é giá una penna speciale.
1. La 149 Calligraphy ha il pennino più realmente extra-fine che io abbia avuto su una delle mie Meisterstück moderne. Rispetto al Calligraphy, i miei altri extra-fini sembrano terribilmente fini, quando non tendenti a dei medi un po’ smilzi.
2. La geometria del puntale del pennino è diversa da quella del pennino extra-fine dell'attuale produzione Meisterstück. Nell’extra-fine corrente il tratto orizzontale é più largo di quello verticale nel quale non venga esercitata alcuna pressione. La punta extra-fine normale di Montblanc è stata chiamata del "tipo da architetto" e, a seconda dell'epoca della penna, questa caratteristica può essere più o meno pronunciata, ma nella mia esperienza tutti i pennini extra-fini moderni - almeno sul modello 149 - sono del "tipo architetto" . Nel pennino Calligraphy i tratti orizzontali e verticali - senza pressione - sono uguali in larghezza, con un leggerissimo vantaggio sulla verticale poiché è difficile eliminare completamente la pressione.
3. Dal punto di vista della larghezza della linea, il pennino 149 Calligraphy si comporta come i pennini flessibili extra-fini delle mie Omas Gentlemen vintage. Ho un Omas Milord vintage con un pennino flessibile fine e la linea è nettamente più spessa di quella del pennino Calligrafia.
4. Probabilmente non ho ancora flesso al massimo il pennino Calligraphy (poiché non ho bisogno di farlo per la mia calligrafia), ma la capacità dei suoi rebbi di separarsi è molto simile a quella ottenuta dai miei flex vintage, a paritá di pressione. Potete vederlo, negli esempi, dove ho tracciato le linee sinuose sotto il testo. Dall'alto: Montblanc 149 extra-fine, Omas Gentlemen extra-fine flessibile, Montblanc 149 extra-fine flessibile.
Non straordinaria - come era facile prevedere - anche la carta per fotocopie, però persino su questa carta davvero comune il pennino Calligraphy è in grado di mostrare le sue doti.
Il tratto più nitido e davvero extra-extra-fine si ottiene sulla charta bambagina, ma la superficie è così “asciutta” che il pennino diventa molto propenso alla formazione del “binario” (railroading).
La miglior prestazione di insieme l’ha fornita la carta a righe del Mokeskine Cahier Journal (viene venduto come set di 3 quaderni con copertina in cartoncino e cucitura a vista). La qualità della carta nei quaderni Moleskine è decisamente imprevedibile, ma in questo caso specifico la valuterei come “perfetta”.
Segue, qualitativamente - e a mia opinione - la bellissima Ingres di Fabriano. Qui ho usato il colore che Fabriano chiama “bianco” (che è avorio). Se volete una Ingres bianca dovete comprare il colore “ghiaccio”. Se comprate il colore “avorio” vi daranno una carta color camoscio. Secca al punto giusto per valorizzare il tratto extra-fine ma sufficientemente liscia da non causare railroading.
Segue - e ne sono contento, perché uso molto anche questa - la carta “per schizzi” del quadernetto Moleskine Sketchbook, una bella carta libera da acidi da 165 g, piuttosto costante nelle prestazioni. Siccome la carta dello Sketchbook è leggermente “oleosa”, a volte l’inchiostro stenta ad aderire quando si usano pennini larghi, italici o stub, ma con il pennino appuntito della Calligraphy si comporta egregiamente.
Discorso a parte per la Grifo. Normalmente, è magnifica e valorizza qualsiasi pennino, ma nel caso del Calligraphy ne sottolinea la lentezza nel ritorno a riposo dei rebbi, cosicché su una carta così liscia e poco assorbente l’inchiostro si accumula sul puntale che continua a produrre una linea larga anche quando il flusso dovrebbe essere ormai ridotto dalla assenza di pressione.
7. Il pennino della 149 Calligraphy predilige una mano leggera o molto leggera nei tratti generali. Flette con relativamente poca pressione, che può essere applicata con certa precisione una volta che si impari a mantenersi generalmente leggeri.
8. Ho trovato il pennino Calligrafia straordinario per scrivere in piccolo, senza alcuna pressione. Qui supera i miei pennini flessibili vintage, che sono più "appuntiti" e leggermente più graffianti, e richiedono dunque una mano più educata.
10. Lo comprerei di nuovo sia per scopi calligrafici che per la scrittura quotidiana.
Ancora un breve testo, una citazione, per il difficile momento che sta attraversando il nostro Paese:
Oggi come oggi una Meisterstück 149 nuova, acquistata in una boutique Montblanc, costa 800 Euro. Wow! Usata ma come nuova, magari addirittura mai inchiostrata, si puó trovare per 350-400 Euro, con fortuna anche per meno. Sinceramente non avevo piú preso in considerazione l'acquisto di una nuova 149 da boutique, finché...
Finché l'anno scorso Montblanc presentó la prima delle sue serie di Meisterstück con Pennini Espressivi, tra le quali una 149 Calligraphy con pennino flessibile (quest’anno, apparentemente, sarà la volta del pennino “curvo”).
Da quando cominció ad essere disponibile al pubblico, ho letto e visto tutto quello che si é pubblicato in rete, in cinque diversi idiomi... Per quanto con qualche eccezione, la maggior parte delle opinioni erano che Montblanc avesse fatto un buon lavoro con il suo pennino flessibile. Nel bene o nel male, pensavo, l'azienda di Amburgo é una garanzia: non possono averlo fatto troppo male (e ci sono varie marche che hanno recentemente proposto pennini flessibili, ma lo hanno fatto veramente male...). Nel bene o nel male, la politica scelta da Montblanc é stata quella di una edizione speciale, limitata nel tempo. Il pennino flessibile Calligraphy é una edizione del 2019 e apparentemente non entrerá nella produzione di serie: chi l'ha trovato e l'ha comprato ce l'ha, chi no...
A dicembre, nella cittá di Colonia, visitai con mia moglie una boutique Montblanc e potei vedere la 149 Calligraphy dal vivo. Bella, come una 149. Confesso che la forma a torpedo un po' grassoccio del corpo di una 149 mi risulta irresistibilmente attrattivo. Mi piace molto anche la 146, ma la 149, soprattutto senza cappuccio, mi sembra semplicemente perfetta. Peró... Peró 915,00 Euro (il prezzo della versione Calligraphy é piú alto), senza neppure poter intingere il pennino per provarla, mi parvero inarrivabili, quasi immorali…
Purtroppo, il fatto che una cosa costi troppo (e 915 Euro sono davvero troppi per una penna bella e funzionale, ma pur sempre realizzata con uno stampo in resina) non fá sí che smetta di essere desiderabile. Purtroppo, il fatto che questo modello di pennino sia prodotto in una quantitá determinata e che uno possa perdere l'opportunitá di acquistarlo quando é ancora disponibile, lo rende in qualche modo ancora piú desiderabile. Putroppo, il fatto che a uno piaccia anche la calligrafia fatta con pennino appuntito lo rende davvero speciale. Oh, beh...
In moneta costaricense, la 149 Calligraphy costa 679,900 colones. La conversione la fa direttamente Montblanc, in automatico, quando uno si collega al negozio virtuale da un computer ubicato in Costa Rica. Nel negozio dell'unico Rivenditore Autorizzato Montblanc in Costa Rica (un negozio di marche di lusso che si chiama Daoro) avevano esposta una 149 Calligraphy. Prezzo: 640,000 colones (che affarone...), peró... con pagamento rateale per un anno senza interessi. Suvvia, solo 75 Euro al mese! Vi sembra che potessi resistere? Addio al mio budget per penne, almeno finché non avró finito di pagarla, nel marzo 2021!
Ora, dopo cinque giorni da proprietario, posso confessarvi: ho fatto bene? Anche se mi sto ancora leccando la ferita economica, la risposta é un rotondo sí!
Il pennino monocromatico é molto semplice e bello, con una geometria un pó differente da quella delle mie altre 149. Avendola tra le dita, apprezzo che Montbanc abbia scelto di non mettere fronzoli a questa penna, di non renderla speciale se non per il suo pennino. Una Meisterstück 149 é giá una penna speciale.
Qui di seguito vi daró la mia opinione su questo pennino particolare, affiancandola con alcuni esempi su carta. In molti casi, le mie impressioni non si discostano da quelle espresse da altri utenti, ma vi presenteró anche qualche considerazione nuova e inedita, frutto delle mie prove. Si tratta di alcuni punti specifici che vorrei sottolineare in base ai miei primi esercizi piuttosto che di una rassegna, aspetti che non avevo potuto intendere chiaramente in altre discussioni sul pennino Calligrafia e che potrebbero essere di qualche interesse per coloro che sono ancora indecisi se acquistare o meno questa penna.
1. La 149 Calligraphy ha il pennino più realmente extra-fine che io abbia avuto su una delle mie Meisterstück moderne. Rispetto al Calligraphy, i miei altri extra-fini sembrano terribilmente fini, quando non tendenti a dei medi un po’ smilzi.
2. La geometria del puntale del pennino è diversa da quella del pennino extra-fine dell'attuale produzione Meisterstück. Nell’extra-fine corrente il tratto orizzontale é più largo di quello verticale nel quale non venga esercitata alcuna pressione. La punta extra-fine normale di Montblanc è stata chiamata del "tipo da architetto" e, a seconda dell'epoca della penna, questa caratteristica può essere più o meno pronunciata, ma nella mia esperienza tutti i pennini extra-fini moderni - almeno sul modello 149 - sono del "tipo architetto" . Nel pennino Calligraphy i tratti orizzontali e verticali - senza pressione - sono uguali in larghezza, con un leggerissimo vantaggio sulla verticale poiché è difficile eliminare completamente la pressione.
3. Dal punto di vista della larghezza della linea, il pennino 149 Calligraphy si comporta come i pennini flessibili extra-fini delle mie Omas Gentlemen vintage. Ho un Omas Milord vintage con un pennino flessibile fine e la linea è nettamente più spessa di quella del pennino Calligrafia.
4. Probabilmente non ho ancora flesso al massimo il pennino Calligraphy (poiché non ho bisogno di farlo per la mia calligrafia), ma la capacità dei suoi rebbi di separarsi è molto simile a quella ottenuta dai miei flex vintage, a paritá di pressione. Potete vederlo, negli esempi, dove ho tracciato le linee sinuose sotto il testo. Dall'alto: Montblanc 149 extra-fine, Omas Gentlemen extra-fine flessibile, Montblanc 149 extra-fine flessibile.
5. Il pennino Calligraphy è leggermente meno elastico del flex vintage. Ciò significa che il tempo di ritorno dei rebbi alla posizione di riposo è più lungo e ciò ha effetti sulle prestazioni calligrafiche, poiché l'inchiostro continua a scorrere attraverso il pennino per un certo tempo dopo il rilascio della pressione. Provate a confrontare la curva sotto le lettere "d" e "t" nelle ultime due righe di testo nell'esempio realizzato con il pennino Omas con quelle scritte con il pennino Calligraphy. In quest’ultimo, la linea curva continua ad essere un po’ in grassetto quando si ripiega verso l'alto (nella parola "downstrokes" le lettere "o" e "r" dopo "d" e "t" sono anch'esse in grassetto).
6. Anche se il pennino Calligraphy è in grado di scrivere una linea sottile come un flex extra fine vintage, nonché una linea ugualmente spessa, la "variazione" è leggermente meno pronunciata poiché una certa quantità di flusso viene mantenuta dopo che la pressione è stata rilasciata.
I punti 5 e 6 dipendono ovviamente da altre variabili che non sono solamente il pennino, in particolare il tipo di inchiostro e la carta utilizzati. Non ho sperimentato inchiostri (sinora ho impiegato esclusivamente l’Edelstein Onyx), ma ho provato vari tipi di carte delle quali vi propongo una fotografia di insieme per rendere più facile il paragone tra le loro prestazioni. Dall’alto, in ordine, sono: charta bambagina di Amalfi, carta generica per fotocopie, Fabriano Ingres 90 g, Fabriano Grifo 100 g (carta liscissima, senza fibre di cotone), carta della Boutique Montblanc per la prova dei pennini, Moleskine quaderno a righe large, Moleskine Quaderno per Schizzi pocket. Come spero possiate vedere, benché il Calligraphy passi la prova su tutti i tipi di carte utilizzate, la qualità della carta influenza in modo considerevole il comportamento del pennino.
Il risultato peggiore lo fornisce la carta di Montblanc, per quanto ridicolo possa sembrare. La superficie è così poroso-assorbente che il tratto extra-fine diventa quasi un medio e la carta si incarica di risucchiare l’inchiostro con il risultato di minimizzare la variazione del pennino flessibile.
Non straordinaria - come era facile prevedere - anche la carta per fotocopie, però persino su questa carta davvero comune il pennino Calligraphy è in grado di mostrare le sue doti.
Il tratto più nitido e davvero extra-extra-fine si ottiene sulla charta bambagina, ma la superficie è così “asciutta” che il pennino diventa molto propenso alla formazione del “binario” (railroading).
La miglior prestazione di insieme l’ha fornita la carta a righe del Mokeskine Cahier Journal (viene venduto come set di 3 quaderni con copertina in cartoncino e cucitura a vista). La qualità della carta nei quaderni Moleskine è decisamente imprevedibile, ma in questo caso specifico la valuterei come “perfetta”.
Segue, qualitativamente - e a mia opinione - la bellissima Ingres di Fabriano. Qui ho usato il colore che Fabriano chiama “bianco” (che è avorio). Se volete una Ingres bianca dovete comprare il colore “ghiaccio”. Se comprate il colore “avorio” vi daranno una carta color camoscio. Secca al punto giusto per valorizzare il tratto extra-fine ma sufficientemente liscia da non causare railroading.
Segue - e ne sono contento, perché uso molto anche questa - la carta “per schizzi” del quadernetto Moleskine Sketchbook, una bella carta libera da acidi da 165 g, piuttosto costante nelle prestazioni. Siccome la carta dello Sketchbook è leggermente “oleosa”, a volte l’inchiostro stenta ad aderire quando si usano pennini larghi, italici o stub, ma con il pennino appuntito della Calligraphy si comporta egregiamente.
Discorso a parte per la Grifo. Normalmente, è magnifica e valorizza qualsiasi pennino, ma nel caso del Calligraphy ne sottolinea la lentezza nel ritorno a riposo dei rebbi, cosicché su una carta così liscia e poco assorbente l’inchiostro si accumula sul puntale che continua a produrre una linea larga anche quando il flusso dovrebbe essere ormai ridotto dalla assenza di pressione.
7. Il pennino della 149 Calligraphy predilige una mano leggera o molto leggera nei tratti generali. Flette con relativamente poca pressione, che può essere applicata con certa precisione una volta che si impari a mantenersi generalmente leggeri.
8. Ho trovato il pennino Calligrafia straordinario per scrivere in piccolo, senza alcuna pressione. Qui supera i miei pennini flessibili vintage, che sono più "appuntiti" e leggermente più graffianti, e richiedono dunque una mano più educata.
9. Anche quando “l'elasticità” non è la stessa, ho trovato il pennino Calligraphy ben paragonabile a un flex vintage, molto più di qualsiasi altro flex moderno che ho avuto la possibilità di testare (certamente, non molto numerosi).
10. Lo comprerei di nuovo sia per scopi calligrafici che per la scrittura quotidiana.
Ancora un breve testo, una citazione, per il difficile momento che sta attraversando il nostro Paese:
Grazie per la paziente lettura.