Visconti Brunelleschi
Inviato: domenica 8 marzo 2020, 20:15
Ciao a tutti, mi accingo a scrivere questo post per mostrarvi il mio recente acquisto, una Visconti Brunelleschi.
inizio dall'unboxing per illustrare il prodotto
La penna è arrivata puntuale, perfettamente imballata e con un ottimo servizio da parte di un noto venditore romano che nelle attività di prevendita e post vendita si è mostrato attento, disponibile e sempre tempestivo nelle risposte.
Si presenta con una scatola in cartoncino chiaro, di un color panna, molto fine ed elegante su cui svetta il logo Visconti, all'interno è presente la confezione in ecopelle che è contenuta in un sacchetto di tessuto a totale protezione dell'oggetto (sinceramente spero che la pelle resista al passare del tempo e che non si sfarini come altre scatole che ho avuto modo di possedere).
Aprendo la scatola si trova il libretto della penna con il relativo tagliando di garanzia, il mattoncino in cotto, la penna stessa, il calamaio da viaggio, con il suo contagocce a matita per il riempimento e il calamaio con l'inchiostro (Marrone/Seppia).
La Visconti Brunelleschi è una oversized a 8 facce (come le facce della cupola del duomo di Firenze, disegnata dal Brunelleschi), del peso di 45gr (come l'altezza del suddetto duomo) e la sua forma si ispira alla divina proporzione di Leonardo da Vinci in quanto il cappuccio è lungo 0,618 rispetto alla dimensione del fusto.
Il materiale è un composto di resina e cotto, di uno stupendo color cotto, un po' più caldo ed intenso del cotto tradizionale. Il pennino a differenza di quanto riportato nelle istruzioni, è in oro 18Kt e non in palladio 950 dreamtouch, in quanto questo pennino presentava alcuni problemi.
La penna è una penna numerata con una tiratura di 388 esemplari.
Il cappuccio e il fusto hanno la chiusura tramite una rotazione di 20°, molto differente dalle penne precedentemente possedute e a cui mi sono da poco abituato.
Il caricamento è a stantuffo e conviene sempre usare il calamaio da viaggio in quanto viene immersa pochi decimi di millimetro della parte terminale del fusto (vicino al pennino), evitando così che si opacizzi per il possibile assorbimento dell'inchiostro da parte della resina.
Ho scelto il pennino F che si rivela molto flessibile e scorrevole
La scrittura è fluida e la penna oversized sta bene nella mano; con il cappuccio calzato posteriormente tende ad essere pesante e a sbilanciarla all'indietro rendendone l'uso prolungato un po' fastidioso e stancante.
Mi piace molto il fatto che si possa personalizzare la penna scegliendo le proprie iniziali e così ho reso unica la mia stilografica aggiungendo le mie iniziali.
Ho confrontato la scrittura della penna con altre due in mio possesso, la Pilot Justus e la Montblanc (credo 146 Chopin), scrivendo su un quaderno A5 Clairefontain alcuni appunti che mi servivano. Purtroppo non riesco a caricare la foto della Montblanc.
In ultimo per portare con me tutte le mie penne ed usarle in ogni circostanza possibile, mi sono fatto realizzare un porta penne in cuoio da un artigiano vicino a casa mia, quindi ecco la mia piccola collezione di strumenti di scrittura.
inizio dall'unboxing per illustrare il prodotto
La penna è arrivata puntuale, perfettamente imballata e con un ottimo servizio da parte di un noto venditore romano che nelle attività di prevendita e post vendita si è mostrato attento, disponibile e sempre tempestivo nelle risposte.
Si presenta con una scatola in cartoncino chiaro, di un color panna, molto fine ed elegante su cui svetta il logo Visconti, all'interno è presente la confezione in ecopelle che è contenuta in un sacchetto di tessuto a totale protezione dell'oggetto (sinceramente spero che la pelle resista al passare del tempo e che non si sfarini come altre scatole che ho avuto modo di possedere).
Aprendo la scatola si trova il libretto della penna con il relativo tagliando di garanzia, il mattoncino in cotto, la penna stessa, il calamaio da viaggio, con il suo contagocce a matita per il riempimento e il calamaio con l'inchiostro (Marrone/Seppia).
La Visconti Brunelleschi è una oversized a 8 facce (come le facce della cupola del duomo di Firenze, disegnata dal Brunelleschi), del peso di 45gr (come l'altezza del suddetto duomo) e la sua forma si ispira alla divina proporzione di Leonardo da Vinci in quanto il cappuccio è lungo 0,618 rispetto alla dimensione del fusto.
Il materiale è un composto di resina e cotto, di uno stupendo color cotto, un po' più caldo ed intenso del cotto tradizionale. Il pennino a differenza di quanto riportato nelle istruzioni, è in oro 18Kt e non in palladio 950 dreamtouch, in quanto questo pennino presentava alcuni problemi.
La penna è una penna numerata con una tiratura di 388 esemplari.
Il cappuccio e il fusto hanno la chiusura tramite una rotazione di 20°, molto differente dalle penne precedentemente possedute e a cui mi sono da poco abituato.
Il caricamento è a stantuffo e conviene sempre usare il calamaio da viaggio in quanto viene immersa pochi decimi di millimetro della parte terminale del fusto (vicino al pennino), evitando così che si opacizzi per il possibile assorbimento dell'inchiostro da parte della resina.
Ho scelto il pennino F che si rivela molto flessibile e scorrevole
La scrittura è fluida e la penna oversized sta bene nella mano; con il cappuccio calzato posteriormente tende ad essere pesante e a sbilanciarla all'indietro rendendone l'uso prolungato un po' fastidioso e stancante.
Mi piace molto il fatto che si possa personalizzare la penna scegliendo le proprie iniziali e così ho reso unica la mia stilografica aggiungendo le mie iniziali.
Ho confrontato la scrittura della penna con altre due in mio possesso, la Pilot Justus e la Montblanc (credo 146 Chopin), scrivendo su un quaderno A5 Clairefontain alcuni appunti che mi servivano. Purtroppo non riesco a caricare la foto della Montblanc.
In ultimo per portare con me tutte le mie penne ed usarle in ogni circostanza possibile, mi sono fatto realizzare un porta penne in cuoio da un artigiano vicino a casa mia, quindi ecco la mia piccola collezione di strumenti di scrittura.