Una lontana follia
Inviato: martedì 18 febbraio 2020, 16:04
Prendo in presto il titolo di un romanzo (bellissimo) da Kate Morton per condividere quella che era stata un'operazione un pò folle di tanto tempo fa.
In questi giorni, rovistando in uno dei tanti posti dove tengo delle stilografiche, mi trovo tra le mani una Aurora 88 che lì non avrebbe dovuto esserci Sembra in buone condizioni e provo a ruotare il fondello, ma questo oppone il rifiuto più fermo. Dopo un attimo di sbigottimento, si accende la lampadina dei fumetti e ricordo tutto: provo a tirare il fondello e... Sì, è proprio lei. Sono passati sei anni precisi, da quando un giorno, avendo per le mani una Aurora 88 con dei problemi ho avuto un pensiero strampalato: potrei trasformarne il caricamento e farlo diventare a stantuffo tuffante. Abbozzo mentalmente un "progetto" e mi viene da ripetere la famosa frase di Frankenstein junior: SI - PUO' - FARE!.
A questo punto penso che le foto da sole spieghino in cosa è consistita la trasformazione; ciò che vale la pena rimarcare è che praticamente nella penna originaria c'è già tutto l'occorrente mancano solo il tubicino/sifone, indispensabile a far sì che l'effetto dei vari pompaggi si sommi fino a raggiungere il livello della sommità predetto prima che la quantità aspirata nella fase attiva venga espulsa in quella passiva. Logicamente si deve rinunciare al regolatore di flusso, forare il conduttore assialmente sino alla sommità del pennino, dove va praticato un foro ortogonale che intercetti il precedente. Gli altri elementi "estranei" sono la spina che collega lo stantuffo al fondello e la rondella filettata nera che fa da controdado per impedire che la piccola porzione della guida stantuffo possa avvitarsi o svitarsi ruotando lo stantuffo tramite il fondello. c'è da dire che volendo la suddetta può essere anch'essa ricavata dalla guida stantuffo oppure tagliando una fetta della parte filettata di un puntale 88 di recupero (le filettature inferiore e superiore del corpo sono identiche). In ultimo è naturalmente necessario chiudere il forellino presente sul corpo.
In effetti c'è una deroga rispetto allo stantuffo tuffante di Chares Dunn, scopiazzato poi da A. Simoni con le Lucens ed Extra Lucens: lo stantuffo originario è di dimensioni importanti e fa una corsa piuttosto lunga; riesce pertanto a spostare un volume d'aria ragguardevole, più che sufficiente allo scopo pur senza fare tenuta contro il corpo. In questo caso il volume e la corsa dello stantuffo sono decisamente minori ed in oltre sarebbe stato necessario (e difficile) garantire la tenuta d'aria sul posteriore del fondello; così per avere una buona efficienza e non rischiare trafilaggi ho lasciato la tenuta dello stantuffo sostituendo però il pacco di rondelle originario con due o-ring (ottima soluzione anche per ripristinare il caricamento di una Aurora 88 "normale"). In questo modo il volume di aria spostato non è più pari a quello dello stantuffo ma quello di un cilindro con base pari alla sezione del corpo ed altezza pari alla corsa dello stantuffo. Lo stesso sistema è adottato per identici motivi sulla ambitissima Colorado. Come scrissi già all'epoca questa trasformazione potrebbe essere vista come una profanazione; in realtà nelle mie intenzioni doveva essere un'omaggio ad una penna per la quale ho una sconfinata ammirazione.
Infine una, anzi due, risposte a chi si chiedesse "Perchè?": la prima, quella più sincera è "per giocare"; la seconda, se se ne cerca una più razionale, è che così la penna carica una quantità d'inchiostro maggiore.
In questi giorni, rovistando in uno dei tanti posti dove tengo delle stilografiche, mi trovo tra le mani una Aurora 88 che lì non avrebbe dovuto esserci Sembra in buone condizioni e provo a ruotare il fondello, ma questo oppone il rifiuto più fermo. Dopo un attimo di sbigottimento, si accende la lampadina dei fumetti e ricordo tutto: provo a tirare il fondello e... Sì, è proprio lei. Sono passati sei anni precisi, da quando un giorno, avendo per le mani una Aurora 88 con dei problemi ho avuto un pensiero strampalato: potrei trasformarne il caricamento e farlo diventare a stantuffo tuffante. Abbozzo mentalmente un "progetto" e mi viene da ripetere la famosa frase di Frankenstein junior: SI - PUO' - FARE!.
A questo punto penso che le foto da sole spieghino in cosa è consistita la trasformazione; ciò che vale la pena rimarcare è che praticamente nella penna originaria c'è già tutto l'occorrente mancano solo il tubicino/sifone, indispensabile a far sì che l'effetto dei vari pompaggi si sommi fino a raggiungere il livello della sommità predetto prima che la quantità aspirata nella fase attiva venga espulsa in quella passiva. Logicamente si deve rinunciare al regolatore di flusso, forare il conduttore assialmente sino alla sommità del pennino, dove va praticato un foro ortogonale che intercetti il precedente. Gli altri elementi "estranei" sono la spina che collega lo stantuffo al fondello e la rondella filettata nera che fa da controdado per impedire che la piccola porzione della guida stantuffo possa avvitarsi o svitarsi ruotando lo stantuffo tramite il fondello. c'è da dire che volendo la suddetta può essere anch'essa ricavata dalla guida stantuffo oppure tagliando una fetta della parte filettata di un puntale 88 di recupero (le filettature inferiore e superiore del corpo sono identiche). In ultimo è naturalmente necessario chiudere il forellino presente sul corpo.
In effetti c'è una deroga rispetto allo stantuffo tuffante di Chares Dunn, scopiazzato poi da A. Simoni con le Lucens ed Extra Lucens: lo stantuffo originario è di dimensioni importanti e fa una corsa piuttosto lunga; riesce pertanto a spostare un volume d'aria ragguardevole, più che sufficiente allo scopo pur senza fare tenuta contro il corpo. In questo caso il volume e la corsa dello stantuffo sono decisamente minori ed in oltre sarebbe stato necessario (e difficile) garantire la tenuta d'aria sul posteriore del fondello; così per avere una buona efficienza e non rischiare trafilaggi ho lasciato la tenuta dello stantuffo sostituendo però il pacco di rondelle originario con due o-ring (ottima soluzione anche per ripristinare il caricamento di una Aurora 88 "normale"). In questo modo il volume di aria spostato non è più pari a quello dello stantuffo ma quello di un cilindro con base pari alla sezione del corpo ed altezza pari alla corsa dello stantuffo. Lo stesso sistema è adottato per identici motivi sulla ambitissima Colorado. Come scrissi già all'epoca questa trasformazione potrebbe essere vista come una profanazione; in realtà nelle mie intenzioni doveva essere un'omaggio ad una penna per la quale ho una sconfinata ammirazione.
Infine una, anzi due, risposte a chi si chiedesse "Perchè?": la prima, quella più sincera è "per giocare"; la seconda, se se ne cerca una più razionale, è che così la penna carica una quantità d'inchiostro maggiore.