La politica rovina anche...le penne!!!
Inviato: martedì 2 ottobre 2012, 23:19
Ho letto sul Wiki che la rovina della Waterman fu dovuta a diversi fattori,ultimo dei quali,comune ad altre Case,l'avvento della penna biro negli anni '50.
Ma per la Waterman ve ne furono anche altri:
1) Il voler continuare a produrre penne piccole,senza riuscire a tenere il passo con Parker ed altri che avevano già lanciato sul mercato penne di misura grande;
2) L'ostinazione a produrre modelli con caricamento a contagocce,nonostante il marchio avesse già prodotto un ottimo sistema di caricamento a levetta;
3) Il perseverare nel produrre penne in ebanite,forse anche per i legami commerciali con la fabbrica che la produceva,nonostante altre Case producessero già penne in celluloide,più bella e robusta.Quando si decise nel 1929 di produrre una penna in celluloide,questa ebbe scarso successo,nonostante l'ottima qualità,forse per problemi legati alla pubblicità e alla reperibilità sul mercato;
5) Altro fattore,che mi ha lasciato molto perplesso,la candidatura a sindaco di New York nel 1925 di Frank Waterman,che usò per la campagna elettorale ingenti fondi dell'azienda e lasciando un bilancio in forte perdita (tra l'altro alle elezioni fu anche sconfitto).
Il resto è noto:negli anni '50 l'avvento della penna a sfera dette il colpo di grazia a questa prestigiosa azienda (ma anche ad altre,a dire il vero),che venne ceduta alla BIC proprio per produrre penne a sfera.
Si salvò solo la filiale francese,che peraltro,a mio giudizio,almeno negli ultimi tempi è scesa molto in basso riguardo ai livelli qualitativi,dopo l'acquisto prima da parte della Gillette e poi del gruppo Sanford,lo stesso che aveva acquisito anche la Parker.
Probabilmente le cose sarebbero ugualmente andate male;ma forse senza lo sperpero di fondi societari da parte di Frank Waterman per la sua candidatura politica,forse il crollo sarebbe avvenuto più tardi.
Ho voluto pubblicare questa mia riflessione sui danni della politica forse anche per i punti di contatto con la disastrosa situazione attuale.
Chiunque lo desideri può esprimere liberamente le proprie opinioni.
Un cordiale saluto a tutti
Ma per la Waterman ve ne furono anche altri:
1) Il voler continuare a produrre penne piccole,senza riuscire a tenere il passo con Parker ed altri che avevano già lanciato sul mercato penne di misura grande;
2) L'ostinazione a produrre modelli con caricamento a contagocce,nonostante il marchio avesse già prodotto un ottimo sistema di caricamento a levetta;
3) Il perseverare nel produrre penne in ebanite,forse anche per i legami commerciali con la fabbrica che la produceva,nonostante altre Case producessero già penne in celluloide,più bella e robusta.Quando si decise nel 1929 di produrre una penna in celluloide,questa ebbe scarso successo,nonostante l'ottima qualità,forse per problemi legati alla pubblicità e alla reperibilità sul mercato;
5) Altro fattore,che mi ha lasciato molto perplesso,la candidatura a sindaco di New York nel 1925 di Frank Waterman,che usò per la campagna elettorale ingenti fondi dell'azienda e lasciando un bilancio in forte perdita (tra l'altro alle elezioni fu anche sconfitto).
Il resto è noto:negli anni '50 l'avvento della penna a sfera dette il colpo di grazia a questa prestigiosa azienda (ma anche ad altre,a dire il vero),che venne ceduta alla BIC proprio per produrre penne a sfera.
Si salvò solo la filiale francese,che peraltro,a mio giudizio,almeno negli ultimi tempi è scesa molto in basso riguardo ai livelli qualitativi,dopo l'acquisto prima da parte della Gillette e poi del gruppo Sanford,lo stesso che aveva acquisito anche la Parker.
Probabilmente le cose sarebbero ugualmente andate male;ma forse senza lo sperpero di fondi societari da parte di Frank Waterman per la sua candidatura politica,forse il crollo sarebbe avvenuto più tardi.
Ho voluto pubblicare questa mia riflessione sui danni della politica forse anche per i punti di contatto con la disastrosa situazione attuale.
Chiunque lo desideri può esprimere liberamente le proprie opinioni.
Un cordiale saluto a tutti