Leonardo momento zero
Leonardo momento zero
Ciao a tutti
ho cercato di disintossicarmi un po' dalla "stilografite", ma è bastata una piccola tentazione per ricascarci.
La piccola tentazione si chiama Leonardo momento zero, versione in resina, pennino in acciaio, nella colorazione corno con finiture dorate (a mio giudizio il corno si accompagna meglio con l'oro rispetto al rodio); l'ho presa, l'ho usata e fotografata, dando così sfogo alle mie due "malattie".
Mi piace la stilografica e mi piace la fotografia, inutile negarlo, le mie "recensioni" si basano principalmente sulle foto, a cui aggiungo qualche mia personalissima impressione, e se possibile una prova di utilizzo.
Una premessa: il corno naturale, se non presenta difetti strutturali dovuti a malformazioni o vecchie fratture, una volta lavorato e lucidato offre delle sfumature e delle trasparenze difficilmente riproducibili artificialmente, quindi le mie aspettative, sulla scelta della colorazione, non erano certo a mille.
Devo ammettere che, in questo caso, l'accostamento dei colori e le sfumature ottenute con queste resine restituiscono degli effetti esteticamente validi, non è corno naturale, ma il risultato è piacevole, ricorda il corno del bufalo.
Il materiale plastico ha uno spessore importante che, senza penalizzare eccessivamente il peso della penna (le dimensioni sono paragonabili alla Pelikan M800), restituisce una sensazione di robustezza.
Si lascia impugnare comodamente, il diametro del fusto è ben proporzionato alla lunghezza della penna, la filettatura per il cappuccio non interferisce nella presa.
La misura del pennino è adeguata alle dimensioni del fusto, rendendo il tutto molto equilibrato; la forma conica della testina e del fondello contribuiscono nel rendere armonica la linea della penna, impreziosita da quattro anellini in metallo dorato (due sono presenti nel fusto e due nel cappuccio) e dalla clip con rotellina.
Il caricamento dell'inchiostro avviene tramite il classico, o se preferite il meno classico, sistema a cartuccia/convertitore; l'accoppiamento, gruppo di scrittura convertitore, avviene tramite filettatura che garantisce una miglior tenuta del sistema di alimentazione.
Se si monta il convertitore, ci sono due possibilità di utilizzo per questo accessorio:
la classica, separando il fusto dalla sezione;
l'altra possibilità prevede lo smontaggio del solo fondello che, una volta rimosso, permette l'accesso al convertitore.
Gruppo di scrittura
La misura F del pennino è ben lontana dal tratto sottile e discreto di un "Fine orientale"; vuoi mettere l'effetto marcato di una firma messa con un pennino fine europeo rispetto a quell'esile tratto che lascia un pennino fine orientale?
E' un dato di fatto, a noi nativi del vecchio continente piacciono le misure abbondanti.
Al di la della facile ironia sulla dimensione del tratto fine europeo, vediamo come si comporta sulla carta.
Non ho prestato nessuna cura per la prima carica d'inchiostro, ho tolto la penna dalla confezione, ho caricato il convertitore con l'inchiostro e l'ho usata; false partenze, salti e incertezze hanno avuto la meglio, ma, col passare del tempo la penna ha iniziato a scrivere in modo più regolare.
Finita la prima dose d'inchiostro, ho fatto una pulizia del gruppo di scrittura e del convertitore, con acqua tiepida e alcune gocce di brillantante per lavastoviglie (ha una buona percentuale di tensioattivi), ho atteso che fossero ben asciutti, poi via con la seconda dose di inchiostro.
La penna questa volta ha avuto una reazione decisamente più dinamica, nessuna incertezza, niente false partenze o salti.
Lasciata a riposo per qualche giorno, al primo utilizzo si sono ripresentati alcune false partenze e salti di linea, ma sono spariti col passare dell'utilizzo. Insomma una penna da usare di continuo che diventa dispettosa se lasciata da parte.
Provata su diversi tipi di carta non ha presentato problemi, l’ho utilizzata anche su carta riciclata, ma il tratto diventa extra large.
Conclusione
Dal punto di vista estetico, mi accodo agli altri pareri, anche se si tratta di un deja-vu, la penna è veramente gradevole, comoda da usare e che permette di ottenere risultati fotograficamente interessanti.
l'unico problema: fotografando i particolari del pennino, i segni della lavorazione meccanica sono molto evidenti.
Dal punto di vista dell'utilizzo: preferisco le penne che hanno queste dimensioni, quindi impugnarla è stato un gesto naturale, l’ho trovata comoda e mi è piaciuto scrivere con questa momento zero; certo i problemi di disidratazione del pennino, quando si presentano, sono fastidiosi e non restituiscono un'esperienza di scrittura gradevole, ma, nel mio caso, si tratta ormai di casi veramente sporadici; non escludo, in un futuro prossimo, un doppione magari con pennino stub.
Buona giornata
Edo
ho cercato di disintossicarmi un po' dalla "stilografite", ma è bastata una piccola tentazione per ricascarci.
La piccola tentazione si chiama Leonardo momento zero, versione in resina, pennino in acciaio, nella colorazione corno con finiture dorate (a mio giudizio il corno si accompagna meglio con l'oro rispetto al rodio); l'ho presa, l'ho usata e fotografata, dando così sfogo alle mie due "malattie".
Mi piace la stilografica e mi piace la fotografia, inutile negarlo, le mie "recensioni" si basano principalmente sulle foto, a cui aggiungo qualche mia personalissima impressione, e se possibile una prova di utilizzo.
Una premessa: il corno naturale, se non presenta difetti strutturali dovuti a malformazioni o vecchie fratture, una volta lavorato e lucidato offre delle sfumature e delle trasparenze difficilmente riproducibili artificialmente, quindi le mie aspettative, sulla scelta della colorazione, non erano certo a mille.
Devo ammettere che, in questo caso, l'accostamento dei colori e le sfumature ottenute con queste resine restituiscono degli effetti esteticamente validi, non è corno naturale, ma il risultato è piacevole, ricorda il corno del bufalo.
Il materiale plastico ha uno spessore importante che, senza penalizzare eccessivamente il peso della penna (le dimensioni sono paragonabili alla Pelikan M800), restituisce una sensazione di robustezza.
Si lascia impugnare comodamente, il diametro del fusto è ben proporzionato alla lunghezza della penna, la filettatura per il cappuccio non interferisce nella presa.
La misura del pennino è adeguata alle dimensioni del fusto, rendendo il tutto molto equilibrato; la forma conica della testina e del fondello contribuiscono nel rendere armonica la linea della penna, impreziosita da quattro anellini in metallo dorato (due sono presenti nel fusto e due nel cappuccio) e dalla clip con rotellina.
Il caricamento dell'inchiostro avviene tramite il classico, o se preferite il meno classico, sistema a cartuccia/convertitore; l'accoppiamento, gruppo di scrittura convertitore, avviene tramite filettatura che garantisce una miglior tenuta del sistema di alimentazione.
Se si monta il convertitore, ci sono due possibilità di utilizzo per questo accessorio:
la classica, separando il fusto dalla sezione;
l'altra possibilità prevede lo smontaggio del solo fondello che, una volta rimosso, permette l'accesso al convertitore.
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La misura F del pennino è ben lontana dal tratto sottile e discreto di un "Fine orientale"; vuoi mettere l'effetto marcato di una firma messa con un pennino fine europeo rispetto a quell'esile tratto che lascia un pennino fine orientale?
E' un dato di fatto, a noi nativi del vecchio continente piacciono le misure abbondanti.
Al di la della facile ironia sulla dimensione del tratto fine europeo, vediamo come si comporta sulla carta.
Non ho prestato nessuna cura per la prima carica d'inchiostro, ho tolto la penna dalla confezione, ho caricato il convertitore con l'inchiostro e l'ho usata; false partenze, salti e incertezze hanno avuto la meglio, ma, col passare del tempo la penna ha iniziato a scrivere in modo più regolare.
Finita la prima dose d'inchiostro, ho fatto una pulizia del gruppo di scrittura e del convertitore, con acqua tiepida e alcune gocce di brillantante per lavastoviglie (ha una buona percentuale di tensioattivi), ho atteso che fossero ben asciutti, poi via con la seconda dose di inchiostro.
La penna questa volta ha avuto una reazione decisamente più dinamica, nessuna incertezza, niente false partenze o salti.
Lasciata a riposo per qualche giorno, al primo utilizzo si sono ripresentati alcune false partenze e salti di linea, ma sono spariti col passare dell'utilizzo. Insomma una penna da usare di continuo che diventa dispettosa se lasciata da parte.
Provata su diversi tipi di carta non ha presentato problemi, l’ho utilizzata anche su carta riciclata, ma il tratto diventa extra large.
Conclusione
Dal punto di vista estetico, mi accodo agli altri pareri, anche se si tratta di un deja-vu, la penna è veramente gradevole, comoda da usare e che permette di ottenere risultati fotograficamente interessanti.
l'unico problema: fotografando i particolari del pennino, i segni della lavorazione meccanica sono molto evidenti.
Dal punto di vista dell'utilizzo: preferisco le penne che hanno queste dimensioni, quindi impugnarla è stato un gesto naturale, l’ho trovata comoda e mi è piaciuto scrivere con questa momento zero; certo i problemi di disidratazione del pennino, quando si presentano, sono fastidiosi e non restituiscono un'esperienza di scrittura gradevole, ma, nel mio caso, si tratta ormai di casi veramente sporadici; non escludo, in un futuro prossimo, un doppione magari con pennino stub.
Buona giornata
Edo
- sussak
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Leonardo momento zero
Bella recensione, grazie.
Da alcuni mesi sono anch'io felice possessore di una Momento Zero; l'ho scelta nera, è un nero opaco, che mi piace molto.
Avevo due piccoli inconvenienti, una piccola incertezza nell'avvitare il cappuccio sul fusto, poichè in alcune posizioni il filetto maschio non ingaggia subito la femmina, e questa è rimasta perchè non so come ovviarla; poi alcune incertezze del pennino, come tu hai ben descritto.
Con un certo esborso ho comprato un Bock #6 in oro 14 k misura fine, ed ora il funzionamento è molto morbido e scorrevole, un vero piacere scrivere.
La uso sempre ed anche dopo un giorno o due di fermo non ho più neppure una falsa partenza.
E' una penna molto bella esteticamente, bilanciata, del giusto peso, che scrive senza affaticare anche per ore.
Ultima piccola nota positiva: il converter è avvitato, perfettamente stabile, e senza alcun timore di distacchi inopinati.
Il rapporto qualità prezzo è ottimo.
Buon week end.
Da alcuni mesi sono anch'io felice possessore di una Momento Zero; l'ho scelta nera, è un nero opaco, che mi piace molto.
Avevo due piccoli inconvenienti, una piccola incertezza nell'avvitare il cappuccio sul fusto, poichè in alcune posizioni il filetto maschio non ingaggia subito la femmina, e questa è rimasta perchè non so come ovviarla; poi alcune incertezze del pennino, come tu hai ben descritto.
Con un certo esborso ho comprato un Bock #6 in oro 14 k misura fine, ed ora il funzionamento è molto morbido e scorrevole, un vero piacere scrivere.
La uso sempre ed anche dopo un giorno o due di fermo non ho più neppure una falsa partenza.
E' una penna molto bella esteticamente, bilanciata, del giusto peso, che scrive senza affaticare anche per ore.
Ultima piccola nota positiva: il converter è avvitato, perfettamente stabile, e senza alcun timore di distacchi inopinati.
Il rapporto qualità prezzo è ottimo.
Buon week end.
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Leonardo momento zero
Grazie Umberto,
son contento che ti trovi bene con questa penna e che il cambio del pennino ti ha soddisfatto in pieno; per l’utilizzo che ne faccio non credo che cambierò il pennino, anche perché sembra essersi assestato, semmai, come ho già scritto, mi farò un doppione.
Ti auguro una Buona serata
Edo
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Leonardo momento zero
Bella penna, bella recensione e ... belle foto!
Leonardo momento zero
Grazie Vincenzo
ti auguro una buona serata
Edo
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Edo
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Mi ritengo il fortunato possessore di due Momento Zero, una con pennino Stub ed una con pennino Medio, solo sulla Stub ho dovuto fare un lavaggio al gruppo scrittura prima che iniziasse a scrivere in maniera impeccabile. A parer mio sono penne eccezionali dall'ottimo rapporto qualità prezzo.
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Leonardo momento zero
Complimenti hai acquistato una gran bella penna, io ho avuto la fortuna di visitare "l'Officina" e vedere la sua costruzione con i vari passaggi,una lavorazione impeccabile.edo68 ha scritto: ↑sabato 25 gennaio 2020, 10:17 Ciao a tutti
ho cercato di disintossicarmi un po' dalla "stilografite", ma è bastata una piccola tentazione per ricascarci.
La piccola tentazione si chiama Leonardo momento zero, versione in resina, pennino in acciaio, nella colorazione corno con finiture dorate (a mio giudizio il corno si accompagna meglio con l'oro rispetto al rodio); l'ho presa, l'ho usata e fotografata, dando così sfogo alle mie due "malattie".
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Edo
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Ho la Momento Zero Pietra Marina con pennino in acciaio, salti di tratto e false partenze
mai più... in compenso ho la Furore con pennino in oro che va alla grande 

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Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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Ti riconfermo che è un'ottima penna; cambia il pennino, quelli in acciaio costano poco e vedrai che andrà magnificamente.
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Grazie Max, ma con l'esperienza delle Delta i cui pennini in acciaio erano pessimi, penso che me la terrò così
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Strano ho una decina di Delta è tra le mie preferite perchè scrivono un amore.
Il tuo ragionamento non lo trovo giusto, c'è l'assistenza, perchè non sfruttarla.
I pennini sia Delta che quelli della "Leonardo" sono Bock, costano poco, se non vuoi mandarla in assistenza basta cambiare il pennino o il gruppo alimentazione che sempre Bock.
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Appunto, i pennini Delta e Leonardo sono Bockmaxpop 55 ha scritto: ↑lunedì 27 gennaio 2020, 20:47Strano ho una decina di Delta è tra le mie preferite perchè scrivono un amore.
Il tuo ragionamento non lo trovo giusto, c'è l'assistenza, perchè non sfruttarla.
I pennini sia Delta che quelli della "Leonardo" sono Bock, costano poco, se non vuoi mandarla in assistenza basta cambiare il pennino o il gruppo alimentazione che sempre Bock.

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Non metto in dubbio ciò che dici, su una ventina di penne con quel gruppo solo un paio mi hanno dato problemi, sei stata sfortunata.
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Buonasera a tutti, mi inserisco in questa discussione per dirvi che sono in possesso di una dozzina di Leonardo e di altrettante Delta e non ho incontrato i problemi di cui parlate. E' vero qualche pennino ha avuto bisogno di una piccola regolata ma niente di più. I pennini, oro e acciaio, con tratto F o M scrivono bene e una volta scelto bene l'inchiostro si comportano bene. Ho notato che entrambe le "marche" sono sensibili al tipo di inchiostro e, forse, dipende da questo il malfunzionamento di qualcuna. L'ultima Leonardo che ho preso è la Bamboo, quella verde semitrasparente, e su questa penna hanno messo un pennino marca Jowo. Ho preso la gradazione F e il tratto è veramente sottile alla "giapponese". Concludendo, sono molto soddisfatto degli acquisti e da quello che riscontro sono piccole anomalie presenti anche nelle penne più blasonate.
Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
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