Ciao a tutto il forum,
siccome mi piacerebbe prendere una Visconti mod. medici, ho visto che ha il sistema di carica vacuum power filler; qualcuno potrebbe spiegarmi chiaramente come funziona.
Scusate la mia ignoranza in materia.
Grazie,
Giancarlo
Sistema vaccum powerr filler
- PeppePipes
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Sistema vaccum powerr filler
Premetto che il sistema di riempimento vacum filler, altrimenti detto "a siringa inversa" è tanto affascinante quanto purtroppo foriero di problemi. In sintesi funziona così:
Il corpo della penna ha un diametro costante fino in prossimità alla sezione (o puntale) dove si allarga di circa un millimetro. La penna è dotata di uno stantuffo costituito da un'asta, normalmente in metallo, dotata all'estremità di un diaframma di gomma di un diametro adeguato a fare tenuta d'aria nella parte del corpo col diametro minore. Il caricamento avviene abbassando velocemente lo stantuffo precedentemente estratto: nella sua corsa il diaframma crea un vuoto d'aria che viene bruscamente a cessare quando il diaframma incontra alla fine della sua corsa la parte più larga di diametro dove non è più a contatto con la parete del corpo. Questo richiama all'interno della penna l'inchiostro.
E' un sistema molto efficiente e, dato che il volume occupato dallo stantuffo è modesto, consente di riempire quasi completamente il corpo.
Purtroppo questo pregio ha un rovescio della medaglia: quando l'inchiostro scende di livello ed il suo considerevole volume è sostituito dall'aria, questa col calore della meno è soggetta a dilatarsi generando una pressione sull'inchiostro residuo che causa un flusso eccessivo verso il pennino.
Altro problema è costituito dall'esiguità dello spazio disponibile per il passaggio dell'inchiostro che è ostacolato dal diaframma in posizione di riposo: la la minima differenza tra il diametro del diaframma e quello dell'interno del corpo è minima e per il fenomeno fisico della tensione superficiale dei liquidi il flusso verso il diffusore ed il pennino spesso è difficoltoso e irregolare.
In passato diversi costruttori hanno cercato di introdurre migliorie al sistema per ovviare ai problemi descritti, ma questo sistema ebbe poco successo.
Visconti lo ha riproposto negli anni ?80 - '90 (se ricordo bene), ma a quanto mi risulta anche queste penne denunciarono diversi problemi.
Il corpo della penna ha un diametro costante fino in prossimità alla sezione (o puntale) dove si allarga di circa un millimetro. La penna è dotata di uno stantuffo costituito da un'asta, normalmente in metallo, dotata all'estremità di un diaframma di gomma di un diametro adeguato a fare tenuta d'aria nella parte del corpo col diametro minore. Il caricamento avviene abbassando velocemente lo stantuffo precedentemente estratto: nella sua corsa il diaframma crea un vuoto d'aria che viene bruscamente a cessare quando il diaframma incontra alla fine della sua corsa la parte più larga di diametro dove non è più a contatto con la parete del corpo. Questo richiama all'interno della penna l'inchiostro.
E' un sistema molto efficiente e, dato che il volume occupato dallo stantuffo è modesto, consente di riempire quasi completamente il corpo.
Purtroppo questo pregio ha un rovescio della medaglia: quando l'inchiostro scende di livello ed il suo considerevole volume è sostituito dall'aria, questa col calore della meno è soggetta a dilatarsi generando una pressione sull'inchiostro residuo che causa un flusso eccessivo verso il pennino.
Altro problema è costituito dall'esiguità dello spazio disponibile per il passaggio dell'inchiostro che è ostacolato dal diaframma in posizione di riposo: la la minima differenza tra il diametro del diaframma e quello dell'interno del corpo è minima e per il fenomeno fisico della tensione superficiale dei liquidi il flusso verso il diffusore ed il pennino spesso è difficoltoso e irregolare.
In passato diversi costruttori hanno cercato di introdurre migliorie al sistema per ovviare ai problemi descritti, ma questo sistema ebbe poco successo.
Visconti lo ha riproposto negli anni ?80 - '90 (se ricordo bene), ma a quanto mi risulta anche queste penne denunciarono diversi problemi.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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PeppePipes ha scritto: ↑martedì 7 gennaio 2020, 20:00 Premetto che il sistema di riempimento vacum filler, altrimenti detto "a siringa inversa" è tanto affascinante quanto purtroppo foriero di problemi. In sintesi funziona così:
Il corpo della penna ha un diametro costante fino in prossimità alla sezione (o puntale) dove si allarga di circa un millimetro. La penna è dotata di uno stantuffo costituito da un'asta, normalmente in metallo, dotata all'estremità di un diaframma di gomma di un diametro adeguato a fare tenuta d'aria nella parte del corpo col diametro minore. Il caricamento avviene abbassando velocemente lo stantuffo precedentemente estratto: nella sua corsa il diaframma crea un vuoto d'aria che viene bruscamente a cessare quando il diaframma incontra alla fine della sua corsa la parte più larga di diametro dove non è più a contatto con la parete del corpo. Questo richiama all'interno della penna l'inchiostro.
E' un sistema molto efficiente e, dato che il volume occupato dallo stantuffo è modesto, consente di riempire quasi completamente il corpo.
Purtroppo questo pregio ha un rovescio della medaglia: quando l'inchiostro scende di livello ed il suo considerevole volume è sostituito dall'aria, questa col calore della meno è soggetta a dilatarsi generando una pressione sull'inchiostro residuo che causa un flusso eccessivo verso il pennino.
Altro problema è costituito dall'esiguità dello spazio disponibile per il passaggio dell'inchiostro che è ostacolato dal diaframma in posizione di riposo: la la minima differenza tra il diametro del diaframma e quello dell'interno del corpo è minima e per il fenomeno fisico della tensione superficiale dei liquidi il flusso verso il diffusore ed il pennino spesso è difficoltoso e irregolare.
In passato diversi costruttori hanno cercato di introdurre migliorie al sistema per ovviare ai problemi descritti, ma questo sistema ebbe poco successo.
Visconti lo ha riproposto negli anni ?80 - '90 (se ricordo bene), ma a quanto mi risulta anche queste penne denunciarono diversi problemi.
Grazie della bellissima e qualificatissima risposta.
Visto che parlavo appunto di un desiderio circa l'acquisto di una Visconti mod. Medici, sapete dirmi se qualcuno ha fatto mai una recensione di tale stilografica ?
Saluti e grazie ancora.
Giancarlo
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Su youtube ho visto una bella recensione della Visconti Medici (o Medìci, come lo pronuncia il recensore
) fatta da Sbrebrown, però in inglese. Come suo solito, una bella recensione, onesta e obiettiva
- PeppePipes
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Dopo aver visto autodistruggersi, senza bisogno neppure di un piccolo aiuto: una Delta Pompei; due Tibaldi 60 ed una Trasparente (fatte da Stipula); una Visconti Voyager; una Omas "Arte italiana" in celluloide; visto che tutte queste penne costavano una fortuna e quasi tutte scrivevano pure piuttosto male, penso che sulle penne italiane mi sono già abbastanza scottato e sarebbe masochistico tentare ulteriori esperienze. Forse potrei fare un'eccezione per Aurora, visto che la nuova 88 e la Optima del 75° anniversario sono ancora integre.
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