La mia nuova Montegrappa Mia
Inviato: sabato 28 dicembre 2019, 18:23
Il mio buon babbo Natale anche quest'anno non mi ha fatto trovare una penna sotto l'albero, ma un generoso assegno per comprarmi una penna di mio gradimento. Così appena finiti i giorni di chiusura dei negozi, con un paio di buoni amici, mi sono fiondato alla Casa della Penna a comprare il mio regalo di Natale.
Nonostante i buoni propositi di tenermi lontano dalle penne della casa di Bassano, dopo le recenti delusioni avute da alcuni dei loro modelli, l'occhio ha avuto di nuovo la meglio sulla ragione e così sono tornato a casa raggiante con l'ultima creazione Montegrappa, sempre discendente della fortunata famiglia Classica a cui appartengono bellezze uniche quali la Extra 1930 e la Extra Otto, ossia la nuova Montegrappa Mia.
Ecco qualche dettaglio tecnico della penna:
Lnghezza chiusa: 14 cm
Linghezza aperta: 12,6 cm
Lunghezza con cappuccio calzato: 15,7 cm
Diametro sezione: 10 mm nel punto centrale
Diametro fusto: 15,5 mm nel punto più largo
Diametro cappuccio: 16,5 mm alla base
Peso: 32 gr.
Già il nome della penna lascia capire la stretta parentela con la Miya da cui ha effettivamente ripreso le linee migliorandone, a parer mio, le proporzioni. In realtà la Mia è stata semplicemente allungata, ma ciò rende la penna più sfilata, riducendo un po' l'effetto pancetta, non da tutti apprezzato, della vecchia Miya. La penna è realizzata in un nuovo materiale chiamato “resina montegrappite”, il quale credo altro non sia che una resina su cui viene effettuato qualche processo per ottenere le particolari colorazioni che caratterizzano queste penne: Spice Explotion, Meteor Shower e Adriatic Sea. Gli accenti e il pennino sono in acciaio e il sistema di caricamento è il semplice ed efficiente sistema a cartuccia/converter con standard Pelikan.
Il cappuccio, come da tradizione Montegrappa, ha una filettatura singola e si rimuove in poco più di 1,5 giri. Può essere tranquillamente calzato senza inficiare in maniera sensibile il bilanciamento della penna. Tuttavia il corpo penna è sufficientemente lungo per poter essere usato senza cappuccio calzato.
Il pennino in acciaio è un nr. 6 con una bella lavorazione, mentre l'alimentatore è in plastica, ma la cosa davvero piacevole è che la penna scrive davvero bene, e ha scritto appena tirata fuori dalla scatola senza neanche il bisogno di una lavata. Il tratto ha un flusso ben regolato ed è più sul versante orientale che occidentale come larghezza del tratto. Io ho preso un pennino B ma scrive più come un M. Insomma oltre al particolare materiale, che può non piacere a tutti, la penna è secondo me ben realizzata e, sopratutto, scrive bene. Il costo forse è un po' elevato ma lo sappiamo gli oggetti di casa Montegrappa si fanno pagare!
Nonostante i buoni propositi di tenermi lontano dalle penne della casa di Bassano, dopo le recenti delusioni avute da alcuni dei loro modelli, l'occhio ha avuto di nuovo la meglio sulla ragione e così sono tornato a casa raggiante con l'ultima creazione Montegrappa, sempre discendente della fortunata famiglia Classica a cui appartengono bellezze uniche quali la Extra 1930 e la Extra Otto, ossia la nuova Montegrappa Mia.
Ecco qualche dettaglio tecnico della penna:
Lnghezza chiusa: 14 cm
Linghezza aperta: 12,6 cm
Lunghezza con cappuccio calzato: 15,7 cm
Diametro sezione: 10 mm nel punto centrale
Diametro fusto: 15,5 mm nel punto più largo
Diametro cappuccio: 16,5 mm alla base
Peso: 32 gr.
Già il nome della penna lascia capire la stretta parentela con la Miya da cui ha effettivamente ripreso le linee migliorandone, a parer mio, le proporzioni. In realtà la Mia è stata semplicemente allungata, ma ciò rende la penna più sfilata, riducendo un po' l'effetto pancetta, non da tutti apprezzato, della vecchia Miya. La penna è realizzata in un nuovo materiale chiamato “resina montegrappite”, il quale credo altro non sia che una resina su cui viene effettuato qualche processo per ottenere le particolari colorazioni che caratterizzano queste penne: Spice Explotion, Meteor Shower e Adriatic Sea. Gli accenti e il pennino sono in acciaio e il sistema di caricamento è il semplice ed efficiente sistema a cartuccia/converter con standard Pelikan.
Il cappuccio, come da tradizione Montegrappa, ha una filettatura singola e si rimuove in poco più di 1,5 giri. Può essere tranquillamente calzato senza inficiare in maniera sensibile il bilanciamento della penna. Tuttavia il corpo penna è sufficientemente lungo per poter essere usato senza cappuccio calzato.
Il pennino in acciaio è un nr. 6 con una bella lavorazione, mentre l'alimentatore è in plastica, ma la cosa davvero piacevole è che la penna scrive davvero bene, e ha scritto appena tirata fuori dalla scatola senza neanche il bisogno di una lavata. Il tratto ha un flusso ben regolato ed è più sul versante orientale che occidentale come larghezza del tratto. Io ho preso un pennino B ma scrive più come un M. Insomma oltre al particolare materiale, che può non piacere a tutti, la penna è secondo me ben realizzata e, sopratutto, scrive bene. Il costo forse è un po' elevato ma lo sappiamo gli oggetti di casa Montegrappa si fanno pagare!