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Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: sabato 2 novembre 2019, 21:39
da Musicus
Non sapendo da quale dei settanta e più strumenti di scrittura che ho acquistato nell’ultimo anno e mezzo iniziare :angel: , mi toglierò dall’imbarazzo proponendo alla vostra attenzione una pubblicità…
Questa Ad ambisce ad essere tra le primissime apparse nel nostro paese (ed è attualmente la più antica tra quelle documentate dal nostro formidabile Wiki :thumbup: ), proprio agli albori della commercializzazione internazionale delle “penne a serbatoio”…
1° Gennaio 1898: per darvi un’idea del periodo, si era in piena Belle Époque, in un profluvio di soggetti floreali e di linee sinuose ad essi ispirate, tra gli ori e le porpore di un’Art Nouveau ancora pienamente naturalistica, ma ormai non più temporalmente lontana dalla stilizzazione…
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Sul frontespizio della raffinata rivista quindicinale di grandi dimensioni (anche se di non moltissime pagine), edita a Firenze, potrete rinvenire i nomi di alcuni dei prestigiosi collaboratori che discettavano di Letteratura, Arte e Sport sulle sue pagine già dal lontano 1864…
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Ma veniamo al punto: la penna, o meglio lo STILOGRAFO AMERICANO
1898-01-01. STILOGRAFO. Scena Illustrata, Anno XXXIV n.1, pag. quarta di copertina.
1898-01-01. STILOGRAFO. Scena Illustrata, Anno XXXIV n.1, pag. quarta di copertina.

Non vi si può leggere alcuna Marca e nemmeno un codice, ma credo di aver riconosciuto le specificità di una EAGLE FOUNTAIN PEN prodotta dalla Eagle Pencil Co. di New York.
Come risulta dal nostro Wiki, questa è un foglietto di istruzioni/Ad del modello a cartuccia di vetro (vial) brevettato da C.W. Boman nel 1890.
4. Eagle-FountainPen-Cartridge-Instro.jpg
Se ruotiamo il foglietto con l’immagine della penna e l’accostiamo all’immagine “italiana”, vediamo che le somiglianze sono molte più delle differenze…
5. Eagle-FountainPen-Cartridge-Instro - COMPARISON eith Italian Ad 1898.jpg
Come si può osservare, i pennini non erano in oro ma in metallo “non corrosive”, che nella Ad italiana è presentato come lega di “bronzo-alluminio”.
La differenza maggiore, almeno ai miei occhi, risiederebbe nelle due "codine" che spuntano dalla sezione per entrare nella cartuccia di vetro (“tubetto”). Sempre grazie al Wiki è possibile spiegare anche questo dettaglio, ben evidenziato nel brevetto originale (https://www.fountainpen.it/File:Patent-US-426758.pdf ):
6. Patent-US-426758.jpg
le codine sono la parte terminale di una rudimentale “guida” in filo metallico (leader, come "annodata", contrassegnata con la lettera g, ) per far giungere l’inchiostro con gradualità al gruppo conduttore/pennino, e per farlo ritornare alla cartuccia/serbatoio quando non serve più (lo stesso sistema di fili di metallo regolabili, anche intrecciati, si trova nelle penne con overfeed come le Swan della prima generazione, prima dell’adozione dell’alimentatore "a pettine").
Se così fosse, quella proposta in vendita nel lontano 1898 a Firenze sarebbe proprio una Eagle Fountain Pen a cartuccia di vetro… :crazy:

Essendo una Rivista che si rivolgeva a persone che avevano quotidianamente a che fare con la scrittura, per lavoro o per diletto, ecco altre Ad relative a questo mondo, decisamente meno impegnative :D :
iniziamo da un poggia-cannucce/pesa corrispondenza,
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per proseguire con una coppia di pennini per SOGGETTI NERVOSI (che davano in smanie al solo pensiero di dover rinzuppare nel calamaio!!)
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(la Marca è una mia vecchia conoscenza, la scozzese MacNiven & Cameron: viewtopic.php?t=14800 ),
per terminare con un imperdibile “estrattore di pennini”
(nomen omen:
Con cosa lo cambi tu il pennino?
Ma col CRIC !!!”)
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che, udite, udite!, vi avrebbe addirittura salvato la vita dai mortali bacilli che si annidano in quasi tutti gli inchiostri conosciuti (uomo stilografico avvisato,…)!!! :ugeek:
Anche l’estrattore salva-vita era di produzione MacNiven & Cameron, come deduco dal pennino Hindoo, uno dei cavalli di battaglia della Ditta che ne ripropose le specificità anche quando passò a produrre penne stilografiche…

Come i più smaliziati avranno sicuramente notato, per ricevere informazioni e per acquistare si doveva scrivere alla “Lega Industriale Italiana via Fra Domenico, 9, Firenze” che risultava allo stesso indirizzo della Rivista stessa.

Grazie per l’attenzione!

Giorgio

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: sabato 2 novembre 2019, 22:01
da AinNithael
Meraviglioso ( in tutti i significati del termine).

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: sabato 2 novembre 2019, 22:11
da ASTROLUX
Bellissimo post, letto tutto di un fiato.
Quindi il più vecchio sistema di caricamento, almeno in Italia, è stata la cartuccia ? :o :D


Queste pubblicità d'epoca sono eccezionali, mi sembra di tornare indietro nel tempo.

Grazie per la condivisione.
:clap:

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: sabato 2 novembre 2019, 22:46
da ooti
Grande rientro. ciao Giorgio

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 1:12
da Gargaros
I batteri dell'inchiostro che provocano la morte! Immagine

Pazzesco come anche allora vendessero bolle di sapone...

Gran bel post.

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 2:03
da Mrfortytwo
Complimenti, bellissimo articolo, e validissimo lavoro investigativo!

Spettacolare anche la copertina della rivista (adoro l'Art Nouveau... fai conto che ho fatto la tesina di maturità su Mucha) e semplicemente deliziose le pubblicità che fan da corollario.
Quella del CRIC poi è mitica...

Però...premesso che è acclarato che l'inchiostro porti con sè il virus vettore della stilografite :mrgreen: e postulato che l'esperimento del Dr.Marpmann abbia un facsimile di realtà storica :think: , mi chiedo che razza di bacteri potesse sopravvivere negli inchiostri dell'epoca, con tutto il fenolo che ci mettevano per evitare muffe e dintorni...

Un sentito grazie per questa chicca!

Ave atque vale!
--F.

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 2:42
da piccardi
Complimenti Giorgio,

sia per il bellissimo ritrovamento, che per l'attenta ricostruzione storica. Ho appena finito di aggiungere gli altri tuoi ritrovamenti al wiki, mi sa che per questo occorre aspettare domani...

Simone

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 10:03
da Silemar
Fantastico! :) Adoro questi tuffi nel passato! Grazie. :wave:

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 10:11
da Mightyspank
Grazie!
Da amante della storia e delle pubblicità d'epoca ti sono grato per l'interessantissima ricerca.

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 11:36
da maicol69
Bellissimo e interessantissimo intervento !
Grazie per aver condiviso
:wave:

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 15:48
da sanpei
Something like this? ;)

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Inviato: domenica 3 novembre 2019, 15:56
da fab66
Giorgio non ti curar di tu sai chi..... non è che sia cambiato col tempo :mrgreen: :mrgreen:
Ben ritrovato ma non pubblicare niente delle 70 cosette che hai raccolto, sono quasi riuscito a smettere ed eviterei volentieri ricadute deleterie :D

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 16:38
da nacanco
Un bellissimo tuffo nel passato, agli albori proprio.
Letto tutto gustando il testo e le illustrazioni.
Grazie infinite e complimenti per l'articolo, Giorgio: un altro pezzo unico della tua collezione.
Buona serata.
Michele

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 17:19
da MiraB
sanpei ha scritto: domenica 3 novembre 2019, 15:48 Something like this? ;)

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Accipicchia!!! :o :clap:

Italia, 1898: la prima “stilografica” proposta in vendita?

Inviato: domenica 3 novembre 2019, 22:02
da musicamusica
Ciao Giorgio, complimenti come sempre. Che tuffo nel marketing di una volta ! aspetto le prossime recensioni, un caro saluto
stefano