Recensione Parker Duofold Vacumatic
Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 17:55
Cari appassionati di stilografiche,
ecco la mia prima recensione per la mia prima penna veramente vintage.
Vi presento questa elegante, classica
Parker Duofold Vacumatic altrimenti nota come "Duovac" o "striped Duofold" del 1943. Il mio modello, acquistato tramite Internet dal Regno Unito, è databile 1943 poiché è dotata del caricamento vacumatic di ultima generazione con il pulsantino in plastica ( prima della seconda guerra mondiale era realizzato in alluminio) denominato "speedline" che permette di ricaricare la penna con una sola mano dopo aver svitato il fondello. La penna è in celluloide striata verticalmente con striature dal colore colore blu, nero, grigio madreperla semitrasparenti alternate.
Le altre colorazioni disponibili erano: verde e rosso come si vede nella seguente immagine tratta da Vacumania.com
I seguenti sono modelli precedenti alla mia che si differenziano per la presenza di un anellino sulla parte terminale del fondello e per aver tre verette sul cappuccio. Il cappuccio, con innesto a vite (ci vuole un giro e mezzo per avvitarlo) ha due fori d'areazione e presenta nella parte inferiore un'anello dorato inciso con un motivo geometrico simile al seguente \\\\////\\\\////
Il fermaglio da taschino ha una linea slanciata e sottile a V allungata ma non è a forma di freccia come invece accade in moltre altre penne della Parker, nell'estremità superiore di esso si trova inciso il "Diamante blu" ovvero un rombo colorato di blu che caratterizzava le penne più prestigiose e le garantiva a vita. Sul fusto della penna vi è inciso "Parker Duofold Made in U.S.A.", all'origine la scrtitta era colorata di bianco, nella mia penna adesso resta solo il solco della scrittura.
Esteticamente questa stilografica è davvero bella, mi piacciono le penne dalle linee classiche e sobrie come questa, poi le striature verticali cambiano colore con la luce, sono brillanti dalla lucentezza vitrea e riflettono il colore come madreperla: stupende.
Attraverso le striature trasparenti ( a dire il vero sono color giallino fumè) posso anche, in controluce, scrutare l'inchiostro in essa contenuto.
Per quanto riguarda l'ergonomia questa penna nelle mie mani dalle dimensioni non enormi è davvero comoda; appena afferrata si può rimanere anche sorpresi dalla leggerezza.
La mia è una Senior, la più grande, lunga 13,3 cm che anche con il cappuccio calzato si impugna benissimo e comodamente, devo dire che è una delle poche penne che uso spesso così.
Ecco il pennino, in oro massiccio 14K con incisa la scritta "Parker Pen made in U.S.A."
L'alimentatore, considerata l'età della penna, è in ebanite e garantisce un flusso molto abbondante, la scrittura risulta quindi molto bagnata e la penna scrive anche con una leggerissima pressione, è come se scivolasse dolcemente sulla carta nonostante i rebbi siano leggermente disallineati, ciò comporta un leggero rumore quando scrivo velocemente ma ci guadagno in sottigliezza del tratto che è di spessore medio ed è davvero molto netto e ben definito.
Il pennino però non è molto flessibile, neanche molleggiato, per me non è un difetto poiché scrivendo con mano leggera non potrei apprezzare una variazione del tratto, preferisco che sia uniforme e continuo sempre.
A breve vi mostrerò un test di scrittura con l'inchiostro Private Reserve Midnight Blues Fast dry che è davvero un bel blu scuro intonato con la penna.
Purtroppo mi capita che dopo aver lasciato la penna sulla scrivania in posizione orizzontale, riprendo a scrivere e il flusso all'inizio è molto ridotto (rispetto al consueto) e poi si ferma dopo poche lettere; la soluzione, molto scomoda, è agitare la penna per alcuni secondi, perciò chiedo aiuto a voi: come posso fare per ovviare (magari definitivamente) a questo fastidioso inconveniente?
Un secondo problema che non ho ancora risolto è che impugnando la penna nel punto di giunzione tra il fusto della penna e la sezione (subito al di sotto della filettatura) mi capita di sporcarmi le mani di inchiostro: evidentemente la giuntura non è a tenuta stagna e perde quel poco di inchiostro che basta per ritrovarsi pollice e medio sporchi. Anche in questo caso non posso far altro che far risuonare le mie grida di aiuto per tutto il forum!
Nel concludere questa recensione devo dire che questa Duofold vale davvero, basti pensare che ha quasi 70 anni e ancora oggi pare nuova e continua a scrivere, certamente non è perfetta ed i difetti che ho elencato ne sono la prova ma spero di poterla riparare e portarla ad un nuovo splendore. Purtroppo sono un perfezionista e riesco a trovare sempre il più minimo malfunzionamento o difetto, non mi accontento mai nonostante abbia tra le mani uno strumento di scrittura di tale bellezza e pregio. Devo dire che la sensazione che dà una penna in celluloide quando la si tocca è impareggiabile, svitando il fondello emana ancora quel tipico odore (profumo) di nitrato di cellulosa... e poi quanto è bello girare e rigirare la penna tra le mani per vedere che con il variare della luce il colore delle striature cambia e sono lucenti come madreperla.
Con questa visione lucente e risplendente mando un saluto a tutti voi, grazie per avermi ascoltato.
ecco la mia prima recensione per la mia prima penna veramente vintage.
Vi presento questa elegante, classica
Parker Duofold Vacumatic altrimenti nota come "Duovac" o "striped Duofold" del 1943. Il mio modello, acquistato tramite Internet dal Regno Unito, è databile 1943 poiché è dotata del caricamento vacumatic di ultima generazione con il pulsantino in plastica ( prima della seconda guerra mondiale era realizzato in alluminio) denominato "speedline" che permette di ricaricare la penna con una sola mano dopo aver svitato il fondello. La penna è in celluloide striata verticalmente con striature dal colore colore blu, nero, grigio madreperla semitrasparenti alternate.
Le altre colorazioni disponibili erano: verde e rosso come si vede nella seguente immagine tratta da Vacumania.com
I seguenti sono modelli precedenti alla mia che si differenziano per la presenza di un anellino sulla parte terminale del fondello e per aver tre verette sul cappuccio. Il cappuccio, con innesto a vite (ci vuole un giro e mezzo per avvitarlo) ha due fori d'areazione e presenta nella parte inferiore un'anello dorato inciso con un motivo geometrico simile al seguente \\\\////\\\\////
Il fermaglio da taschino ha una linea slanciata e sottile a V allungata ma non è a forma di freccia come invece accade in moltre altre penne della Parker, nell'estremità superiore di esso si trova inciso il "Diamante blu" ovvero un rombo colorato di blu che caratterizzava le penne più prestigiose e le garantiva a vita. Sul fusto della penna vi è inciso "Parker Duofold Made in U.S.A.", all'origine la scrtitta era colorata di bianco, nella mia penna adesso resta solo il solco della scrittura.
Esteticamente questa stilografica è davvero bella, mi piacciono le penne dalle linee classiche e sobrie come questa, poi le striature verticali cambiano colore con la luce, sono brillanti dalla lucentezza vitrea e riflettono il colore come madreperla: stupende.
Attraverso le striature trasparenti ( a dire il vero sono color giallino fumè) posso anche, in controluce, scrutare l'inchiostro in essa contenuto.
Per quanto riguarda l'ergonomia questa penna nelle mie mani dalle dimensioni non enormi è davvero comoda; appena afferrata si può rimanere anche sorpresi dalla leggerezza.
La mia è una Senior, la più grande, lunga 13,3 cm che anche con il cappuccio calzato si impugna benissimo e comodamente, devo dire che è una delle poche penne che uso spesso così.
Ecco il pennino, in oro massiccio 14K con incisa la scritta "Parker Pen made in U.S.A."
L'alimentatore, considerata l'età della penna, è in ebanite e garantisce un flusso molto abbondante, la scrittura risulta quindi molto bagnata e la penna scrive anche con una leggerissima pressione, è come se scivolasse dolcemente sulla carta nonostante i rebbi siano leggermente disallineati, ciò comporta un leggero rumore quando scrivo velocemente ma ci guadagno in sottigliezza del tratto che è di spessore medio ed è davvero molto netto e ben definito.
Il pennino però non è molto flessibile, neanche molleggiato, per me non è un difetto poiché scrivendo con mano leggera non potrei apprezzare una variazione del tratto, preferisco che sia uniforme e continuo sempre.
A breve vi mostrerò un test di scrittura con l'inchiostro Private Reserve Midnight Blues Fast dry che è davvero un bel blu scuro intonato con la penna.
Purtroppo mi capita che dopo aver lasciato la penna sulla scrivania in posizione orizzontale, riprendo a scrivere e il flusso all'inizio è molto ridotto (rispetto al consueto) e poi si ferma dopo poche lettere; la soluzione, molto scomoda, è agitare la penna per alcuni secondi, perciò chiedo aiuto a voi: come posso fare per ovviare (magari definitivamente) a questo fastidioso inconveniente?
Un secondo problema che non ho ancora risolto è che impugnando la penna nel punto di giunzione tra il fusto della penna e la sezione (subito al di sotto della filettatura) mi capita di sporcarmi le mani di inchiostro: evidentemente la giuntura non è a tenuta stagna e perde quel poco di inchiostro che basta per ritrovarsi pollice e medio sporchi. Anche in questo caso non posso far altro che far risuonare le mie grida di aiuto per tutto il forum!
Nel concludere questa recensione devo dire che questa Duofold vale davvero, basti pensare che ha quasi 70 anni e ancora oggi pare nuova e continua a scrivere, certamente non è perfetta ed i difetti che ho elencato ne sono la prova ma spero di poterla riparare e portarla ad un nuovo splendore. Purtroppo sono un perfezionista e riesco a trovare sempre il più minimo malfunzionamento o difetto, non mi accontento mai nonostante abbia tra le mani uno strumento di scrittura di tale bellezza e pregio. Devo dire che la sensazione che dà una penna in celluloide quando la si tocca è impareggiabile, svitando il fondello emana ancora quel tipico odore (profumo) di nitrato di cellulosa... e poi quanto è bello girare e rigirare la penna tra le mani per vedere che con il variare della luce il colore delle striature cambia e sono lucenti come madreperla.
Con questa visione lucente e risplendente mando un saluto a tutti voi, grazie per avermi ascoltato.