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Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 17:55
da Tiberio G
Cari appassionati di stilografiche,
ecco la mia prima recensione per la mia prima penna veramente vintage.

Vi presento questa elegante, classica
Parker Duofold Vacumatic altrimenti nota come "Duovac" o "striped Duofold" del 1943.
Parker Duofold Vacumatic celluloide striata blu chiusa
Parker Duofold Vacumatic celluloide striata blu chiusa
IMG_0384.JPG (12.37 KiB) Visto 5549 volte
Il mio modello, acquistato tramite Internet dal Regno Unito, è databile 1943 poiché è dotata del caricamento vacumatic di ultima generazione con il pulsantino in plastica ( prima della seconda guerra mondiale era realizzato in alluminio) denominato "speedline" che permette di ricaricare la penna con una sola mano dopo aver svitato il fondello.
fondello svitato
fondello svitato
foto 1.JPG (271.89 KiB) Visto 5549 volte
La penna è in celluloide striata verticalmente con striature dal colore colore blu, nero, grigio madreperla semitrasparenti alternate.

Le altre colorazioni disponibili erano: verde e rosso come si vede nella seguente immagine tratta da Vacumania.com
I seguenti sono modelli precedenti alla mia che si differenziano per la presenza di un anellino sulla parte terminale del fondello e per aver tre verette sul cappuccio.
altre colorazioni
altre colorazioni
duovac_senior_ingenue.jpg (54.27 KiB) Visto 5549 volte
Il cappuccio, con innesto a vite (ci vuole un giro e mezzo per avvitarlo) ha due fori d'areazione e presenta nella parte inferiore un'anello dorato inciso con un motivo geometrico simile al seguente \\\\////\\\\////
Il fermaglio da taschino ha una linea slanciata e sottile a V allungata ma non è a forma di freccia come invece accade in moltre altre penne della Parker, nell'estremità superiore di esso si trova inciso il "Diamante blu" ovvero un rombo colorato di blu che caratterizzava le penne più prestigiose e le garantiva a vita.
cappuccio
cappuccio
IMG_0387.JPG (31.21 KiB) Visto 5549 volte
Sul fusto della penna vi è inciso "Parker Duofold Made in U.S.A.", all'origine la scrtitta era colorata di bianco, nella mia penna adesso resta solo il solco della scrittura.
immagine tratta da FPN
immagine tratta da FPN
Blue-DF-Vac_05.jpg (84.5 KiB) Visto 5549 volte
Esteticamente questa stilografica è davvero bella, mi piacciono le penne dalle linee classiche e sobrie come questa, poi le striature verticali cambiano colore con la luce, sono brillanti dalla lucentezza vitrea e riflettono il colore come madreperla: stupende.
Attraverso le striature trasparenti ( a dire il vero sono color giallino fumè) posso anche, in controluce, scrutare l'inchiostro in essa contenuto.

Per quanto riguarda l'ergonomia questa penna nelle mie mani dalle dimensioni non enormi è davvero comoda; appena afferrata si può rimanere anche sorpresi dalla leggerezza.
La mia è una Senior, la più grande, lunga 13,3 cm che anche con il cappuccio calzato si impugna benissimo e comodamente, devo dire che è una delle poche penne che uso spesso così.

Ecco il pennino, in oro massiccio 14K con incisa la scritta "Parker Pen made in U.S.A."
pennino
pennino
_NIK6180.jpg (146.16 KiB) Visto 5549 volte
L'alimentatore, considerata l'età della penna, è in ebanite e garantisce un flusso molto abbondante, la scrittura risulta quindi molto bagnata e la penna scrive anche con una leggerissima pressione, è come se scivolasse dolcemente sulla carta nonostante i rebbi siano leggermente disallineati, ciò comporta un leggero rumore quando scrivo velocemente ma ci guadagno in sottigliezza del tratto che è di spessore medio ed è davvero molto netto e ben definito.
Il pennino però non è molto flessibile, neanche molleggiato, per me non è un difetto poiché scrivendo con mano leggera non potrei apprezzare una variazione del tratto, preferisco che sia uniforme e continuo sempre.
A breve vi mostrerò un test di scrittura con l'inchiostro Private Reserve Midnight Blues Fast dry che è davvero un bel blu scuro intonato con la penna.

Purtroppo mi capita che dopo aver lasciato la penna sulla scrivania in posizione orizzontale, riprendo a scrivere e il flusso all'inizio è molto ridotto (rispetto al consueto) e poi si ferma dopo poche lettere; la soluzione, molto scomoda, è agitare la penna per alcuni secondi, perciò chiedo aiuto a voi: come posso fare per ovviare (magari definitivamente) a questo fastidioso inconveniente?

Un secondo problema che non ho ancora risolto è che impugnando la penna nel punto di giunzione tra il fusto della penna e la sezione (subito al di sotto della filettatura) mi capita di sporcarmi le mani di inchiostro: evidentemente la giuntura non è a tenuta stagna e perde quel poco di inchiostro che basta per ritrovarsi pollice e medio sporchi. Anche in questo caso non posso far altro che far risuonare le mie grida di aiuto per tutto il forum!

Nel concludere questa recensione devo dire che questa Duofold vale davvero, basti pensare che ha quasi 70 anni e ancora oggi pare nuova e continua a scrivere, certamente non è perfetta ed i difetti che ho elencato ne sono la prova ma spero di poterla riparare e portarla ad un nuovo splendore. Purtroppo sono un perfezionista e riesco a trovare sempre il più minimo malfunzionamento o difetto, non mi accontento mai nonostante abbia tra le mani uno strumento di scrittura di tale bellezza e pregio. Devo dire che la sensazione che dà una penna in celluloide quando la si tocca è impareggiabile, svitando il fondello emana ancora quel tipico odore (profumo) di nitrato di cellulosa... e poi quanto è bello girare e rigirare la penna tra le mani per vedere che con il variare della luce il colore delle striature cambia e sono lucenti come madreperla.

Con questa visione lucente e risplendente mando un saluto a tutti voi, grazie per avermi ascoltato.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 18:06
da maxpop 55
Tiberio, complimenti gran bella penna, dopo questa appassionante recensione mi hai colpito ed affondato,se la trovo la prendo anch'io.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 18:37
da RaffaeleD
Complimenti anche da parte mia.
Io non ho ancora una stilografica decente e già mi vien voglia di vintage :shock:

Grazie della condivisione e spero che con l'aiuto di qualche esperto tu riesca a risolvere i problemi che riscontri sulla tua bella penna.

Saluti

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 18:47
da cassullo
Bellissima penna , complimentoni ! :)

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 18:48
da Tiberio G
RaffaeleD ha scritto:Complimenti anche da parte mia.
Io non ho ancora una stilografica decente e già mi vien voglia di vintage :shock:

Grazie della condivisione e spero che con l'aiuto di qualche esperto tu riesca a risolvere i problemi che riscontri sulla tua bella penna.

Saluti
Grazie a voi, credo proprio che la voglia di vintage sia del tutto giustificata, ci sono pezzi davvero straordinari per bellezza e storia.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 18:50
da maxpop 55
Ciao Tiberio, non sono un esperto ma un semplice amante del vintage.
Prova delicatamente a muovere il lato più basso dei rebbi con un unghia fino ad allineare i Rebbi, la scrittura risulterà molto più scorrevole, se il difetto della mancanza di inchiostro dovesse perseverare prova ad allargare i rebbi delicatamente se non ottieni risultati vuol dire che già erano troppo aperti allora devi stringerli per permettere il flusso continuo dell'inchiostro.
Ma già se guardi il pennino contro luce ti puoi rendere conto se è troppo aperto o troppo chiuso.
Un altra soluzione se è tutto ok sarebbe pulire bene l'alimentatore che potrebbe essere intasato da parti di inchiostro secco.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 22:54
da vikingo60
Complimenti per la splendida penna!Le Parker di oggi non sono neanche il fantasma di queste.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: mercoledì 19 settembre 2012, 23:04
da maxpop 55
vikingo60 ha scritto:Complimenti per la splendida penna!Le Parker di oggi non sono neanche il fantasma di queste.
Questo non vale solo per la Parker, Prima ci mettevano amore, dalla progettazione alla scelta dei materiali ed ogni pezzo era assembato a mano con cura.
Difatti quello che prima era la normalità anche per penne economiche, oggi è la serie che si fregia dell'appellativo di penna da collezione numerata e fatta a mano." e........dei prezzi ........."e che ne parliamo a fare"
Comunque prezzi purtroppo giustificati dal lavoro umano e non di una macchina.
Oggi sappiamo bene in un paese civile che non sfrutta la manodopera infantile quanto costa il lavoro di un artigiano.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: giovedì 20 settembre 2012, 0:03
da rembrandt54
Complimenti per la penna e per la recensione ;)

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: giovedì 20 settembre 2012, 0:20
da piccardi
Bellissima penna e bellissima recensione.

Quella celluloide secondo me è una delle più belle fra quelle usate dalla Parker. Se guardi la stampigliatura sul corpo della penna si dovrebbe poter
determinare l'anno di produzione con una discreta precisione, ci dovrebbe essere accanto alla scritta PARKER DUOFOLD una cifra fra uno o più puntino (sulla mia c'è .1.) il puntino può stare anche sopra il numero. Quello è un codice che permette di risalire all'anno (anzi al trimestre) di produzione.

Simone

PS il blu diamond (http://www.fountainpen.it/Blue_diamond) veniva usato sulle penne di maggiore qualità come indice di garanzia a vita, come il white dot della Sheaffer.

PPS la pagina del wiki (striminzitissima) su questo modello potrebbe essere rimpolpata dalle tue foto...

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: giovedì 20 settembre 2012, 0:27
da maxpop 55
Complimenti Simone, sei un enciclipedia vivente.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: giovedì 20 settembre 2012, 20:31
da Tiberio G
piccardi ha scritto:Bellissima penna e bellissima recensione.

Quella celluloide secondo me è una delle più belle fra quelle usate dalla Parker. Se guardi la stampigliatura sul corpo della penna si dovrebbe poter
determinare l'anno di produzione con una discreta precisione, ci dovrebbe essere accanto alla scritta PARKER DUOFOLD una cifra fra uno o più puntino (sulla mia c'è .1.) il puntino può stare anche sopra il numero. Quello è un codice che permette di risalire all'anno (anzi al trimestre) di produzione.

Simone

PS il blu diamond (http://www.fountainpen.it/Blue_diamond) veniva usato sulle penne di maggiore qualità come indice di garanzia a vita, come il white dot della Sheaffer.

PPS la pagina del wiki (striminzitissima) su questo modello potrebbe essere rimpolpata dalle tue foto...
Grazie mille a tutti e in particolare a Simone, ho controllato con la lente 12X il numero accanto alla stampigliatura PARKER DUOFOLD: è un 7.
Pensate che il venditore la indicava erroneamente come penna del 1941 ma sicuramente deve risalire almeno al 1943 quando è stato introdotto il pulsantino di plastica.
Sulla bellezza della celluloide non ci sono dubbi, pensate che potrebbe cristallizzarsi o perdere con il tempo la sua lucentezza?
Infine ho corretto le indicazioni sul "blu diamond" e segnalo a tutti questa pagina dove è spiegata l'evoluzione della Parker Duofold Vacumatic.
Cordiali saluti.

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: giovedì 20 settembre 2012, 21:14
da AeRoberto
Il 7 dovrebbe indicare che è del 1947, in base a quanti puntini si vedono intorno al 7 puoi capire anche il trimestre (3 per il primo, 2 per il secondo, 1 per il terzo, 0 per il quarto).

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: venerdì 21 settembre 2012, 12:39
da Rogozin
Grazie per la bella recensione di una vera e propria Penna Miliare, che a pieno titolo e trionfalmente fa il suo ingresso nell'indice! :D

Re: Recensione Parker Duofold Vacumatic

Inviato: sabato 22 settembre 2012, 8:51
da dante
Complimenti Tiberio.
La tua Parker era costruita in celluloide arrotolata come ho descritto in un altro post tempo fa.
Ti sei chiesto come sia possibile vedere delle righe in madreperla /colorate che ruotano attorno alla penna e sono parte del materiale ?
La celluloide Vacuumatic simile alla ns Wall Street , è fatta sovrapponendo i fogli freschi uno madreperlato uno trasparente o scuro fino a 50 cm di altezza poi il materiale veniva tagliato per creare il disegno nel senso delle linee.
I fogli ottenuti, con linee parallele avevano uno spessore di 2/ 3 mm e venivano essiccati in forno per 4 mesi.
Dopo questo periodo ,l'alcool era quasi del tutto evaporato e i fogli in origine gelatinosi,tipo chewingam ciucciata, diventavano consistenti.
A questo punto bisognava fare i tubi , del diametro del cappuccio e del fusto.
Fare penne da un tubo consente un enorme risparmio di materiale fino all80%
Diametro x 3,14 e si otteneva lo sviluppo piano + un 10 % per il rifilo di tornitura.
aquesto punto si tagliavano le strisce di mm50 x mm1400 ( la lunghezza di un foglio). con un foro in cima
Il taglio non era perpendicolare ma inclinato di 45 * per avere + superficie di incollaggio.
Le strisce venivano immerse in una vasca con acqua ad 80*
Appena la celluloide rammolliva si tiravano con un gancio dal foro attraverso un imbuto e si formava il tubo.
Appena raffreddati andavano incollati.
La colla era celluloide anche vecchia sciolta in acetone, non troppo liquida, un odore forte ma al sapore di canfora!
Con una lama di coltello si riapriva la congiunzione e si faceva entrare la colla, abbondante.
I tubi erano appesi verticalmente per 20 giorni per l'asciugatura.
C'era chi li metteva in canali a V per farli rimanere diritti.
Una volta asciugati non erano rotondi quindi venivano passati un una trafila per dargli un'aspetto decente e un minimo di rotondità.
Infine il taglio a misura cappuccio/fusto e tornitura, prima interna poi esterna.
Notate che i fondelli o le testine venivano riempite con altro materiale, spesso tinta unita,....se no rianeva il buco !!
Oggi fare cose del genere sarebbe impossibile, pensate che l'antincendio, era un secchio pieno di acqua accanto al tornio.
In Visconti abbiamo ancora i tubi in celluloide del colore Ragtime e circa 300 fogli stesi, ma abbiamo buttato la macchina per fare i tubi nel 1994.
Infine se controlli la tua Parker troverai una linea di congiunzione longitudinale che tradisce l'incollatura.
Vi era un altro sistema per fare i tubi spiralandoli,
Ma questo ve lo racconto un'altra volta!