Faber-Castell School+
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Faber-Castell School+
Con mia immensa soddisfazione, un mio cuginetto mi ha chiesto di aiutarlo nella scelta di una stilografica. Gli avevo regalato per la promozione in prima media una Schneider Ceod Shiny, di cui è rimasto molto soddisfatto, quindi ha voluto che lo accompagnassi in cartoleria per trovare una degna “compagna d’astuccio” che gli permettesse un’ulteriore scelta di colore. Voleva qualcosa di economico, che fosse simile nel tratto e nella scorrevolezza alla penna che già possedeva, quindi alla fine ha optato per una Faber-Castell School+. Il negoziante è stato molto gentile e, nonostante la penna venisse venduta chiusa in un blister con un pacchetto di cartucce blu in omaggio, gli ha permesso di aprirla e provarla prima dell’acquisto. Già sulla Ceod usa il Pelikan Royal Blue, quindi era alla ricerca di un buon nero. Gli ho suggerito l’Herbin Perle Noire e, a dimostrazione della sua squisita cortesia, il cartolaio gli ha montato una cartuccia sulla penna permettendogli di provarlo. Ne è rimasto entusiasta, perciò gli ho regalato sia la penna che un barattolino di Perle Noire.
Inutile dirvi che, una volta a casa, ci ho voluto smanettare un po’ anche io.
La penna è bella alla vista e decisamente di buona fattura, considerato il costo esiguo. Il pennino è in acciaio, con punta in iridio, e il tratto è medio. Su di esso sono incisi lo stemma della casa produttrice, la M che indica la misura del pennino e una puntinatura. L’impugnatura è decisamente comoda, perché caratterizzata da una parte in gomma con due scanalature che permettono una buona presa e una discreta stabilità sia per destrorsi che per mancini. Il fusto è in plastica, nero con una fantasia a rombi grigi che le dà una certa eleganza. La clip è in metallo con lo stemma e la marca della casa produttrice. Chiusa è lunga poco più di 13 cm, aperta e senza il cappuccio 12 cm, con il cappuccio calzato 15 cm. È leggera e maneggevole, ma non ho avuto modo di pesarla per poter essere più preciso.
Monta le normali cartucce “modello Pelikan” o, in alternativa, il converter. Io l’ho provata, come già detto, con una cartuccia Herbin Perle Noire. Il tratto è scorrevole e corrisponde alla normale misura M. È partita all'istante, appena montata la cartuccia e riavvitata la sezione sul corpo, senza che sia stato necessario attendere o porla “a testa in giù” prima.
Insomma, la consiglio vivamente sia per l’estetica che per il funzionamento a chi non abbia grosse pretese sui materiali o sulla griffe, ma sia semplicemente alla ricerca di una buona penna con cui scrivere ogni giorno.
Inutile dirvi che, una volta a casa, ci ho voluto smanettare un po’ anche io.
La penna è bella alla vista e decisamente di buona fattura, considerato il costo esiguo. Il pennino è in acciaio, con punta in iridio, e il tratto è medio. Su di esso sono incisi lo stemma della casa produttrice, la M che indica la misura del pennino e una puntinatura. L’impugnatura è decisamente comoda, perché caratterizzata da una parte in gomma con due scanalature che permettono una buona presa e una discreta stabilità sia per destrorsi che per mancini. Il fusto è in plastica, nero con una fantasia a rombi grigi che le dà una certa eleganza. La clip è in metallo con lo stemma e la marca della casa produttrice. Chiusa è lunga poco più di 13 cm, aperta e senza il cappuccio 12 cm, con il cappuccio calzato 15 cm. È leggera e maneggevole, ma non ho avuto modo di pesarla per poter essere più preciso.
Monta le normali cartucce “modello Pelikan” o, in alternativa, il converter. Io l’ho provata, come già detto, con una cartuccia Herbin Perle Noire. Il tratto è scorrevole e corrisponde alla normale misura M. È partita all'istante, appena montata la cartuccia e riavvitata la sezione sul corpo, senza che sia stato necessario attendere o porla “a testa in giù” prima.
Insomma, la consiglio vivamente sia per l’estetica che per il funzionamento a chi non abbia grosse pretese sui materiali o sulla griffe, ma sia semplicemente alla ricerca di una buona penna con cui scrivere ogni giorno.
- Gargaros
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Questa non la sapevo. Sapevo della Scribolino, che però è urenda...
Ma solo M, il tratto?
Comunque, sul sito della FC come negozi specializzati me ne dà due a Foggia. Il mese prossimo dovrei andare appunto in città è ho una mezza idea di visitarli... Spero in qualche sorpresa, perché nel buco in cui abito ho trovato poco o nulla...
Ma solo M, il tratto?
Comunque, sul sito della FC come negozi specializzati me ne dà due a Foggia. Il mese prossimo dovrei andare appunto in città è ho una mezza idea di visitarli... Spero in qualche sorpresa, perché nel buco in cui abito ho trovato poco o nulla...
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Cosa intendi?
Vuoi sapere se c'è la possibilità di scegliere un pennino di misura diversa o vuoi dire che, vedendo l'ultima immagine, ti sembra scriva più grosso di un normale pennino M?
Nel primo caso, non so dirti se esistano altre misure. Io l'ho acquistata in una cartoleria abbastanza fornita e c'erano solo M, ma probabilmente su internet si trovano. Posso dirti per certo che la stessa penna esiste anche blu o rossa, ma a tinta unita, senza alcuna fantasia.
Se la tua era, invece, un'osservazione sul tratto di scrittura che ti sembra più un broad che un medium, mi permetto di dissentire. Forse la foto non rende bene l'idea, ma è a tutti gli effetti un M.
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Non so quali siano i due negozi indicati sul sito della F.C. ma sicuramente uno dei due è sulla strada che percorro due volte al giorno, se vuoi chiedo se è disponibile la penna.Gargaros ha scritto: ↑lunedì 22 luglio 2019, 18:15 Questa non la sapevo. Sapevo della Scribolino, che però è urenda...
Ma solo M, il tratto?
Comunque, sul sito della FC come negozi specializzati me ne dà due a Foggia. Il mese prossimo dovrei andare appunto in città è ho una mezza idea di visitarli... Spero in qualche sorpresa, perché nel buco in cui abito ho trovato poco o nulla...
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Sì, intendevo nel primo caso, se fa solo M o anche pennini F o EF. Io coi M non vado molto d'accordo...Enrillo ha scritto: ↑lunedì 22 luglio 2019, 18:40Cosa intendi?
Vuoi sapere se c'è la possibilità di scegliere un pennino di misura diversa o vuoi dire che, vedendo l'ultima immagine, ti sembra scriva più grosso di un normale pennino M?
Nel primo caso, non so dirti se esistano altre misure. Io l'ho acquistata in una cartoleria abbastanza fornita e c'erano solo M, ma probabilmente su internet si trovano. Posso dirti per certo che la stessa penna esiste anche blu o rossa, ma a tinta unita, senza alcuna fantasia.
Se la tua era, invece, un'osservazione sul tratto di scrittura che ti sembra più un broad che un medium, mi permetto di dissentire. Forse la foto non rende bene l'idea, ma è a tutti gli effetti un M.
Sono questi:
R. & D. (Via Isonzo 39)
libreria C'Art (Via IV Novembre 6)
Se ti capita, chiedi e fammi sapere (così mi eviti di telefonare)

PS
Comunque, a parte la penna del topic, della FC a me interessano anche modelli più "alti".
Ultima modifica di Gargaros il lunedì 22 luglio 2019, 20:11, modificato 2 volte in totale.
Faber-Castell School+
La Faber Castell School+ viene prodotta solo con il pennino M e viene circa 6/7€. È stata la mia primissima penna stilografica in assoluto.
- balthazar
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..
R. & D. (Via Isonzo 39)
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Se ti capita, chiedi e fammi sapere (così mi eviti di telefonare)
PS
Comunque, a parte la penna del topic, della FC a me interessano anche modelli più "alti".
[/quote]
Il negozio di Via Isonzo è proprio quello che conosco bene. Ha sicuramente modelli più "alti" di Faber Castell. Mi faccio elencare prezzi e modelli e ti aggiorno (in privato per non continuare l'o.t.
)
Sono questi:
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Se ti capita, chiedi e fammi sapere (così mi eviti di telefonare)
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PS
Comunque, a parte la penna del topic, della FC a me interessano anche modelli più "alti".
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Il negozio di Via Isonzo è proprio quello che conosco bene. Ha sicuramente modelli più "alti" di Faber Castell. Mi faccio elencare prezzi e modelli e ti aggiorno (in privato per non continuare l'o.t.
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Carina. Molto carina!
Sul sito ufficiale non la vedo. Forse è un modello recente?
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Ne ho avute tre. Scrivono benissimo. Credo che la penna si chiami esattamente: Faber Castell Carbon Look".
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Il caro cugino (ormai non più tanto -etto) si è rivolto a me in quanto, a suo dire, la scrittura con la School+ da un po' non era più scorrevole come in origine.
C'è da premettere che, dopo un breve periodo in cui ha utilizzato sulla penna esclusivamente cartucce Herbin Perle Noire, ha sentito l'esigenza di un'autonomia di scrittura maggiore. Gli ho quindi suggerito di montare un converter con attacco standard da ricaricare tramite boccetta. A casa avevo uno Schmidt K5 inutilizzato, quindi l'ho invitato con l'intenzione di mostrargli come funzionasse e regalarglielo. Tuttavia, alla fine della dimostrazione, è rimasto deluso dalla scarsa capacità di caricamento e ha optato per una soluzione che lo soddisfacesse di più: si è portato via qualche cartuccia vuota Waterman (di quelle lunghe), una siringa con ago tronco e due "campioncini" di inchiostro (Aurora Nero e Pelikan 4001 Brillian Black). Da allora, ogni volta che se n'è parlato, ha detto di trovarsi benissimo con questa soluzione e di aver acquistato, una volta finiti gli inchiostri regalatigli da me, una boccetta di nero Pelikan.
Tornando a tempi più recenti, come dicevo, mio cugino ha ultimamente lamentato salti nella scrittura e false partenze. Quando ci siamo visti, ho proposto di lavare la penna con la promessa che sarebbe tornata come nuova. Sapevo che il Brillian Black, a lungo andare, può risultare un po' ostico ma, già smontando il gruppo scritture e immergendolo in acqua tiepida e sapone, mi sono reso conto che qualcosa non andava: l'inchiostro sembrava essersi solidificato in grumi intasando l'alimentatore in alcuni punti e, soprattutto, non si scioglieva nell'acqua. Anche la cartuccia e la siringa erano insolitamente sporche, tanto da suggerirgli di buttarle via. Ho pensato che gli avessero venduto una boccetta troppo datata, quindi ho chiesto di vederla e ho fatto un'amara scoperta: aveva acquistato e caricato sulla penna non inchiostro stilografico, ma inchiostro di china.
Il lavaggio si è rivelato più impegnativo del previsto, tanto da richiedere l'utilizzo di uno spazzolino a setole morbide per eliminare ogni residuo. Tutto sembrava, comunque, procedere bene fino a quando, nello sfregare troppo energicamente il pennino, questo mi è scivolato di mano finendo per sempre nello scarico. Un errore da principiante, che rischiava di vanificare tutto il lavoro di pulizia fatto fino a quel momento.
Qualche giorno dopo ho rimediato al danno regalandogli una nuova penna identica, una nuova siringa e una boccetta di Pelikan 4001 Brilliant Black. Ho tenuto per me la vecchia School+ sprovvista di pennino e ho pensato di personalizzarla acquistando, per il doppio del valore della penna stessa
, un converter Faber-Castell e un gruppo scrittura per la Faber-Castell Grip caratterizzato un pennino F brunito. Il risultato è questo:
Se già mi piaceva parecchio la versione originaria, questa nuova versione "total black" (o quasi... peccato per la clip) mi piace ancora di più. Il gruppo scrittura è perfettamente compatibile con la penna e il tratto fine risulta scorrevole al pari di quello medio sebbene, appunto, più sottile. Per mantenermi fedele alle origini, ho caricato la penna con Herbin Perle Noire e l'ho provata su carta Fabriano Traccia.
C'è da premettere che, dopo un breve periodo in cui ha utilizzato sulla penna esclusivamente cartucce Herbin Perle Noire, ha sentito l'esigenza di un'autonomia di scrittura maggiore. Gli ho quindi suggerito di montare un converter con attacco standard da ricaricare tramite boccetta. A casa avevo uno Schmidt K5 inutilizzato, quindi l'ho invitato con l'intenzione di mostrargli come funzionasse e regalarglielo. Tuttavia, alla fine della dimostrazione, è rimasto deluso dalla scarsa capacità di caricamento e ha optato per una soluzione che lo soddisfacesse di più: si è portato via qualche cartuccia vuota Waterman (di quelle lunghe), una siringa con ago tronco e due "campioncini" di inchiostro (Aurora Nero e Pelikan 4001 Brillian Black). Da allora, ogni volta che se n'è parlato, ha detto di trovarsi benissimo con questa soluzione e di aver acquistato, una volta finiti gli inchiostri regalatigli da me, una boccetta di nero Pelikan.
Tornando a tempi più recenti, come dicevo, mio cugino ha ultimamente lamentato salti nella scrittura e false partenze. Quando ci siamo visti, ho proposto di lavare la penna con la promessa che sarebbe tornata come nuova. Sapevo che il Brillian Black, a lungo andare, può risultare un po' ostico ma, già smontando il gruppo scritture e immergendolo in acqua tiepida e sapone, mi sono reso conto che qualcosa non andava: l'inchiostro sembrava essersi solidificato in grumi intasando l'alimentatore in alcuni punti e, soprattutto, non si scioglieva nell'acqua. Anche la cartuccia e la siringa erano insolitamente sporche, tanto da suggerirgli di buttarle via. Ho pensato che gli avessero venduto una boccetta troppo datata, quindi ho chiesto di vederla e ho fatto un'amara scoperta: aveva acquistato e caricato sulla penna non inchiostro stilografico, ma inchiostro di china.
Il lavaggio si è rivelato più impegnativo del previsto, tanto da richiedere l'utilizzo di uno spazzolino a setole morbide per eliminare ogni residuo. Tutto sembrava, comunque, procedere bene fino a quando, nello sfregare troppo energicamente il pennino, questo mi è scivolato di mano finendo per sempre nello scarico. Un errore da principiante, che rischiava di vanificare tutto il lavoro di pulizia fatto fino a quel momento.
Qualche giorno dopo ho rimediato al danno regalandogli una nuova penna identica, una nuova siringa e una boccetta di Pelikan 4001 Brilliant Black. Ho tenuto per me la vecchia School+ sprovvista di pennino e ho pensato di personalizzarla acquistando, per il doppio del valore della penna stessa
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Bel mix!
Ma, domanda: il pennino originario non è che stia tristemente aspettando nel sifone che qualcuno lo recuperi?
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E' successo da un po'. Probabilmente è rimasto in attesa fino alla successiva apertura dell'acqua, poi si è definitivamente congedato. Certamente non era visibile, nemmeno illuminando lo scarico con una torcia.
Considerata l'esiguità del valore della penna, non ce la siamo sentita di smontare i tubi e rischiare danni ben più seri.
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C'è poco da discutere: la Faber-Castell School è una delle mie scolastiche preferite, un vero panzer, inarrestabile, perfettamente in grado di gestire qualsiasi inchiostro stilografico.
Giusto la china poteva inchiodarla, e pure lì ci ha dovuto lavorare.
Col pennino brunito è bellissima, ben fatto!
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Giusto la china poteva inchiodarla, e pure lì ci ha dovuto lavorare.
Col pennino brunito è bellissima, ben fatto!
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
Umberto Saba
Faber-Castell School+
Ne ho una uguale identica che da tanto che la uso comincia a essere rovinata nella impugnatura gommata.
Tanto che probabilmente ne prenderò un'altra, a meno che non decida di virare sul modello grip.
Tra le molte scolastiche (anche cinesi) che ho provato... resta in assoluto quella con cui mi trovo meglio per l'utilizzo di tutti i giorni.
Tanto che probabilmente ne prenderò un'altra, a meno che non decida di virare sul modello grip.
Tra le molte scolastiche (anche cinesi) che ho provato... resta in assoluto quella con cui mi trovo meglio per l'utilizzo di tutti i giorni.