Il piccolo cigno: Swan 82
Inviato: lunedì 15 aprile 2019, 8:26
una di queste). Nel 1920 il marchio commercializzò le sue prime stilografiche con alimentazione a leva laterale.
Con tutta probabilità, dunque, la stilografica che vi presento oggi fu prodotta fra il 1911 ed il 1920; ancora più probabilmente prima del 1915, data la presenza del sovralimentatore d’oro. Anni nei quali George Mabie, già proprietario unico di Mabie Todd & co. N.Y., aveva ceduto la totalità del business ad Andrew Watts, già proprietario di Mabie Todd & Co. Ltd, inizialmente branca inglese della “parent company” americana. Le parti s’erano dunque invertite: la proprietà divenne inglese, ma gli stabilimenti statunitensi continuarono la loro attività. Già nel 1910, l’azienda poteva contare presenze anche a Basilea, Toronto, Sidney, Glasgow e Zurigo.
Ma ecco le caratteristiche principali della penna:
Materiale: ebanite
Pennino: oro 14 carati, con sovralimentatore
Lunghezza chiusa: 115 mm
Lunghezza aperta: 108 mm
Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 150 mm
Diametro del fusto: 9,5 mm
Diametro del cappuccio: 11,6 mm
Diametro medio della sezione: 7,4 mm
Lunghezza della sezione: 20 mm
Peso (carica): 10 gr
Peso del cappuccio: 4 gr. Dato il sistema di caricamento, l’architettura della penna è molto semplice: pennino, sovralimentatore d’oro ed alimentatore d’ebanite sono inseriti nella sezione, a sua volta avvitata nel corpo, che funge da serbatoio. Il cappuccio si avvita con un giro ed un quarto sul corpo e costituiva una novità per la produzione Swan, tanto da portare alla denominazione del modello. Il corpo menziona marca, modello e produttore, con una scritta su tre livelli: “Swan” pen – Safety Screw Cap - Mabie Todd & Co. N.Y.
Sul fondello è riportato il nome del modello: 82, seguito dalla sigla BRC (o più probabilmente BRD), della quale, per ora, non conosco il significato.
Il pennino è marcato Mabie Todd & Co N.Y.
Il nome del marchio è riportato anche sotto l’alimentatore, fra virgolette. Avevo molte perplessità sulla comodità dell’uso di questa stilografica, anche se le sue dimensioni ridotte suggerivano una notevole praticità. Devo dire d’essermi ricreduto: la sottigliezza della sezione e del corpo non tolgono nulla alla comodità di scrittura ed il molleggio del pennino aggiunge molto alla piacevolezza dell’uso. Il flusso è poderoso e la punta stub scarica sul foglio una quantità d’inchiostro notevole; è dunque consigliabile l’uso d’inchiostri molto poco tensioattivi: mi trovo benissimo con il Pelikan 4001 nero. Il collezionista inglese che mi ha venduto questa bella penna è stato così gentile da inviarmi gratuitamente una “Swan metal pocket”, astuccio in acciaio studiato per accogliere penne come quella che vedete, proteggerle e portarle nel taschino nonostante l’assenza di clip. L’astuccio fu introdotto nel 1906. In sintesi, si tratta d’una stilografica affascinante, ancora molto affidabile nonostante il suo secolo d’età. Una compagna ideale per tranquille serate di scrittura.
1911: Re Giorgio V e la Regina Maria vengono incoronati in Inghilterra. Nasce l’IBM (International Business Machines), per la produzione di orologi e macchinari industriali. Viene scoperto il sito archeologico di Machu Picchu. Vincenzo Perruggia ruba il dipinto della Gioconda dal museo del Louvre. Vengono inaugurati il Rally di Montecarlo ed il primo circuito aereo competitivo britannico, sponsorizzato dal Daily Mail. Muore Emilio Salgari, noto scrittore veronese.
Nel 1911, Swan introdusse il modello “Safety Screw Cap”, del quale verranno commercializzate diverse varianti (per Con tutta probabilità, dunque, la stilografica che vi presento oggi fu prodotta fra il 1911 ed il 1920; ancora più probabilmente prima del 1915, data la presenza del sovralimentatore d’oro. Anni nei quali George Mabie, già proprietario unico di Mabie Todd & co. N.Y., aveva ceduto la totalità del business ad Andrew Watts, già proprietario di Mabie Todd & Co. Ltd, inizialmente branca inglese della “parent company” americana. Le parti s’erano dunque invertite: la proprietà divenne inglese, ma gli stabilimenti statunitensi continuarono la loro attività. Già nel 1910, l’azienda poteva contare presenze anche a Basilea, Toronto, Sidney, Glasgow e Zurigo.
Ma ecco le caratteristiche principali della penna:
Materiale: ebanite
Pennino: oro 14 carati, con sovralimentatore
Lunghezza chiusa: 115 mm
Lunghezza aperta: 108 mm
Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 150 mm
Diametro del fusto: 9,5 mm
Diametro del cappuccio: 11,6 mm
Diametro medio della sezione: 7,4 mm
Lunghezza della sezione: 20 mm
Peso (carica): 10 gr
Peso del cappuccio: 4 gr. Dato il sistema di caricamento, l’architettura della penna è molto semplice: pennino, sovralimentatore d’oro ed alimentatore d’ebanite sono inseriti nella sezione, a sua volta avvitata nel corpo, che funge da serbatoio. Il cappuccio si avvita con un giro ed un quarto sul corpo e costituiva una novità per la produzione Swan, tanto da portare alla denominazione del modello. Il corpo menziona marca, modello e produttore, con una scritta su tre livelli: “Swan” pen – Safety Screw Cap - Mabie Todd & Co. N.Y.
Sul fondello è riportato il nome del modello: 82, seguito dalla sigla BRC (o più probabilmente BRD), della quale, per ora, non conosco il significato.
Il pennino è marcato Mabie Todd & Co N.Y.
Il nome del marchio è riportato anche sotto l’alimentatore, fra virgolette. Avevo molte perplessità sulla comodità dell’uso di questa stilografica, anche se le sue dimensioni ridotte suggerivano una notevole praticità. Devo dire d’essermi ricreduto: la sottigliezza della sezione e del corpo non tolgono nulla alla comodità di scrittura ed il molleggio del pennino aggiunge molto alla piacevolezza dell’uso. Il flusso è poderoso e la punta stub scarica sul foglio una quantità d’inchiostro notevole; è dunque consigliabile l’uso d’inchiostri molto poco tensioattivi: mi trovo benissimo con il Pelikan 4001 nero. Il collezionista inglese che mi ha venduto questa bella penna è stato così gentile da inviarmi gratuitamente una “Swan metal pocket”, astuccio in acciaio studiato per accogliere penne come quella che vedete, proteggerle e portarle nel taschino nonostante l’assenza di clip. L’astuccio fu introdotto nel 1906. In sintesi, si tratta d’una stilografica affascinante, ancora molto affidabile nonostante il suo secolo d’età. Una compagna ideale per tranquille serate di scrittura.