Speranze per il futuro: la Summit S. 125 mk 2
Inviato: domenica 17 marzo 2019, 18:14
Sono tre le caratteristiche che contraddistinguono la S. 125 mk 2 dalla mk 1: il fondello del corpo, di forma affusolata, la rigatura di corpo e cappuccio e la concavità della corona del cappuccio.
La penna veniva offerta nei classici colori Summit del periodo, aggiornati secondo il gusto dell’epoca: nero, verde scuro, borgogna, blu scuro e grigio, colore in gran voga in quegli anni, non solo per le penne.
Il cappuccio si chiude in quasi due giri ed è dotato di due fori d’aereazione. Offerta dalla nuova società “Summit Pens Ltd.”, che nel gruppo di Liverpool aveva preso il posto di Curzons Ltd, questa stilografica era garantita per un anno da ogni difetto di fabbricazione e manteneva l’architettura generale delle stilografiche degli anni Trenta, con il pratico, semplice e robusto sistema d’alimentazione a leva.
Anche i materiali rimanevano i medesimi: celluloide per il corpo ed il cappuccio, ebanite per la sezione, l’alimentatore e la corona del cappuccio. Il pennino, naturalmente, era d’oro a 14 carati e le finiture in metallo dorato. Ecco le caratteristiche principali:
• Lunghezza chiusa: 128 mm
• Lunghezza aperta: 125 mm
• Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 156 mm
• Lunghezza del cappuccio: 55 mm
• Diametro del fusto: 12,2 mm
• Diametro del cappuccio: 13,8 mm
• Diametro medio della sezione: 9 mm
• Peso complessivo: 16 gr
• Peso del cappuccio: 5 gr. Aggiornamento estetico o no, questa penna mantiene le ottime qualità di scrittura della sua versione precedente: flusso eccellente, nessun difetto, pennino piacevolmente molleggiato, impugnatura piacevole grazie alla sapiente svasatura della sezione, bilanciamento ottimo anche con il cappuccio calzato. La rigatura del corpo è molto piacevole al tatto e costituisce una caratteristica quasi unica.
Scrivere con questa stilografica dona sensazioni particolari a chi ama la storia e cerca d’immedesimarsi nelle situazioni d’allora: appaiono così ancora più evidenti la pazienza, la forza e la volontà di riscatto della maggior parte delle persone che, dopo aver affrontato la guerra, ora si rimboccavano le maniche per ricostruire un futuro per sé e per i propri figli.
Lo trovo ammirevole.