Con mia figlia Carlotta abbiamo recentemente ripreso, per un paio di capitoli della sua tesi, alcuni avvenimenti chiave della storia di Spagna sul finire del XV secolo, all’epoca dei cosiddetti Re Cattolici. Tra i numerosi elementi che in un modo o nell’altro finirono per plasmare in larga misura la forma del mondo così come la conosciamo oggi, vi fu certamente la decisione di Fernando e Isabella di sponsorizzare il viaggio di scoperta di Cristoforo Colombo, con il quale il navigatore italiano sperava di aprire una nuova via verso le Indie. Gli accordi stipulati tra i Re Cattolici e Colombo (l’ampiezza dei quali Fernando e Isabella cercarono poi per anni di limitare), conosciuti come “Capitolazioni di Santa Fe”, furono redatti dal segretario del Re, Juan de Coloma. Il documento si conserva nell’Archivio della Corona di Aragona, a Barcellona. Il governo spagnolo ne ha predisposto una copia digitale perfetta, disponibile a: https://enciclopediapr.org/wp-content/u ... ciones.pdf
Juan de Coloma, di origini umili, divenne uomo di fiducia del Re di Aragona Giovanni II il Grande e in seguito, non senza contrattempi e malintesi, del figlio Fernando II il Cattolico. Quando morì, nel 1517, aveva acquisito i titoli di Barone di Alfajarín e primo Signore di Elda.
La grafia di Juan de Coloma, così come può osservarsi nelle Capitulaciones, è a prima vista inespugnabile... ma allo stesso tempo affascinante ed unica. Il fatto che io conosca la lingua spagnola moderna, e che la versione elettronica includa una traslitterazione del testo, mi ha permesso poco a poco di decifrare la maggior parte delle lettere così come Coloma le eseguiva.
Ora che avevo un alfabeto “colomesco” a mano, volevo provarlo con un testo scritto in italiano. Prima di tutto, un messaggio di auguri per il compleanno di Carlotta, con una grafia della Spagna dei Re Cattolici, perfetta per i suoi studi sulla musica di quell’epoca. Poi, qualcosa di letterario e coevo (o quasi). Ho dunque copiato alcune righe dell’Orlando furioso, che Ariosto cominciò a scrivere tra il 1504 e il 1507, quando Juan de Coloma era ancora vivo.
Ed ecco, dunque, un paio di esercizi di calligrafia con una grafia che non si vede spesso: scuola spagnola, finale del XV secolo.