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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Penne cinesi
- francoiacc
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Penne cinesi
In un anno sono passato dalle prime cinesi attraverso diverse penne dai nomi altisonanti, ma ci sono cinesi a cui non rinuncerei per estetista e per come scrivono, tra queste una 159 nera con accenti dorati e pennino JoWo, una Penbbs 266 e una Picasso pen con fusto in celluloloide.
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Penne cinesi
Sul reale valore, ovvero cosa costa la produzione di una Montblanc da oltre 600€, azzarderei che siamo abbondantemente sotto i 100€. Alla fine per quanto resine preziose parliamo di materiale plastico, le versioni in argento costano il doppio ma il rapporto prezzo/costo di produzione resta credo sempre lo stesso. Lo stesso, se non peggio per borse, orologi, vestiario, etc.
D’altronde compri anche il marchio, il marketing e lo status symbol.
Detto questo perdonami ma almeno le penne vade retro i cinesi. Sinceramente il loro gusto é vicino allo zero, non hanno la sensibilità per fare oggetti di lusso. Dovevano rilanciare la Omas e la hanno uccisa.
Almeno le stilografiche lasciamole a chi le sa fare. Meglio una stilografica bella che mille da poca spesa.
D’altronde compri anche il marchio, il marketing e lo status symbol.
Detto questo perdonami ma almeno le penne vade retro i cinesi. Sinceramente il loro gusto é vicino allo zero, non hanno la sensibilità per fare oggetti di lusso. Dovevano rilanciare la Omas e la hanno uccisa.
Almeno le stilografiche lasciamole a chi le sa fare. Meglio una stilografica bella che mille da poca spesa.
- Stormwolfie
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Sono d'accordo che il prodotto cinese in termini tecnici ha un valore. In alcuni casi trovo abbiano anche capacità di design, la Moonman ad esempio la trovo molto carina, le resine della Penbbs... Marnautz ha ragione nel dire che l'aspetto creativo è sotto zero. Nella maggior parte dei casi copiano tutto in maniera spudorata, fregandosene di qualsiasi limite di copyright. Potrebbero privilegiare la loro tradizione millenaria facendo prodotti legati alla loro storia che nulla ha da invidiare alla nostra, eppure noi occidentali siamo per loro un miraggio da seguire. I cinesi dall'inizio del 900 hanno sistematicamente distrutto qualsiasi contatto con il passato e quindi con i loro manufatti artigianali. Qualche sprazzo nuovo si vede, ma molto raramente.
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
- francoiacc
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Sicuramente non metterei mai a confronto la mia Paragon Arco Brown o la Extra Otto con nessuna delle mie Cinesi, ma quelle menzionate nel mio post precedente le trovo valide, anche esteticamente, in relazione a quanto costano. Poi anche le Sailor, per dirne una, hanno un design molto simile ad una Montblanc, ma non per questo vengono snobbate.
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Io sono un fan delle penne cinesi.
Non penso abbiano intenzione di fare alcunché a livello di competizione nel mercato: ho letto che in Cina l'utilizzo delle stilografiche è d'obbligo per tutti i documenti ufficiali, ed è (o era) obbligatorio l'uso della penna stilografica, oltre eh del pennarello, per i corsi di grafia che insegnano, credo, già alle medie. Sicché per il mercato cinese una penna, anziché lusso, dev'essere utilitaria. Certo, anche loro hanno le versioni lusso, vedi Hero H718, Moomman Wancai Ebonite, la nuova Moonman M600...
Io, ad esempio, spesso acquisto in blocco penne dall'estero, da regalare ai bambini cui do ripetizioni. Che poi le rompono o le perdono, o le buttano via quando finisce l'inchiostro è un altro conto, che niente ha a che vedere con la qualità costruttiva della penna. Io ad esempio ho avuto ottimi risultati con la Jinhao Shark, quell'altro Jinhao col tappo a forma di cigno, Hero 616. Benino Dollar e Piano, anche se non sono cinesi, ma i bambini giocavano con le penne a mo' di super liquidator anziché scriverci
Sul prezzo, beh, siamo lontani dalla qualità dei produttori di fascia medio-alta, nel senso che non farà, forse, 50 anni di utilizzo. Ma a me non importa di comprare una penna da usare per così tanto tempo, e non pretendo che faccia così tanto per un prezzo così esiguo. Pretendo che funzioni, bene, dal momento che la inchiostro. Con le cinesi questo si è sempre verificato. Non posso dire altrettanto di Lamy.
Poi, a me basta che fanno un clone della 51 e sono contento.
Non penso abbiano intenzione di fare alcunché a livello di competizione nel mercato: ho letto che in Cina l'utilizzo delle stilografiche è d'obbligo per tutti i documenti ufficiali, ed è (o era) obbligatorio l'uso della penna stilografica, oltre eh del pennarello, per i corsi di grafia che insegnano, credo, già alle medie. Sicché per il mercato cinese una penna, anziché lusso, dev'essere utilitaria. Certo, anche loro hanno le versioni lusso, vedi Hero H718, Moomman Wancai Ebonite, la nuova Moonman M600...
Io, ad esempio, spesso acquisto in blocco penne dall'estero, da regalare ai bambini cui do ripetizioni. Che poi le rompono o le perdono, o le buttano via quando finisce l'inchiostro è un altro conto, che niente ha a che vedere con la qualità costruttiva della penna. Io ad esempio ho avuto ottimi risultati con la Jinhao Shark, quell'altro Jinhao col tappo a forma di cigno, Hero 616. Benino Dollar e Piano, anche se non sono cinesi, ma i bambini giocavano con le penne a mo' di super liquidator anziché scriverci
Sul prezzo, beh, siamo lontani dalla qualità dei produttori di fascia medio-alta, nel senso che non farà, forse, 50 anni di utilizzo. Ma a me non importa di comprare una penna da usare per così tanto tempo, e non pretendo che faccia così tanto per un prezzo così esiguo. Pretendo che funzioni, bene, dal momento che la inchiostro. Con le cinesi questo si è sempre verificato. Non posso dire altrettanto di Lamy.
Poi, a me basta che fanno un clone della 51 e sono contento.
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si, è la nota X450, ottima penna
iraurita, viene indicato per tantissime penne cinesi, in genere riferito al pennino, probabilmente è un riferimento al colore dorato, (https://enciclopediaminerales.com/mineral/iraurita/)
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E anche oggi ho imparato una cosa nuova.marcof ha scritto: ↑martedì 5 febbraio 2019, 9:44si, è la nota X450, ottima penna
iraurita, viene indicato per tantissime penne cinesi, in genere riferito al pennino, probabilmente è un riferimento al colore dorato, (https://enciclopediaminerales.com/mineral/iraurita/)
Deng iù.
EDIT
Ho trovato questo, magari può servire:
http://www.fountainpennetwork.com/forum ... t-is-that/
Iraurita is just the name of the company that produces the nibs
Quindi dovrebbe essere il nome del produttore di questi pennini. Un po' come quando leggiamo "Iridium point".
Penne cinesi
Scriveranno benissimo e costeranno pochissimo, ma a me personalmente scrivere con una penna cinese non darebbe soddisfazione. Se non voglio spendere, tanto vale usare le biro pubblicitarie: come rapporto qualità di scrittura/prezzo, sono infinitamente meglio anche delle stilografiche cinesi, perché il prezzo è zero
Secondo me, si ha quello che si paga. E magari qualche penna blasonata avrà un prezzo eccessivo, non lo nego, ma per meno di 10 EUR non si può pensare di acquistare qualcosa di qualità più che essenziale, nel migliore dei casi. Parere mio, naturalmente.
Poi, come diceva l'amico più sopra, per dare in mano senza timore a dei ragazzini per insegnar loro a scrivere con una stilografica, vanno benissimo, ci mancherebbe; anzi, credo che sia l'uso migliore che se ne possa fare
Secondo me, si ha quello che si paga. E magari qualche penna blasonata avrà un prezzo eccessivo, non lo nego, ma per meno di 10 EUR non si può pensare di acquistare qualcosa di qualità più che essenziale, nel migliore dei casi. Parere mio, naturalmente.
Poi, come diceva l'amico più sopra, per dare in mano senza timore a dei ragazzini per insegnar loro a scrivere con una stilografica, vanno benissimo, ci mancherebbe; anzi, credo che sia l'uso migliore che se ne possa fare
- francoiacc
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Penne cinesi
La sera quando torno a casa e mi siedo davanti lo scrittoio, uno dei momenti più belli, apro le scatole delle penne e mi ritrovo sempre a scrivere con una delle bellissime penne di marchi noti, come fare a resistere ad una Montegrappa, piuttosto che una OMAS et similia!
Ciò nonostante tra le mie cinesi preferite, che non darei mai in mano ad un piccolo ammazzapennini, ci sono penne che meritano al pari di tante penne di media produzione occidentale e che molti di noi acquistiamo; tanto per dirne una, non scambierei mai la Piaccasso che ho con una Visconti Mirage che ha ripreso dopo poco la via di casa sua. Oltretutto me le porto felicemente dietro sapendo che, se proprio dovesse dipartire per altri lidi a me sconosciuti, quantomeno non mi causerebbe un embolo celebrale.
Mi viene molto difficile definire tutto Bianco o Nero, go o no go, per me esistono anche i grigi, non dico che una penna cinese valga quanto o più di tante penne non cinesi (non ci dimentichiamo del Giappone che occidentale non è!), semplicemente sono lì vanno capite, acquistate se piacciono e usate se ci si trova bene. Per inciso non sono un fan dei cloni ma, oltre alla Jinhao 159 che con un JoWo (per un totale di 15€) scrive che è una goduria, ho preso una Sailor 1911 che, benchè funzioni molto bene, non mi sembra a sua volta proprio originalissima, ma non riceve le critiche feroci di molte cinsei. Qualche altro esempio ? Non ho avuto dubbi ad acquistare una Wing Sung 698, funziona moto bene e fa il suo sporco lavoro per una decina di di euro, è una demonstartor con caricamento a pistone, a detta di molti clone di TWSBI, ma siamo sicuri che TWSBI abbia creato LA penna demonstrator con caricamento a pistone ? Io ho i miei dubbi. Resta il fatto che quando torno a casa e mi siedo davanti al noto scrittoio se voglio scrivere con una demonstrator prendo la mia stupenda Aurora 888 Demonstrator LE, e su questo non ho dubbi.
Ciò nonostante tra le mie cinesi preferite, che non darei mai in mano ad un piccolo ammazzapennini, ci sono penne che meritano al pari di tante penne di media produzione occidentale e che molti di noi acquistiamo; tanto per dirne una, non scambierei mai la Piaccasso che ho con una Visconti Mirage che ha ripreso dopo poco la via di casa sua. Oltretutto me le porto felicemente dietro sapendo che, se proprio dovesse dipartire per altri lidi a me sconosciuti, quantomeno non mi causerebbe un embolo celebrale.
Mi viene molto difficile definire tutto Bianco o Nero, go o no go, per me esistono anche i grigi, non dico che una penna cinese valga quanto o più di tante penne non cinesi (non ci dimentichiamo del Giappone che occidentale non è!), semplicemente sono lì vanno capite, acquistate se piacciono e usate se ci si trova bene. Per inciso non sono un fan dei cloni ma, oltre alla Jinhao 159 che con un JoWo (per un totale di 15€) scrive che è una goduria, ho preso una Sailor 1911 che, benchè funzioni molto bene, non mi sembra a sua volta proprio originalissima, ma non riceve le critiche feroci di molte cinsei. Qualche altro esempio ? Non ho avuto dubbi ad acquistare una Wing Sung 698, funziona moto bene e fa il suo sporco lavoro per una decina di di euro, è una demonstartor con caricamento a pistone, a detta di molti clone di TWSBI, ma siamo sicuri che TWSBI abbia creato LA penna demonstrator con caricamento a pistone ? Io ho i miei dubbi. Resta il fatto che quando torno a casa e mi siedo davanti al noto scrittoio se voglio scrivere con una demonstrator prendo la mia stupenda Aurora 888 Demonstrator LE, e su questo non ho dubbi.
- hobbit
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Penne cinesi
Ho provato varie penne cinesi, scrivono, ma non mi piacciono e non ne consiglierei l'acquisto.
Io non sono un esperto ma ho trovato sempre dei vizi di progettazione in ogni cinese acquistata.
La Jinhao 605, funziona, è la mia cinese più longeva, ma il pennino, molto scorrevole, presenta un flusso troppo abbondante e una strana scorrevolezza che mi porta ad avere una pessima grafia. Il cappuccio si è col tempo allentato ed ha un gioco. Il cappuccio manca della vaschetta di plastica, la vite interna che regge il fermaglio si bagna con l'inchiostro e tende ad arrugginirsi. Di fatto l'ho già sostituita.
La Jinhao 51a, presa da poco tempo, inizialmente ne ero entusiasta, ma mi sono accorto che l'alimentatore non regge il flusso in scrittura. Perciò scrivendo il flusso diminuisce progressivamente e aumenta la resistenza fino a diventare insopportabile. Anche questa ha la vite che regge il fermaglio a vista non protetta dall'inchiostro.
Le Wing Sung 3008, ne ho avute 4 prese insieme, pennini che tutti e quattro si sono deformati nel giro di poco tempo. L''umidità penetra oltre il pistone e fa condensa. Il pennino che perde inchiostro nel cappuccio e la solita vite che si arrugginisce e che ho dovuto sostituire.
Boh ...
Con le altre non ho avuto tutti questi problemi. Le Preppy a dispetto del loro prezzo da cinese, funzionano, ne ho tre e vanno tutte benissimo. Le Safari e le ABC, possono piacere o meno, ma sono progettualmente perfette. La Sport, più delicatina, ma è un tale piacere scriverci. Solo con le Kakuno ho sbattuto per due volte male.
Perciò per pochi euro di differenza non riesco a consigliare le cinesi.
Mi manca solo di provare le Hero, se non vanno ci metto una pietra sopra.
Io non sono un esperto ma ho trovato sempre dei vizi di progettazione in ogni cinese acquistata.
La Jinhao 605, funziona, è la mia cinese più longeva, ma il pennino, molto scorrevole, presenta un flusso troppo abbondante e una strana scorrevolezza che mi porta ad avere una pessima grafia. Il cappuccio si è col tempo allentato ed ha un gioco. Il cappuccio manca della vaschetta di plastica, la vite interna che regge il fermaglio si bagna con l'inchiostro e tende ad arrugginirsi. Di fatto l'ho già sostituita.
La Jinhao 51a, presa da poco tempo, inizialmente ne ero entusiasta, ma mi sono accorto che l'alimentatore non regge il flusso in scrittura. Perciò scrivendo il flusso diminuisce progressivamente e aumenta la resistenza fino a diventare insopportabile. Anche questa ha la vite che regge il fermaglio a vista non protetta dall'inchiostro.
Le Wing Sung 3008, ne ho avute 4 prese insieme, pennini che tutti e quattro si sono deformati nel giro di poco tempo. L''umidità penetra oltre il pistone e fa condensa. Il pennino che perde inchiostro nel cappuccio e la solita vite che si arrugginisce e che ho dovuto sostituire.
Boh ...
Con le altre non ho avuto tutti questi problemi. Le Preppy a dispetto del loro prezzo da cinese, funzionano, ne ho tre e vanno tutte benissimo. Le Safari e le ABC, possono piacere o meno, ma sono progettualmente perfette. La Sport, più delicatina, ma è un tale piacere scriverci. Solo con le Kakuno ho sbattuto per due volte male.
Perciò per pochi euro di differenza non riesco a consigliare le cinesi.
Mi manca solo di provare le Hero, se non vanno ci metto una pietra sopra.
Francesco
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A volte è una questione di aspettative e buona fortuna, io non mai comprato una cinese da un 1€ e credo che sia mediamente spazzatura a meno di una gran botta di c..o.
Le cinesi summenzionate sono tutte al di sopra, inclusa la 159: ne ho comprate due per selezionare la migliore e ci ho speso 12$ di pennino.
Poi se vogliamo parlare di esperienze più o meno negative apriamo un discorso diverso, sarei più propenso a sistemare una penna con un flusso magro di massimo un paio di decine di euro che una penna di svariate centinaia di euro, e non so se sono sfigato io al vostro pari con le cinesi, ma me ne sono capitate tante. Ultimamente ho iniziato a prendere buoni usati per evitare questi problemini e parlo di nomi molto altisonanti.
Le cinesi summenzionate sono tutte al di sopra, inclusa la 159: ne ho comprate due per selezionare la migliore e ci ho speso 12$ di pennino.
Poi se vogliamo parlare di esperienze più o meno negative apriamo un discorso diverso, sarei più propenso a sistemare una penna con un flusso magro di massimo un paio di decine di euro che una penna di svariate centinaia di euro, e non so se sono sfigato io al vostro pari con le cinesi, ma me ne sono capitate tante. Ultimamente ho iniziato a prendere buoni usati per evitare questi problemini e parlo di nomi molto altisonanti.
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Beh, la Jinhao 605, che tutto sommato è costruita discretamente ed ha una bella laccatura nera, la pagai 12,50€, cifra paragonabile ad una Lamy ABC rivestita in legno, all'inizio del mio vagabondare tra le stilografiche, prima di scoprire l'immenso mare di cinesi sulla Baia.francoiacc ha scritto: ↑martedì 5 febbraio 2019, 18:06 A volte è una questione di aspettative e buona fortuna, io non mai comprato una cinese da un 1€ e credo che sia mediamente spazzatura a meno di una gran botta di c..o.
Le cinesi summenzionate sono tutte al di sopra, inclusa la 159: ne ho comprate due per selezionare la migliore e ci ho speso 12$ di pennino.
Poi se vogliamo parlare di esperienze più o meno negative apriamo un discorso diverso, sarei più propenso a sistemare una penna con un flusso magro di massimo un paio di decine di euro che una penna di svariate centinaia di euro, e non so se sono sfigato io al vostro pari con le cinesi, ma me ne sono capitate tante. Ultimamente ho iniziato a prendere buoni usati per evitare questi problemini e parlo di nomi molto altisonanti.
Ma come si fa ad aumentare il flusso di un alimentatore? Trovo la mia 51a molto bella e sarei molto interessato a correggere questo piccolo problema, che però ne inficia l'utilizzo soddisfacente.
Francesco
- francoiacc
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La cosa più semplice, per quel che mi riguarda, è divaricare leggermente i rebbi, a tale scopo uso delle lamine ricavate da lattine di bibite (coca Cola e simili) che passo tra i rebbi. Attenzione perché non sono tutte dello stesso spessore, trovo buono quello delle Red bull
A volte con una qualche lamina un po' più doppia (tipo quello delle latte dei pelati) cerco anche di allargare di pochissimo il canale del conduttore. A me ha sempre funzionato con una alta percentuale di successo. Se vuoi sperimentare su qualche Jinhao trovi pennini e conduttori di ricambio ad cifre ignobilmente basse.
A volte con una qualche lamina un po' più doppia (tipo quello delle latte dei pelati) cerco anche di allargare di pochissimo il canale del conduttore. A me ha sempre funzionato con una alta percentuale di successo. Se vuoi sperimentare su qualche Jinhao trovi pennini e conduttori di ricambio ad cifre ignobilmente basse.
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Caro marco077, mi sa che ti hanno imbrogliato.
Tre Jinhao 159 , due nere e una arancione ( ) per 3.99 euroni ciascuna comprese di spese di spedizione da Guangzhou ( ? )
Devo dire anche che fanno barba e capelli a molte blasonate ma queste sono tutta un' altra cosa.
Tre Jinhao 159 , due nere e una arancione ( ) per 3.99 euroni ciascuna comprese di spese di spedizione da Guangzhou ( ? )
Devo dire anche che fanno barba e capelli a molte blasonate ma queste sono tutta un' altra cosa.
"Je suis Bartali".
"L' è tutto da rifare"
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