Custom 74: acquisto poco felice
Inviato: venerdì 2 novembre 2018, 18:20
Cari amici,
Preparatevi a un post prolisso e in parte piagnucoloso, ma ho bisogno di qualcuno a cui raccontare la mia pcoc piacevole disavventura d'acquisto. Spero anche di ricevere qualche consiglio su cosa fare per risolvere la mia "tristezza da acquisto deludente" (immagino che molti di voi capiranno cosa intendo).
Siccome seguo il forum da un annetto con regolarità, so già che andrò a toccare un argomento già discusso in varie conversazioni, del tipo: "hai voluto spendere poco? Ora ti arrangi" e simili. Voglio comunque condividere le mie impressioni.
Qualche settimana fa ho acquistato una Custom 74 pennino ef da un venditore giapponese. Venditore top, più volte nominato nel forum. Nemmeno mi sono sentito "in colpa" nei confronti dei venditori nostri connazionali, perché, a quanto mi risulta, questa penna non è reperibile da noi in nessun modo.
La penna è arrivata la settimana scorsa, molto rapidamente, confezione perfetta, penna incellophanata, oggetto splendido, amore a prima vista. È chiaramente entrata in casa mia cosi come era uscita dalla fabbrica.
Ciononostante, al primo tentativo di scrittura, ho subito notato che il pennino era difettoso. Interruzioni di tratto in moltissime linee da destra a sinistra e dal basso in alto. Tutto ok invece per linee sinistra-destra e alto-basso. Già da questa asimmetria nel problema, pur nella mia inesperienza, ho intuito che un lavaggio non sarebbe servito. E difatti così è stato.
Allego per completezza una foto di pagina scritta con la penna. Ho provveduto a contattare il venditore, il quale molto gentilmente si è offerto di sostituire l'oggetto o di rifondermi il denaro a fronte di una restituzione dell'oggetto (spedizione a mio carico, come previsto dalle regole del venditore). A fine messaggio vi incollerò dei pezzi di corrispondenza tra me e lui, che potrebbero essere interessanti anche per altri, sul problema dell'occorrenza di esemplari difettosi.
Ma prima vi dico come è finita.
Mi sono passate per la testa le seguenti scelte (esclusa a priori quella di tentare di sistemare la penna da solo, vista la mia incapacità nei lavori manuali di precisione).
Scelta 1. Tenere la penna e aspettare l'occasione di farla riparare da mano esperta quando capiterà. Questa scelta l'ho esclusa perché non saprei dove andare (abito in provincia, e le città che frequento per lavoro le frequento sempre di gran fretta).
Scelta 2. Restituire la penna a mie spese, con sostituzione o rimborso.
Ho scelto la seconda possibilità, chiedendo di farmi rimborsare. Mi trovo pertanto nella seguente situazione. Ho sborsato inutilmente dei soldi per rispedire un oggetto in Giappone. Inoltre (tristezza infinita!) sono senza la mia penna. A questo punto e non ho nemmeno una grande fiducia nell'effettuare un ulteriore ordine intercontinentale, per la paura di ricadere in situazione analoga. In compenso, mi trovo una settantina di euro di credito.
Però la penna la voglio!!
Cosa mi consigliate? Mi vengono in mente le seguenti soluzioni (devo dire che cerco un tratto "fine giapponese").
Potrei tentare l'azzardo di un altro acquisto giapponese, pero' non piu' di una Pilot. Magari di una Sailor (young profit o procolor, per stare nel budget dei 70, visto che le Sailor con pennino d'oro vanno verso i 100). Così riuscirei a spendere il mio credito, ma con il rischio di una ulteriore delusione intercontinentale.
Alternativamente potrei lasciare per il futuro il mio credito e ordinare una penna italiana (Aurora ipsilon acciao pennino ef, che mi piace molto, anzi moltssimo, ma non so se sia un vero "fine giapponese", come serve a me). Oppure cercare da un venditore italiano una young profit (senza fare nomi, da qualcuno mi pare si trovi come "in arrivo").
Che cosa mi consigliate?
Cari saluti e grazie per la pazienza ai temerari che son arrivati fin qui.
Buon fine settimana a tutti,
Daniele
PS
Vi inoltro qualche frase di corrispondenza con il venditore, in cui chiedo chiarimenti su questi esemplari danneggiati. Nulla di decisivo, pero'.
Io: "... Unfortunately the pen does not writes well. In particular when I draw upstrokes and leftstrokes the ink stops flowing and I get several skippings. ..."
Venditore: " ... There is nothing you can do. It is because there is a possibility that a person who is not a craftsman may add further trouble to the pen tip to further break down. ...."
Io: " ... Let me ask you another question. Are such kind of problems frequent for Pilot pens? .... Are there brands which offer a better quality control? Maybe Sailor? ..."
Venditore: " ... I will answer to your questions. Pilot does not have such problems frequently. Of course they are manufacturing a lot, so sometimes things like this are happening. It can not be mechanized, it can only be made with human hands, so I think that such things happen.
There are two companies in Japan besides Pilot. Sailor is a manufacturer with relatively few failures.
Of course it is not perfect. ....
PPS Nel nostro cugino forum anglosassone ho trovato una lunga lista di threads su pennini Pilot #5 "difettosi" (C74 e CH91). Come se fosse quasi normale.
Preparatevi a un post prolisso e in parte piagnucoloso, ma ho bisogno di qualcuno a cui raccontare la mia pcoc piacevole disavventura d'acquisto. Spero anche di ricevere qualche consiglio su cosa fare per risolvere la mia "tristezza da acquisto deludente" (immagino che molti di voi capiranno cosa intendo).
Siccome seguo il forum da un annetto con regolarità, so già che andrò a toccare un argomento già discusso in varie conversazioni, del tipo: "hai voluto spendere poco? Ora ti arrangi" e simili. Voglio comunque condividere le mie impressioni.
Qualche settimana fa ho acquistato una Custom 74 pennino ef da un venditore giapponese. Venditore top, più volte nominato nel forum. Nemmeno mi sono sentito "in colpa" nei confronti dei venditori nostri connazionali, perché, a quanto mi risulta, questa penna non è reperibile da noi in nessun modo.
La penna è arrivata la settimana scorsa, molto rapidamente, confezione perfetta, penna incellophanata, oggetto splendido, amore a prima vista. È chiaramente entrata in casa mia cosi come era uscita dalla fabbrica.
Ciononostante, al primo tentativo di scrittura, ho subito notato che il pennino era difettoso. Interruzioni di tratto in moltissime linee da destra a sinistra e dal basso in alto. Tutto ok invece per linee sinistra-destra e alto-basso. Già da questa asimmetria nel problema, pur nella mia inesperienza, ho intuito che un lavaggio non sarebbe servito. E difatti così è stato.
Allego per completezza una foto di pagina scritta con la penna. Ho provveduto a contattare il venditore, il quale molto gentilmente si è offerto di sostituire l'oggetto o di rifondermi il denaro a fronte di una restituzione dell'oggetto (spedizione a mio carico, come previsto dalle regole del venditore). A fine messaggio vi incollerò dei pezzi di corrispondenza tra me e lui, che potrebbero essere interessanti anche per altri, sul problema dell'occorrenza di esemplari difettosi.
Ma prima vi dico come è finita.
Mi sono passate per la testa le seguenti scelte (esclusa a priori quella di tentare di sistemare la penna da solo, vista la mia incapacità nei lavori manuali di precisione).
Scelta 1. Tenere la penna e aspettare l'occasione di farla riparare da mano esperta quando capiterà. Questa scelta l'ho esclusa perché non saprei dove andare (abito in provincia, e le città che frequento per lavoro le frequento sempre di gran fretta).
Scelta 2. Restituire la penna a mie spese, con sostituzione o rimborso.
Ho scelto la seconda possibilità, chiedendo di farmi rimborsare. Mi trovo pertanto nella seguente situazione. Ho sborsato inutilmente dei soldi per rispedire un oggetto in Giappone. Inoltre (tristezza infinita!) sono senza la mia penna. A questo punto e non ho nemmeno una grande fiducia nell'effettuare un ulteriore ordine intercontinentale, per la paura di ricadere in situazione analoga. In compenso, mi trovo una settantina di euro di credito.
Però la penna la voglio!!
Cosa mi consigliate? Mi vengono in mente le seguenti soluzioni (devo dire che cerco un tratto "fine giapponese").
Potrei tentare l'azzardo di un altro acquisto giapponese, pero' non piu' di una Pilot. Magari di una Sailor (young profit o procolor, per stare nel budget dei 70, visto che le Sailor con pennino d'oro vanno verso i 100). Così riuscirei a spendere il mio credito, ma con il rischio di una ulteriore delusione intercontinentale.
Alternativamente potrei lasciare per il futuro il mio credito e ordinare una penna italiana (Aurora ipsilon acciao pennino ef, che mi piace molto, anzi moltssimo, ma non so se sia un vero "fine giapponese", come serve a me). Oppure cercare da un venditore italiano una young profit (senza fare nomi, da qualcuno mi pare si trovi come "in arrivo").
Che cosa mi consigliate?
Cari saluti e grazie per la pazienza ai temerari che son arrivati fin qui.
Buon fine settimana a tutti,
Daniele
PS
Vi inoltro qualche frase di corrispondenza con il venditore, in cui chiedo chiarimenti su questi esemplari danneggiati. Nulla di decisivo, pero'.
Io: "... Unfortunately the pen does not writes well. In particular when I draw upstrokes and leftstrokes the ink stops flowing and I get several skippings. ..."
Venditore: " ... There is nothing you can do. It is because there is a possibility that a person who is not a craftsman may add further trouble to the pen tip to further break down. ...."
Io: " ... Let me ask you another question. Are such kind of problems frequent for Pilot pens? .... Are there brands which offer a better quality control? Maybe Sailor? ..."
Venditore: " ... I will answer to your questions. Pilot does not have such problems frequently. Of course they are manufacturing a lot, so sometimes things like this are happening. It can not be mechanized, it can only be made with human hands, so I think that such things happen.
There are two companies in Japan besides Pilot. Sailor is a manufacturer with relatively few failures.
Of course it is not perfect. ....
PPS Nel nostro cugino forum anglosassone ho trovato una lunga lista di threads su pennini Pilot #5 "difettosi" (C74 e CH91). Come se fosse quasi normale.